Partenopeo.net - Forum Calcio Napoli
Off-topic => Focus On => Topic aperto da: Vino a Tavola - 21 Ottobre, 2009, 20:41:02 pm
-
ovviamente non poteva mancare.
apro questo topic sperando che vada messo tra gli importanti. per la mole di informazioni a cui ha e ha avuto accesso, per la sua passione (anzi ossessione come dice) per questa ricerca, per la sua profonda intelligenza, riesce sempre a dare la chiave di lettura esatta delle cose.
tutto ciò che riesce a dire trovo sia fondamentale per aiutarci a capire. più saviano per tutti in tv e in rete !! :appizz:
questa è una cosa poco vista, un lezione tenuta alla luiss pochi giorni fa (5/10), corso di scienze politiche. merita di essere seguita dalla prima all'ultima parola. la 1° parte è l'intro del prof, volendo si può saltare
seguiranno puntate di annozero, chetempochefa e quella della bignardi incentrate su di lui
Lezione di Criminalità internazionale di Roberto Saviano (parte I) (http://www.youtube.com/watch?v=Yng4mnDWoB0&feature=related#)
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte II) (http://www.youtube.com/watch?v=5Sz4AkX2YXc&feature=related#)
Lezione di Criminalità internazionale di Roberto Saviano (parte III) (http://www.youtube.com/watch?v=aoD4u5kETJs&feature=related#)
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte IV) (http://www.youtube.com/watch?v=9kJxMpsM004&feature=related#)
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte V) (http://www.youtube.com/watch?v=J-W34VNqxNk&feature=related#)
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte VI) (http://www.youtube.com/watch?v=B3Gu7Iznrws&feature=related#)
-
ciò che mi fa èaura... e che sentirlo parlare....nn mi ha smosso....nel senso che ste cose che ha detto, come quelle citate nell libro nel film ecc...sono cose, che si sanno, che noi popolo meridionale abbiamo sempre saputo...(ovviamente la parte del narcotraffico internazionale nn lo conoscevo, come quello delle guerre di copertura), ma fatto sta che molte di queste cose in molti la viviamo da talmente vicino che ci abbiamo fatto il callo!
-
ma qui parla solo marginalmente di napoli e del casertno :sospetto:
-
ma qui parla solo marginalmente di napoli e del casertno :sospetto:
sisi, io parlo in generale diego, lui qui si basa sull'internazionalizzazione delle mafie e sui loo modi per arrivae al controllo dei mercati, anzi al controlllo degli stati per i quali passano i loro traffici
-
sisi, io parlo in generale diego, lui qui si basa sull'internazionalizzazione delle mafie e sui loo modi per arrivae al controllo dei mercati, anzi al controlllo degli stati per i quali passano i loro traffici
guarda marco, callo o no per me non è immediato il passaggio tra vivere certe cose ogni giorno e capire come funziona, anche nei dettagli, il Sistema.
Anche se le tematiche mi hanno sempre interessato ritengo di avere scarso intuito rispetto a questioni socioeconomiche e di criminalità , quindi la sua opera di intellettuale (mi riferisco soprattutto alle ricerche e al mettere in relazione dati in maniera razionale) è preziosissima per quel che mi riguarda. E come dice lui nell'ultima parte, il capire, lo scoprire, è la cosa più bella e divertente che ci possa essere. Per me è stato così fin dalla nascita, con particolare riguardo alle materie scientifiche. Grazie a Roberto riusciamo a vedere le strette relazioni tra ciò che vediamo ogni giorno e l'economia internazionale. è questo il valore immenso che lui ci iresce a dare, ed è per questo che lo amo al di là della retorica del coraggio e dell'eroismo.
Roberto ci rende liberi facendoci dono delle sue intuizioni e deduzioni. Lui lo sa bene, ed è per questo che divulgarle attraverso quanti più mezzi è possibile è la sua principale missione in questo momento.
-
guarda marco, callo o no per me non è immediato il passaggio tra vivere certe cose ogni giorno e capire come funziona, anche nei dettagli, il Sistema.
Anche se le tematiche mi hanno sempre interessato ritengo di avere scarso intuito rispetto a questioni socioeconomiche e di criminalità , quindi la sua opera di intellettuale (mi riferisco soprattutto alle ricerche e al mettere in relazione dati in maniera razionale) è preziosissima per quel che mi riguarda. E come dice lui nell'ultima parte, il capire, lo scoprire, è la cosa più bella e divertente che ci possa essere. Per me è stato così fin dalla nascita, con particolare riguardo alle materie scientifiche. Grazie a Roberto riusciamo a vedere le strette relazioni tra ciò che vediamo ogni giorno e l'economia internazionale. è questo il valore immenso che lui ci iresce a dare, ed è per questo che lo amo al di là della retorica del coraggio e dell'eroismo.
Roberto ci rende liberi facendoci dono delle sue intuizioni e deduzioni. Lui lo sa bene, ed è per questo che divulgarle attraverso quanti più mezzi è possibile è la sua principale missione in questo momento.
non metto in dubbio nulla... ma molte di queste disamine...qualkuno già le conosceva, come per esempio la spazzatura e l'introito economico che c'era dietro, come per esempio caseifici e zuccherifici, come per esempio calcestruzzo....
sono cose....cje haimè conosco e sapevo...come lo sapevano in tanti altri....lui fa ben a far capire che il mondo criminale e mafioso nn è incentrato solo al sud ma in tutta italia anzi nel mondo intero, è un modo per rendere partecipe anche altre persone di queste realtà socioeconomica che domina il mondo intero....
e fgurati che ho amici che pensano che lui ci mangia perciò smerda casale...ma ovviamente capirai di dove sono :asd:
-
non metto in dubbio nulla... ma molte di queste disamine...qualkuno già le conosceva, come per esempio la spazzatura e l'introito economico che c'era dietro, come per esempio caseifici e zuccherifici, come per esempio calcestruzzo....
sono cose....cje haimè conosco e sapevo...come lo sapevano in tanti altri....lui fa ben a far capire che il mondo criminale e mafioso nn è incentrato solo al sud ma in tutta italia anzi nel mondo intero, è un modo per rendere partecipe anche altre persone di queste realtà socioeconomica che domina il mondo intero....
e fgurati che ho amici che pensano che lui ci mangia perciò smerda casale...ma ovviamente capirai di dove sono :asd:
un punto è che "qualcuno" non è mai abbastanza
l'altro punto è che il suo lavoro mette in moto il cervello di chi lo ascolta. e mettere in moto il cervello è l'esercizio-base per resistere al medioevo culturale in cui viviamo. insomma il consiglio che dò e il senso del topic è "ascoltate ogni singola parola che ci fa bene"
-
un punto è che "qualcuno" non è mai abbastanza
l'altro punto è che il suo lavoro mette in moto il cervello di chi lo ascolta. e mettere in moto il cervello è l'esercizio-base per resistere al medioevo culturale in cui viviamo. insomma il consiglio che dò e il senso del topic è "ascoltate ogni singola parola che ci fa bene"
indubbiamente....quello che dico io che sono cose che si conoscevano bene o male....o parte non si viva nella campana di vetro
-
indubbiamente....quello che dico io che sono cose che si conoscevano bene o male....o parte non si viva nella campana di vetro
e io ti rispondo meglio bene che male :cazzimm:
cmq ci siamo capiti stiamo ripetendo sempre le stesse cose :sisi:
-
e io ti rispondo meglio bene che male :cazzimm:
cmq ci siamo capiti stiamo ripetendo sempre le stesse cose :sisi:
si ma l'eroizzazione, mi sta sempre sui cocones
-
non so se si possa considerare un eroe... so che ha dei meriti eccellenti. e che in questi tempi di zero assoluto culturale, è un faro nella notte.
-
non so se si possa considerare un eroe... so che ha dei meriti eccellenti. e che in questi tempi di zero assoluto culturale, è un faro nella notte.
eccerto che nel tempo della letteratura di Moccia lui è un grande
-
eccerto che nel tempo della letteratura di Moccia lui è un grande
ti dico di più. è l'unico vero, grande intellettuale italiano in questo momento, se si esclude umberto eco.
-
ti dico di più. è l'unico vero, grande intellettuale italiano in questo momento, se si esclude umberto eco.
vabbeh....secondo me mo stai esagerando un pò diego! è un ottimo cronista inanzitutto, crea una lettura avvincente e coinvolgente, ma lui riporta solo la verità , è il contesto che sembra tanto incredibile...ed invece è fottutamente vero|!
-
ti dico di più. è l'unico vero, grande intellettuale italiano in questo momento, se si esclude umberto eco.
...e Mughini. :look:
-
...e Mughini. :look:
mughini----->pensiero a voce di bender------>perdita di tutta la stima----> :gay:
-
quoto ogni parola di Diego Nesquik.
10, 100, 1000 Saviano.
-
quoto ogni parola di Diego Nesquik.
10, 100, 1000 Saviano.
Questo significa 1000,10000,100000 Crippler :brr: :brr: :brr:
-
Questo significa 1000,10000,100000 Crippler :brr: :brr: :brr:
:nuvola: :nuvola: :nuvola: :nuvola: :nuvola: :nuvola:
-
:nuvola: :nuvola: :nuvola: :nuvola: :nuvola: :nuvola:
il fattoo che tu quota diego...fa perdere la stima che stavo acquistando in questo ragazzo!
-
il fattoo che tu quota diego...
Saviano dovrebbe dire anche cose meno risapute, tipo che la camorra si fotte i congiuntivi... :pariamm:
-
Saviano dovrebbe dire anche cose meno risapute, tipo che la camorra si fotte i congiuntivi... :pariamm:
beh deformazione professionale nel mio caso :smoke:
-
grazie, grazie a tutti :look:
-
grazie, grazie a tutti :look:
ma che grazie...sviano ne buon...ha sfruttata tutt perchè doveva fare i soldi su napoli e sulla nostra società portandoci ancora alla ribalta come merda d'italia...bravo bel mito tieni bravo :look:
-
cavà stai ricenn nu' cuofn e' strunzat
-
ma che grazie...sviano ne buon...ha sfruttata tutt perchè doveva fare i soldi su napoli e sulla nostra società portandoci ancora alla ribalta come merda d'italia...bravo bel mito tieni bravo :look:
però teng semp a laplace e tu nun saje nemmen chi cazz è :mangia:
-
però teng semp a laplace e tu nun saje nemmen chi cazz è :mangia:
la formula di laplace ha fatt a pall anche al sottoscritto
-
la formula di laplace ha fatt a pall anche al sottoscritto
ma io ricev iss, mica la "formula"
-
"Speciale Che tempo che fa"
Che tempo che fa torna in prima serata, mercoledì 11 novembre 2009, dalle ore 21.10 su Rai Tre, con il primo Speciale di questa settima edizione del programma: Dalla bellezza all'inferno di e con Roberto Saviano.
Due ore con il trentenne scrittore napoletano, autore del best-seller Gomorra, tradotto in 50 paesi, caso letterario in tutto il mondo con tre milioni e mezzo di copie diffuse dall'Australia all'Islanda, dalla Cina all'Arabia Saudita, ha ricevuto decine di premi in Italia e all'estero e da Gomorra è stato tratto uno spettacolo teatrale, insignito con gli Olimpici del Teatro 2008 ed un film per la regia di Matteo Garrone, candidato per l'Italia agli Oscar, candidato ai Golden Globes, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e miglior film all' European Film Awards 2008 oltre che Hessische Filmpreis alla Fiera del Libro di Francoforte come miglior adattamento cinematografico di un'opera letteraria.
Dello Speciale Dalla bellezza all'inferno, dice Roberto Saviano: Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione: l'inferno che sembra continuamente prevalere. E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza?
Al centro dello Speciale, ancora una volta, la forza della parola non nascosta né perduta, la parola scritta o detta che dà la possibilità di esistere e che vive attraverso le storie: Ken Saro-Wiva, autore nigeriano, impiccato a Lagos per la sua tenace opposizione alle compagnie petrolifere che spogliano di risorse e ricchezze la sua terra, lasciando solo povertà ed inquinamento; Anna Politkovskaja, uccisa perché non c'era altro modo per fermare la sua implacabile testimonianza sulla crudele guerra in Cecenia; Varlam T.Salamov che dai gulag siberiani è riuscito a fare arrivare i suoi scritti non svendendo l'anima né la dignità ; Miriam Makeba, Mama Africa, la voce che ha cantato la libertà di un continente, morta a Castel Volturno dopo un concerto per ricordare sei fratelli africani uccisi dalla camorra.
Tutto questo è Dalla bellezza all'inferno: ma - come scriveva Albert Camus - l'inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia.
Copyright © 2001-2009 AGM-LoSpettacolo
03 novembre 2009
http://cinema-tv.corriere.it/articoli/speciale-che-tempo-che-fa/t_0922337203_6854677431.shtml (http://cinema-tv.corriere.it/articoli/speciale-che-tempo-che-fa/t_0922337203_6854677431.shtml)
:sbav: :sbav: :sbav:
-
ci siamo persi la notizia della giornata, una misura cautelare per cosentino, causa concorso esterno in associazione mafiosa. la notizia data da saviano:
Quelle dichiarazioni dei pentiti su Nicola Cosentino, ex coordinatore provinciale Pdl, ora sottosegretario all'Economia
Unico sviluppo di questi territori è stato costruire enormi centri commerciali che andavano ad ingrassare gli affari dei boss
La camorra alla conquista
dei partiti in Campania
Per i clan la sola differenza è tra uomini avvicinabili, uomini "loro", e i pochi politici che non lo sono
Se la politica non vuole essere una stampella di un'altra gestione del potere, deve correre ai ripari
ROBERTO SAVIANO
Quando un'organizzazione può decidere del destino di un partito controllandone le tessere, quando può pesare sulla presidenza di una Regione, quando può infiltrarsi con assoluta dimestichezza e altrettanta noncuranza in opposizione e maggioranza, quando può decidere le sorti di quasi sei milioni di cittadini, non ci troviamo di fronte a un'emergenza, a un'anomalia, a un "caso Campania". Ma al cospetto di una presa di potere già avvenuta della quale ora riusciamo semplicemente a mettere insieme alcuni segni e sintomi palesi.
Sembra persino riduttivo il ricorso alla tradizionale metafora del cancro: utile, forse, soprattutto per mostrare il meccanismo parassitario con cui avviene l'occupazione dello Stato democratico da parte di un sistema affaristico-politico-mafioso. Ora che le organizzazioni criminali decidono gli equilibri politici, è la politica ad essere chiamata a dare una risposta immediata e netta. Nicola Cosentino, attuale sottosegretario all'Economia e coordinatore del Pdl in Campania, fino a qualche giorno fa era l'indiscusso candidato alla presidenza della Regione. Nicola Cosentino, detto "o'mericano", è stato indicato da cinque pentiti come uomo organico agli interessi dei Casalesi: tra le deposizioni figurano quelle di Carmine Schiavone, cugino di Sandokan, nonché di Dario de Simone, altro ex capo ma soprattutto uno dei pentiti che si sono rivelati fra i più affidabili al processo Spartacus.
Per ora non ci sono cause pendenti sulla sua testa e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sono al vaglio della magistratura. Nicola Cosentino si difende affermando di non poter essere accusato della sua nascita a Casal di Principe, né dei legami stretti anni fa da alcuni suoi familiari con esponenti del clan. Però da parte sua sono sempre mancate inequivocabili prese di distanza e questo, in un territorio come quello casertano, sarebbe già stato sufficiente per tenere sotto stretta sorveglianza la sua carriera politica. Invece l'ascesa di Cosentino non ha trovato ostacoli: da coordinatore provinciale a coordinatore regionale, da candidato alla Provincia di Caserta a sottosegretario dell'attuale governo. E solo ora che aspira alla carica di Governatore, finalmente qualcuno si sveglia e si chiede: chi è Nicola Cosentino? Perché solo ora si accorgono che non è idoneo come presidente di regione?
Perché si è permesso che l'unico sviluppo di questi territori fosse costruire mastodontici centri commerciali (tra cui il Centro Campania, uno dei più grandi al mondo) che sistematicamente andavano ad ingrassare gli affari dei clan. Come ha dichiarato il capo dell'antimafia di Napoli Cafiero de Raho "è stato accertato che sarebbe stato imposto non solo il pagamento di tangenti per 450 mila euro (per ogni lavoro ndr) ma anche l'affidamento di subappalti in favore di ditte segnalate da Pasquale Zagaria". Lo stesso è accaduto con Ikea, che come denunciato al Senato nel 2004 è sorto su un terreno già confiscato al capocamorra Magliulo Vincenzo, e viene dallo Stato ceduto ad una azienda legata ai clan. Nulla può muoversi se il cemento dei clan non benedice ogni lavoro.
Secondo Gaetano Vassallo, il pentito dei rifiuti facente parte della fazione Bidognetti, Cosentino insieme a Luigi Cesaro, altro parlamentare Pdl assai potente, in zona controllava per il clan il consorzio Eco4, ossia la parte "semilegale" del business dell'immondizia che ha già chiesto il tributo di sangue di una vittima eccellente: Michele Orsi, uno dei fratelli che gestivano il consorzio, viene freddato a giugno dell'anno scorso in centro a Casal di Principe, poco prima che fosse chiamato a testimoniare a un processo. Il consorzio operava in tutto il basso casertano sino all'area di Mondragone dove sarebbe invece - sempre secondo il pentito Gaetano Vassallo - Cosimo Chianese, il fedelissimo di Mario Landolfi, ex uomo di An, a curare gli interessi del clan La Torre. Interessi che riguardano da un lato ciò che fa girare il danaro: tangenti e subappalti, nonché la prassi di sversare rifiuti tossici in discariche destinate a rifiuti urbani, finendo per rivestire di un osceno manto legale l'avvelenamento sistematico campano incominciato a partire dagli anni Novanta. Dall'altro lato assunzioni che garantiscono voti ossia stabilizzano il consenso e il potere politico.
Districare i piani è quasi impossibile, così come è impossibile trovare le differenze tra economia legale e economia criminale, distinguere il profilo di un costruttore legato ai clan ed un costruttore indipendente e pulito. Ed è impossibile distinguere fra destra e sinistra perché per i clan la sola differenza è quella che passa tra uomini avvicinabili, ovvero uomini "loro", e i pochi, troppo pochi e sempre troppo deboli esponenti politici che non lo sono. E, infine, è pura illusione pensare che possa esistere una gestione clientelare "vecchia maniera", ossia fondata certo su favori elargiti su larga scala, ma aliena dalla contaminazione con la camorra. Per quanto Clemente Mastella possa dichiarare: "Io non ho nessuna attinenza con i clan e vivo in una provincia dove questo fenomeno non c'è, o almeno non c'era fino a poco fa", sta di fatto che un filone dell'inchiesta sullo scandalo che ha investito lui, la sua famiglia e il suo partito sia ora al vaglio dell'Antimafia. I pubblici ministeri starebbero indagando sul business connesso alla tutela ambientale; si ipotizza il coinvolgimento oltre che degli stessi Casalesi anche del clan Belforte di Marcianise. Il tramite di queste operazioni sarebbe Nicola Ferraro, anch'egli nativo di Casal di Principe, consigliere regionale dell'Udeur, nonché segretario del partito in Campania. Di Ferraro, imprenditore nel settore dei rifiuti, va ricordato che alla sua azienda fu negato il certificato antimafia; ciò non gli ha impedito di fare carriera in politica. E questo è un fatto.
Di nuovo, non è l'aspetto folkloristico, la Porsche Cayenne comprata dal figlio di Mastella Pellegrino da un concessionario marcianisano attualmente detenuto al 416-bis, a dover attirare l'attenzione. L'aspetto più importante è vedere cos'è stato il sistema Mastella - un sistema che per trent'anni ha rappresentato la continuità della politica feudale meridionale - e che cosa è divenuto. Oggi, persino se le indagini giudiziarie dovessero dare esiti diversi, non si può fingere di non vedere che Ceppaloni confina con Casal di Principe o vi si sovrappone. E il nome di Casale qui non ha valenza solo simbolica, ma è richiamo preciso alla più potente, meglio organizzata e meglio diversificata organizzazione criminale della regione.
Per la camorra - abbiamo detto - destra e sinistra non esistono. Il Pd dovrebbe chiedersi, ad esempio, come è possibile che in un solo pomeriggio a Napoli aderiscano in seimila. Chi sono tutti quei nuovi iscritti, chi li ha raccolti, chi li ha mandati a fare incetta di tessere? Da chi è formata la base di un partito che a Napoli e provincia conta circa 60.000 tesserati, 10.000 in provincia di Caserta, 12.000 in quella di Salerno, 6.000 ciascuno nelle restanti province di Avellino e Benevento? Chiedersi se è normale che il solo casertano abbia più iscritti dell'intera Lombardia, se non sia curioso che in alcuni comuni alle recenti elezioni provinciali, i voti effettivamente espressi in favore del partito erano inferiori al numero delle tessere. Perché la dirigenza del Pd non è intervenuta subito su questo scandalo?
Che razza di militanti sono quelli che non vanno a votare, o meglio: vanno a votare solo laddove il loro voto serve? E quel che serve, probabilmente, è il voto alle primarie, soprattutto nella prima ipotesi che fosse accessibile solo ai membri tesserati. Questo è il sospetto sempre più forte, mentre altri fatti sono certezza. Come la morte di Gino Tommasino, consigliere comunale Pd di Castellammare di Stabia, ucciso nel febbraio dell'anno scorso da un commando di cui faceva parte anche un suo compagno di partito. O la presenza al matrimonio della nipote del ex boss Carmine Alfieri del sindaco di Pompei Claudio d'Alessio.
L'unica cosa da fare è azzerare tutto. Azzerare le dirigenze, interrompere i processi di selezione in corso, sia per la candidatura alla Regione che per le primarie del Pd, all'occorrenza invalidare i risultati. Non è più pensabile lasciare la politica in mano a chi la svende a interessi criminali o feudali. Non basta più affidare il risanamento di questa situazione all'azione del potere giudiziario. Non basterebbe neppure in un Paese in cui la magistratura non fosse al centro di polemiche e i tempi della giustizia non fossero lunghi come nel nostro. àˆ la politica, solo la politica che deve assumersi la responsabilità dei danni che ha creato. Azzerare e non ricandidare più tutti quei politici divenuti potenti non sulle idee, non su carisma, non sui progetti ma sulle clientele, sul talento di riuscire a spartire posti e quindi ricevere voti.
Mentre la politica si disinteressava della mafia, la mafia si è interessata alla politica cooptandola sistematicamente. Ieri a Casapesenna, il paese di Michele Zagaria, è morto un uomo, un politico, il cui nome non è mai uscito dalle cronache locali. Si chiamava Antonio Cangiano, nel 1988 era vicesindaco e si rifiutò di far vincere un appalto a un'impresa legata al clan. Per questo gli tesero un agguato. Lo colpirono alla schiena, da dietro, in quattro, in piazza: non per ucciderlo ma solo per immobilizzarlo, paralizzarlo. Tonino Cangiano ha vissuto ventun'anni su una sedia a rotelle, ma non si è mai piegato. Non si è nemmeno perso d'animo quando tre anni fa coloro che riteneva responsabili di quel supplizio sono stati assolti per insufficienza di prove.
Se la politica, persino la peggiore, non vuole rassegnarsi ad essere mero simulacro, semplice stampella di un'altra gestione del potere, è ora che corra drasticamente ai ripari. Per mero istinto di sopravvivenza, ancora prima che per "questione morale". Non è impossibile. O testimonia l'immagine emblematica e reale di Tonino che negli anni aveva dovuto subire numerosi e dolorosi interventi terminati con l'amputazione delle gambe, un corpo dimezzato, ma il cui pensiero, la cui parola, la cui voglia di lottare continuava a prendersi ogni libertà di movimento. Un uomo senza gambe che cammina dritto e libero, questo è oggi il contrario di ciò che rappresentano il Sud e la Campania. àˆ ciò da cui si dovrebbe finalmente ricominciare.
© 2009 Roberto Saviano. Published by arrangement with Roberto Santachiara Literary Agency
© Riproduzione riservata(24 ottobre 2009)
-
un pezzo di vero giornalismo di indagine, sulla prosituzione, con particolare riferimento alla realtà romana che comunque coinvolge una casistica amplissima:
Il mercato del sesso
di Roberto Saviano
Escort, trans, prostitute. Marciapiedi, Web e case private. Tra leggende e sfruttamento, viaggio nel mondo della nuova prostituzione senza limiti
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-mercato-del-sesso/2113892&ref=hpsp (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-mercato-del-sesso/2113892&ref=hpsp)
sono 6 pagine, vale la pena leggerle tutte
-
il commento sulla custodia cautelare a cosentino
http://tv.repubblica.it/copertina/roberto-saviano-non-mentivamo/38867?video (http://tv.repubblica.it/copertina/roberto-saviano-non-mentivamo/38867?video)
-
"Speciale Che tempo che fa"
Che tempo che fa torna in prima serata, mercoledì 11 novembre 2009, dalle ore 21.10 su Rai Tre, con il primo Speciale di questa settima edizione del programma: Dalla bellezza all'inferno di e con Roberto Saviano.
Due ore con il trentenne scrittore napoletano, autore del best-seller Gomorra, tradotto in 50 paesi, caso letterario in tutto il mondo con tre milioni e mezzo di copie diffuse dall'Australia all'Islanda, dalla Cina all'Arabia Saudita, ha ricevuto decine di premi in Italia e all'estero e da Gomorra è stato tratto uno spettacolo teatrale, insignito con gli Olimpici del Teatro 2008 ed un film per la regia di Matteo Garrone, candidato per l'Italia agli Oscar, candidato ai Golden Globes, Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e miglior film all' European Film Awards 2008 oltre che Hessische Filmpreis alla Fiera del Libro di Francoforte come miglior adattamento cinematografico di un'opera letteraria.
Dello Speciale Dalla bellezza all'inferno, dice Roberto Saviano: Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione: l'inferno che sembra continuamente prevalere. E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza?
Al centro dello Speciale, ancora una volta, la forza della parola non nascosta né perduta, la parola scritta o detta che dà la possibilità di esistere e che vive attraverso le storie: Ken Saro-Wiva, autore nigeriano, impiccato a Lagos per la sua tenace opposizione alle compagnie petrolifere che spogliano di risorse e ricchezze la sua terra, lasciando solo povertà ed inquinamento; Anna Politkovskaja, uccisa perché non c'era altro modo per fermare la sua implacabile testimonianza sulla crudele guerra in Cecenia; Varlam T.Salamov che dai gulag siberiani è riuscito a fare arrivare i suoi scritti non svendendo l'anima né la dignità ; Miriam Makeba, Mama Africa, la voce che ha cantato la libertà di un continente, morta a Castel Volturno dopo un concerto per ricordare sei fratelli africani uccisi dalla camorra.
Tutto questo è Dalla bellezza all'inferno: ma - come scriveva Albert Camus - l'inferno ha un tempo solo, la vita un giorno ricomincia.
Copyright © 2001-2009 AGM-LoSpettacolo
03 novembre 2009
[url]http://cinema-tv.corriere.it/articoli/speciale-che-tempo-che-fa/t_0922337203_6854677431.shtml[/url] ([url]http://cinema-tv.corriere.it/articoli/speciale-che-tempo-che-fa/t_0922337203_6854677431.shtml[/url])
:sbav: :sbav: :sbav:
approfittodella pubblicità .
saviano è bello come è bella la verità . ed è una verità tragica e commovente con zero retorica, solo fatti e ragionamenti.
dannatamente notevole, è un patrimonio ed una risorsa inestimabili per questo paese
-
:alla:
-
ribadisco: il più grande intellettuale italiano. è l'unico ad aver capito i mezzi che si devono attuare per esserlo in quest'epoca, fino in fondo; ed è supportato da qualità e motivazioni eccezionali.
-
Non mi sono trovato nel discorso sull'Iran per il resto mi è piaciuto
-
bello ieri mi è piaciuto...tranne che sulla questione iran....
-
Io mi sono perso la prima parte sull'Iran. Perchè, cosa, non vi è piaciuto a riguardo?
-
Roberto Saviano-Speciale che tempo che fa 11/11/2005-2/5 (http://www.youtube.com/watch?v=MlkoiZeqUI8&feature=channel#)
-
Io mi sono perso la prima parte sull'Iran. Perchè, cosa, non vi è piaciuto a riguardo?
Ha fatto vedere il video di Neda , che io come altre persone ritengono un falso.
Troppa parole per i ribelli che ci sono in Iran per me, non che sia filo ahmainejad che comunque riversa il suo paese in una ignoranza totale, ma dietro gran parte dei ribelli non è che ci sia questa gran voglia di democrazia eh..
-
Ha fatto vedere il video di Neda , che io come altre persone ritengono un falso.
Troppa parole per i ribelli che ci sono in Iran per me, non che sia filo ahmainejad che comunque riversa il suo paese in una ignoranza totale, ma dietro gran parte dei ribelli non è che ci sia questa gran voglia di democrazia eh..
si anche la frase che ha citato saviano degli occhi aperti e' dello staff di Mousawi
in effetti e' una bella situazione di merda perche' in realta i rivoluzionari di cui si parla non puntano alla democrazia ma al colonialismo americano
-
ma come fata a capire così bene la realtà iraniana se i giornalisti non ci mettono piede? :sospetto:
e poi non ho sentito tutte queste parole sui "ribelli", semplicemente ho sentito di ragazzi e ragazze per i quali scendere in piazza è prima di tutto un occasione per aggregarsi e stare bene tra di loro, dato che non ne hanno occasione.
si anche la frase che ha citato saviano degli occhi aperti e' dello staff di Mousawi
in effetti e' una bella situazione di merda perche' in realta i rivoluzionari di cui si parla non puntano alla democrazia ma al colonialismo americano
qualora fosse così, e di sicuro non possiamo dirlo con certezza, il focus del ragionamento è tutt'altro.
nun guardat a me, guardat o rit! (cit.)
-
ma come fata a capire così bene la realtà iraniana se i giornalisti non ci mettono piede? :sospetto:
e poi non ho sentito tutte queste parole sui "ribelli", semplicemente ho sentito di ragazzi e ragazze per i quali scendere in piazza è prima di tutto un occasione per aggregarsi e stare bene tra di loro, dato che non ne hanno occasione.
infatti io non critico saviano ... lui il discorso lo fa sulla liberta' di opinione ... approvo col sangue.
il problema e' che i manifestanti che seguono Mousawi probabilmente a loro insaputa, e con la promessa della famosa democrazia in realta' quella made in USA (import/export), alla fine non sono consci del fatto che sono vittime dell'america che, questo mi sembra palese, si vuole mangiare l'iran
-
ma come fata a capire così bene la realtà iraniana se i giornalisti non ci mettono piede? :sospetto:
e poi non ho sentito tutte queste parole sui "ribelli", semplicemente ho sentito di ragazzi e ragazze per i quali scendere in piazza è prima di tutto un occasione per aggregarsi e stare bene tra di loro, dato che non ne hanno occasione.qualora fosse così, e di sicuro non possiamo dirlo con certezza, il focus del ragionamento è tutt'altro.
nun guardat a me, guardat o rit! (cit.)
yesseeeee ... non avevo letto l'edit (guarda il post sopra) saviano nun c'azzecc nu cazz in quanto fa un discorso puramente ideologico
-
ci siamo spiegati :ahsisi:
-
ci siamo spiegati :ahsisi:
Ot. Ho visto Saviano con espressioni più intelligenti e coinvolgenti di quella del tuo avatar, che lo vede ritratto vicino ad un tubo catodico ingolfato di fuliggine. :look:
-
Ot. Ho visto Saviano con espressioni più intelligenti e coinvolgenti di quella del tuo avatar, che lo vede ritratto vicino ad un tubo catodico ingolfato di fuliggine. :look:
la scelta dell'avatar non è casuale :look:
un immagine con un roberto più pensieroso e coinvolgente avrebbe trasmesso dei sapori retorici che ho voluto evitare :look:
-
la scelta dell'avatar non è casuale :look:
un immagine con un roberto più pensieroso e coinvolgente avrebbe trasmesso dei sapori retorici che ho voluto evitare
AND THE WINNER IS .... ROBBBERTOO
-
Volevo dirvi che, a quanto pare, l'album "Pata Pata" è stato pubblicato dopo l'esilio negli USA. Wikipedia vs Saviano. :appizz: :look:
-
ora a parte tesserne le lodi, il mio desiderio è che saviano diventi un simbolo di una repubblica postberlusconiana, se mai il signore ci farà la grazia di prenderselo lui, a silvio. più concretamente, mi piacerebbe che entro 2-3 anni saviano sia nominato senatore a vita. se l'italia dovesse mai svegliarsi da questo coma profondo indotto dai media, che i simboli della nuova era siano simboli di cultura, come lo è roberto.
e magari avere come presidente della repubblica un Umberto Eco... saranno solo dei sogni, ma è vero o no che questo fottuto paese vanta un patrimonio storico e culturale con pochi altri eguali al mondo? e allora non è giusto che siano questi i simboli, patrimonio di tutta la nazione, da cui ripartire un domani?
-
ora a parte tesserne le lodi, il mio desiderio è che saviano diventi un simbolo di una repubblica postberlusconiana, se mai il signore ci farà la grazia di prenderselo lui, a silvio. più concretamente, mi piacerebbe che entro 2-3 anni saviano sia nominato senatore a vita. se l'italia dovesse mai svegliarsi da questo coma profondo indotto dai media, che i simboli della nuova era siano simboli di cultura, come lo è roberto.
oltre a questo mi piacerebbe vederlo più spesso in televisione, a me Roberto "attira" in una maniera incredibile, ieri sera non ho staccato gli occhi dalla tv per un attimo e questo raramente mi capita... per me è un santo, davvero.
ovviamente nei prossimi giorni farò mio "La bellezza e l'inferno", e anche il libro di Salamov di cui ha parlato ieri (I racconti di Kolyma, giusto?)
-
mi piacerebbe che entro 2-3 anni saviano sia nominato senatore a vita.
deve aspettare un pò
-
firmate tutti
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117 (http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117)
-
firmate tutti
[url=http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117]http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117 ([url]http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117[/url])[/url]
apri un post dedicato!
-
firmate tutti
[url]http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117[/url] ([url]http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117[/url])
fatto :ok:
-
firmate tutti
[url]http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117[/url] ([url]http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117[/url])
:ok:
-
ottimo.
se scrivete ancora su tn quotatemi anche lì per favore.... nunn'è p mme, o ssapit (cit.)
-
bene :sisi:
-
Roberto Saviano scrive una lettera a Berlusconi: "Ritiri la legge e si lasci processare". Non mi aspettavo questa svolta fantasy. (spinoza.it)
:look:
-
Roberto Saviano scrive una lettera a Berlusconi: "Ritiri la legge e si lasci processare". Non mi aspettavo questa svolta fantasy. (spinoza.it)
:look:
Ed anche Saviano diventò un comunista mangiabambini nemico della democrazia e dell'Italia libera....
-
Ed anche Saviano diventò un comunista mangiabambini nemico della democrazia e dell'Italia libera....
infatti...è stato un coglione a dire sta cosa.
-
Ed anche Saviano diventò un comunista mangiabambini nemico della democrazia e dell'Italia libera....
non erano quelle le parole esatte, più sopra c'è il link dell'appello :frust:
-
SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul "processo breve" e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.
Con il "processo breve" saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.
ROBERTO SAVIANO
-
Saviano in politica????
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
-
parole testuali di b appena sentite a ballarò (non lo guardavo da un 3 anni)
"io a quelli che scrivono libri sulla mafia e poi vanno, SEMPRE, (gesto di schermo televisivo con le mani, ndr) in tutto il mondo, se incontro uno di qelli lo strozzo.
fatti avanti figlio di puttana, che ti facciamo cacare sangue :mazza:
-
parole testuali di b appena sentite a ballarò (non lo guardavo da un 3 anni)
"io a quelli che scrivono libri sulla mafia e poi vanno, SEMPRE, (gesto di schermo televisivo con le mani, ndr) in tutto il mondo, se incontro uno di qelli lo strozzo.
fatti avanti figlio di puttana, che ti facciamo cacare sangue :mazza:
B sta per?
-
B sta per?
nella stessa occasione, non so che convegno, racconta una barzelletta tentando drammaticamente di imitare un accento siciliano
einstein morto fu?
si
e cu fu?
sapeva troppo :look:
dopo questa lo vorrei sul forum :look: :look:
-
Saviano: "500mila firme
per un'Italia diversa"
di MAURO FAVALE
Roberto Saviano
ROMA - "Migliaia di persone che chiedono al governo di ritirare una legge non sono una rumorosa minoranza, sono la democrazia". Roberto Saviano ringrazia i lettori di Repubblica. Quel mezzo milione e oltre che in tre settimane ha firmato il suo appello contro il processo breve. Oltre cinquecentomila nomi e cognomi lasciati su Repubblica. it per dire no alla "norma del privilegio". Perché il disegno di legge sul cosiddetto processo breve è stato fin da subito percepito come l'ennesima "legge ad personam".
IL TESTO DELL'APPELLO
Per questo, Saviano, nel suo appello pubblicato per la prima volta il 15 novembre, scriveva così: "Ritiri la legge sul processo breve e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei".
Per scongiurare questo rischio è partita su Repubblica una mobilitazione rilanciata anche dai social network Facebook e Youtube. Il risultato sono oltre mezzo milione di sottoscrizioni. "Cinquecentomila firme sono un risultato incredibile - dice oggi Saviano - la dimostrazione che questa legge non può essere approvata perché moltissime persone la vedono come un pericolo per il diritto e la giustizia". Una "dote" di firme che lo scrittore di Gomorra vorrebbe "consegnare idealmente al presidente del Consiglio e ai presidenti delle Camere". Perché, spiega, "sappiano che c'è un'Italia che non vuole leggi ad personam".
In un messaggio Saviano ringrazia tutti i firmatari dell'appello. Già nei giorni scorsi aveva letto in questa adesione "una voglia di democrazia". "Vi diranno - spiega - che è solo una minoranza e che firmare non costa nulla. Mi piacerebbe rispondere che una firma è la premessa dell'impegno, la voglia di partecipare. Di promettere in qualche modo che il proprio nome è lì a sostenere un'idea di paese diverso, una difesa del diritto e non di un territorio politico. Perché - conclude - la giustizia non è né di destra né di sinistra".
http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-20/ringraziamenti-saviano/ringraziamenti-saviano.html (http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-20/ringraziamenti-saviano/ringraziamenti-saviano.html)
-
parole testuali di b appena sentite a ballarò (non lo guardavo da un 3 anni)
"io a quelli che scrivono libri sulla mafia e poi vanno, SEMPRE, (gesto di schermo televisivo con le mani, ndr) in tutto il mondo, se incontro uno di qelli lo strozzo.
fatti avanti figlio di puttana, che ti facciamo cacare sangue :mazza:
ti ho segnalato alla questura :look:
-
mettiamo saviano anche sui maccheroni!
-
mettiamo saviano anche sui maccheroni!
ma perchè non commenti quello che dice invece di sparare battutine? Devo dedurre che sei a favore del processo "breve"?
-
ma perchè non commenti quello che dice invece di sparare battutine? Devo dedurre che sei a favore del processo "breve"?
noooooooooooooo pure tu? noooooooooooooooo
-
noooooooooooooo pure tu? noooooooooooooooo
:tardi:
-
:tardi:
Io sono per i ruoli di ognuno! Saviano deve fare lo scrittore lo fa bene anzi benissimo!
travaglio deve fare il giornalista lo fa bene e sa farlo!
il politico deve fare politica!
-
Io sono per i ruoli di ognuno! Saviano deve fare lo scrittore lo fa bene anzi benissimo!
travaglio deve fare il giornalista lo fa bene e sa farlo!
il politico deve fare politica!
si ma il loro operato è commentabile. Saviano, da persona colta, dice la sua e fa bene, perchè dimostra che non sono i giudici o la sinistra ad avercela con Berlusconi, ma è semplicemente un popolo che non accetta una legge.
-
si ma il loro operato è commentabile. Saviano, da persona colta, dice la sua e fa bene, perchè dimostra che non sono i giudici o la sinistra ad avercela con Berlusconi, ma è semplicemente un popolo che non accetta una legge.
ma non è normale che uno scrittore promuova certe cose! è questo che mi fa jj n'frev! capito! però è un discorso affrontato in altri topic!
-
Io sono per i ruoli di ognuno! Saviano deve fare lo scrittore lo fa bene anzi benissimo!
travaglio deve fare il giornalista lo fa bene e sa farlo!
il politico deve fare politica!
stronzata, la politica possono farla tutti.
-
stronzata, la politica possono farla tutti.
tu no! fatt e azz tuoj!
-
Però stai diventando irritante, 'e che cazz. Ogni tanto entri in un topic e ti spari le stesse 4 stronzate che ripeti ovunque e da tre mesi... :doh:
Saviano è GIORNALISTA. Ognuno al suo posto cosa? Lui si occupa di cronaca nera, cronaca politica e di tutto il cazzo che gli pare.
L'autorevolezza di cui gode se la guadagna con il lavoro che tu, consumatore, giudichi. Ma non metterla sempre sul "deve fare il giornalista e basta". Fino a prova contraria questo fa, e per quanto mi riguarda lo fa pure bene.
Parliamo di questo se sei d'accordo, di quello che scrive. Altrimenti :puppa:.
-
Però stai diventando irritante, 'e che cazz. Ogni tanto entri in un topic e ti spari le stesse 4 stronzate che ripeti ovunque e da tre mesi... :doh:
Saviano è GIORNALISTA. Ognuno al suo posto cosa? Lui si occupa di cronaca nera, cronaca politica e di tutto il cazzo che gli pare.
L'autorevolezza di cui gode se la guadagna con il lavoro che tu, consumatore, giudichi. Ma non metterla sempre sul "deve fare il giornalista e basta". Fino a prova contraria questo fa, e per quanto mi riguarda lo fa pure bene.
Parliamo di questo se sei d'accordo, di quello che scrive. Altrimenti :puppa: .
Ma io parlo del cazzo che voglio se sta bene bene altrimenti :puppa:
-
ma non è normale che uno scrittore promuova certe cose! è questo che mi fa jj n'frev! capito! però è un discorso affrontato in altri topic!
Ma Saviano cosa ha scritto? Gomorra, un libro sulla mafia, un libro di denuncia alla criminalità , che con questo processo breve sarà aiutata. Fa benissimo ad esporsi, o deve aspettare che i criminali non entrino in galera e poi dopo che avranno continuato ad uccidere potrà scrivere un nuovo libro?
-
Ma Saviano cosa ha scritto? Gomorra, un libro sulla mafia, un libro di denuncia alla criminalità , che con questo processo breve sarà aiutata. Fa benissimo ad esporsi, o deve aspettare che i criminali non entrino in galera e poi dopo che avranno continuato ad uccidere potrà scrivere un nuovo libro?
io mi domando perchè lo fa lui! è non altri! quando dico mettiamo saviamo anche sui maccheroni è per chi dice che quest'ultimo deve entrare in politica...perchè gode di quel minimo di credito che i politici dell'opposizione non godono!
-
Cavà e se nascevi quando c'era Pasolini mo l'aviss sputat nguoll da come parli.
Magari ora ci fosse qualche intellettuale del genere :imp:
-
Cavà e se nascevi quando c'era Pasolini mo l'aviss sputat nguoll da come parli.
Magari ora ci fosse qualche intellettuale del genere :imp:
ma io ho detto che non è un intellettuale? ho detto che mi fa rabbia vedere uno come lui che deve fare queste battaglie avendo anche un certo successo mentre invece i coglioni all'apposizione nessuno se li caga!
-
Ma Cavallo ci prende sicuramente per il culo. Non è possibile che è tant strunz...
Parla per non dire niente...
Sopprimetelo, azzuppatel, fate qualcosa. :doh:
-
ma io ho detto che non è un intellettuale? ho detto che mi fa rabbia vedere uno come lui che deve fare queste battaglie avendo anche un certo successo mentre invece i coglioni all'apposizione nessuno se li caga!
Io dico semplicemente che il ruolo dell'intellettuale, che sia in questo caso uno scrittore, è quello di essere sempre critico verso il potere
vabbuò sto scendendo non ho reso l'idea, poi continuo
-
io mi domando perchè lo fa lui! è non altri! quando dico mettiamo saviamo anche sui maccheroni è per chi dice che quest'ultimo deve entrare in politica...perchè gode di quel minimo di credito che i politici dell'opposizione non godono!
Adesso hai cambiato il senso dei tuoi post. E comunque siamo in un governo di destra con una televisione di destra, i politici dell'opposizione si oppongono, ma tanto sono i soliti antiberlusconiani, i giudici sono di parte e così via...
-
Ma Cavallo ci prende sicuramente per il culo. Non è possibile che è tant strunz...
Parla per non dire niente...
Sopprimetelo, azzuppatel, fate qualcosa. :doh:
sinceramente vi prendo per il culo da ieri per far incazzare andrea e nesquik e lor sa stann ancor pigliann
Post unito automaticamente al precedente
Adesso hai cambiato il senso dei tuoi post. E comunque siamo in un governo di destra con una televisione di destra, i politici dell'opposizione si oppongono, ma tanto sono i soliti antiberlusconiani i giudici sono di parte e così via...
:patt:
-
SAVIANO NARRA LA STORIA DI MESSI - CTCF - 11 /4 /2010 (http://www.youtube.com/watch?v=Rp19GePg4eY#)
:sad:
-
io ho sentito in diretta Saviano da Fazio,raccontare di Messi. ho l'impressione che non sia proprio uno da televisione,mi è parso abbastanza impacciato,non è che poi trasmettesse chissà che cosa. ma d'altronde la sua primaria vocazione è per la scrittura,quindi mi sembra comprensibile
-
io ho sentito in diretta Saviano da Fazio,raccontare di Messi. ho l'impressione che non sia proprio uno da televisione,mi è parso abbastanza impacciato,non è che poi trasmettesse chissà che cosa. ma d'altronde la sua primaria vocazione è per la scrittura,quindi mi sembra comprensibile
secondo me invece se l'è cavata bene... poi non so se vedesti lo "speciale che tempo che fa - dall'inferno alla bellezza" andato in onda qualche mese fa... in quell'occasione fu davvero emozionante, ti consiglio di cercarti qualche spezzone sul tubo nel caso non l'avessi visto, poi magari mi farai sapere che impressione t'ha fatto ;)
-
E' strano in tv, perché sebbene ovviamente quando fa una puntata speciale si sarà sicuramente preparato un discorso, è una persona che comunque pensa prima di parlare, ha dei ritmi più lenti, culla con le parole per dare ad ognuna il giusto peso, o forse per scegliere quella giusta, perché si vede che mentre parla il cervello sta già lavorando su ciò che dirà dopo. Non è "non-televisivo", è solo diverso dalla massa dei personaggi che vanno in televisione, però ti tiene incollato al televisore anche parlando con calma e pacatezza.
-
E' strano in tv, perché sebbene ovviamente quando fa una puntata speciale si sarà sicuramente preparato un discorso, è una persona che comunque pensa prima di parlare, ha dei ritmi più lenti, culla con le parole per dare ad ognuna il giusto peso, o forse per scegliere quella giusta, perché si vede che mentre parla il cervello sta già lavorando su ciò che dirà dopo. Non è "non-televisivo", è solo diverso dalla massa dei personaggi che vanno in televisione, però ti tiene incollato al televisore anche parlando con calma e pacatezza.
E' uno che sa parlare. Al di là del fatto che sia un bravo scrittore impegnato e non, quando parla riesce a mantenerti incollato. Ci sarebbe bisogno soprattutto ora di gente come lui, come Luttazzi, come Guzzanti.
-
io lo preferisco quando parla che quando scrive ... certo in una televisione fatta di manichini che leggono qualunque cosa risulta forse lento ma e' dovuto al fatto che a differenza degli altri lui PENSA.
-
Saviano quando parla di personaggi universalmente :alla: pare 'e palle, gli viene meno il senso critico. Lessi una recensione di Invictus che :paura:.
-
Saviano quando parla di personaggi universalmente :alla: pare 'e palle, gli viene meno il senso critico. Lessi una recensione di Invictus che :paura:.
sono d'accordo :sisi:
-
Lessi una recensione di Invictus che :paura:.
Cosa scrisse ?
-
secondo me invece se l'è cavata bene... poi non so se vedesti lo "speciale che tempo che fa - dall'inferno alla bellezza" andato in onda qualche mese fa... in quell'occasione fu davvero emozionante
no,non l'ho vista. ma d'altronde nessuno si aspetta che saviano parli come fiorello. diciamo che mi meravigliava che si toccasse spesso il viso a mò di tic(Credo che in psicologia si chiamino gesti di auto conferma o comunque qualcosa che serva per tranquillizzarsi in situazioni di "scuorno"). cioè,alla fine mi era parso strano che uno noto per battaglie scomode contro malavitosi,sembrasse quasi scornoso. poi,magari non è appassionatissimo di calcio e quindi,per quanto la storia di messi sia suggestiva,non gli ispira chissà cosa. per dire,può darsi che sandro ciotti o brera,col loro linguaggio,avrebbero potuto esprimerla meglio,chissà
-
no,non l'ho vista. ma d'altronde nessuno si aspetta che saviano parli come fiorello. diciamo che mi meravigliava che si toccasse spesso il viso a mò di tic(Credo che in psicologia si chiamino gesti di auto conferma o comunque qualcosa che serva per tranquillizzarsi in situazioni di "scuorno"). cioè,alla fine mi era parso strano che uno noto per battaglie scomode contro malavitosi,sembrasse quasi scornoso. poi,magari non è appassionatissimo di calcio e quindi,per quanto la storia di messi sia suggestiva,non gli ispira chissà cosa. per dire,può darsi che sandro ciotti o brera,col loro linguaggio,avrebbero potuto esprimerla meglio,chissà
si si sta pieno di tic ... io pensavo (o forse lo penso ancora) che pippasse
-
Cosa scrisse ?
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/clint_mandela_rugby-2433022/ (http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/clint_mandela_rugby-2433022/)
Ovviamente non troverai niente da ridire. :look:
-
poi,magari non è appassionatissimo di calcio e quindi,per quanto la storia di messi sia suggestiva,non gli ispira chissà cosa. per dire,può darsi che sandro ciotti o brera,col loro linguaggio,avrebbero potuto esprimerla meglio,chissà
si, credo sia questo... anche se l'articolo che ha scritto in proposito credo sia di prim'ordine
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/persone/saviano-messi/saviano-messi/saviano-messi.html (http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/persone/saviano-messi/saviano-messi/saviano-messi.html)
[url]http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/clint_mandela_rugby-2433022/[/url] ([url]http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/clint_mandela_rugby-2433022/[/url])
Ovviamente non troverai niente da ridire. :look:
solo uno snob radical chic come te può trovare qualcosa da ridire in quest'articolo :patt:
-
[url]http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/clint_mandela_rugby-2433022/[/url] ([url]http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/26/news/clint_mandela_rugby-2433022/[/url])
Ovviamente non troverai niente da ridire. :look:
Ma infatti non vedo di cosa ci sia di così scandoloso nel suo articolo. Sono uno snob pedante radical chic e pure molto nerd come te, aveva da ridire... :peppe: :look:
-
Ma infatti non vedo di cosa ci sia di così scandoloso nel suo articolo. Sono uno snob pedante radical chic e pure molto nerd come te, aveva da ridire... :peppe: :look:
Per quanto mi riguarda non esiste il "Non aver paura di eccedere con la retorica" inteso come pregio, autocontrollo o similari, perchè eccedere con la retorica significa sforare; il didascalismo che ne deriva è un difetto, e Eastwood lo tiene tra l'altro.
Senza scendere nel merito del film, che non ho visto ma che comunque passano per un gran cesso.
Comunque non mi piace come scrive, mi interessa di più il lavoro di giornalista, il racconto dei "fatti", quello lo fa bene. Ogni volta che mi accosto a qualche suo articoletto d'opinione leggo miele e banalità a iosa.
E comunque radical chic e snob sono contrari. Mettiti d'accordo, io mi sento più snob. :nanda: :look:
-
E comunque radical chic e snob sono contrari. Mettiti d'accordo, io mi sento più snob. :nanda: :look:
Tu riesci nell'impresa di fonderli ed essere la stessa cosa... :sisi: :look:
-
quoto giovanni su fiormerdenzo :sisi:
-
quoto giovanni su fiormerdenzo :sisi:
Ti vengo a pisciare nell'ampollina da piccolo chimico, Milaus. :look:
-
Ti vengo a pisciare nell'ampollina da piccolo chimico, Milaus. :look:
milhouse :contract:
-
Comunque a titolo informativo, per me Gianni Brera era una merda di persona morto e buono...antesignano del leghismo più becero applicato anche nel calcio, uno che fino a poche settimane prima del nostro storico primo scudetto, andava in tutte le trasmissioni nazional-popolari a dire "Ma nooo a Napoli non possono mai vincere lo scudetto, non scherziamo...lo scudetto deve essere per forza di cosa qualcosa riguardante alle sole squadre del nord. Alla fine lo vincerà l'Inter"...questo il grande giornalistone sportivo competente di calcio, lui e quell'altra merda purtrefatta e pederasta di Gian Maria Gazzaniga che i soliti napoletani in cerca di "dignità e rispetto", poi invitavano tutti i lunedì nell'allora Number One, e puntualmente ci faceva una chiavica perchè Maradona non s'era andato ad allenare in settimana.
Quando sento un napoletano che elogia Gianni Brera mi sale un nervosismo, e me ne fotte che sarà stato una gran penna (del cazzo sicuramente...).
-
Per quanto mi riguarda non esiste il "Non aver paura di eccedere con la retorica" inteso come pregio, autocontrollo o similari, perchè eccedere con la retorica significa sforare; il didascalismo che ne deriva è un difetto, e Eastwood lo tiene tra l'altro.
Senza scendere nel merito del film, che non ho visto ma che comunque passano per un gran cesso.
ti sei fissato con 'sta storia che Eastwood eccede con la retorica, per zio...
-
Tu riesci nell'impresa di fonderli ed essere la stessa cosa... :sisi: :look:
non si può chiamarlo semplicemente "simpaticamente arguto rompicoglioni"?? :love: :love: :love:
Un giorno non si dirà radical chic o snob, si dirà fiorenzo...
P.s. fiorenzo :love: :love: :love: :love: :bacino: :bacino: :bacino: :bacino: :bacino: :bacino:
-
non si può chiamarlo semplicemente "simpaticamente arguto rompicoglioni"?? :love: :love: :love:
Un giorno non si dirà radical chic o snob, si dirà fiorenzo...
P.s. fiorenzo :love: :love: :love: :love: :bacino: :bacino: :bacino: :bacino: :bacino: :bacino:
Oppure grandissimo omm e sfaccimm.
-
Saviano è un grande, scrive benissimo e fa un'opera encomiabile...
però ha ragione la merdaccia, certa sua saggistica è stucchevole e insopportabile proprio, l'ultima parte del suo ultimo libro non sono riuscito a finire di leggerla, spompinava gente a destra e a manca, sempre allo stesso modo...
la recensione su quella chiavica di film di Invictus è da paccheri...
Vabbè, ma mi pare pure normale, è un grande e tutto quanto, ma non è che caca oro qualsiasi cosa faccia...
-
Saviano è un grande, scrive benissimo e fa un'opera encomiabile...
però ha ragione la merdaccia, certa sua saggistica è stucchevole e insopportabile proprio, l'ultima parte del suo ultimo libro non sono riuscito a finire di leggerla, spompinava gente a destra e a manca, sempre allo stesso modo...
la recensione su quella chiavica di film di Invictus è da paccheri...
Vabbè, ma mi pare pure normale, è un grande e tutto quanto, ma non è che caca oro qualsiasi cosa faccia...
mida's shord!
-
Berlusconi attacca Saviano: "La Mafia italiana non è così potente ma è famosa per colpa della Piovra e Gomorra"
ROMA - Il governo ha fatto tantissimo contro la criminalità organizzata: "Abbiamo superato le 500 operazioni di polizia giudiziaria, che hanno portato a quasi 5000 arresti di presunti appartenenti a organizzazioni criminali". Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa con il titolare del Viminale, Roberto Maroni, a Palazzo Chigi, rivendica i risultati, sferrando un affondo contro chi, in tv e in libreria, affronta il tema della criminalità . Berlusconi sottolinea che "la mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo ma è quella più conosciuta" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato, come "le serie della Piovra" e in generale "la letteratura, Gomorra (di Roberto Saviano ndr) e tutto il resto".
Non è la prima volta che Berlusconi se la prende con chi avrebbe, a suo dire, fatto pubblicità alla mafia. Lo aveva già fatto lo scorso novembre quando aveva detto chiaro e tondo di voler "strozzare" chi ha fatto le serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia "che non ci fanno fare una bella figura". Un affondo che però, si era rivelato un boomergang. "La piovra è roba di tanti anni fa, mentre le fiction tv più recenti sulla mafia, da Il capo dei capi a quelle su Falcone e Borsellino, le ha fatte suo figlio per Mediaset. Quando Gomorra è stato scritto ed è diventato di successo internazionale, le immagini sullo scandalo immondizia e i problemi della camorra avevano già prima fatto il giro del mondo" gli aveva risposto Michele Placido, il popolare commissario Cattani proprio nella Piovra. Oggi, invece, reagisce Antonio Di Pietro: "Berlusconi chieda scusa a Saviano".
Carceri. Definisce i suicidi dietro le sbarre "interruzioni della vita" e poi lancia una proposta contro il sovraffollamento delle carceri: "Stiamo pensando ad un decreto per dare un regime di detenzione domiciliare a coloro a cui manca un anno solo di carcere" annuncia Berlusconi, minimizzando i rischi di fuga: "Non avrebbero interesse a scappare perché altrimenti si vedrebbero raddoppiare la pena".
Maroni. Oltre 10 miliardi di euro sottratti alle mafie, 23 superlatitanti catturati dei 30 più pericolosi. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni elenca i risultati dell'azione di contrasto alla criminalità organizzata, aggiornati al 31 marzo. Definendola un' azione "efficace", "senza precedenti", che ha portato a "risultati eccezionali" che "ci vengono riconosciuti da tutti i nostri partner internazionali". In particolare sui beni sequestrati e confiscati: "Sono 16.679 I beni sequestrati per un controvalore di 8,2 miliardi, e 4.407 confiscati per un controvalore di 2 miliardi". Complessivamente il patrimonio sottratto supera i 10 miliardi di euro. Anche sui latitanti, Maroni rivendica risultati: "Dei 30 più pericolosi quando ci siamo insediati al governo ne abbiamo arrestati 22".
Sbarchi. "Un anno fa - ricorda Maroni - Lampedusa bruciava e nel centro di accoglienza c'erano oltre 200 immigrati, che appiccavano il fuoco. Oggi i clandestini sono pari al numero zero: non ce n'è uno. Abbiamo posto fine agli sbarchi di barconi provenienti dalla Libia, riducendo nei primi tre mesi del 2010 del 96 per cento il numero degli sbarchi rispetto al 2009, mentre rispetto al 2008 c'è stata una riduzione del 90 per cento".
-
:imp:
-
Berlusconi attacca Saviano: "La Mafia italiana non è così potente ma è famosa per colpa della Piovra e Gomorra"
ROMA - Il governo ha fatto tantissimo contro la criminalità organizzata: "Abbiamo superato le 500 operazioni di polizia giudiziaria, che hanno portato a quasi 5000 arresti di presunti appartenenti a organizzazioni criminali". Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa con il titolare del Viminale, Roberto Maroni, a Palazzo Chigi, rivendica i risultati, sferrando un affondo contro chi, in tv e in libreria, affronta il tema della criminalità . Berlusconi sottolinea che "la mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo ma è quella più conosciuta" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato, come "le serie della Piovra" e in generale "la letteratura, Gomorra (di Roberto Saviano ndr) e tutto il resto".
Non è la prima volta che Berlusconi se la prende con chi avrebbe, a suo dire, fatto pubblicità alla mafia. Lo aveva già fatto lo scorso novembre quando aveva detto chiaro e tondo di voler "strozzare" chi ha fatto le serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia "che non ci fanno fare una bella figura". Un affondo che però, si era rivelato un boomergang. "La piovra è roba di tanti anni fa, mentre le fiction tv più recenti sulla mafia, da Il capo dei capi a quelle su Falcone e Borsellino, le ha fatte suo figlio per Mediaset. Quando Gomorra è stato scritto ed è diventato di successo internazionale, le immagini sullo scandalo immondizia e i problemi della camorra avevano già prima fatto il giro del mondo" gli aveva risposto Michele Placido, il popolare commissario Cattani proprio nella Piovra. Oggi, invece, reagisce Antonio Di Pietro: "Berlusconi chieda scusa a Saviano".
Carceri. Definisce i suicidi dietro le sbarre "interruzioni della vita" e poi lancia una proposta contro il sovraffollamento delle carceri: "Stiamo pensando ad un decreto per dare un regime di detenzione domiciliare a coloro a cui manca un anno solo di carcere" annuncia Berlusconi, minimizzando i rischi di fuga: "Non avrebbero interesse a scappare perché altrimenti si vedrebbero raddoppiare la pena".
Maroni. Oltre 10 miliardi di euro sottratti alle mafie, 23 superlatitanti catturati dei 30 più pericolosi. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni elenca i risultati dell'azione di contrasto alla criminalità organizzata, aggiornati al 31 marzo. Definendola un' azione "efficace", "senza precedenti", che ha portato a "risultati eccezionali" che "ci vengono riconosciuti da tutti i nostri partner internazionali". In particolare sui beni sequestrati e confiscati: "Sono 16.679 I beni sequestrati per un controvalore di 8,2 miliardi, e 4.407 confiscati per un controvalore di 2 miliardi". Complessivamente il patrimonio sottratto supera i 10 miliardi di euro. Anche sui latitanti, Maroni rivendica risultati: "Dei 30 più pericolosi quando ci siamo insediati al governo ne abbiamo arrestati 22".
Sbarchi. "Un anno fa - ricorda Maroni - Lampedusa bruciava e nel centro di accoglienza c'erano oltre 200 immigrati, che appiccavano il fuoco. Oggi i clandestini sono pari al numero zero: non ce n'è uno. Abbiamo posto fine agli sbarchi di barconi provenienti dalla Libia, riducendo nei primi tre mesi del 2010 del 96 per cento il numero degli sbarchi rispetto al 2009, mentre rispetto al 2008 c'è stata una riduzione del 90 per cento".
a parte il fatto che lui e quel minorato di Maroni hanno rotto i coglioni con il prendersi i meriti delle azioni contro le mafie, visto che il merito, da che mondo e mondo, in questi casi è dei giudici e delle forze dell'ordine e di nessun altro, il governo non c'entra una fava, fa solo le leggi...
counque, Silviuccio, ti vorrei regalare una cravatta:
(http://www.raucci.net/wp-content/uploads/2008/12/cappio.jpg)
comunque ora che Saviano si sta cominciando ad occupare anche delle mafie dei colletti bianchi, vedrete che la sua popolarità sarà sempre meno trasversale...
-
Berlusconi attacca Saviano: "La Mafia italiana non è così potente ma è famosa per colpa della Piovra e Gomorra"
ROMA - Il governo ha fatto tantissimo contro la criminalità organizzata: "Abbiamo superato le 500 operazioni di polizia giudiziaria, che hanno portato a quasi 5000 arresti di presunti appartenenti a organizzazioni criminali". Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa con il titolare del Viminale, Roberto Maroni, a Palazzo Chigi, rivendica i risultati, sferrando un affondo contro chi, in tv e in libreria, affronta il tema della criminalità . Berlusconi sottolinea che "la mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo ma è quella più conosciuta" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato, come "le serie della Piovra" e in generale "la letteratura, Gomorra (di Roberto Saviano ndr) e tutto il resto".
Non è la prima volta che Berlusconi se la prende con chi avrebbe, a suo dire, fatto pubblicità alla mafia. Lo aveva già fatto lo scorso novembre quando aveva detto chiaro e tondo di voler "strozzare" chi ha fatto le serie della Piovra e chi scrive libri sulla mafia "che non ci fanno fare una bella figura". Un affondo che però, si era rivelato un boomergang. "La piovra è roba di tanti anni fa, mentre le fiction tv più recenti sulla mafia, da Il capo dei capi a quelle su Falcone e Borsellino, le ha fatte suo figlio per Mediaset. Quando Gomorra è stato scritto ed è diventato di successo internazionale, le immagini sullo scandalo immondizia e i problemi della camorra avevano già prima fatto il giro del mondo" gli aveva risposto Michele Placido, il popolare commissario Cattani proprio nella Piovra. Oggi, invece, reagisce Antonio Di Pietro: "Berlusconi chieda scusa a Saviano".
Carceri. Definisce i suicidi dietro le sbarre "interruzioni della vita" e poi lancia una proposta contro il sovraffollamento delle carceri: "Stiamo pensando ad un decreto per dare un regime di detenzione domiciliare a coloro a cui manca un anno solo di carcere" annuncia Berlusconi, minimizzando i rischi di fuga: "Non avrebbero interesse a scappare perché altrimenti si vedrebbero raddoppiare la pena".
Maroni. Oltre 10 miliardi di euro sottratti alle mafie, 23 superlatitanti catturati dei 30 più pericolosi. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni elenca i risultati dell'azione di contrasto alla criminalità organizzata, aggiornati al 31 marzo. Definendola un' azione "efficace", "senza precedenti", che ha portato a "risultati eccezionali" che "ci vengono riconosciuti da tutti i nostri partner internazionali". In particolare sui beni sequestrati e confiscati: "Sono 16.679 I beni sequestrati per un controvalore di 8,2 miliardi, e 4.407 confiscati per un controvalore di 2 miliardi". Complessivamente il patrimonio sottratto supera i 10 miliardi di euro. Anche sui latitanti, Maroni rivendica risultati: "Dei 30 più pericolosi quando ci siamo insediati al governo ne abbiamo arrestati 22".
Sbarchi. "Un anno fa - ricorda Maroni - Lampedusa bruciava e nel centro di accoglienza c'erano oltre 200 immigrati, che appiccavano il fuoco. Oggi i clandestini sono pari al numero zero: non ce n'è uno. Abbiamo posto fine agli sbarchi di barconi provenienti dalla Libia, riducendo nei primi tre mesi del 2010 del 96 per cento il numero degli sbarchi rispetto al 2009, mentre rispetto al 2008 c'è stata una riduzione del 90 per cento".
ridicolo uomo di merda...
-
"Il premier mi vuole zittire
ma sui clan non tacerò mai"
Lo scrittore: "Assurdo preferire il silenzio, Berlusconi si scusi con le vittime". "Non so se Mondadori è ancora adatta a me" di ROBERTO SAVIANO
Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire.
è meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione.
Io credo che solo e unicamente la verità serva a dare dignità a un Paese. Il potere mafioso è determinato da chi racconta il crimine o da chi commette il crimine?
Il ruolo della 'ndrangheta, della camorra, di Cosa nostra è determinato dal suo volume d'affari - cento miliardi di euro all'anno di profitto - un volume d'affari che supera di gran lunga le più granitiche aziende italiane. Questo può non esser detto? Lei stesso ha presentato un dato che parla del sequestro alle mafie per un valore pari a dieci miliardi di euro. Questo significa che sono gli scrittori ad inventare? Ad esagerare? A commettere crimine con la loro parola? Perché? Michele Greco il boss di Cosa Nostra morto in carcere al processo contro di lui si difese dicendo che "era tutta colpa de Il Padrino" se in Sicilia venivano istruiti processi contro la mafia. Nicola Schiavone, il padre dei boss Francesco Schiavone e Walter Schiavone, dinanzi alle telecamere ha ribadito che la camorra era nella testa di chi scriveva di camorra, che il fenomeno era solo legato al crimine di strada e che io stesso ero il vero camorrista che scriveva di queste storie quando raccontava che la camorra era impresa, cemento, rifiuti, politica.
Per i clan che in questi anni si sono visti raccontare, la parola ha rappresentato sempre un affronto perché rendeva di tutti informazioni e comportamenti che volevano restassero di pochi. Perché quando la parola rende cittadinanza universale a quelli che prima erano considerati argomenti particolari, lontani, per pochi, è in quell'istante che sta chiamando un intervento di tutti, un impegno di molti, una decisione che non riguarda più solo addetti ai lavori e cronisti di nera. Le ricordo le parole di Paolo Borsellino in ricordo di Giovanni Falcone pronunciate poco prima che lui stesso fosse ammazzato. "La lotta alla mafia è il primo problema da risolvere ... non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni le spinga a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale della indifferenza della contiguità e quindi della complicità . Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo mi disse: la gente fa il tifo per noi. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale dà al lavoro dei giudici, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze".
Il silenzio è ciò che vogliono. Vogliono che tutto si riduca a un problema tra guardie e ladri. Ma non è così. E' mostrando, facendo vedere, che si ha la possibilità di avere un contrasto. Lo stesso Piano Caserta che il suo governo ha attuato è partito perché è stata accesa la luce sull'organizzazione dei casalesi prima nota solo agli addetti ai lavori e a chi subiva i suoi ricatti.
Eppure la sua non è un'accusa nuova. Anche molte personalità del centrosinistra campano, quando uscì il libro, dissero che avevo diffamato il rinascimento napoletano, che mi ero fatto pubblicità , che la mia era semplicemente un'insana voglia di apparire. Quando c'è un incendio si lascia fuggire chi ha appiccato le fiamme e si dà la colpa a chi ha dato l'allarme? Guardando a chi ha pagato con la vita la lotta per la verità , trovo assurdo e sconfortante pensare che il silenzio sia l'unica strada raccomandabile. Eppure, Presidente, avrebbe potuto dire molte cose per dimostrare l'impegno antimafia degli italiani. Avrebbe potuto raccontare che l'Italia è il paese con la migliore legislazione antimafia del mondo. Avrebbe potuto ricordare di come noi italiani offriamo il know-how dell'antimafia a mezzo mondo. Le organizzazioni criminali in questa fase di crisi generalizzata si stanno infiltrando nei sistemi finanziari ed economici dell'occidente e oggi gli esperti italiani vengono chiamati a dare informazioni per aiutare i governi a combattere le organizzazioni criminali di ogni genealogia. E' drammatico - e ne siamo consapevoli in molti - essere etichettati mafiosi ogni volta che un italiano supera i confini della sua terra. Certo che lo è. Ma non è con il silenzio che mostriamo di essere diversi e migliori.
Diffondendo il valore della responsabilità , del coraggio del dire, del valore della denuncia, della forza dell'accusa, possiamo cambiare le cose.
Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l'immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa. Raccontare è il modo per innescare il cambiamento. Questa è l'unica strada per dimostrare che siamo il paese di Giovanni Falcone, di Don Peppe Diana, e non il paese di Totò Riina e di Schiavone Sandokan. Credo che nella battaglia antimafia non ci sia una destra o una sinistra con cui stare. Credo semplicemente che ci sia un movimento culturale e morale al quale aspirare. Io continuerò a parlare a tutti, qualunque sarà il credo politico, anche e soprattutto ai suoi elettori, Presidente: molti di loro, credo, saranno rimasti sbigottiti ed indignati dalle sue parole. Chiedo ai suoi elettori, chiedo agli elettori del Pdl di aiutarla a smentire le sue parole. E' l'unico modo per ridare la giusta direzione alla lotta alla mafia. Chiederei di porgere le sue scuse non a me - che ormai ci sono abituato - ma ai parenti delle vittime di tutti coloro che sono caduti raccontando. Io sono un autore che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori e Einaudi, entrambe case editrici di proprietà della sua famiglia. Ho sempre pensato che la storia partita da molto lontano della Mondadori fosse pienamente in linea per accettare un tipo di narrazione come la mia, pensavo che avesse gli strumenti per convalidare anche posizioni forti, correnti di pensiero diverse. Dopo le sue parole non so se sarà più così. E non so se lo sarà per tutti gli autori che si sono occupati di mafie esponendo loro stessi e che Mondadori e Einaudi in questi anni hanno pubblicato. La cosa che farò sarà incontrare le persone nella casa editrice che in questi anni hanno lavorato con me, donne e uomini che hanno creduto nelle mie parole e sono riuscite a far arrivare le mie storie al grande pubblico. Persone che hanno spesso dovuto difendersi dall'accusa di essere editor, uffici stampa, dirigenti, "comprati". E che invece fino ad ora hanno svolto un grande lavoro. E' da loro che voglio risposte.
Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.
©2010 Roberto Saviano/
http://www.repubblica.it/politica/2010/04/17/news/lettera_saviano-3407443/
-
conoscete qualche link per guardare current tv (canale 130 sky) in streaming?
-
Anche Brunetta contro Saviano
Adesso anche le pulci parlano. “Non mi piace la retorica della mafia. I risultati che l’intero governo, le forze polizia, la magistratura hanno ottenuto contro la mafia sono straordinari“. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta , l’unico esponente del Popolo delle Libertà che ha perso alle elezioni regionali (risultando clamorosamente sconfitto a Venezia mentre il partito ha vinto in tutta Italia), ha risposto così ai microfoni di Rtl dove gli chiedevano un commento sulle recenti polemiche tra il premier Silvio Berlusconi e il giornalista Roberto Saviano. “I risultati contro la mafia ci sono, e’ una storia di successo e di questo si sa poco. I giornalisti dovrebbero raccontarlo di piu’“.
Brunetta ha anche detto di non aver letto Gomorra: “Mi approvvigiono di informazioni senza divismi ma con il lavoro fatto giorno per giornoâ€. L’odio per i divismi e per chi fa chiacchiere di fronte a chi fa i fatti è sinceramente una novità , per quello che finora è stato nettamente il ministro più inutilmente chiacchierone del governo Berlusconi. Ricordiamo infatti, in ordine sparso, la scomparsa del ddl anticorruzione, del quale aveva tessuto le lodi, le infinite polemiche sui bamboccioni, i tremila euro al mese di pensione dall’università ottenuti senza avere insegnato negli ultimi anni, la scomparsa delle norme sugli sprechi nei suoi progetti di legge, e le centinaia di proposte cadute nel vuoto dopo un titolo di giornale, che ne fanno un ministro troppo buffo(ne) per essere degno. E per fortuna che Brunetta odia i divismi.
Che poi la cosa bella è che nell'intervista a Rtl (che ho sentito e ne posso parlare, a differenza del Ministro che dice di non aver letto Saviano, però si sente in dovere di parlarne) dice precisamente "Non ho letto saviano ma mi approvvigiono di informazioni da un bravissimo giornalista di Sky, che dice le stesse cose di Saviano da 10 anni senza atteggiarsi a divo..."
Ora, trovo incredibile che si permetta ad uno stronzone come Brunetta di mettere in competizione ( :boh: ) 2 persone che svolgono due lavori, due vite, due approcci completamente differenti.
Uno, Paolo Chiariello, che crede di aver fatto denuncia sulla camorra col Libro "Monnezzopoli" da cui si evince che estirpato il centrosinistra campano si risolve il 90% dei problemi della camorra campana, l'altro, Saviano, che a 30 anni deve chiedere il permesso alla scorta pure per andare in bagno.
-
Anche Brunetta contro Saviano
Adesso anche le pulci parlano. “Non mi piace la retorica della mafia. I risultati che l’intero governo, le forze polizia, la magistratura hanno ottenuto contro la mafia sono straordinari“. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta , l’unico esponente del Popolo delle Libertà che ha perso alle elezioni regionali (risultando clamorosamente sconfitto a Venezia mentre il partito ha vinto in tutta Italia), ha risposto così ai microfoni di Rtl dove gli chiedevano un commento sulle recenti polemiche tra il premier Silvio Berlusconi e il giornalista Roberto Saviano. “I risultati contro la mafia ci sono, e’ una storia di successo e di questo si sa poco. I giornalisti dovrebbero raccontarlo di piu’“.
Brunetta ha anche detto di non aver letto Gomorra: “Mi approvvigiono di informazioni senza divismi ma con il lavoro fatto giorno per giornoâ€. L’odio per i divismi e per chi fa chiacchiere di fronte a chi fa i fatti è sinceramente una novità , per quello che finora è stato nettamente il ministro più inutilmente chiacchierone del governo Berlusconi. Ricordiamo infatti, in ordine sparso, la scomparsa del ddl anticorruzione, del quale aveva tessuto le lodi, le infinite polemiche sui bamboccioni, i tremila euro al mese di pensione dall’università ottenuti senza avere insegnato negli ultimi anni, la scomparsa delle norme sugli sprechi nei suoi progetti di legge, e le centinaia di proposte cadute nel vuoto dopo un titolo di giornale, che ne fanno un ministro troppo buffo(ne) per essere degno. E per fortuna che Brunetta odia i divismi.
Che poi la cosa bella è che nell'intervista a Rtl (che ho sentito e ne posso parlare, a differenza del Ministro che dice di non aver letto Saviano, però si sente in dovere di parlarne) dice precisamente "Non ho letto saviano ma mi approvvigiono di informazioni da un bravissimo giornalista di Sky, che dice le stesse cose di Saviano da 10 anni senza atteggiarsi a divo..."
Ora, trovo incredibile che si permetta ad uno stronzone come Brunetta di mettere in competizione ( :boh: ) 2 persone che svolgono due lavori, due vite, due approcci completamente differenti.
Uno, Paolo Chiariello, che crede di aver fatto denuncia sulla camorra col Libro "Monnezzopoli" da cui si evince che estirpato il centrosinistra campano si risolve il 90% dei problemi della camorra campana, l'altro, Saviano, che a 30 anni deve chiedere il permesso alla scorta pure per andare in bagno.
io sorrido. è questione di pochi anni ancora e sta gente farà una brutta fine. quando B crollerà (e prima o poi succederà ) si porterà tanta merda appresso che non si ha idea. Compresa la classe dirigente del PD, auspicabilmente.
Per il destino dei nostri territori sono meno ottimista. Il sistema organizzazione criminale è molto solido sui territori.
Viceversa, iIl sistema di corruzione e di realizazzione del piano di rinascita democratica, si sta indebolendo. negli ultimi anni ha imbarcato troppe puttane, troppi professionisti della leccata di culo, troppi incompetenti, e nessun mestierante della politica (che sarebbe stato utile nella conservazione del Sistema). La gente se ne è accorta, alle regionali PD+PDL hanno perso tipo 4 milioni di voti, mica spiccioli.
Ovviamente per dare senso a questo ottimismo occorre impegnarsi fin da subito... comitati civici, stare in mezzo alla gente. occorre che il "popolo della rete" si organizzi e si radichi sul territorio. Attivismo da vecchi militanti PCI coniugato con i nuovi paradigmi, quelli dei vendola, dei demagistris, dei 5stelle.
Non c'è niente che possiamo ancora perdere.
-
Come se non bastasse il pavoneggiarsi della lotta alla mafia fatta di condoni, fondi segati e riforme cazzocanesche della giustizia. Il giornalismo di denuncia trasposto in berlusconese è pubblicità . Saviano diventa un pappone alla Lele Mora. E non sapete quanti napoletani si menano il pezzo del divo che fa pubblicità alla camorra dietro compenso. Sono cose lette anche su TN tempo addietro. :asd:
Riguardo l'ottimismo di Diego io non condivido una sega. L'indebolimento di Berlusconi va di pari passo con l'istituzionalizzazione della lega, anche a livello locale, anche fuori dal triangolo di chiavapecore da cui sono sbucati fuori. Si prendono i voti di chiunque, a partire dagli operai di ogni buco d'Italia, gente che mette la X per disperazione. Vedete dove siamo arrivati...
-
Riguardo l'ottimismo di Diego io non condivido una sega.
se non muovi il culo hai ragione tu... a te la scelta :patt:
aggiungo... tu hai 20 anni, B ne ha 74. dovresti porti interrogativi sugli scenari futuri. La lega può anche arrivare a prendere il 15% su base nazionale (faccio il pessimista pesante). ma dove va senza B?
-
Anche Brunetta contro Saviano
Adesso anche le pulci parlano. “Non mi piace la retorica della mafia. I risultati che l’intero governo, le forze polizia, la magistratura hanno ottenuto contro la mafia sono straordinari“. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta , l’unico esponente del Popolo delle Libertà che ha perso alle elezioni regionali (risultando clamorosamente sconfitto a Venezia mentre il partito ha vinto in tutta Italia), ha risposto così ai microfoni di Rtl dove gli chiedevano un commento sulle recenti polemiche tra il premier Silvio Berlusconi e il giornalista Roberto Saviano. “I risultati contro la mafia ci sono, e’ una storia di successo e di questo si sa poco. I giornalisti dovrebbero raccontarlo di piu’“.
Brunetta ha anche detto di non aver letto Gomorra: “Mi approvvigiono di informazioni senza divismi ma con il lavoro fatto giorno per giornoâ€. L’odio per i divismi e per chi fa chiacchiere di fronte a chi fa i fatti è sinceramente una novità , per quello che finora è stato nettamente il ministro più inutilmente chiacchierone del governo Berlusconi. Ricordiamo infatti, in ordine sparso, la scomparsa del ddl anticorruzione, del quale aveva tessuto le lodi, le infinite polemiche sui bamboccioni, i tremila euro al mese di pensione dall’università ottenuti senza avere insegnato negli ultimi anni, la scomparsa delle norme sugli sprechi nei suoi progetti di legge, e le centinaia di proposte cadute nel vuoto dopo un titolo di giornale, che ne fanno un ministro troppo buffo(ne) per essere degno. E per fortuna che Brunetta odia i divismi.
Che poi la cosa bella è che nell'intervista a Rtl (che ho sentito e ne posso parlare, a differenza del Ministro che dice di non aver letto Saviano, però si sente in dovere di parlarne) dice precisamente "Non ho letto saviano ma mi approvvigiono di informazioni da un bravissimo giornalista di Sky, che dice le stesse cose di Saviano da 10 anni senza atteggiarsi a divo..."
Ora, trovo incredibile che si permetta ad uno stronzone come Brunetta di mettere in competizione ( :boh: ) 2 persone che svolgono due lavori, due vite, due approcci completamente differenti.
Uno, Paolo Chiariello, che crede di aver fatto denuncia sulla camorra col Libro "Monnezzopoli" da cui si evince che estirpato il centrosinistra campano si risolve il 90% dei problemi della camorra campana, l'altro, Saviano, che a 30 anni deve chiedere il permesso alla scorta pure per andare in bagno.
Brunè, a fessa e chella puttana sporca e mammeta!
-
ovviamente non poteva mancare.
apro questo topic sperando che vada messo tra gli importanti. per la mole di informazioni a cui ha e ha avuto accesso, per la sua passione (anzi ossessione come dice) per questa ricerca, per la sua profonda intelligenza, riesce sempre a dare la chiave di lettura esatta delle cose.
tutto ciò che riesce a dire trovo sia fondamentale per aiutarci a capire. più saviano per tutti in tv e in rete !! :appizz:
questa è una cosa poco vista, un lezione tenuta alla luiss pochi giorni fa (5/10), corso di scienze politiche. merita di essere seguita dalla prima all'ultima parola. la 1° parte è l'intro del prof, volendo si può saltare
seguiranno puntate di annozero, chetempochefa e quella della bignardi incentrate su di lui
Lezione di Criminalità internazionale di Roberto Saviano (parte I) ([url]http://www.youtube.com/watch?v=Yng4mnDWoB0&feature=related#[/url])
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte II) ([url]http://www.youtube.com/watch?v=5Sz4AkX2YXc&feature=related#[/url])
Lezione di Criminalità internazionale di Roberto Saviano (parte III) ([url]http://www.youtube.com/watch?v=aoD4u5kETJs&feature=related#[/url])
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte IV) ([url]http://www.youtube.com/watch?v=9kJxMpsM004&feature=related#[/url])
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte V) ([url]http://www.youtube.com/watch?v=J-W34VNqxNk&feature=related#[/url])
Lezione di Criminalità Internazionale di Roberto Saviano (parte VI) ([url]http://www.youtube.com/watch?v=B3Gu7Iznrws&feature=related#[/url])
uuu saviano lavora con mia sorella, mo vedo se ci sta nel video
visto,nn c'è. lei è tra gli assistenti coordinatori del prof.
il prof dell'intro è sebastiano maffettone, un luminare della filosofia politica a livello internazionale
-
in attesa di recuperare la puntata di ieri su current (sky 130), una rticolo dal FQ di oggi
Un serpente di canali d'acqua che copre 1000 chilometri quadrati: tra depuratori fantasma, consorzi milionari e malapolitica. La magistratura dichiara il "disastro ambientale" in Campania
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2477436&yy=2010&mm=04&dd=22&title=il_veleno_di_gomorra (http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2477436&yy=2010&mm=04&dd=22&title=il_veleno_di_gomorra)
-
Fede all'attacco di Saviano
"Basta, non è un eroe"
Il direttore del Tg4 durante il notiziario, domenica 9 maggio: "Ci sono magistrati che sono morti per combattere la Camorra, lui è superprotetto, ed è giusto, ma non se ne può più di sentire che è l'eroe. Qualcuno gli ha offerto anche la cittadinanza onoraria. Di che cosa? Non si capisce..."
ROMA - Basta con Roberto Saviano, non se ne può più. Non è lui che ha scoperto la Camorra, non è lui che l'ha denunciata, ci sono magistrati che sono morti mentre lui è superprotetto. Che cosa c'entrasse Roberto Saviano in un servizio sulla polemica Bondi-Guzzanti 1, non è chiaro. Fatto sta che Emilio Fede, durante l'edizione del Tg4 di domenica 9 maggio, è passato velocemente da una notizia all'altra, o meglio da una notizia a una tirata contro lo scrittore di Gomorra, reo a suo dire di troppo clamore e di una visibilità eccessiva rispetto ai suoi meriti.
Un giudizio, quello del direttore e conduttore del Tg4, che segue di meno di un mese le parole pronunciate da Silvio Berlusconi 2 nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi durante la quale disse che "la mafia è più famosa che potente" anche per i film e le fiction che ne hanno parlato come "le serie della Piovra, la letteratura, Gomorra e tutto il resto".
Fede introduce la tirata dicendo che "ci sono alcune polemiche", una "riguarda questo film della Sabina Guzzanti", poi cambia immediatamente argomento e continua, "ce ne sono state in questi giorni anche per quanto riguarda Roberto Saviano, che ormai sempre lui, la Camorra... Per carità , ma non è lui - dice il giornalista - che ha scoperto la Camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi autorevoli, ci sono magistrati che l'hanno combattuta e sono morti, lui è superprotetto, e giustamente dev'essere sempre protetto però, come dire, non se ne può più di sentire che lui è l'eroe, qualcuno gli ha offerto pure la cittadinanza onoraria, di che cosa non si capisce".
Fede continua dicendo che Saviano "ha scritto dei libri contro la Camorra, ma lo ha fatto tanta altra gente, senza fare clamore, senza andare sulle prime pagine, senza rompere... scusate, volevo dire senza disturbare la riflessione della gente che ha capito bene. Un paese come il nostro è contro la malavita organizzata".
:clap: :clap: :clap:
-
Fede continua dicendo che Saviano "ha scritto dei libri contro la Camorra, ma lo ha fatto tanta altra gente, senza fare clamore, senza andare sulle prime pagine, senza rompere... scusate, volevo dire senza disturbare la riflessione della gente che ha capito bene. Un paese come il nostro è contro la malavita organizzata".
:clap: :clap: :clap:
nell'ultima frase risponde da solo alla propria meschinità e ignoranza servile :asd:
-
ma che schifo di uomo
-
:asd:
-
Io schifo Saviano,Travaglio,Grillo e Santoro,sebbene sia di sinistra,perchè rappresentano quell'antiberlusconismo colmo nello stesso tempo di indignazione e di lassismo,che non fanno altro che favorire il duce......................La forza della Sinistra sta nella sua ideologia,nel pensiero di Marx, e non nel moralismo inutile di questi personaggi....................C'è bisogno di praticità ...........
-
Io schifo Saviano,Travaglio,Grillo e Santoro,sebbene sia di sinistra,perchè rappresentano quell'antiberlusconismo colmo nello stesso tempo di indignazione e di lassismo,che non fanno altro che favorire il duce......................La forza della Sinistra sta nella sua ideologia,nel pensiero di Marx, e non nel moralismo inutile di questi personaggi....................C'è bisogno di praticità ...........
Credo che Saviano c'azzecchi ben poco con i tre di seguito, proprio nel metodo e nel messaggio, se non nello stile.
-
Credo che Saviano c'azzecchi ben poco
proprio niente.
-
proprio niente.
-
Credo che Saviano c'azzecchi ben poco con i tre di seguito, proprio nel metodo e nel messaggio, se non nello stile.
Piano piano si sta adeguando agli altri,per questo l'ho messo in mezzo...........
-
Piano piano si sta adeguando agli altri,per questo l'ho messo in mezzo...........
Vabbuò Luì non lo puoi mettere sullo stesso piano solo perchè si fa coinvolgere nei sacrosanti appelli alla legalità . Lui è un giornalista e in quanto tale va giudicato. Se poi sfrutta la notorietà per cercare di smuovere qualche mente, male non fa.
-
Piano piano si sta adeguando agli altri,per questo l'ho messo in mezzo...........
ma piano piano quando? Se l'unica volta che ha nominato berlusconi era per scrivergli, pregandolo di ritirare la norma sul processo breve. In tutto questo casino mi viene da pensare che Saviano è stato scelto come bersaglio solo per "invidia". Berlusconi non tollera che la gente possa nutrire ammirazione e "compassione" incondizionata per una persona che non sia lui stesso. Non esiste, nella testa di Berlusconi, possibilità di consenso trasversale fra la gente se non per Silvio Berlusconi.
Saviano non si è mai proposto come icona della sinistra, non s'è candidato, non s'è elevato a capopolo o agitatore delle coscienze politiche italiane... Dà fastidio perchè parla alla gente, perchè racconta un lato dell'Italia marcia che nelle loro favolette non esiste...
-
Per me fa parte di quel sistema,magari mi sbaglio.
-
Per me fa parte di quel sistema,magari mi sbaglio.
E dillo che 'e ritt 'na strunzata, ja. :look:
-
E dillo che 'e ritt 'na strunzata, ja. :look:
Ma io veramente lo ritengo simile a Santoro e compagnia cantante,forse mi sbaglio,ma a me dà questa sensazione,che ci posso fare :look:.Ricordati che diceva il prospettivisimo di Nietzche :look:
-
ma piano piano quando? Se l'unica volta che ha nominato berlusconi era per scrivergli, pregandolo di ritirare la norma sul processo breve. In tutto questo casino mi viene da pensare che Saviano è stato scelto come bersaglio solo per "invidia". Berlusconi non tollera che la gente possa nutrire ammirazione e "compassione" incondizionata per una persona che non sia lui stesso. Non esiste, nella testa di Berlusconi, possibilità di consenso trasversale fra la gente se non per Silvio Berlusconi.
Uà magari fosse così. Io in questi attacchi li vedo come avvertimenti e minacce verso chiunque voglia sostenere la legalità o comunque voglia dare un'immagine dell'Italia non conforme a quella del partito dell'amore. Siamo sullo stesso piano dei continui attacchi ai giudici.
-
Ma io veramente lo ritengo simile a Santoro e compagnia cantante
Ma non bestemmiare cristo!!! :sbonk:
Santoro al massimo si può vantare di aver fatto perdere la pacienza a quella occhia guercia di Lucia Annunziata :wall:
-
uà Luì, sì proprio o' peggio. :nono:
P.S. ma che è 'sto fatto della nuova Tangentopoli, in cui sarebbe coinvolto pure Di Pietro? quando avete intenzione di aprire un topic in proposito? :tardi:
-
ogni italiano che in questa fase storica fa il proprio mestiere con schiena diritta, onestà intellettuale, competenza e bravura, merita stima e rispetto.* questi aspetti di sicuro accomunano saviano a santoro, travaglio, diversi altri giornalisti e pm.
fanno benissimo tutti i suddetti a ricercare visibilità mediatica e non: è l'unico scudo capace di proteggerli dalle rappresaglie del potere (se il libero mercato degli ascolti ti dà ragione è più difficile farti fuori...); è anche l'unico modo che hanno per dare senso e valore a quello che fanno, raggiungere il maggior numero di persone possibile.
*è anche l'unico modo che ognuno di noi ha per affermare la propria dignità .... non importa se come studenti o lavoratori, emigranti o residenti
P.S. ma che è 'sto fatto della nuova Tangentopoli, in cui sarebbe coinvolto pure Di Pietro? quando avete intenzione di aprire un topic in proposito? :tardi:
il fatto di dipietro sono le solite balle che libero e il giornale spacciano per vere... quanto alla tangentopoli, quella nuova esiste da diversi anni ed è peggio di quella del 92, perchè vede, ad ogni livello e in ogni ambito, controllori e controllati soci in affari. basta seguire la cronaca degli ultimi mesi rendersene conto.
questi si sono venduti il paese per una scopata con una puttana. le nostre esistenze, le nostre opportunità , il nostro territorio. sta tutto nell'informarsi e capire
-
Ma io veramente lo ritengo simile a Santoro e compagnia cantante,forse mi sbaglio,ma a me dà questa sensazione,che ci posso fare :look:.Ricordati che diceva il prospettivisimo di Nietzche :look:
Ti aumento il Karma solo perchè hai nominato Nietzsche :ruoss:
Considero Saviano un ottimo giornalista, che ha una buona onestà intelletuale, preparato. Come scrittore non mi piace, o meglio, non lo considero uno scrittore.
-
Ti aumento il Karma solo perchè hai nominato Nietzsche :ruoss:
Considero Saviano un ottimo giornalista, che ha una buona onestà intelletuale, preparato. Come scrittore non mi piace, o meglio, non lo considero uno scrittore.
Io invece al di là della valenza giornalistica di Gomorra ho trovato che è un gran bel libro e che è scritto dannatamente bene!
-
Come scrittore non mi piace, o meglio, non lo considero uno scrittore.
Quoto, quoto.
-
Io invece al di là della valenza giornalistica di Gomorra ho trovato che è un gran bel libro e che è scritto dannatamente bene!
Non credo che Saviano avesse intenzione di scrivere un bel libro. Lui è un giornalista puro. Il letterato è un'altra cosa, tratta l'argomento in ben altra maniera. Il merito di Saviano è la leggibilità e la chiarezza della sua scrittura. Mi sembra inutile scendere nei "tecnicismi critici", visto che il libro ne presenta ben pochi.
-
Non credo che Saviano avesse intenzione di scrivere un bel libro. Lui è un giornalista puro. Il letterato è un'altra cosa, tratta l'argomento in ben altra maniera. Il merito di Saviano è la leggibilità e la chiarezza della sua scrittura. Mi sembra inutile scendere nei "tecnicismi critici", visto che il libro ne presenta ben pochi.
A me viene il parallelo nella fotografia, quando si distingue tra fine-art e fotoreportage. Beh, non vedo perché, se l'intelletto umano sente la necessità di classificare, le cose debbano per forza apparire così. Voglio dire, Saviano è un giornalista, Saviano è uno scrittore, per me sono definizioni forzate ed inutili. Io dico che Saviano ha scritto in maniera stupenda un libro. Per questo per me è scrittore. Se poi si considera che lo scopo primario di Saviano era di sfruttare la parola per la consapevolezza di una situazione reale, allora diventa giornalista. Ma se sulla seconda affermazione si è d'accordo, non vedo perché non si possa convenire anche sulla prima. Il suo stile è piacevole da leggere e non è semplicemente funzionale allo scopo giornalistico. Il fatto che poi sia uno stile scorrevole e diretto potrà dar noia agli esteti e ai manieristi, ma quello poi non è un problema di Saviano...
-
fa informazione utlizzando struttura e stili della letteratura romanzata... è giornalista e scrittore, per definizione :)
comunque lo preferisco come oratore... ma soprattutto come simbolo. tra i tanti è l'unico che, un pò per caso, un pò perchè bravo, riesce a parlare a un numero così alto di persone. e poi ha il dono di riuscire a entrare nella testa e nel cuore di chi lo ascolta.
-
A me viene il parallelo nella fotografia, quando si distingue tra fine-art e fotoreportage. Beh, non vedo perché, se l'intelletto umano sente la necessità di classificare, le cose debbano per forza apparire così. Voglio dire, Saviano è un giornalista, Saviano è uno scrittore, per me sono definizioni forzate ed inutili. Io dico che Saviano ha scritto in maniera stupenda un libro. Per questo per me è scrittore. Se poi si considera che lo scopo primario di Saviano era di sfruttare la parola per la consapevolezza di una situazione reale, allora diventa giornalista. Ma se sulla seconda affermazione si è d'accordo, non vedo perché non si possa convenire anche sulla prima. Il suo stile è piacevole da leggere e non è semplicemente funzionale allo scopo giornalistico. Il fatto che poi sia uno stile scorrevole e diretto potrà dar noia agli esteti e ai manieristi, ma quello poi non è un problema di Saviano...
Non sono d'accordo su questa maniera stupenda di scrivere un libro. Non vedo cosa ci sia di così stupendo. E' un libro scritto come tanti altri. Per me la scorrevolezza è un pregio di Saviano, che unisce la fluidità di lettura ad un argomento "pesante", cosa non da poco. Se è romanzato, si deve ridurre la sua "veridicità descrittiva". Nel romanzo una descrizione è "simile", ma non assolutamente congruente alla realtà . Per me il Saviano giornalista - osservatore obiettivo-scientifico - non può essere ricondotto ad un Saviano scrittore - osservatore un po' meno obiettivo e per nulla scientifico. Non credo alla figura di un Saviano gionalista-scrittore - per quanto riguarda il libro Gomorra. Quest'ultima è una figura debole, una via di mezzo inutile. La componente scientifica perderebbe la sua forza, finendo per essere un libro come tanti altri.
-
Non sono d'accordo su questa maniera stupenda di scrivere un libro. Non vedo cosa ci sia di così stupendo. E' un libro scritto come tanti altri. Per me la scorrevolezza è un pregio di Saviano, che unisce la fluidità di lettura ad un argomento "pesante", cosa non da poco. Se è romanzato, si deve ridurre la sua "veridicità descrittiva". Nel romanzo una descrizione è "simile", ma non assolutamente congruente alla realtà . Per me il Saviano giornalista - osservatore obiettivo-scientifico - non può essere ricondotto ad un Saviano scrittore - osservatore un po' meno obiettivo e per nulla scientifico. Non credo alla figura di un Saviano gionalista-scrittore - per quanto riguarda il libro Gomorra. Quest'ultima è una figura debole, una via di mezzo inutile. La componente scientifica perderebbe la sua forza, finendo per essere un libro come tanti altri.
Diciamo che uno decida di raccontare una storia. Se questa storia è inventata è scrittore, se questa storia è reale è giornalista? Non credo si possa semplificare così banalmente, io credo che Saviano sia uno di quelli che galleggia in mezzo, lui usa la letteratura per fare giornalismo come usa il giornalismo per fare letteratura, e trovo che il modo in cui Saviano abbia deciso di presentare questo lavoro sia di qualità . Non credo che si possa ricondurre Gomorra ad una mera descrizione di eventi reali, e non credo neanche che sia questa l'unica causa del suo successo. Io credo che il libro sia scritto bene, che tutto funzioni perfettamente e sia il modo migliore per ottenere un risultato, ovvero che il messaggio arrivi a destinazione. Per me è scrittore perché il libro è scritto bene, e su questo si può discutere perché è opinabile, ma non trovo giusto dire che Saviano non è scrittore perché il Saviano scientifico perderebbe forza, anzi, è proprio perché Saviano è scrittore che il Saviano scientifico risulta essere molto efficace!
-
Diciamo che uno decida di raccontare una storia. Se questa storia è inventata è scrittore, se questa storia è reale è giornalista? Non credo si possa semplificare così banalmente, io credo che Saviano sia uno di quelli che galleggia in mezzo, lui usa la letteratura per fare giornalismo come usa il giornalismo per fare letteratura, e trovo che il modo in cui Saviano abbia deciso di presentare questo lavoro sia di qualità . Non credo che si possa ricondurre Gomorra ad una mera descrizione di eventi reali, e non credo neanche che sia questa l'unica causa del suo successo. Io credo che il libro sia scritto bene, che tutto funzioni perfettamente e sia il modo migliore per ottenere un risultato, ovvero che il messaggio arrivi a destinazione. Per me è scrittore perché il libro è scritto bene, e su questo si può discutere perché è opinabile, ma non trovo giusto dire che Saviano non è scrittore perché il Saviano scientifico perderebbe forza, anzi, è proprio perché Saviano è scrittore che il Saviano scientifico risulta essere molto efficace!
Non hai capito il mio discorso. Uno scrittore "romanza" la storia, o meglio la modifica in alcune sue parti per adattarla meglio al fine che si è prefisso. Il fine non è quello di descrivere un fatto come è puramente accaduto (compito del giornalista). Questa modificazione può avvenire in misura diversa. Il giornalista deve attenersi ai fatti. Gomorra è un ritratto scientifico della Campania attuale. Tutto è veritiero (personaggi, situazioni, eventi). La parte romanzata è ridotta a poco o nulla (forse il capitolo sul vestito indossato dalla Jolie è un po' romanzato). Il libro centra a pieno il suo scopo, ovvero quello di documentare, ai lettori, la situazione critica di una Regione. All'autore interessa poco il romanzare, ma interessa informare obiettivamente. Certo, Saviano non è un giornalista puro - perchè non si attiene alla descrizione assoluta dell'accaduto - ma non può definirsi neanche uno scrittore a pieno titolo. Con tutte le analogie che può avere con uno scrittore, lui di fondo è sempre un giornalista - sempre parlando di Gomorra, non ho letto il suo ultimo libro.
-
Neanche io ho letto l'altro libro, parlo sempre e solo di Gomorra.
Comunque è proprio qua che non mi trovo. Se mio dici che non ti piace come scrive, e per questo non lo ritieni un grande scrittore, beh, non sono d'accordo ma non c'è uno che ha ragione, sono opinioni. Quello su cui non mi trovo è che lo scrittore debba romanzare una storia. Uno scrittore può, non deve. Al contrario il giornalista non deve. Ma, come quando accennavo alle fotografie, alcune fotografie artistiche tra le più belle sono foto di reportage. Lo stesso avviene nella letteratura, per me Gomorra è letteratura e in più è anche giornalismo.
-
brav, ngegnè! :canna:
:look:
-
Neanche io ho letto l'altro libro, parlo sempre e solo di Gomorra.
Comunque è proprio qua che non mi trovo. Se mio dici che non ti piace come scrive, e per questo non lo ritieni un grande scrittore, beh, non sono d'accordo ma non c'è uno che ha ragione, sono opinioni. Quello su cui non mi trovo è che lo scrittore debba romanzare una storia. Uno scrittore può, non deve. Al contrario il giornalista non deve. Ma, come quando accennavo alle fotografie, alcune fotografie artistiche tra le più belle sono foto di reportage. Lo stesso avviene nella letteratura, per me Gomorra è letteratura e in più è anche giornalismo.
Come ho detto alcuni post fa, io non ho un giudizio definitivo sul Saviano scrittore, appunto perchè non lo considero tale, o meglio è molto più giornalista che scrittore. E' vero che lo scrittore può anche non romanzare, ma per lo scrittore è impossibile non romanzare (qualsiasi corrente, anche il verismo verghiano, è romanzato in minima parte). Io proprio sul tuo ultimo periodo non sono d'accordo. Per me, Saviano è un giornalista, che a volte cade nella letteratura. La differenza tra giornalista e scrittore, oggigiorno, è molto labile. Saviano, forse, nel panorama italiano, è quello che meglio interpreta questa "identità ". Io, forse sbagliandomi, ho una concezione di"Gomorra" più come un reportage che come un romanzo vero e proprio (http://it.wikipedia.org/wiki/Reportage (http://it.wikipedia.org/wiki/Reportage)). Ha una forte connotazione giornalistica e una latente connotazione letteraria.
Ps non ho mai messo in dubbio il contenuto di Gomorra, che ritengo estremamente valido ed interessante, al di là della forma più o meno giornalistica o letteraria.
-
Dario Fo: 'Date il Nobel a Saviano'
27 maggio 2010
Il letterato rivela di aver spedito una lettera a Stoccolma per perorare la causa dello scrittore napoletano: “Ho inviato anche i suoi libriâ€
“Il Nobel a Saviano? Non dovrei dirlo, ma a questo punto bisogna mettere giù le carte: ho scritto una lettera piuttosto vasta, dando indicazioni e ho mandato pure i suoi libri a Stoccolmaâ€. Si conclude così una lunga conversazione con Dario Fo nella sua casa milanese di Porta Romana, che ho registrato per l’ultima puntata della trasmissione "Brontolo", in onda stamani su Rai 3 alle 11:20. Il tema era “Nobel o Ignobel? Il mistero buffo di Dario Foâ€, e tutto quello che significa e ruota attorno al più famoso premio del mondo. Ecco, a stralci, come siamo arrivati a Saviano partendo da Dario, l’ultimo italiano a ricevere quello per la Letteratura nel 1997, dopo Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo e Montale.
Intanto, la prima volta che hai sentito parlare del premio Nobel quando è stato? Da ragazzino, da giovane...
Proprio da ragazzino: soprattutto nel dopoguerra; perché avevo un’età che mi permetteva d’intendere e soprattutto di valutare valori eccetera. Ma solo dopo averlo “guadagnatoâ€, dopo che me lo hanno “affidato†diciamo così, ho capito l’importanza del Nobel. Perché prima di tutto sono stato in Svezia e ho potuto parlare con grandi personaggi, tutti quelli che avevano avuto il Nobel prima di me… Ma avevano già pensato di offrirmelo.
Un po’ di tempo prima?
Sì, una decina di anni prima. Però l’hanno fatto saltare perché qualcuno ha fatto una mossa molto… furba. Cioè ha fatto girare la voce che io ero uno dei concorrenti. E questo non si deve pubblicare. Per evitare che ci siano problematiche, contenziosi… mi hanno tolto di mezzo… c’è stato qualcuno che ha parlato dal di dentro: ha spifferato...
Dal di dentro di loro...o qualcuno di italiano...
Di loro, di loro...
àˆ stata una fregatura patriottica, che veniva dall’Italia, o una fregatura esterna?
Non si sa, non si sa come sia nata. C’è stato un circolo culturale svedese, che ha pubblicazioni, eccetera, che ha tirato fuori questa “soffiataâ€.
Di conseguenza la “soffiata†è stata determinante per scansare. Ma torniamo ai tuoi predecessori: quale ti è più vicino? Pirandello presumo, per certi versi, oppure no?
No, meno vicino Pirandello. Invece, Quasimodo: io lo amavo molto, anche perché mi ha fatto conoscere i greci; i grandi poeti greci e anche il teatro greco perché ho parlato con lui. Eravamo legati da un pensiero, da un modo di vedere, da una ideologia: termine che adesso è proibito...
Per carità , non si può dire. Oggi come sai, c’è una ideologia determinante che è quella del non avere ideologie: non sanno che è un’ideologia...Ma a proposito del Premio, al di là del fare uscire o non fare uscire il nome, c’è tutta una trama dietro, dei risvolti, dei misteri dietro la consegna di questo premio, no? Che cosa succede esattamente?
Una cosa che ho scoperto dopo: quando sono andato a ricevere il premio, nei giorni ancora prima che ci fosse il rito, ho incontrato i maestri, i dottori li chiamano...coloro che hanno deciso di dare il premio, che hanno deciso di offrire il premio a me. Sono parecchi, io ne ho contati quindici, importantissimi; legati a tutte le categorie che sorreggono e sostengono il discorso della letteratura, del teatro dell’espressione e via dicendo. E la cosa che mi ha sorpreso, è il lavoro che fanno sulla scelta. Io sono entrato in una stanza dove c’erano alcuni concorrenti, alcuni che poi sono stati premiati dopo. Ho visto già i libri...perché lo preparano anche vent’anni prima e poi ho scoperto che c’erano anche dei testi, miei, che io avevo perduto, e loro li avevano...Volevo dire, che nel premio Nobel, oltre che la scrittura o la messa in scena in questo caso, è valutata e approfondita la tua vita. Cioè che cosa hai fatto, come ti sei comportato, che cosa hai usato della tua vita nella società e nella collettività .
àˆ per questo che Borges non l’ha mai vinto: che idea ti sei fatto tu?
A me piaceva molto. àˆ stato uno dei nostri maestri.
Mi è venuto in mente per il tuo discorso sulla vita.
Io sono stato in Argentina e ho visto quello che era lui, ancora vivo. Noi siamo stati aggrediti dai fascisti a Buenos Aires. Hanno distrutto completamente la facciata del teatro dove eravamo. Stiamo parlando di trenta, trentacinque anni fa. Lui che era responsabile culturale dell’Argentina non è venuto neanche ad affacciarsi. Ma come, succede una cosa di questo genere...non fai una telefonata...e allora questa assenza dalla vita reale, credo che abbia...non ho mai parlato con loro...
Quindi non l’opera che è straordinaria, ma la persona forse...
Cioè la persona che ha un suo mondo estraneo a quello reale, e che...
...non rientra nelle logiche di assegnazione complessive del premio, se ho capito bene.
Certo, sì, Borges non si è stupito neanche né ha preso posizione quando i generali e i colonnelli hanno preso con violenza il potere...
E poi arriviamo a Berlusconi, che nel 1997 disse “i giullari prendono il premio Nobelâ€...
Ma la cosa che fa paura è di nuovo l’ignoranza. Un’ignoranza abissale. Io non so dove abbia studiato la letteratura, se l’ha studiata, perché è chiaro che i più grandi giullari, che so’: Bonvesin della Riva, Bescapè, erano delle persone di una cultura straordinaria… se pensi alla struttura per mettere in piedi “il dolce stil novoâ€, vedi che è venuto dallo studio di tutti i più grandi poeti italiani di allora presso i giullari. Credere che i giullari come i comici siano...
...siano stipati nel cassetto dei cialtroni...
...erano laureati, notai, gente che sapeva leggere, che conosceva il greco, gli unici. Gente che sorpassavano i sacerdoti, gli scienziati della chiesa...Certo, essere convinti che “giullare†sia il termine dispregiativo e soprattutto che questi siano dei cialtroni, barzellettieri da poco conto, vuol dire non conoscere la letteratura. Dante Alighieri si è raccolto tutto quello che avevano scritto i giullari o era stato riscritto da altri per strutturare l’impianto di un nuovo modo di esprimersi. E di scrivere.
Quindi quella “crescita dell’umanità †in senso lato, di cui parla chi ti ha consegnato il premio, è intesa anche riferita alla qualità della persona.
Il suo essere nella società effettiva.
Con gli “effetti†che ne riceve...Come si sa invece per esempio Pasternak lo aveva vinto, lo avrebbe preso volentieri. E glielo hanno impedito.
Certo, è stata… però è importante: la Russia, l’impero sovietico aveva capito l’importanza del Nobel. Aveva subito sentito il bisogno di bloccare, quasi di cancellare quel Nobel. Era un’onta per quello che era il regime. Era una penetrazione mediatica forte.
Da noi invece si è cercato di buttarla in “sghignazzoâ€, di sfottere...
Non c’è dubbio, però è una politica anche quella di svilire un po’ tutto. No?
Ecco, questo è anche il taglio di questa forma culturale che viene avanti. Per cui la cultura viene cancellata completamente. Bondi che, veramente Dio l’abbia in gloria lo faccia volare, sempre in cielo come un “bondi che volaâ€...
...non ce lo tolga, ma lo faccia volare...
A un certo punto è proprio la dimostrazione del vuoto culturale, del disinteresse: è, come si ripete, la cultura a essere qualcosa di superfluo, di cui si può anche fare a meno.
àˆ un impiccio e un rischio. àˆ sempre il “non disturbate il manovratore†inteso in senso lato.
Bisogna ammettere: la destra italiana si è resa conto da tempo di non avere gli uomini adatti a chiamarli “intellettualiâ€.
Quindi non avendo egemonie culturali gramsciane da fornire...
Non ne abbiamo: tutti quelli che stanno dall’altra parte li cacciamo.
àˆ una logica aziendale mica da poco.
Cancellare un prodotto perché non ne abbiamo.
Al volo una risposta, prima di finire: oggi un premio Nobel a Saviano, per quello che rappresenta, sarebbe sproporzionato, nonostante tutto, oppure no?
Non dovrei dirlo, ma a questo punto bisogna mettere giù le carte, ho scritto una lettera piuttosto vasta, dando indicazioni e ho mandato pure i suoi libri a Stoccolma...
Ma non diciamolo...Grazie, Dario.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2492150&title=2492150 (http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2492150&title=2492150)
cristianoronaldo :chupa: :look: :asd:
-
cristianoronaldo :chupa: :look: :asd:
:sisi:
:look:
-
cristianoronaldo :chupa: :look: :asd:
:pariamm: :rotfl: :rotfl: e questo che cosa vuol dire? Che Saviano merita il premio Nobel perchè ha denunciato un sistema corrotto? Allora diamolo a Raffaele Cantone (pm che ha guidato la lotta anticamorra e su cui ha scritto un libro). Ci sono scrittori che sono infinitamente più bravi di Saviano (per esempio Zanzotto, Pynchon, Roth, McCarthy, DeLillo) che meritano il Nobel. Non ho ancora letto niente di Fo, conosco solo il suo passato fascista... e la sue opere di solo carattere politico.
-
Rall nfacc. :stella:
-
:pariamm: :rotfl: :rotfl: e questo che cosa vuol dire? Che Saviano merita il premio Nobel perchè ha denunciato un sistema corrotto? Allora diamolo a Raffaele Cantone (pm che ha guidato la lotta anticamorra e su cui ha scritto un libro). Ci sono scrittori che sono infinitamente più bravi di Saviano (per esempio Zanzotto, Pynchon, Roth, McCarthy, DeLillo) che meritano il Nobel. Non ho ancora letto niente di Fo, conosco solo il suo passato fascista... e la sue opere di solo carattere politico.
te stev sfuttenn :pariamm: oddio, fino a un certo punto però, perchè credo che l'Accademia svedese oltre alle capacità stilistiche e creative dei candidati al Nobel per la letteratura, tenga conto anche d'altro, e proprio Fo penso che questo lo sappia visto che lui non è propriamente uno scrittore...
poi come ha detto qualcuno meglio il Nobel a Saviano che al solito ebreo autore di un'opera sull'Olocausto... :look:
-
te stev sfuttenn :pariamm: oddio, fino a un certo punto però, perchè credo che l'Accademia svedese oltre alle capacità stilistiche e creative dei candidati al Nobel per la letteratura, tenga conto anche d'altro, e proprio Fo penso che questo lo sappia visto che lui non è propriamente uno scrittore...
poi come ha detto qualcuno meglio il Nobel a Saviano che al solito ebreo autore di un'opera sull'Olocausto... :look:
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: Sei stato "smascherato"... :look: comunque il premio Nobel è un intrigo socio-economico-politico. I criteri di scelta sono molto soggettivi e gli stessi giudici non è che siano granchè http://www.corriere.it/cultura/08_ottobre_09/segreti_nobel_stoccolma_7139684a-95d8-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml (http://www.corriere.it/cultura/08_ottobre_09/segreti_nobel_stoccolma_7139684a-95d8-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml) I più grandi autori del '900 non hanno vinto il Nobel, questo dovrebbe far riflettere (In Italia per esempio Calvino, Luzi, aggiungiamoci Borges, Pessoa, Joyce e tanti altri). Il Nobel a Fo, a detta di molti critici, è stato scandaloso (per esempio Harold Bloom). Fo è un drammaturgo, esattamente come Pirandello e Beckett. Ma non è questo il problema... A mio parere l'Accademia svedese tiene conto "più dell'altro" che della vera capacità stilistica.
-
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: Sei stato "smascherato"... :look: comunque il premio Nobel è un intrigo socio-economico-politico. I criteri di scelta sono molto soggettivi e gli stessi giudici non è che siano granchè [url]http://www.corriere.it/cultura/08_ottobre_09/segreti_nobel_stoccolma_7139684a-95d8-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml[/url] ([url]http://www.corriere.it/cultura/08_ottobre_09/segreti_nobel_stoccolma_7139684a-95d8-11dd-86ba-00144f02aabc.shtml[/url]) I più grandi autori del '900 non hanno vinto il Nobel, questo dovrebbe far riflettere (In Italia per esempio Calvino, Luzi, aggiungiamoci Borges, Pessoa, Joyce e tanti altri). Il Nobel a Fo, a detta di molti critici, è stato scandaloso (per esempio Harold Bloom). Fo è un drammaturgo, esattamente come Pirandello e Beckett. Ma non è questo il problema... A mio parere l'Accademia svedese tiene conto "più dell'altro" che della vera capacità stilistica.
esattamente...
Il più ambiguo Jean-Paul Sartre, che rifiutò il Premio con grande enfasi pubblica e poi si fece avanti privatamente per ottenere l'assegno (l'Accademia naturalmente lo ignorò).
:rotfl: :pariamm: :pariamm:
-
:rotfl: :pariamm: :pariamm:
L'intellettuale non è un "mestiere" redditizio...
-
:rotfl:
(http://ia360707.us.archive.org/0/items/striscia_disegni_3005/striscia_disegni3005.jpg)
-
:asd: :asd:
-
Borriello contro Saviano: «Con Gomorra
ha lucrato sulla mia città »
ROMA 2 giugno) - «Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città . Non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto». Tra Saviano che scrive Gomorra e quelli che dicono che Gomorra infanga l'immagine del Paese, l'attaccante del Milan, Marco Borriello - fresco di esclusione dalla lista dei 23 azzurri che andranno ai Mondiali - si schiera contro l'autore di 'Gomorra', in una intervista a GQ, in edicola dal 3 giugno.
Borriello si è trovato a 11 anni con il padre ammazzato dalla camorra, ed è cresciuto nel posto più degradato d'Italia. Ha fatto «molti» sacrifici ma ha «sempre avuto una famiglia alle spalle che mi ha sostenuto e non mi ha mai fatto mancare niente. Poi a un certo punto è capitato uno spiacevole episodio, ma l'affetto c'è sempre stato». Lo «spiacevole episodio», come lo chiami Borriello, è un padre ucciso dalla camorra. «Crescere senza una figura maschile di riferimento è stato duro. Per fortuna, abbiamo avuto una mamma che ci ha fatto anche da papà . Comunque è un'esperienza che mi ha rafforzato e reso più responsabile. Altrimenti non sarei andato via da casa a 14 anni». Da casa e da un quartiere non dei più facili.
«San Giovanni a Teduccio, a Napoli, il quartiere con il più alto tasso di famiglie malavitose in Italia, pare». Come si cresce in un ambiente del genere? «Non è la giungla, ma nemmeno Disneyland. Diciamo che ti tempra e ti insegna a stare sveglio fin da piccolo. Prendi un bambino di 8 anni di Napoli e uno venuto su altrove: la differenza si vede».
ilmattino.it
:imp:
-
Borriello contro Saviano: «Con Gomorra
ha lucrato sulla mia città »
ROMA 2 giugno) - «Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città . Non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto». Tra Saviano che scrive Gomorra e quelli che dicono che Gomorra infanga l'immagine del Paese, l'attaccante del Milan, Marco Borriello - fresco di esclusione dalla lista dei 23 azzurri che andranno ai Mondiali - si schiera contro l'autore di 'Gomorra', in una intervista a GQ, in edicola dal 3 giugno.
Borriello si è trovato a 11 anni con il padre ammazzato dalla camorra, ed è cresciuto nel posto più degradato d'Italia. Ha fatto «molti» sacrifici ma ha «sempre avuto una famiglia alle spalle che mi ha sostenuto e non mi ha mai fatto mancare niente. Poi a un certo punto è capitato uno spiacevole episodio, ma l'affetto c'è sempre stato». Lo «spiacevole episodio», come lo chiami Borriello, è un padre ucciso dalla camorra. «Crescere senza una figura maschile di riferimento è stato duro. Per fortuna, abbiamo avuto una mamma che ci ha fatto anche da papà . Comunque è un'esperienza che mi ha rafforzato e reso più responsabile. Altrimenti non sarei andato via da casa a 14 anni». Da casa e da un quartiere non dei più facili.
«San Giovanni a Teduccio, a Napoli, il quartiere con il più alto tasso di famiglie malavitose in Italia, pare». Come si cresce in un ambiente del genere? «Non è la giungla, ma nemmeno Disneyland. Diciamo che ti tempra e ti insegna a stare sveglio fin da piccolo. Prendi un bambino di 8 anni di Napoli e uno venuto su altrove: la differenza si vede».
ilmattino.it
:imp:
Borriello ma lo devo dire che alla sera te ne vai a Joy a Sant'Antimo nei privè dei camorristi di sfaccimma come te?
Sei una merda, una grandissima merda.
-
E questo, tecnicamente, sarebbe una vittima della camorra. :asd:
-
quando si parla di camorra il confine che divide le vittime dai carnefici è sottile e sbiadito
-
quando si parla di camorra il confine che divide le vittime dai carnefici è sottile e sbiadito
:sisi:
-
Borriello contro Saviano: «Con Gomorra
ha lucrato sulla mia città »
ROMA 2 giugno) - «Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città . Non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto». Tra Saviano che scrive Gomorra e quelli che dicono che Gomorra infanga l'immagine del Paese, l'attaccante del Milan, Marco Borriello - fresco di esclusione dalla lista dei 23 azzurri che andranno ai Mondiali - si schiera contro l'autore di 'Gomorra', in una intervista a GQ, in edicola dal 3 giugno.
Borriello si è trovato a 11 anni con il padre ammazzato dalla camorra, ed è cresciuto nel posto più degradato d'Italia. Ha fatto «molti» sacrifici ma ha «sempre avuto una famiglia alle spalle che mi ha sostenuto e non mi ha mai fatto mancare niente. Poi a un certo punto è capitato uno spiacevole episodio, ma l'affetto c'è sempre stato». Lo «spiacevole episodio», come lo chiami Borriello, è un padre ucciso dalla camorra. «Crescere senza una figura maschile di riferimento è stato duro. Per fortuna, abbiamo avuto una mamma che ci ha fatto anche da papà . Comunque è un'esperienza che mi ha rafforzato e reso più responsabile. Altrimenti non sarei andato via da casa a 14 anni». Da casa e da un quartiere non dei più facili.
«San Giovanni a Teduccio, a Napoli, il quartiere con il più alto tasso di famiglie malavitose in Italia, pare». Come si cresce in un ambiente del genere? «Non è la giungla, ma nemmeno Disneyland. Diciamo che ti tempra e ti insegna a stare sveglio fin da piccolo. Prendi un bambino di 8 anni di Napoli e uno venuto su altrove: la differenza si vede».
ilmattino.it
:imp:
ma andasse a fare in culo. E pensare che io mi aspetto maggiore denuncia proprio dalle persone che sono riuscite ad allontanarsi da certi posti. Ma vaffanculo veramente.
-
Borriello contro Saviano: «Con Gomorra
ha lucrato sulla mia città »
ROMA 2 giugno) - «Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città . Non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto». Tra Saviano che scrive Gomorra e quelli che dicono che Gomorra infanga l'immagine del Paese, l'attaccante del Milan, Marco Borriello - fresco di esclusione dalla lista dei 23 azzurri che andranno ai Mondiali - si schiera contro l'autore di 'Gomorra', in una intervista a GQ, in edicola dal 3 giugno.
ma crepa coglione ignorante
-
ma crepa coglione ignorante
Parla lui che tiene il padre murato in un pilastro di San Giovanni a Teduccio....mallamene ra munnezza!!
-
Parla lui che tiene il padre murato in un pilastro di San Giovanni a Teduccio....mallamene ra munnezza!!
infatti, senza vergogna proprio....uomo da 4 soldi
-
ci andrei piano con la "munnezza"... a meno che non si parli della maglia che indossa. :chupa:
seriamente.... questi sono i risultati quando a 13-14 invece di Studiare si inseguono i soldi tirando i calci ad un pallone. sarai anche ricco ed "emancipato" dal ricatto subito da un intero popolo.... ma poi, che razza di persona diventi? solo uno stupido fantoccio, come se stessimo scarZi.
vivano sempre l'istruzione e la cultura, unico vero strumento di emancipazione personale :compagni:
-
del resto..anche "Che Cannavaroo...Che Capitanooooo" qualche anno fa disse una stronzata simile...
Purtroppo avrebbero bisogno di qualcuno che gli prepari i discorsi.
Napoli non è solo questo. Bastavano 5 parole.
-
Daniele Sepe, attacco jazz-rap contro Saviano: «Sei manovrato»
Nel nuovo album del sassofonista-compositore napoletano anche un brano violentissimo contro l’autore di «Gomorra
La polemica »
Daniele Sepe, attacco jazz-rap contro Saviano: «Sei manovrato»
Nel nuovo album del sassofonista-compositore napoletano anche un brano violentissimo contro l’autore di «Gomorra
NAPOLI—«Almeno con me non possono dire che parlo per invidia. Io non scrivo libri e neppure sui giornali. Io suono il sassofono, che tengo da invidiargli a Saviano?».
In effetti lo scrittore che ha venduto milioni di copie con il suo «Gomorra» e il musicista Daniele Sepe hanno storie diverse, frequentano mondi diversi, si muovono su piani diversi. Però una cosa da dedicare a Roberto Saviano Daniele Sepe ce l’ha: la canzone «Cronache di Napoli», dal nuovo cd «Fessbuk – Buona notte al manicomio », in uscita dopodomani per «il manifesto cd», stessa casa madre, quindi, della società editrice di «Eroi di carta», il recente saggio del sociologo Alessandro Dal Lago che demolisce l'immagine di Saviano. Come fa con toni ancora più duri Daniele Sepe, rivolgendo allo scrittore parole in lingua napoletana che danno di Saviano una descrizione ben diversa da quella dell’eroe anticamorra cui si è abituati.
«Fabbula favesa », buscie ‘ngopp’ a ‘sta terra, comm’ ‘e cines’ accis’ int’ ’a scatul’ ’e fierr’» dice il brano, imputando allo scrittore di raccontare favole false e bugie, come sarebbe quella dei container al porto in cui sono stipati i cadaveri di immigrati cinesi, immagine con la quale si apre «Gomorra». Daniele Sepe punta il dito: «Staje arreparat’, si ‘na rosa int’ a ‘na serra, nu sistema te cummiglia e ‘a verita’ se ‘nzerra» (sei coperto e come una rosa in una serra, c’è un sistema che ti protegge e la verità si nasconde).
che subisce chi vive nelle stesse zone dove la camorra impera. «E poi perché dovrei condividere il pensiero di uno che sostiene di ammirare il rigore morale di Almirante? Io sono comunista e figlio di partigiani, e non posso sentire cose come questa».
sentir dire che Saviano parli per la libertà e da uomo libero. C’è una frase del brano che non lascia dubbi: «faje ammuina e picci ma, fore do ‘mpiccio, vuo’ cchiu’ sord’ e ciorta» (fai casini e capricci, ma fuori dagli impicci vuoi più soldi e fortuna), e «‘o capo pav’ ‘a scorta, ‘o stess’ boss che t’ha pavat’ ‘a sturiell’, ch t’appara ‘o pesone e’ ‘o capo de guattarell’» (e il capo paga la scorta, lo stesso che ti paga l’affitto è il capo burattinaio). Per chi non l’avesse capito, il riferimento di Sepe è alla Mondadori e Berlusconi.
-
posso pensare che questo daniele sepe abbia colto l'occasione per farsi un po di notorietà , ma se tante persone di estrazione sociale diversa, piu o meno al di sotto o al di sopra di ogni sospetto, si esprimono così nei confronti di saviano, è un segnale da non trascurare........o hanno ragione, o hanno frainteso l'intento e le finalità dello scrittore, oppure bisogna preoccuparsi
-
Fino ad ora Saviano è stato solo criticato da coloro ai quali puzza il culo, questo di Sepe è il primo caso di critica "intellettuale", ma a leggere ciò che dice Sepe non è intellettuale, ma una serie di banalità che poteva risparmiarsi, si sarà voluto fare un po' di pubblicità ...
-
Veramente il padre di borriello era un cravettaro....quindi a maggior ragione doveva stare zitto..
bell'autogoal che s'è fatt,ora lo sa tutta l'italia da dove proviene..
proprio vero che il cervello dei giocatori si ferma alle veline
-
ha ritrattato :look:
Saviano: Borriello fa marcia indietro, 'Fortemente rammaricato'
MILANO - Marco Borriello fa marcia indietro e si dichiara "fortemente rammaricato" per le parole pronunciate contro Roberto Saviano. "La mia impulsivita' nell'esprimermi - ha detto il calciatore del Milan - puo' aver dato adito a un'interpretazione sbagliata del mio pensiero. Da napoletano che vive lontano dalla sua citta' sono stanco di sentir parlare sempre di Napoli e dei suoi cittadini nei soliti termini di malaffare, corruzione e camorra'.
'Riflettendo - ha concluso - mi sono reso conto che il problema e' piu' grande di me e che determinati argomenti vanno trattati con piu' cautela e attenzione. Vorrei quindi dare il mio sostegno a Saviano e a tutti coloro che convivono quotidianamente con questa difficile realta''. (RCD)
bravo Borriello, tien 'e palle :patt: :look:
-
ma come si fa a contestare saviano? ah, già il più intelligente a contestarlo fino ad ora è stato borriello :nuvola:
-
posso pensare che questo daniele sepe abbia colto l'occasione per farsi un po di notorietà , ma se tante persone di estrazione sociale diversa, piu o meno al di sotto o al di sopra di ogni sospetto, si esprimono così nei confronti di saviano, è un segnale da non trascurare........o hanno ragione, o hanno frainteso l'intento e le finalità dello scrittore, oppure bisogna preoccuparsi
di sicuro ragione non hanno, roberto ha risposto a queste critiche già 1,2,3 anni fa, basta ascoltarlo su youtube in innumerevoli eventi o interviste.
io la vedo così... l'italia è un paese totalmente antimeritocratico... all'estero per dire gli Italiani sono i migliori in qualsiasi campo e occupano posizioni di responsabilità ovunque tu vada. alla gente in Italia brucia l'eccelenza altrui, tantopiù se è riconosciuta da una massa critica tanto vasta
-
Borriello che tu venga murato in un pilastro di via Turati...
-
di sicuro ragione non hanno, roberto ha risposto a queste critiche già 1,2,3 anni fa, basta ascoltarlo su youtube in innumerevoli eventi o interviste.
io la vedo così... l'italia è un paese totalmente antimeritocratico... all'estero per dire gli Italiani sono i migliori in qualsiasi campo e occupano posizioni di responsabilità ovunque tu vada. alla gente in Italia brucia l'eccelenza altrui, tantopiù se è riconosciuta da una massa critica tanto vasta
?
-
?
scrivo di getto durante le pause, per questo non mi faccio capire :asd:
era per fare un parallelo tra l'Italia, dove il merito e l'eccellenza quasi mai vengono premiati, e l'estero dove invece gli italiani li trovi ad occupare posti importanti e di responsabilità , o comunque la loro bravura viene generalmente riconosciuta e ammirata. Parlo non solo dei "mitici" ricercatori, ma anche professionisti, dirigenti d'azienda, artisti, ristoratori. Uno come Saviano, eccellente in quello che fa (non penso solo al mestiere di scrittore ma anche al ruolo di coscienza critica che di fatto sta rivestendo).... è normale che susciti invidia in un paese come il nostro, reso cattivo proprio dal mancato riconoscimento del merito, per la stragrande maggioranza delle persone.
-
Come il sarto di Gomorra, anche la Rai si prepara a usare le forbici. Contro Roberto Saviano. La trasmissione che lo scrittore condurrà su Raitre con Fabio Fazio rischia di essere ridimensionata, passando da 4 serate a due. Taglio netto. Che non si giustifica soltanto con la pubblica idiosincrasia manifestata dalla maggioranza e da Berlusconi per l'autore del best seller sulla criminalità organizzata. A Viale Mazzini infatti sono arrivate indiscrezioni sugli argomenti che Saviano vuole trattare in "Vieni via con me", il nome del programma. Una puntata sarà dedicata a Piergiorgio Welby, il malato che chiese e ottenne la sospensione dell'alimentazione forzata per morire. Un'altra alla 'ndrangheta. Ma sono i titoli delle altre serate ad attivare le antenne dei dirigenti al settimo piano. Saviano sta scrivendo due puntate che possono gettare un'ombra sui fiori all'occhiello del governo Berlusconi, peraltro già appassiti dopo l'inchiesta sulla cricca e Guido Bertolaso: una sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo, la seconda sulla vicenda dei rifiuti in Campania.
Nella squadra di Fazio e Saviano l'allarme è già scattato. E la reazione a caldo è da arma finale. "Se ci tolgono due puntate non vanno in onda neanche le altre. Il programma non si fa", tuonano. O tutto il pacchetto o niente. Anche perché la scelta della Rai sarebbe inspiegabile dal punto di vista aziendale. Gli special di Saviano a "Che tempo che fa" hanno avuto enorme successo e la pubblicità per "Vieni via con me" si vende come il pane. Cancellare o ridimensionare la trasmissione è un autogol economico.
I palinsesti per la nuova stagione arrivano sul tavolo di Mauro Masi stamattina. Poi toccherà al consiglio di amministrazione battagliare e decidere, nella riunione di martedì. Ma a Viale Mazzini confermano l'ipotesi del taglio. "Vediamo. Dobbiamo coordinare i programmi su tutte le reti. Forse andranno due puntate quest'anno e due l'anno prossimo". àˆ una soluzione non gradita allo scrittore e alla sua produzione, che sono invece pronti a partire a fine ottobre per quattro serate al mercoledì. Martedì il cda esaminerà anche il taglio di "Parla con me". Il programma, nella bozza circolata ieri, perde una serata sulle quattro settimanali, a vantaggio delle trasmissioni sui 150 anni dell'Unita d'Italia che verranno spalmate anche su Raidue.
Ma i consiglieri affrontano anche il caso Ruffini. L'ex direttore di Raitre è stato reintegrato al suo posto dal giudice. Il suo successore Antonio Di Bella non ci pensa proprio a fare resistenza se non si troverà una soluzione adeguata. "Sono pronto a dimettermi se verrà deciso il reintegro del mio amico Ruffini - avverte Masi -. E fino a quel momento difendo l'autonomia della rete". Come ha fatto anche la Dandini chiedendo di non toccare il programma, per esempio. Il direttore generale quindi deve trovare una via d'uscita. Pensa di proporre a Ruffini la direzione di Raicinema (andando incontro a un no) o la guida di Rainews24, con l'inevitabile sollevazione di Corradino Mineo, già impegnato in una protesta con sit in (oggi) per le parole del viceministro Paolo Romani. Ruffini ha detto a Repubblica: "Voglio tornare a Raitre". E la sentenza del giudice del lavoro è esecutiva. E secondo alcuni consiglieri e lo stesso presidente Garimberti, dicono le voci di corridoio, o Masi trova la strada oppure martedì il cda deve rimettere al suo posto Ruffini. Monta la protesta da destra e sinistra anche per l'ipotesi di uno stop al Fatto del giorno di Monica Setta.
Repubblica
-
Lucariello: Â«àˆ diventata una moda attaccare Roberto Saviano»
Dopo le minacce gli ho dedicato «Cappotto di legno»
NAPOLI— «Il rap di Daniele Sepe contro Saviano? Soltanto una trovata pubblicitaria per vendere più copie del suo album».
Non ha dubbi il rapper di Scampia Lucariello, ex voce degli Almamegretta, da tempo amico dell’autore di Gomorra, al quale nel 2007 dedicò una canzone di solidarietà , Cappotto di legno, che fece il giro delle radio e delle tv di tutt’Italia. «Vedo Daniele Sepe quasi tutti i giorni, frequentiamo gli stessi ambienti ed entrambi siamo tutt’altro che di destra — racconta Lucariello —. Evidentemente Daniele si è fatto prendere da questa frenesia modaiola per cui parlare male di Saviano fa molto ‘fico’. Purtroppo, oltre a essere un modo per procurarsi più audience ed essere in sintonia con l’attuale pensiero dominante dello star system, l’anti-gomorrismo è la metafora di una sinistra che sta distruggendo se stessa».
àˆ SINISTROIDE RADICAL CHIC - «Conosco bene la mentalità di alcuni sinistroidi come Daniele— prosegue Lucariello — che definirei radical-chic. A parte questo, credo che nel mondo artistico nei confronti di Roberto ci sia una buona dose d’invidia. Saviano ha toccato corde molto delicate, che hanno urtato la sensibilità di molta gente di sinistra, vedi il sindaco Iervolino che lo criticò». Invece, secondo il rapper che vanta già due album da solista, Saviano dovrebbe essere elogiato e ringraziato «perché ha detto la verità . àˆ una delle poche persone ad aver fatto nomi e cognomi della malavita, con il coraggio della scrittura e della poesia».
ROBERTO, L'ARTE DI DENUNCIARE - Proprio questo è il merito dell’autore di Gomorra per il rapper. «A differenza di tanti hanno che hanno raccontato la malavita campana, Roberto ha usato il mezzo artistico, che ha attratto molto di più e non ha appesantito. àˆ per questo che per molti di noi è stato un maestro; ha tracciato una strada. Anch’io, con le mie canzoni, cerco di fare un’arte che vada a braccetto con una fruttuosa denuncia». Non a caso l’ultimo lavoro discografico di Lucariello s’intitola Veleno fertile. «In realtà è un progetto più ampio. Io e la mia band ci siamo sporcati le mani incontrando 4mila ragazzi di scuole a rischio, da Casal di Principe a Ottaviano. Tra questi, ne abbiamo scelti 15 che hanno preso parte al nostro album, sia dal punto di vista tecnico che strumentale».
«NEL BRANO ENTRO NELLA MENTE DEL KILLER» - Dalla denuncia si passa all’azione: ecco il motto che Luca Caiazzo (il nome di battesimo del cantante) ha appreso dall’amico Saviano. «Quando a Roberto diedero la scorta, in seguito alle minacce, ci fu tra me e lui un intenso scambio epistolare via mail. Da quelle conversazioni nacque il mio brano Cappotto di legno». Nella canzone s’immaginano parole, pensieri e azioni del presunto killer che, secondo le minacce, potrebbe un giorno uccidere lo scrittore partenopeo. «Un brano che ha come punto di vista quello dello stesso assassino. Proprio per questo, in seguito alla mia performance ad Annozero davanti a Roberto, quel brano fu preso dai più superficiali come una minaccia. Lo stesso Saviano volle il titolo di quella canzone, perché un ragazzino, dopo un suo discorso a Casal di Principe, mentre entrava in auto gli disse testualmente: hai un cappotto di legno addosso».
Marco Perillo
03 giugno 2010
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/arte_e_cultura/2010/3-giugno-2010/lucariello-diventata-moda-attaccare-roberto-saviano-1703130625016.shtml (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/arte_e_cultura/2010/3-giugno-2010/lucariello-diventata-moda-attaccare-roberto-saviano-1703130625016.shtml)
sinistroide radical chic... questa definizione mi ricorda qualcuno :look:
-
la sparata fatta da borrielllo lo sentita e risentita da parte di altri amici che erano parte in causa della questione..... borriello che non centra un "h" che cippa dice?
-
Come il sarto di Gomorra, anche la Rai si prepara a usare le forbici. Contro Roberto Saviano. La trasmissione che lo scrittore condurrà su Raitre con Fabio Fazio rischia di essere ridimensionata, passando da 4 serate a due. Taglio netto. Che non si giustifica soltanto con la pubblica idiosincrasia manifestata dalla maggioranza e da Berlusconi per l'autore del best seller sulla criminalità organizzata. A Viale Mazzini infatti sono arrivate indiscrezioni sugli argomenti che Saviano vuole trattare in "Vieni via con me", il nome del programma. Una puntata sarà dedicata a Piergiorgio Welby, il malato che chiese e ottenne la sospensione dell'alimentazione forzata per morire. Un'altra alla 'ndrangheta. Ma sono i titoli delle altre serate ad attivare le antenne dei dirigenti al settimo piano. Saviano sta scrivendo due puntate che possono gettare un'ombra sui fiori all'occhiello del governo Berlusconi, peraltro già appassiti dopo l'inchiesta sulla cricca e Guido Bertolaso: una sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo, la seconda sulla vicenda dei rifiuti in Campania.
Nella squadra di Fazio e Saviano l'allarme è già scattato. E la reazione a caldo è da arma finale. "Se ci tolgono due puntate non vanno in onda neanche le altre. Il programma non si fa", tuonano. O tutto il pacchetto o niente. Anche perché la scelta della Rai sarebbe inspiegabile dal punto di vista aziendale. Gli special di Saviano a "Che tempo che fa" hanno avuto enorme successo e la pubblicità per "Vieni via con me" si vende come il pane. Cancellare o ridimensionare la trasmissione è un autogol economico.
I palinsesti per la nuova stagione arrivano sul tavolo di Mauro Masi stamattina. Poi toccherà al consiglio di amministrazione battagliare e decidere, nella riunione di martedì. Ma a Viale Mazzini confermano l'ipotesi del taglio. "Vediamo. Dobbiamo coordinare i programmi su tutte le reti. Forse andranno due puntate quest'anno e due l'anno prossimo". àˆ una soluzione non gradita allo scrittore e alla sua produzione, che sono invece pronti a partire a fine ottobre per quattro serate al mercoledì. Martedì il cda esaminerà anche il taglio di "Parla con me". Il programma, nella bozza circolata ieri, perde una serata sulle quattro settimanali, a vantaggio delle trasmissioni sui 150 anni dell'Unita d'Italia che verranno spalmate anche su Raidue.
Ma i consiglieri affrontano anche il caso Ruffini. L'ex direttore di Raitre è stato reintegrato al suo posto dal giudice. Il suo successore Antonio Di Bella non ci pensa proprio a fare resistenza se non si troverà una soluzione adeguata. "Sono pronto a dimettermi se verrà deciso il reintegro del mio amico Ruffini - avverte Masi -. E fino a quel momento difendo l'autonomia della rete". Come ha fatto anche la Dandini chiedendo di non toccare il programma, per esempio. Il direttore generale quindi deve trovare una via d'uscita. Pensa di proporre a Ruffini la direzione di Raicinema (andando incontro a un no) o la guida di Rainews24, con l'inevitabile sollevazione di Corradino Mineo, già impegnato in una protesta con sit in (oggi) per le parole del viceministro Paolo Romani. Ruffini ha detto a Repubblica: "Voglio tornare a Raitre". E la sentenza del giudice del lavoro è esecutiva. E secondo alcuni consiglieri e lo stesso presidente Garimberti, dicono le voci di corridoio, o Masi trova la strada oppure martedì il cda deve rimettere al suo posto Ruffini. Monta la protesta da destra e sinistra anche per l'ipotesi di uno stop al Fatto del giorno di Monica Setta.
Repubblica
RESISTERE RESISTERE RESISTERE
PS mi sembra di aver letto che farefuturo abbia preso posizione sulla difesa della messa in onda di tutte e 4 le puntate.
anche per questo, quando si parla di saviano.... eroe sì, eroe no.... la cosa che lo rende grande è la capacità di riuscire ad essere la coscienza che parla ad un intero paese, da troppo diviso per le guerre "ideologiche" (in realtà totalmente vuote e strumentali) della classe dirigente
-
trovato:
"Speriamo che non sia vero. Perchè non è un bel paese quello in cui la propria televisione pubblica, la televisione di tutti, decide di tagliare un evento culturale prima che mediatico come la trasmissione di Roberto Saviano. Significa che lo Stato abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine, di zerbini e di veline". E' quanto scrive Filippo Rossi in un editoriale su 'Ffwebmagazine' (la testata on line della Fondazione FareFuturo presieduta da Gianfranco Fini) dopo che Repubblica ha rivelato l'intenzione della Rai di ridurre da 4 a 2 le puntate dello speciale "Vieni con me" 1 realizzato dallo scrittore con Fabio Fazio su Rai 3.
"Non lo diciamo per Saviano - aggiunge - che ha la capacità e la forza di difendersi da solo. Lo diciamo per noi e per tutti quegli italiani che vorrebbero essere ancora orgogliosi del proprio paese, per tutti quegli italiani che ancora cercano le ragioni profonde di uno stare insieme, di un riconoscersi, di un apprezzarsi. Ecco, Roberto Saviano, quel che questo ragazzo rappresenta, è una delle ragioni: l'idea di un paese normale in cui legalità e giustizia abbiano di nuovo un senso concreto, al di là della retorica, al di là della propaganda.
Per il direttore di 'Ffwebmagazine' "non può piacere un paese che, attraverso la televisione pubblica, mette in conto di tagliare ciò che in una democrazia non può mai essere messo in un angolo: lo spirito critico, la forza della parola, la rabbia della verità ".
Insomma, "non è pubblico, un servizio che nasconde la polvere del paese sotto il tappeto di un'insostenibile leggerezza. Un'informazione pubblica che si attarda a parlare di ciò che cantano gli italiani sotto la doccia o dell'incubo della prova costume (provate a indovinare chi è stato?) forse -conclude- dovrebbe ringraziare quelli come Roberto Saviano, che si ostinano a pensare che fare domande e cercare risposte sia l'anima di ogni democrazia".
Critiche arrivano anche dall'Idv. "Berlusconi ordina e Masi esegue. Il Cavaliere aveva detto che Saviano fa cattiva pubblicità all'Italia e il direttore generale della Rai ha subito recepito l'indicazione tagliando le puntate del programma con lo scrittore campano che ha denunciato con coraggio e a rischio della prorpia vita il sistema criminale camorristico" afferma il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando
-
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105322&sez=NAPOLI (http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105322&sez=NAPOLI)
Denunciare per diffamazione no ?
che schifo
-
[url]http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105322&sez=NAPOLI[/url] ([url]http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105322&sez=NAPOLI[/url])
Denunciare per diffamazione no ?
che schifo
Denunciare per latitanza di neuroni!
-
Denunciare per latitanza di neuroni!
L0o scandalo è che una componente della commissione Istruzione e Cultura elogi D'Alessio... Il livello più infimo della cultura napoletana...
-
ma poi basta con sta stronzata di dire "napoli è anche altro, la bellezza ecc."
chiunque non sia in mala fede (parlo di italiani e stranieri) sa benissimo che Napoli è tra le città più belle del mondo... e sa pure che i napoletani sono tra le migliori persone... l'Italia e il mondo sono strapieni di Napoletani apprezzati per il loro carattere, l'umanità , la generosità , la bravura nel proprio lavoro.
per chi è in malafede e ci schifa non basterebbero un milione di cartoline per fargli cambiare idea... è vero il contrario, che qualcuno prevenuto nei nostri confronti cambi idea nel momento in cui si accorge che ci sono tanti che non accettano una visione omertosa, ma al contrario si sforzano di capire e far capire il giogo a cui è costretto un intero popolo.
saranno concetti ovvi e banali, ma fa sempre bene rielaborarli... Noi siamo nel Giusto, e ragionare ci dà forza :sisi:
-
Sandokan pentiti, il tuo potere è finito.
ORA che ti hanno arrestato anche il primo figlio, è giunto il tempo di colÂlabÂoÂrare con la giusÂtizia, Francesco SchiÂavone. SanÂdokan ti chiama ormai la stampa, CicÂciò o’ barÂbone i paeÂsani, SchiÂavone Francesco di Nicola, ti preÂsenÂtano i tuoi avvoÂcati. E Nicola, come tuo padre, hai chiamÂato tuo figlio a cui hai dato lo stesso desÂtino. DesÂtino di killer. Accusato di aver ucciso tre perÂsone, tre affilÂiati che aveÂvano deciso di pasÂsare con l’altra famiglia, con i Bidognetti. NesÂsuno si sente sicuro nella tua famiglia, il tuo gruppo ormai non dà sicurezza. Non ti resta che penÂtirti. Questa mia letÂtera si apre così, non può iniziare diverÂsaÂmente, non può comÂinÂciare con un “caroâ€. PerÂché caro non mi sei per nulla. Neanche riesco a porgÂertelo per forÂmale corteÂsia, perÂché la corteÂsia rischia già di divenire una conÂcesÂsione che va oltre la forma. Scrivendo non userò né il “voi†che conÂsidÂerÂeresti doveroso e di rispetto, né il “leiâ€. Chi usa il “leiâ€, lo so bene, per voi camorÂristi si difende dietro una forma perÂché non ha sostanza. Allora userò il tu, perÂché è soltanto a tu per tu che posso parlarti.
Sei in galera da più di dieci anni. Prima ti eri rinchiuso a Casal di Principe in una casa bunker sotÂterÂranea. àˆ lì che ti hanno scoÂvÂato e arrestato. Oggi hanno catÂturato tuo figlio in un buco analÂogo, solo più picÂcolo: stesso luogo, stessi arredi, simÂboli di un potere sterÂile — il teleÂviÂsore a cristalli liqÂuidi — , divenuti più dozziÂnali con il trascorÂrere degli anni.
Persino stessa pasÂsione per la pitÂtura. Cos’hai penÂsato quando hai saputo che l’hanno stanato, quando ti hanno riferÂito che a guidare il blitz idenÂtico a quello che ha porÂtato alla tua catÂtura c’era lo stesso uomo, Guido Longo, allora capo della Dia napoÂleÂtana, oggi queÂstore di Caserta? Cosa hai penÂsato quando hai visto l’antimafia di Napoli diretta dal Pm Cafiero de Raho comÂbatÂtere ancora lì, non indeÂbolita nonosÂtante le mille difÂfiÂcoltà ? Che senÂsazione ti ha genÂerÂato scoÂprire che “Nic’ò barÂbone†si è arreso con il tuo stesso gesto, l’identico modo di alzare le mani, quasi si tratÂtasse di un tuo clone, non di tuo figlio? Cosa provi ora che la moglie di Nicola subirà le stesse pene che ha subito tua moglie? I tuoi nipoti vivranno come i tuoi figli senza padre, con i soldi menÂsili verÂsati da qualche tuo vicÂario e il desÂtino da camorÂrista già scritto perÂché intorno tutti vogliono così, perÂché tu vuoi così. Cosa provi? àˆ a questo che è valsa la tua scaÂlata alla testa dell’organizzazione, con tutti gli ordini di morte che hai imparÂtito, con tutti gli uomini un tempo tuoi sodali che hai ucciso addiritÂtura letÂteralÂmente con le tue stesse mani?
Ogni tuo amico ti è divenuto nemico, hai fatto ammazÂzare VinÂcenzo De Falco con cui eri cresciÂuto, hai fatto ammazÂzare i parÂenti di AntoÂnio Bardellino, l’uomo che ti aveva dato fiduÂcia, potere e persino amiÂcizia. Vi traÂdite l’un l’altro e sapete dal primo momento che questo accadrà anche a voi stessi. PerÂché questa è la vosÂtra vita, uccidere i vostri più cari amici, disÂtrugÂgere colÂoro con cui siete cresciuti per non essere disÂtrutti. E sarete disÂtrutti da colÂoro che oggi vi sono amici, che oggi stanno crescendo nei vostri affari. Come ti sei senÂtito Francesco SchiÂavone SanÂdokan quando in una relazione che hai fatto conÂsegÂnare ai tuoi legali affermi di vedere fanÂtasmi che ti venÂgono a trovare nella tua cella? Come ti senti quando piangi, quando ti senti impazzÂire, quando fai il finto pazzo pur di uscire dalla galera? Quando vieni a sapere che l’altro tuo figlio, Emanuele, è stato arrestato come un qualunque tossico che vende hashish per avere soldi? Lui figlio del capo dell’impero del cemento che si fa becÂcare come un tossico qualÂsiÂasi? Quando il tuo ordine era quello di non far spacÂciare in paese e invece tuo figlio finisce per farlo a RimÂini, come ti senti? L’unica sperÂanza che hai è quella di penÂtirti, non devi conÂtinÂuare a indosÂsare la maschera della tigre feroce, menÂtre sei divenÂtato un gatto rinchiuso e castrato.
CasÂtrato come Francesco Bidognetti, tuo alleato e allo stesso tempo rivale, ormai sull’orlo del penÂtiÂmento, che deve per forza manÂtenere la pace con uomini che gli hanno ucciso parÂenti e alleati. Che deve vedere le sue donne tradirlo una alla volta. Un uomo che del comando ormai conÂserva soltanto il ricordo. Oggi ha difÂfiÂcoltà a manÂtenere il suo gruppo, i sequestri di beni e gli arresti lo stanno divoÂrando. Eppure i tuoi uomini, quelli che tuo figlio avrebbe ucciso, erano disÂposti a pasÂsare con lui pur di non stare sotto il comando del tuo erede. Hai semÂpre saputo quale fosse il tuo desÂtino. FatÂturate milÂiardi di euro all’anno, il patÂriÂmoÂnio del tuo clan è simÂile a quello di una manovra finanziaria, ma il vostro non è un desÂtino da uomini. àˆ solo un desÂtino da crimÂiÂnali, colÂoro che si creÂdono re e si ritrovano priÂgionÂieri. Con il wc accanto al tavolo dove manÂgiate, con un secÂondino che vi ispeziona, con i vostri figli che hanno verÂgogna di dire chi siete, e un vetro che vi impedisce di tocÂcare finanche le mani delle vostre mogli.
Come sopÂporti questa ripeÂtizione di un copiÂone che tu stesso hai scritto sulla pelle della tua disÂcenÂdenza, che a sua volta doveva inciderla nella carne altrui? Sei fiero che il tuo priÂmoÂgenÂito rischi di finire i suoi giorni in carcere? Costretti a vivere come topi. Per mesi, anni. ConÂdanÂnati, già prima di ogni senÂtenza, a nasconÂdervi, a menÂtire, a camufÂfarvi, a pagare uomini dello Stato per aiuÂtarvi, a comÂprare politici per difendÂervi, a merÂcanÂteggiare promesse e favori in camÂbio di proÂtezione e sotÂterfugi. Ma anche a costrinÂgere dei poveri vostri comÂpaeÂsani ad accogliervi sotto minacce, menÂtre alle vostre famiglie tocca farsi svegÂliare dalla polizia nel cuore della notte o farsi pedÂinare per giorni e giorni. àˆ questa la sostanza del vostro impero. Hai avuto e hai ancora molti politici in pugno, conÂdizioni gli appalti di molta parte di questo Paese. ProÂprio perÂché stai in galera e porti il peso del tuo potere, ti conÂsidÂeri migliore rispetto a imprenÂdiÂtori e parÂlaÂmenÂtari vicini che valuti codardi. Eppure di questa supeÂriÂorÂità cosa ti rimane? Loro stanno fuori e tu sei denÂtro. PerÂché conÂtinua a difendÂerli il tuo silenÂzio? Cosa mai potrà comÂpenÂsare il tuo ergasÂtolo e la disÂtruzione conÂtinua della tua famiglia? Non lo vedi? Francesco SchiÂavone, che cos’hai ottenuto? L’ergastolo e un futuro sepolto in galera. Non hai più alcuna sperÂanza di uscirne fuori finché sei vivo. E allora, che cosa pensi, che ragioni ti dai della tua vita?
Credo, in realtà , di sapere a cosa stai penÂsando. Che adesso gli affari fuori sono buoni. La crisi ecoÂnomÂica aumenta il busiÂness del clan la tua galera passa in secÂondo piano. Pensi che hanno anche proÂmulÂgato leggi favorevoli. La legge sulle interÂcettazioni sarà d’ora in avanti il vostro scudo, con questa legge non avrebÂbero mai potuto arrestare tuo figlio, la legge sul processo breve potrà tornarvi utile. Avete politici alleati nei posti chiÂave, e (se verrà conÂferÂmato quanto dichiarano le accuse dell’antimafia di Napoli) il sotÂtosegÂreÂtario allo sviluppo Nicola Cosentino è in diretto rapÂporto con la tua famiglia. Non perÂché tuo parÂente ma perÂché in affari con te.
Quindi pensi di avere un minÂisÂtero imporÂtante dove pasÂsano soldi e favori nelle tue mani.
Ma tu sei e rimani in galera però. Ricordi quello che ha detto Domenico Bidognetti su Nicola FerÂraro quando si è penÂtito? L’ha accusato non perÂché anche Nicola FerÂraro sia tuo parÂente, ma per gli affari che fa con te e tramite te. Ricordi? Dovresti saperlo. Lui ha dichiarato che “Nicola FerÂraro prelÂeÂvava i rifiuti speÂciali delle officine mecÂcaÂniche, anzi finÂgeva di prelÂeÂvare i rifiuti ma in realtà faceva delle false cerÂtiÂfiÂcazioni e veniÂvano smaltiti illeÂgalÂmenteâ€. Lui leader caserÂtano dell’Udeur molto legato a Clemente MasÂtella è stato arrestato nella retata che azzerò il parÂtito. “Era un imprenÂdiÂtore molto vicino al clan dei casalesi. Prima era più vicino alla famiglia SchiÂavone, poi deve essersi avviÂcÂiÂnato a AntoÂnio Iovineâ€. E poi — conÂtinua Domenico Bidognetti che conosci bene e tu stesso l’hai in qualche modo allÂeÂvato — “a tesÂtiÂmoÂniÂanza dei buoni rapÂporti fra il FerÂraro ed il clan, un anno fa CicÂciaÂriello (Francesco SchiÂavone, cugÂino omonÂimo di SanÂdokan n. d. r.) mi disse che volÂeva manÂdare a dire a FerÂraro di interÂcedere presso il suo ‘comÂparè Clemente MasÂtella MinÂistro della GiusÂtizia, per fare revoÂcare, un po’ per volta, i 41 bis appliÂcati a noi casalesi. Non so dire se poi CicÂciaÂriello attuò questo propositoâ€.
Ecco prima o poi, supÂponi, qualche politico amico attenuerà la tua pena e tornerai come quando eri gioÂvane a vivere in carcere come in un hotel. Se non tocÂcherà a te stesso, magÂari a Nicola, tuo figlio. Ti è stato conÂsenÂtito di inconÂtrare un boss di Cosa NosÂtra, Giuseppe GraÂviano, manÂdante dell’uccisione di Don Puglisi, responÂsÂabile della morte di FalÂcone e Borsellino e delle stragi che nel ’93 colpirono Firenze, Milano e Roma. Chissà cosa vi siete detti nei vostri colÂloÂqui durante l’ora d’aria al carcere di Opera, dove entrambi sconÂtate il regime del 41 bis? Avete stretto alleanze, avete escogÂiÂtato nuove strateÂgie? Avete messo a punto degli struÂmenti per rivalervi su colÂoro che vi hanno punito, nel caso non fosÂsero disÂposti a venire a patti? Avete vaghegÂgiato di avere in mano, pur dal corÂtile di un carcere di masÂsima sicurezza, il desÂtino dell’Italia? PenÂsate che il vostro silenÂzio o una vosÂtra mezza parola possa deleÂgitÂtiÂmare i verÂtici del potere politico? MetÂterÂgli paura? IngeÂnuÂità , SchiÂavone. Non ti rendi conto che siete divenuti buratÂtini penÂsando di essere buratÂtiÂnai. Ma non vedi quello che sta accadendo?
CicliÂcaÂmente appogÂgiate politici che vi fanno promesse, vi usano per ottenere ciò che gli torna utile, vi scarÂiÂcano quando non servite più, quando intraveÂdono delle alterÂnaÂtive. PerÂché in questo Paese in cui il potere è semÂpre in mano a pochi e soliti, i soli di cui è certo che verÂranno prima o poi rimpiazÂzati da qualche rivale emerÂgente siete voi.
La camorra è potente ma la sua forza si basa sul fatto che i camorÂristi conÂtinÂuÂaÂmente camÂbiano, sono interÂscamÂbiÂaÂbili. I cimiÂteri sono pieni di camorÂristi indisÂpensÂabili. Non stai vedendo che stanno elimÂiÂnando il tuo gruppo? E quello di Bidognetti? E i fedeli Iovine e Zagaria? I due latiÂtanti? Ancora liberi. Liberi di fare affari, di dirigerli. I tuoi reggenti divenÂtati re nei fatti, perÂché non esiste nesÂsuna incoroÂnÂazione, menÂtre le detronÂizÂzazioni, quelle esistono, e prima o poi venÂgono scritte con il sangue, se non quello del sovrano decaduto, almeno quello dei suoi ultimi fedeli. àˆ questo ciò che ti attende e lo sai. Loro ti tradiÂranno (se non lo stanno già facendo) proÂprio come tu hai traÂdito AntoÂnio Bardellino e Mario Iovine.
QuatÂtro anni fa feci un invito nella piazza di Casal di Principe. Lo feci alle perÂsone, sopratÂtutto ai ragazzi che erano lì preÂsenti. Li inviÂtai a cacÂciaÂrvi dai nosÂtri paesi, a disÂconoscervi la citÂtadÂiÂnanza, a togliere il saluto alle vostre famiglie. “Michele Zagaria, AntoÂnio Iovine, Francesco SchiÂavone, non valete nienteâ€. Urlai con lo stomÂaco e con la volontà di dimostrare che si poteÂvano fare i vostri nomi, in quella piazza. Che non sucÂcede proÂprio nulla se si fanno. Che non sono improÂnunÂciaÂbili, neanche quando si chiede non a una, due, o cinque perÂsone, ma a molte, moltissime, di denunÂciaÂrvi, di spingervi ad andarÂvene da Casal di Principe, San CipriÂano d’Aversa, CasÂapeÂsenna. A libÂerÂare queste terre. Tuo padre mi ha definito un bufÂfone, non è l’unico a penÂsarla così. Tu stesso hai fatto scriÂvere dai tuoi avvoÂcati che racÂconto menÂzogne. Sulle pareti di Casal di Principe mai è apparso un insulto a te, neanche dopo la strage di CasÂapeÂsenna che avevi ordiÂnato. Invece decine e decine le scritte conÂtro di me, e appena si proÂnunÂcia il mio nome, i gioÂvani delle mie zone mi riemÂpiÂono di insulti. E quando vedono i tuoi figli, cosa fanno? Che cosa rapÂpÂreÂsenÂtano questi ragazzi senza madre, senza padre, con gli occhi delle polizie semÂpre punÂtati addosso? Ti credi un uomo a far vivere così i tuoi figli? Tua moglie in priÂgione, i figli molÂlati ai parÂenti. àˆ da uomo di onore, questo? Da uomo di rispetto?
Non è un uomo una perÂsona che fa vivere così la proÂpria famiglia. Questo lo sai nel proÂfondo di te stesso. Una vecÂchia espresÂsione napoÂleÂtana idenÂtiÂfica con un’espressione molto effiÂcace un potere fatto solo di sbrufÂfoneÂria: “guappi di carÂtoneâ€. Voi la usate per definire un uomo che parla e poi non agisce e ha paura. Io la uso per mostrare quanto sia codardo il vostro potere di morte, corÂrotto il vostro busiÂness, e che il vostro silenÂzio difende tutti quei colÂletti bianchi, imprenÂdiÂtori, ediÂtori, comÂmerÂcialÂisti, onorevoli, ingegÂneri che lavoÂrando per voi penÂsando soltanto di lavoÂrare per delle impÂrese di cui non vogliono conoscere l’origine. Guappo di carÂtone sei perÂché ordini eseÂcuzioni di perÂsone disÂarÂmate, fai sparare alle spalle a innoÂcenti. Guappo di carÂtone perÂché temi ogni mossa che possa comÂproÂmetÂtere le tue entrate di danaro, perÂché sei disÂposto a perdere facÂcia e digÂnità per un verÂsaÂmento in euro. Guappo di carÂtone che costringi al silenÂzio della paura tutti i tuoi paeÂsani se vogliono lavoÂrare nelle tue impÂrese. Guappo di carÂtone perÂché non fai crescere nesÂsuna impresa che con te e con i tuoi non facÂcia affari. Guappo di carÂtone perÂché avveÂleni la terra dove i tuoi avi aveÂvano piantato le pesche, i meli, e ora la terra avveÂleÂnata non proÂduce nulla se non cancro.
Può semÂbrarti assurdo ma sicÂcome nesÂsuno te lo chiede, te lo ripeto io un’altra volta. ColÂlabÂora con la giusÂtizia. Prima che tutti i tuoi figli finisÂcano in galera o ammazÂzati. Prima che le tue figlie siano costrette a matÂriÂmoni comÂbiÂnati per farti ancora conÂtare qualÂcosa, prima che i tuoi nipoti debÂbano tutti legarsi attraÂverso matÂriÂmoni agli imprenÂdiÂtori locali per cerÂcare di conÂtrolÂlarli, semÂpre, ovunque, in ogni momento. Invita a penÂtirsi anche tuo fratello WalÂter. Fuori dal carcere si senÂtiva il proÂtagÂoÂnista di ScarÂface. Non c’era assesÂsore, sinÂdaco, segÂreÂtario di parÂtito o imprenÂdiÂtore che non volesse fare patti e affari con lui. E ora? Ora in galera lo divora una malatÂtia, ha perso un figlio, è divenuto uno scheletro che camÂmina e implora ai giuÂdici clemenza, lui che non l’ha mai data alla sua terra e ai suoi nemici. Per cosa taci ancora? Pensi che ti renda onore tutto questo? Pensi che ti rispetÂtino colÂoro che il tuo silenÂzio difende? Tutti colÂoro che avete reso potenti, senÂsali con la coscienza pulita perÂché non sparÂaÂvano, ma costruÂivÂano, smalÂtiÂvano, votaÂvano, govÂerÂnaÂvano. Tutti questi non sono lì con voi. E andranno con chi comanda. Ieri eraÂvate voi oggi sono altri, e domani altri ancora. Loro saranno amici di chi conta. Come semÂpre. E voi morirete in carcere.
Tu cosa vuoi, Francesco SchiÂavone? La tua morte? Rimpiangi di non essere finito ammazÂzato? Come tuo nipote Mario SchiÂavone “MeneÂlikâ€? Facesti uccidere per venÂdiÂcare la sua morte un caraÂbiniere innoÂcente SalÂvaÂtore NuvÂoÂletta, aveva vent’anni quando il clan dei casalesi chiese la sua testa, non fu lui ad uccidere in un conÂflitto a fuoco tuo nipote. E l’hai fatto ammazÂzare lo stesso. Tu e i tuoi uomini. UcciÂdenÂdolo menÂtre era disÂarÂmato, menÂtre gioÂcava con un bamÂbino. Questo è onore?
Io sono cresciÂuto in terra di camorra e so come ragioni. ConÂsidÂeri smiÂdolÂlato chi ha paura di morire, chi ha paura del carcere. Sai che se vuoi davvero comanÂdare sulla vita delle perÂsone, devi pagarlo questo potere. Tu e i tuoi amici vincete perÂché sapete sacÂriÂfiÂcarvi menÂtre i politici e gli imprenÂdiÂtori di questo paese non sanno farlo. Quante volte ho senÂtito proÂnunÂciare queste parole dai miei conÂterÂranei. Ma non per tutti è così.
Prima o poi vi schiÂacÂcerÂanno. Prima o poi tutti i vostri affari, il vostro cemento, i vostri voti, i vostri rifiuti tossici, tutto questo sarà desÂtiÂnato a finire. Non è la volontà che muta il desÂtino delle cose, e tu, SchiÂavone, non sei che l’ennesimo di una catena infinita. Ma forse potresti fare un gesto, una scelta che comÂpensi almeno in parte tutto quanto hai fatto. Mostra tutto. SollÂeÂvati dal tuo potere, dal potere dei tuoi affari, sotÂtosegÂreÂtari, sinÂdaci, presÂiÂdenti di provinÂcia, sollÂeÂvati dai veleni, dai morti, dalle danÂnate famiglie che creÂdono di disÂporre di cose, perÂsone, e aniÂmali come sovrani. ColÂlabÂora con la giusÂtizia, SchiÂavone. Invita a conÂsegÂnarsi AntoÂnio Iovine e Michele Zagaria. Sarebbe un gesto che ridarebbe a te e ai tuoi digÂnità di uomini. Provate ad essere uomini e non utili bestie feroci da busiÂness e accordi. ColÂlabÂora con la giusÂtizia, mostra che sei ancora un essere umano e non solo un agglomÂerÂato di celÂlule capace solo con ranÂcore e avidÂità di strisciare di covo in covo, o di cella in cella.
©2010 Roberto Saviano/ AgenÂzia Santachiara
chi ti critica non capisce un cazzo... grande Roberto!
-
Saviano è un fottuto genio, se davvero Sandokan si pentisse altro che tangentopoli, cade tutto il sistema politico italiano :sbav:
-
preso il biglietto per lunedì sera al theatre de ville, pressi di notre dame :stella:
-
preso il biglietto per lunedì sera al theatre de ville, pressi di notre dame :stella:
ma parla francese ? comm o capiscono :look:
-
ma parla francese ?
Stai parlando di uno che pronuncia "Laionel" Messi, mica cazzi. :look:
-
parlerà italiano come fa di solito quando va all'estero.... qui di italiani che vivono ce n'è un fottìo, penso che la maggior parte del pubblico (c'erano ancora 2 posti disponibili) sia proprio italiano
-
Saviano adesso in diretta su repubblica TV, questo è il link: http://tv.repubblica.it/copertina/saviano-in-diretta-la-liberta-di-raccontare/49858?video&ref=HRESS-1 (http://tv.repubblica.it/copertina/saviano-in-diretta-la-liberta-di-raccontare/49858?video&ref=HRESS-1)
-
Vi racconto Bono
lontano dal palco
Dal rock all'impegno sociale, dal successo mondiale alla politica. E poi l'Africa, l'Italia così difficile da capire. Il leader degli U2 parla di sé con lo scrittore e rivela il suo volto inedito
di ROBERTO SAVIANO
MI SVEGLIO e ricevo un messaggio. In genere sono guai, mi sollecitano per qualche scritto che ancora non ho consegnato, risultati di processi, inchieste, arresti. Ma questa volta si tratta di qualcosa di diverso: "Bono, il leader degli U2, è in Italia e vuole conoscerti". Chiedo spiegazioni. E dopo qualche secondo: "Sì, Bono ha letto il tuo libro le tue interviste, vuole conoscerti". Per qualche strana ragione pensi sempre che certe cose non abbiano carne e sangue ma siano come immateriali. Una di queste è la voce di Bono, la più bella voce maschile del rock mondiale. E quando quella voce ti dice "grazie per aver fatto tutti questi chilometri per me" la senti sovrapporsi all'urlo di "One" ("One love, One life") e hai come l'impressione di essere una groupie che perde ogni contegno dinanzi alla sua rockstar.
Bono mi accoglie in una villa presa in affitto. L'aria è davvero di casa, bambini che corrono ovunque, persino gli scoiattoli che zampettano in giardino, credo di non averne mai visto uno così vicino. Bono mi abbraccia e la sua è una gentilezza disarmante che mi dimostra quello di cui mi raccontavano, ossia la sua qualità di uomo rimasto uomo, senza divismi o posture. Anzi affamato di conoscere, capire, curioso del mondo e per nulla rinchiuso nella sua fortezza di note. Ha i soliti occhiali, ci sediamo a mangiare, e sembra avere una formula per me: "La prima anche se piccola vittoria contro le forze del male che ti circondano, è conservare il senso dell'umorismo. Quindi, devi combattere assolutamente, e lo fai essendo al di sopra di tutto, con il sorriso. Perché ridere - e ridi molto - è veramente la prova conclamata della libertà . Sai, quando ho pensato a questa cosa per la prima volta non ero affatto in pericolo, l'unico pericolo che avevo avvertito era quello di aver visto le mie chiappe nude pubblicate su un giornale. O di essere fotografato ubriaco all'uscita di un bar. Ecco ciò che ho capito, proprio all'inizio della mia popolarità , che questa sensazione di disagio, l'imbarazzo che provavo, poteva rendere brutto anche il viso più bello".
Bono mi racconta come sia fondamentale rimanere se stessi anche se intorno tutti cercano di prendere pezzi di te, di modificarti, di dannarti o esaltarti. Gli chiedo se gli manca vivere normalmente, campare come ogni essere umano occidentale. "Mi dispiace molto non riuscire a portare i miei bambini in giro. Una volta, era all'inizio della mia carriera, ho provato anche a camuffarmi: cappello e baffi da cowboy. Entro in un negozio, volevo comprare una chitarra e con un accento strano mi rivolsi al cassiere. Avevo pagato e stavo per uscire, quando questi si avvicina all'orecchio e mi dice: "Ok ok Bono ho capito, può bastare, tranquillo non lo dico a nessuno che sei tu..."".
Si alza gli occhiali, sorride. Gli occhi sono azzurrissimi e ha un po' di irlandesissime lentiggini. Un viso maturo, ma è proprio lui. Ora lo riconosco proprio come quando da ragazzino vedevo i suoi video in Vhs. Bono ha il profilo del ricercatore, studia il mondo, lo conosce. Fare musica per lui non è solo il più bel modo di stare al mondo, non è solo far divertire, ma il mezzo più straordinario per capire, comunicare, trasformare. "Voglio saperne di più, imparare di più sull'Italia. E questo perché ciò che sento e ciò che vedo non mi sembra combaciare. C'è uno squilibrio: vedo una cosa e ne provo invece un'altra".
A Bono come a molti stranieri è difficile comprendere le contraddizioni italiane; come se gli italiani tutti, di qualunque idea politica ed estrazione sociale, si accontentassero del peggio. I peggiori servizi, i peggiori politicanti, le peggiori istituzioni come se tutto fosse un sopportare. E mentre sopportano, agli italiani è solo dato intravedere grande talento, grandi capacità , ma sempre costretti, isolati, messi in difficoltà . "Ho proprio la sensazione che l'Italia sia come un luogo sacro, adoro i particolari italiani: la famiglia, l'aroma del caffè, il collo di una donna, ad esempio. Questi dettagli e il fuoco che c'è dentro la gente. So, sento che gli italiani potrebbero davvero assumersi un ruolo di preminenza, essere davvero grandi nel prestare aiuto ai poveri del mondo, nella lotta per la creazione di un nuovo capitalismo che sia "inclusivo" e non "esclusivo". Ma ora la politica non riesce a riflettere tutto ciò. Ed è cosi da molto tempo; anche quando c'era Prodi, che mi piaceva moltissimo. Nel 2005 i fondi erogati per gli aiuti umanitari erano lo 0,19% di quanto stabilito, nel 2009 lo 0,15%, quindi ancora meno. L'Inghilterra è passata dallo 0,7 allo 0,51, la Norvegia è all'1%, l'Irlanda allo 0,52%. Incredibile, no? Insomma c'è un vuoto da colmare tra ciò che provo e ciò che vedo. E sono certo che se riusciamo a spiegarlo, a spiegarlo meglio agli italiani, credo che saranno poi loro a dire ai loro leader che cosa fare. Forse non ce l'abbiamo fatta, finora, a spiegare queste cose in maniera chiara, allora c'è bisogno probabilmente di trovare gente che abbia la dote di saper veicolare queste informazioni. Ce la farà l'Italia ad avere un nuovo inizio?".
Difficile rispondere a una domanda così. Cerco di spiegare perché tutto è così ideologico, perché in Italia spesso sembra esserci una battaglia tra contrade, dove bisogna pensarla in serie, e quasi mai c'è un confronto sui fatti. La cappa delle ideologie anestetizza ogni dialogo come se compromettesse il futuro. "Il futuro, certo, quello deve ripartire e si deve ricominciare lasciandosi alle spalle il passato. Ma sembra fin troppo banale dire che c'è bisogno di una nuova politica in Italia, che inizi di nuovo a essere al servizio del Paese e non dell'ideologia. Mi piacerebbe tuttavia che ci fosse un'alternativa che non venisse da destra ma neppure da sinistra. Sono diventato sordo. Non ho più orecchie per la sinistra come non ne ho mai avute neppure per la destra. Ma per quest'ultima ho dovuto farmene crescere uno, però! Ho dovuto imparare ad accettare la compagnia di George Bush che ha fatto cose incredibili per l'Africa. E per questo, il mio giudizio su di lui non può essere completamente negativo. David Cameron, ad esempio, è stato colui che ha fatto i più grossi tagli di bilancio in Inghilterra, senza ridurre i fondi che erano stati devoluti agli aiuti umanitari. Si trovano amici anche nella destra; a volte non te lo aspetti e invece li trovi. Altre volte gente che credi amica non lo è. Prendi l'Africa. Il commercio e le sue regole, ad esempio. Gli africani non vogliono sentir parlare di restrizioni commerciali, vogliono giocare da battitori liberi. Non vogliono sentir parlare di embarghi con le norme delle politiche di aiuto dell'Unione Europea che si basano invece sul rispetto della politica agricola comune o su tariffe e dazi doganali imposti. A loro tutto questo non va giù. E se ne parli con la sinistra e spieghi come la pensano gli africani, ti dicono: "Ehi, ehi, vacci piano, stai calmino!". La sinistra va forte con l'Aids e gli aiuti. Allora, se stai morendo di Aids diamogli questi farmaci e finiamola li. Ma per il resto, nulla. Quindi, si finisce a pagare due dollari di sussidio al giorno per ogni mucca e non riusciamo a dare un dollaro al giorno a chi muore di Aids e ce ne sarebbero di dollari da dare. Ecco perché sono diventato sordo... Quindi via tutti e ripartiamo da capo. Voglio vedere politici in Parlamento che non siano più camuffati, senza più baffi e barbe finte".
Qui proprio non riesco che a rispondere sorridendo. La politica in Italia è una selva intricata, colma di dossier, veleni. Pensare alla politica come a un luogo dove poter trasformare le cose è difficile, quasi impossibile. Ma questo non sono capace di raccontarlo, forse mi fa male. Piuttosto chiedo a Bono della delegittimazione. Il suo impegno spesso viene deriso e attaccato, la rockstar milionaria che interviene a favore dei poveri, come una sorta di postura. Anche lui non è immune dalla macchina della delegittimazione, che i poteri usano sempre utilizzando l'esercito del risentimento, legioni di mediocri pronti ad eseguire l'ordine della maldicenza.
"Quando la gente si rende conto che non c'è via di scampo e che devono ascoltarti, allora devono o farti diventare un personaggio da prendere in giro, appiccicarti addosso favole irreali, farti diventare un personaggio appiattito, una caricatura, disegnata solo con pochi tratti. Senza tridimensionalità , questa è la delegittimazione. Tutti i nemici subiscono la delegittimazione. Lo si fa quando sei un nemico. In realtà penso questo: capisco benissimo il meccanismo e capisco benissimo che possa essere usato in modo offensivo e negativo. Ma pensa a qual era una delle più efficaci forme di protesta contro il nazismo negli anni '30, o contro il fascismo; erano i dadaisti, con il senso dell'umorismo. Che usavano come arma. Sai, i fascisti e i nazisti avevano tutte queste uniformi fantastiche, molto machiste. Come una sfilata di moda. Mentre i dadaisti è come se avessero levato loro i pantaloni e gli avessero messo il pisello all'aria. E mentre i nazisti combattevano tutti con manganelli, galera e repressione, non riuscivano a combattere lo humor. Impossibile, non c'è arma. Quindi alla delegittimazione rispondi con l'humor, ridi".
L'equilibrio che Bono è riuscito a costruire ha qualcosa di miracoloso. Parlare di grandi temi a milioni di persone, mentre saltano, cantano, si divertono. Entrare in una grande festa e cercare di far capire che quella felicità deve essere condivisa. Che combattere la povertà ti riguarda e non pretende che tu debba cadere nella miseria o nella rinuncia. Ma aumenta la tua felicità . àˆ riuscito a coinvolgere milioni di ragazzi di diverse generazioni non temendo la retorica, non avendo paura di sbagliare. Se fai sbagli, meglio che non fare. Tutto questo cercando di essere concreto. Finanziando progetti. Capendo che c'è un modo sano di fare danaro e di usare il danaro. "Soldi significa corruzione e, quindi, se vuoi i soldi devi essere corrotto. Se tu invece dici: "Ok, voglio guadagnare, ma sono uno per bene, non ci credono". "A chi la dai a bere?", ti dicono. In Irlanda c'era in passato, per motivi diversi, lo stesso tipo di mentalità . Aver successo, significava essere colluso con il nemico. Che erano gli Inglesi. E anche dopo l'indipendenza, se avevi successo, significava essere colluso con il nemico. E quindi, c'era un rapporto davvero molto strano con il successo. Gli U2 hanno cercato di far ripartire l'orologio da questo punto di vista. E sono felice di poter affermare, che la maggior parte della gente in Irlanda, ora, ha cambiato idea su di noi. Per lo meno, il fatto che abbiamo avuto successo non è più visto negativamente. Per arrivare a ciò, però, hanno dovuto far ripartire il computer e "riaccendere" un nuovo modo di ragionare. Ed è estremamente positivo che si sia riusciti a far ciò, almeno per noi. Se tu dipingi la Cappella Sistina, il fatto che a qualcuno possa dar fastidio, non sminuisce ciò che hai fatto".
Bono poteva non impegnarsi e non occuparsi della questione africana. Aveva ottenuto tutto quello che un artista può ottenere. E impegnarsi gli ha creato anzi una gran quantità di guai. Ma anche una felicità che la sola carriera non può darti. "Conosci Desmond Tutu vero? Lui ti ha difeso molto... àˆ lui il Capo, il mio Boss, se vieni al mio concerto, te lo presento. àˆ stato lui, con Mandela, ma lui in particolare, a chiedermi di portare avanti il progetto della Cancellazione del debito estero, la Debt Cancellation, che i Paesi Poveri hanno nei confronti di quelli ricchi. Lui ha fondato questa organizzazione che si chiama Truth and Reconciliation (Verità e Riconciliazione) e per me ciò che la sua organizzazione significa rappresenta l'"idea" più importante degli ultimi venticinque anni!".
Passa Edge. Cappellino sulla testa, timido. Bono lo chiama. "Non volevo disturbare... ma grazie per essere venuto". Tutta questa gentilezza reale mi solleva da ogni ansia, ora mi sento tranquillo. Finiamo di mangiare, si è fatto tardi Bono viene ripreso dal suo ufficio stampa, deve andare a provare. Ci salutiamo, e facciamo un po' di foto sceme che promettiamo di tenere solo per noi, come quella mentre, giochiamo a braccio di ferro dove ognuno cerca di far vincere l'altro. àˆ strano ma mi ci voleva il più singolare dei pomeriggi per vivere una giornata tranquilla all'aria aperta e con molte risate. Bono mi abbraccia e dice: "Sei invitato al concerto, mi raccomando". Magari, gli rispondo, la vedo difficile: "No ma non questo tu sei invitato anche ai prossimi". Quali? "Tutti i nostri prossimi concerti, per tutta la vita". Mi è sembrato un augurio bellissimo e non ho trovato altre parole che un semplice thanks. Torno in auto e la mia scorta la ritrovo in macchina a canticchiare "One", la mia preferita. "One Love, one blood, one life. You got to do what you should". E già , proprio così... un amore, un sangue, una vita, devi fare ciò che devi...
©2010 Roberto Saviano Agenzia Santachiara
http://www.repubblica.it/persone/2010/08/06/news/saviano_bono-6100114/?ref=HRER2-1 (http://www.repubblica.it/persone/2010/08/06/news/saviano_bono-6100114/?ref=HRER2-1)
:sad:
-
Quello che mi piace di questi articoli è che seppur Saviano sia ormai affermato, noto, apprezzato e stimato in tutto il mondo, quando racconta di Messi, di Bono o di chicchessia, lo fa sempre con gli occhi della persona normale. Come se fosse un rappresentante dell'uomo comune che racconta a noialtri cos'è quel simbolo...
-
uà , a me invece quando non parla di camorra, politica sociale o attualità e fa sti panegirici super entusiastici alla bart su queste personalità mi fa cadere proprio la uallera nei calzini.
Per altro Bono e gli U2 per me si riassumono in una riga: gente che, artisticamente, non c'ha più un cazzo da dire da anni e anni. :asd:
-
2 grandi personaggi insieme,tutto molto bello
Quindi alla delegittimazione rispondi con l'humor, ridi".
ah,se tutti ti stessero a sentire
-
uà , a me invece quando non parla di camorra, politica sociale o attualità e fa sti panegirici super entusiastici alla bart su queste personalità mi fa cadere proprio la uallera nei calzini.
Ma tanto, mica poco.
Non è arte sua fingersi tuttologo, veramente. Sfiora il ridicolo.
-
Ma tanto, mica poco.
Non è arte sua fingersi tuttologo, veramente. Sfiora il ridicolo.
io credo che ovviamente si può essere in accordo o no con le sue idee,ma è un attivista,uno che non si è dimenticato di tutto quello che lo circonda
ci vorrebbero molti più Bono nel mondo
-
uà , a me invece quando non parla di camorra, politica sociale o attualità e fa sti panegirici super entusiastici alla bart su queste personalità mi fa cadere proprio la uallera nei calzini.
Per altro Bono e gli U2 per me si riassumono in una riga: gente che, artisticamente, non c'ha più un cazzo da dire da anni e anni. :asd:
Ma tanto, mica poco.
Non è arte sua fingersi tuttologo, veramente. Sfiora il ridicolo.
non piace solo a voi (cit.) :look:
-
io credo che ovviamente si può essere in accordo o no con le sue idee,ma è un attivista,uno che non si è dimenticato di tutto quello che lo circonda
ci vorrebbero molti più Bono nel mondo
Ma l'"attivismo" delle persone ricche è qualcosa di talmente marginale. Proporzionalmente vale me che metto 10 euro al mese nella busta dell'associazione Don Bosco.
Per il resto trovo pure stucchevole dare tutta questa gran funzione pedagogica alla musica, all'arte, specialmente per temi arcinoti. Insomma, mi pare un'esercizio retorico fine a se stesso se non fastidioso. Ma su questo ognuno la pensa come crede.
Non trovo interessante leggere Saviano su temi non di sua competenza. Perché? Perché quando riceve inviti o attestati di stima si fotte il senso critico (qualora ce l'abbia, non so se è preparato su queste cose) e inizia a pompare qua, pompare là . Per cui prima di iniziare a raccontare la mangiata pomeridiana deve posare le due solite righe sulla precarietà della sua vita (onore a lui :tafazzi:), dire che Bono è la più bella voce del rock mondiale (:brr:), che è un semplicione (che si fa arrivare i cappelli in voli privati). Dopo attacca il paragrafo in cui Bono interpreta Will Smith in qualsiasi film di Muccino e te mpara a campa'. Poi il passaggio sul fatto che il problema italiano è lo scontro ideologico (:maronn:).
E soprattutto è monotematico Saviano, che parli di Laionel Messi, di Invictus e dell'aristotelea. E melenso, oltre che qualunquista (specialmente sul tema politico/ideologico pare Alice nel paese delle meraviglie).
Insomma, io ho grande stima per il giornalista. Penso che come "personaggio" abbia poco da raccontare e per me lo fa pure male. Questo vale sia quando si racconta da solo (la dura vita di un filosionista) che quando gli brillano gli occhi nel parlare di qualunque cristo, che se lo meriti o meno.
-
Ma l'"attivismo" delle persone ricche è qualcosa di talmente marginale. Proporzionalmente vale me che metto 10 euro al mese nella busta dell'associazione Don Bosco.
scusami ma questo non c'entra niente
attivismo non vuol dire fare beneficenza,che significa semplicemente pagare un tributo una tantum per mettersi la coscienza in pace e credere di aver fatto il bene dell'umanità
su saviano:lui non è un tuttologo come diceva prima south di bono,lui si occupa di un solo aspetto,molto importante e cerca di concentrarsi del tutto su quello
ci ha messo la faccia e non è poco,si è preso un impegno con la gente e cerca di ripettarlo,deve farlo,sentirlo parlare ora della fame del mondo per esempio,non sarebbe molto interessante
-
credo che persone nel mondo dello spettacolo più attive di Bono nel campo dei diritti umanitari non ce ne sono. o se ce ne sono si contano sulle dita di una mano.
sul Saviano saggista son gusti: a me piace il suo modo di raccontare, piacciono i personaggi di cui parla, piacciono i ritratti che ne escono fuori. a qualcuno possono non piacere, lo capisco. sono altri i meriti che vorrei gli fossero riconosciuti in modo unanime...
-
Saviano non è qualunquista, è umile, e quando parla di cose che non sono di sua competenza lo fa con gli occhi del bambino che scopre il mondo. A volte forse esagera con la retorica, ma per uno che scrive post come i tuoi, Fiorè, dovrebbe essere un pregio. Saviano non mi dà mai l'idea di uno che sta là a gongolarsi nella sua stessa prosa (cosa che invece Fiorenzo fa sempre, ma come biasimarlo, piace anche a me...).
Di Bono dico solo che parla con Saviano semplicemente da uomo che ha più esperienza in un mondo che lo scrittore ancora non sente suo pur appartenendoci in parte. Poi sull'attivismo non so, non sono abbastanza informato per dire quanto sia serio l'impegno di Bono, ma non vedo perché una persona ricca e famosa nonpossa essere attivista.
Io ad esempio sono attivista anticlericale e nego l'8permille alla Chiesa.
-
Saviano non è qualunquista, è umile, e quando parla di cose che non sono di sua competenza lo fa con gli occhi del bambino che scopre il mondo.
Ma Saviano non è un bambino che scopre il mondo, almeno non è questo il riscontro che ha nell'opinione pubblica.
Il punto è che si ritiene interessante il suo punto di vista (gli posano i saggi su Repubblica) su cose riguardo quali ha ben poco da dire. Chi scrive, di qualsiasi cosa, deve essere tagliente, quantomeno cogliere i punti nodali. E' triste che la recensione di un film o l'intervista a un musicista diventi la solita solfa su quanto è bello vivere e su quanto siamo tutti belli, bravi e paciocconi. Non è così.
Poi il passaggio sulla situazione politica italiana è veramente qualunquista. Non che debba propendere ideologicamente di qua o di là (perché resta un giornalista e soprattutto perché lo ritiene inutile), ma almeno il buon senso di arrivare a una dimensione reale. One love, one life, che cos'è la destra, che cos'è la sinistra, ridi che ti passa, lottiamo contro le forze del male.
Cioè, dite che giudicate bene le cose che scrive per affetto, e ci sta pure. Ma so' cose che fanno ridere.
-
Ma Saviano non è un bambino che scopre il mondo, almeno non è questo il riscontro che ha nell'opinione pubblica.
Il punto è che si ritiene interessante il suo punto di vista (gli posano i saggi su Repubblica) su cose riguardo quali ha ben poco da dire. Chi scrive, di qualsiasi cosa, deve essere tagliente, quantomeno cogliere i punti nodali. E' triste che la recensione di un film o l'intervista a un musicista diventi la solita solfa su quanto è bello vivere e su quanto siamo tutti belli, bravi e paciocconi. Non è così.
Poi il passaggio sulla situazione politica italiana è veramente qualunquista. Non che debba propendere ideologicamente di qua o di là (perché resta un giornalista e soprattutto perché lo ritiene inutile), ma almeno il buon senso di arrivare a una dimensione reale. One love, one life, che cos'è la destra, che cos'è la sinistra, ridi che ti passa, lottiamo contro le forze del male.
Cioè, dite che giudicate bene le cose che scrive per affetto, e ci sta pure. Ma so' cose che fanno ridere.
No, io dico un'altra cosa. Tu parti dal presupposto che qualsiasi cosa che scrive debba essere un pezzo alla Travaglio. Metti che Bono vuole parlare con te e poi tu racconti l'incontro. Per raccontarci chi è Bono, un mostro sacro del rock che diventa uomo. Perché ci devi mettere in mezzo tutta la tua arguzia? Non puoi semplicemente raccontare l'incontro? Certo, Bono è un noto attivista e ovviamente la discussione avrà un certo tono, ma ovviamente si manterrà sul superficiale, specialmente poi a proposito della politica italiana (Bono, nonostante il nome, non è italiano :look:). Di sicuro non è scritto bene come Gomorra, ma non è Gomorra, è un'altra cosa, tutto qua. Concordo però nel dire che Saviano dà il meglio di sé in altre tipologie di articoli, a me piace specialmente quando deve difendersi.
-
No, io dico un'altra cosa. Tu parti dal presupposto che qualsiasi cosa che scrive debba essere un pezzo alla Travaglio.
Non ho detto che deve essere pretestuoso e fastidioso. :look:
Mettiamola così. Le cronistorie delle mangiate alla sua maniera sono superficiali, tutte accomodanti; le trovo poco interessanti. Nel senso che alla fine non mi arriva niente. Toglie ai contenuti e carica sulle emozioni, e lo fa una, due, tre volte. Alla fine pensi "Chist è Peppe Bart". :puppa:
Ora se voglio la critica musicale degli U2 mi vado a leggere Scaruffi, se voglio notizie sull'attivismo vip di Bono mi trovo qualche fonte, numeri. Se voglio gnugnugnu da tre soldi mi guardo una puntata di Pollyanna. Faccio a meno del Saviano saggista, insomma. E non credo di perdermi niente.
Il fatto che sia un personaggio positivo e preparato su certi temi (lo seguo sempre da Fazio, e ha veramente tanto da dire) lo fa sopravvalutare quando parla d'altro (cosa lecita ma che ha una cassa di risonanza spropositata dovuta ad altri meriti).
-
Non ho detto che deve essere pretestuoso e fastidioso. :look:
Mettiamola così. Le cronistorie delle mangiate alla sua maniera sono superficiali, tutte accomodanti; le trovo poco interessanti. Nel senso che alla fine non mi arriva niente. Toglie ai contenuti e carica sulle emozioni, e lo fa una, due, tre volte. Alla fine pensi "Chist è Peppe Bart". :puppa:
Ora se voglio la critica musicale degli U2 mi vado a leggere Scaruffi, se voglio notizie sull'attivismo vip di Bono mi trovo qualche fonte, numeri. Se voglio gnugnugnu da tre soldi mi guardo una puntata di Pollyanna. Faccio a meno del Saviano saggista, insomma. E non credo di perdermi niente.
Il fatto che sia un personaggio positivo e preparato su certi temi (lo seguo sempre da Fazio, e ha veramente tanto da dire) lo fa sopravvalutare quando parla d'altro (cosa lecita ma che ha una cassa di risonanza spropositata dovuta ad altri meriti).
Il fatto è che sono d'accordo sulle conclusioni ma non sulle premesse. La premessa è che l'articolo di Saviano del suo incontro con Tizio non è che un raccontino semplice di un incontro, non è un saggio, non è critica musicale né giornalismo sportivo.
-
a mio avviso lui cerca anche di "smitizzarsi"
descrivendosi si come un qualunque teen che incontra il suo idolo musicale,saviano vorrebbe mostrare il suo essere un uomo qualunque,con 2 palle enormi(scusatemi l'espressione poco felice),ma un uomo e basta
-
Gomorra diventerà anche una serie tv
In preparazione 12 puntate da best seller, con Saviano supervisore
ROMA, 18 NOV - Gomorra di Roberto Saviano diventa serie televisiva. Lo stesso scrittore sta collaborando alla preparazione di quello che sara' il nuovo importante progetto produttivo di Sky Cinema con Cattleya, dopo il successo di Romanzo Criminale.
Saranno 12 puntate attualmente in sviluppo con Fandango, la societa' di Domenico Procacci che ha realizzato il film di Matteo Garrone. ''Come per Romanzo Criminale anche qui c'e' la stessa unicita': un libro best seller, un film e poi una serie tv - racconta all'ANSA Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya - Avevamo cominciato a lavorare su un altro soggetto di Saviano, sempre per una serie lunga, poi c'e' stato l'incontro con Domenico Procacci che con la Fandango aveva coltivato l'idea di realizzare una serie tv da Gomorra di cui detiene i diritti cinematografici e televisivi. Saviano sta collaborando al progetto, sara' un supervisore, come e' stato Giancarlo De Cataldo per Romanzo Criminale, oltre che una fonte di idee: Roberto e' il benvenuto in ogni fase del progetto''.
-
Gomorra diventerà anche una serie tv
In preparazione 12 puntate da best seller, con Saviano supervisore
ROMA, 18 NOV - Gomorra di Roberto Saviano diventa serie televisiva. Lo stesso scrittore sta collaborando alla preparazione di quello che sara' il nuovo importante progetto produttivo di Sky Cinema con Cattleya, dopo il successo di Romanzo Criminale.
Saranno 12 puntate attualmente in sviluppo con Fandango, la societa' di Domenico Procacci che ha realizzato il film di Matteo Garrone. ''Come per Romanzo Criminale anche qui c'e' la stessa unicita': un libro best seller, un film e poi una serie tv - racconta all'ANSA Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya - Avevamo cominciato a lavorare su un altro soggetto di Saviano, sempre per una serie lunga, poi c'e' stato l'incontro con Domenico Procacci che con la Fandango aveva coltivato l'idea di realizzare una serie tv da Gomorra di cui detiene i diritti cinematografici e televisivi. Saviano sta collaborando al progetto, sara' un supervisore, come e' stato Giancarlo De Cataldo per Romanzo Criminale, oltre che una fonte di idee: Roberto e' il benvenuto in ogni fase del progetto''.
basta che non si faccia la fine delle varie fiction.... :maronn:
-
TIPO IL CAPO DEI CAPI.. :maronn:
-
basta che non si faccia la fine delle varie fiction.... :maronn:
con sky, cattleya e fandango per mezzo stai sicuro che non succede, io già arratto al pensiero di vederla, facessero bene la metà di come hanno fatto con romanzo criminale già sarebbe meravigliosa... :sbav: :sbav: :sbav:
-
Il presenta il suo nuovo disco «Boogie Boogie Man» in uscita martedì
Pino Daniele vs Saviano: non è pericoloso per i clan, come Falcone e Borsellino
Il cantante "si ricrede": «La Lega non è più una vergogna. La camorra? Io l'ho vissuta dentro»
NAPOLI – Durante la conferenza stampa di presentazione del suo ultimo album «Boogie Boogie Man», in uscita martedì, Pino Daniele oltre alle curiosità sul disco ha risposto anche a qualche domanda di politica, ponendo a sua volta delle quesiti.
SAVIANO NON E' FALCONE - «Hanno ammazzato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perché erano vicini alla verità », ha detto. «Voi pensate – ha aggiunto - che se Saviano fosse stato pericoloso non l’avrebbero già fatto fuori? Evidentemente non è pericoloso come loro».
FAZIO PRODOTTO DA ENDEMOL - «Ci sono tanti paradossi in questo Paese», ha continuato il cantautore, chiedendo ancora: «Ma chi produce lo spettacolo di Fazio?». «Endemol, la stessa del Grande Fratello», la risposta di un
Roberto Saviano e Fabio Fazio sul presepe di Genny Di Virgilio
giornalista. «Appunto», la replica di Daniele.
QUESTA LEGA NON E' PIU' UNA VERGOGNA - In riferimento alla frase «Questa Lega è una vergogna» contenuta nel brano «’O scarrafone» ha poi aggiunto: «Non penso più che questa Lega sia una vergogna, perché oggi tutti lo sono. Gli artisti sono più seri», ha concluso.
«IO HO CAPITO COSA àˆ LA CAMORRA» - «Io sono nato nella camorra - ha spiegato l'artista - l'ho vissuta da dentro. E ho capito ciò che c'era da capire». Daniele ha poi definito positivamente l'opera di «educazione ed informazione» che lo scrittore porta avanti con il suo operato, «soprattutto per le nuove generazioni, e che aiuta senz'altro ad estirpare questo cancro».
-
Pino Daniele sono 20 anni che non ha più nulla da dire, può tranquillamente smettere di dire stronzate e fare i concerti con gigi d'alessio e j ax.
tra l'altro sto venduto sono anche più di 20 anni che si è trasferito a Roma quindi che va truann?
-
Premetto di aver letto solo il nome di Bono, ma poco tempo fà (qualche mesetto) lessi una notizia su yahoo in cui si crticava la sua assocazione..forse è questa la notizia:
http://new.it.music.yahoo.com/blogs/bla_bla_bla/2539/accuse-contro-lassociazione-benefica-di-bono-vox/ (http://new.it.music.yahoo.com/blogs/bla_bla_bla/2539/accuse-contro-lassociazione-benefica-di-bono-vox/)
-
Pino Daniele sono 20 anni che non ha più nulla da dire, può tranquillamente smettere di dire stronzate e fare i concerti con gigi d'alessio e j ax.
tra l'altro sto venduto sono anche più di 20 anni che si è trasferito a Roma quindi che va truann?
-
Quell'articolo è puro giornalismo-spazzatura, il titolo e il sottotitolo sono scritti ad arte, le parole di Pino Daniele sono molto diverse:
Il cantante "si ricrede": «La Lega non è più una vergogna.»
QUESTA LEGA NON E' PIU' UNA VERGOGNA - In riferimento alla frase «Questa Lega è una vergogna» contenuta nel brano «’O scarrafone» ha poi aggiunto: «Non penso più che questa Lega sia una vergogna, perché oggi tutti lo sono. Gli artisti sono più seri», ha concluso.
Pino Daniele vs Saviano: non è pericoloso per i clan, come Falcone e Borsellino
Daniele ha poi definito positivamente l'opera di «educazione ed informazione» che lo scrittore porta avanti con il suo operato, «soprattutto per le nuove generazioni, e che aiuta senz'altro ad estirpare questo cancro».
:boh:
Alla fine, a parte l'analisi semplicistica del "Non hanno ancora ammazzato Saviano perchè non è pericoloso", non mi sembra che abbia detto chissacchè, sti finti scoop che sfruttano e strumentalizzano il nome di Saviano :zzz:
Non fanno altro che cercare dichiarazioni dei napoletani stessi contro di lui per dire "Ecco, sono i primi ad attaccarlo, c'è l'omertà , non c'è la coscienza sociale, c'è la cultura dell'illegalità " :letto:
Onestamente in questi anni Saviano ha detto centinaia di cose, alcune nemmeno io le condividevo, non è che mò ogni mezza parola "contro" di lui deve essere interpretata come uno sminuire il suo operato. Il diritto di critica è sacrosanto, non si traduce necessariamente in delegittimazione.
-
Quoto Enzuccio, Pino non si può più permettere di parlare di Napoli, qualsiasi cosa voglia dire. E soprattutto c'ata rutt o cazz, ogni cosa e viene tirato Saviano in mezzo, pur di farsi un po' di pubblicità . Facesse una canzone decente, che sono decenni che non ci riesce, e non avrebbe bisogno di parlare di Saviano...
-
io mi pensavo che Pino aveva detto..."Saviano ? Chillo è nù buono guaglione"
-
notizia di oggi
http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=83728 (http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=83728)
Martedì 23 Novembre 2010 17:21
di Claudio Cordova - E’ il 14 ottobre del 2010 quando Giuseppina Pesce, all’interno del carcere di San Vittore, a Milano, incontra per la prima volta un magistrato della Dda di Reggio Calabria, iniziando, di fatto,
la sua collaborazione con la giustizia. La donna, figlia del boss Salvatore Pesce, classe 1964, è accusata di avere svolto, in qualità di partecipe, un delicato ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra il padre detenuto e gli altri associati; in particolare, di avere svolto il ruolo di intermediaria circa le specifiche disposizioni date dal padre sui destinatari e le modalità delle attività estorsive poste in essere dalla cosca, nonché per avere partecipato all’attività di intestazione fittizia di beni e reimpiego dei capitali illeciti del gruppo criminale.
Giuseppina Pesce, classe 1979, oltre ad ammettere le proprie responsabilità , dichiarare l’esistenza della potente famiglia mafiosa e dipanare un quadro piuttosto preciso degli interessi economici della cosca, ha riconosciuto nel cugino Francesco, classe 1978, attualmente latitante, il più pericoloso tra i nuovi rampolli del clan. “Dichiarazioni analitiche e dettagliate†scrivono gli investigatori nel decreto di fermo che porta dieci persone dietro le sbarre: il provvedimento urgente si è reso necessario, perché altrimenti la collaborazione della donna sarebbe stata “bruciata†e diversi presunti affiliati si sarebbero potuti rendere irreperibili.
Le dichiarazioni della donna hanno trovato, secondo i magistrati, riscontri su vari fronti investigativi: il 16 e il 22 ottobre, per esempio, all’esito di perquisizioni mirate, sono stati rinvenuti ben tre bunker, di cui uno nella esatta allocazione indicata dalla collaboratrice, sotto l’abitazione del cugino latitante Francesco Pesce; altri due rispettivamente all’interno dell’abitazione del latitante Domenico Leotta e del suocero di questi. Sempre su indicazione della donna, è stata rinvenuta una pubblicazione, subito posta sotto sequestro, su gradi e gerarchie della ‘ndrangheta.
Insomma, dopo l’inizio delle collaborazioni di Consolato Villani, Roberto Moio e Antonino Lo Giudice (e all'inizio dell'anno, nella Locride, di Domenico Oppesidano), la “palermitanizzazione†nel modus operandi della Procura di Reggio Calabria porta a un ulteriore “pentimentoâ€, quello più inaspettato e singolare, anche perché il soggetto coinvolto è una donna. Nell’ambito dell’operazione “All Inside 2â€, coordinata dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e dai sostituti Roberto Di Palma, Alessandra Cerreti e Giuseppe Bontempo, emerge la figura di due donne: nell’elenco delle persone arrestate, infatti, figura anche Carmelina Capria, moglie di Antonio Pesce, classe 1953, detto “u testuniâ€. La donna avrebbe avuto il compito di trasmettere all’esterno del carcere le disposizioni impartite dal marito agli altri affiliati: oltre al ruolo di “portavoceâ€, rivestito anche da Mariagrazia Pesce, la Capria avrebbe avuto anche il ruolo di cassiera del clan.
Ma la vera “protagonista†è Giuseppina Pesce. In poco più di un mese affronta diversi colloqui con i magistrati, fornisce indicazioni e riconosce nelle fotografie presunti affiliati alla cosca. Grazie alle sue dichiarazioni finiscono in manette dieci uomini che, adesso, dovranno attendere la decisione del Gip sulla convalida dell’arresto. Anche da questa decisione passa il nuovo metodo investigativo della Dda di Reggio Calabria che, all’interno di una organizzazione criminale, la ‘ndrangheta, da sempre quasi impermeabile ai pentiti, ne ha “pescati†quattro nel giro di qualche mese
il significato profondo delle parole di Saviano è: quanto siano alte le storie si celano dietro a certe retate che vengono ridotte a un ridicolo comizio.
Quale altro messaggio potrebbe smuovere ulteriormente le coscienze della parte migliore del paese?
Buona Notte, e Buona Fortuna
-
notizia di oggi
[url]http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=83728[/url] ([url]http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=83728[/url])
Martedì 23 Novembre 2010 17:21
di Claudio Cordova - E’ il 14 ottobre del 2010 quando Giuseppina Pesce, all’interno del carcere di San Vittore, a Milano, incontra per la prima volta un magistrato della Dda di Reggio Calabria, iniziando, di fatto,
la sua collaborazione con la giustizia. La donna, figlia del boss Salvatore Pesce, classe 1964, è accusata di avere svolto, in qualità di partecipe, un delicato ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra il padre detenuto e gli altri associati; in particolare, di avere svolto il ruolo di intermediaria circa le specifiche disposizioni date dal padre sui destinatari e le modalità delle attività estorsive poste in essere dalla cosca, nonché per avere partecipato all’attività di intestazione fittizia di beni e reimpiego dei capitali illeciti del gruppo criminale.
Giuseppina Pesce, classe 1979, oltre ad ammettere le proprie responsabilità , dichiarare l’esistenza della potente famiglia mafiosa e dipanare un quadro piuttosto preciso degli interessi economici della cosca, ha riconosciuto nel cugino Francesco, classe 1978, attualmente latitante, il più pericoloso tra i nuovi rampolli del clan. “Dichiarazioni analitiche e dettagliate†scrivono gli investigatori nel decreto di fermo che porta dieci persone dietro le sbarre: il provvedimento urgente si è reso necessario, perché altrimenti la collaborazione della donna sarebbe stata “bruciata†e diversi presunti affiliati si sarebbero potuti rendere irreperibili.
Le dichiarazioni della donna hanno trovato, secondo i magistrati, riscontri su vari fronti investigativi: il 16 e il 22 ottobre, per esempio, all’esito di perquisizioni mirate, sono stati rinvenuti ben tre bunker, di cui uno nella esatta allocazione indicata dalla collaboratrice, sotto l’abitazione del cugino latitante Francesco Pesce; altri due rispettivamente all’interno dell’abitazione del latitante Domenico Leotta e del suocero di questi. Sempre su indicazione della donna, è stata rinvenuta una pubblicazione, subito posta sotto sequestro, su gradi e gerarchie della ‘ndrangheta.
Insomma, dopo l’inizio delle collaborazioni di Consolato Villani, Roberto Moio e Antonino Lo Giudice (e all'inizio dell'anno, nella Locride, di Domenico Oppesidano), la “palermitanizzazione†nel modus operandi della Procura di Reggio Calabria porta a un ulteriore “pentimentoâ€, quello più inaspettato e singolare, anche perché il soggetto coinvolto è una donna. Nell’ambito dell’operazione “All Inside 2â€, coordinata dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e dai sostituti Roberto Di Palma, Alessandra Cerreti e Giuseppe Bontempo, emerge la figura di due donne: nell’elenco delle persone arrestate, infatti, figura anche Carmelina Capria, moglie di Antonio Pesce, classe 1953, detto “u testuniâ€. La donna avrebbe avuto il compito di trasmettere all’esterno del carcere le disposizioni impartite dal marito agli altri affiliati: oltre al ruolo di “portavoceâ€, rivestito anche da Mariagrazia Pesce, la Capria avrebbe avuto anche il ruolo di cassiera del clan.
Ma la vera “protagonista†è Giuseppina Pesce. In poco più di un mese affronta diversi colloqui con i magistrati, fornisce indicazioni e riconosce nelle fotografie presunti affiliati alla cosca. Grazie alle sue dichiarazioni finiscono in manette dieci uomini che, adesso, dovranno attendere la decisione del Gip sulla convalida dell’arresto. Anche da questa decisione passa il nuovo metodo investigativo della Dda di Reggio Calabria che, all’interno di una organizzazione criminale, la ‘ndrangheta, da sempre quasi impermeabile ai pentiti, ne ha “pescati†quattro nel giro di qualche mese
il significato profondo delle parole di Saviano è: quanto siano alte le storie si celano dietro a certe retate che vengono ridotte a un ridicolo comizio.
Quale altro messaggio potrebbe smuovere ulteriormente le coscienze della parte migliore del paese?
Buona Notte, e Buona Fortuna
grazie maroni :sad: