Autore Topic: Roberto Saviano  (Letto 20406 volte)  Share 

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Offline gigs

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #180 il: 03 Giugno, 2010, 10:49:31 am »
Veramente il padre di borriello era un cravettaro....quindi a maggior ragione doveva stare zitto..
bell'autogoal che s'è fatt,ora lo sa tutta l'italia da dove proviene..
proprio vero che il cervello dei giocatori si ferma alle veline

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #181 il: 03 Giugno, 2010, 12:03:02 pm »
ha ritrattato :look:

Saviano: Borriello fa marcia indietro, 'Fortemente rammaricato'
 
MILANO - Marco Borriello fa marcia indietro e si dichiara "fortemente rammaricato" per le parole pronunciate contro Roberto Saviano. "La mia impulsivita' nell'esprimermi - ha detto il calciatore del Milan - puo' aver dato adito a un'interpretazione sbagliata del mio pensiero. Da napoletano che vive lontano dalla sua citta' sono stanco di sentir parlare sempre di Napoli e dei suoi cittadini nei soliti termini di malaffare, corruzione e camorra'.

'Riflettendo - ha concluso - mi sono reso conto che il problema e' piu' grande di me e che determinati argomenti vanno trattati con piu' cautela e attenzione. Vorrei quindi dare il mio sostegno a Saviano e a tutti coloro che convivono quotidianamente con questa difficile realta''.
(RCD)


bravo Borriello, tien 'e palle :patt: :look:

SpamMattia

Re:Roberto Saviano
« Risposta #182 il: 03 Giugno, 2010, 12:26:54 pm »
ma come si fa a contestare saviano? ah, già  il più intelligente a contestarlo fino ad ora è stato borriello :nuvola:

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #183 il: 03 Giugno, 2010, 12:58:31 pm »
posso pensare che questo daniele sepe abbia colto l'occasione per farsi un po di notorietà , ma se tante persone di estrazione sociale diversa, piu o meno al di sotto o al di sopra di ogni sospetto, si esprimono così nei confronti di saviano, è un segnale da non trascurare........o hanno ragione, o hanno frainteso l'intento e le finalità  dello scrittore, oppure bisogna preoccuparsi

di sicuro ragione non hanno, roberto ha risposto a queste critiche già  1,2,3 anni fa, basta ascoltarlo su youtube in innumerevoli eventi o interviste.

io la vedo così... l'italia è un paese totalmente antimeritocratico... all'estero per dire gli Italiani sono i migliori in qualsiasi campo e occupano posizioni di responsabilità  ovunque tu vada. alla gente in Italia brucia l'eccelenza altrui, tantopiù se è riconosciuta da una massa critica tanto vasta

guallera

Re:Roberto Saviano
« Risposta #184 il: 03 Giugno, 2010, 13:00:23 pm »
Borriello che tu venga murato in un pilastro di via Turati...

Offline Joker

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #185 il: 03 Giugno, 2010, 14:10:14 pm »
di sicuro ragione non hanno, roberto ha risposto a queste critiche già  1,2,3 anni fa, basta ascoltarlo su youtube in innumerevoli eventi o interviste.

io la vedo così... l'italia è un paese totalmente antimeritocratico... all'estero per dire gli Italiani sono i migliori in qualsiasi campo e occupano posizioni di responsabilità  ovunque tu vada. alla gente in Italia brucia l'eccelenza altrui, tantopiù se è riconosciuta da una massa critica tanto vasta

?
Caserta la città dove SI A SCIMITA' FOSS BELLEZZ LOR FOSSR TUTT FOTOMODELL. Cittadina triste composta da finti maschi esaltati loro a juve casert a casertan e a regg, e 4 peret arrsagliut che a 15 anni s vesten comm e mamm e 50ann.

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #186 il: 03 Giugno, 2010, 18:15:41 pm »
?
scrivo di getto durante le pause, per questo non mi faccio capire  :asd:

era per fare un parallelo tra l'Italia, dove il merito e l'eccellenza quasi mai vengono premiati, e l'estero dove invece gli italiani li trovi ad occupare posti importanti e di responsabilità , o comunque la loro bravura viene generalmente riconosciuta e ammirata. Parlo non solo dei "mitici" ricercatori, ma anche professionisti, dirigenti d'azienda, artisti, ristoratori. Uno come Saviano, eccellente in quello che fa (non penso solo al mestiere di scrittore ma anche al ruolo di coscienza critica che di fatto sta rivestendo).... è normale che susciti invidia in un paese come il nostro, reso cattivo proprio dal mancato riconoscimento del merito, per la stragrande maggioranza delle persone.


Offline 814ckp0w3r

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #187 il: 04 Giugno, 2010, 13:05:58 pm »
Come il sarto di Gomorra, anche la Rai si prepara a usare le forbici. Contro Roberto Saviano. La trasmissione che lo scrittore condurrà  su Raitre con Fabio Fazio rischia di essere ridimensionata, passando da 4 serate a due. Taglio netto. Che non si giustifica soltanto con la pubblica idiosincrasia manifestata dalla maggioranza e da Berlusconi per l'autore del best seller sulla criminalità  organizzata. A Viale Mazzini infatti sono arrivate indiscrezioni sugli argomenti che Saviano vuole trattare in "Vieni via con me", il nome del programma. Una puntata sarà  dedicata a Piergiorgio Welby, il malato che chiese e ottenne la sospensione dell'alimentazione forzata per morire. Un'altra alla 'ndrangheta. Ma sono i titoli delle altre serate ad attivare le antenne dei dirigenti al settimo piano. Saviano sta scrivendo due puntate che possono gettare un'ombra sui fiori all'occhiello del governo Berlusconi, peraltro già  appassiti dopo l'inchiesta sulla cricca e Guido Bertolaso: una sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo, la seconda sulla vicenda dei rifiuti in Campania.

Nella squadra di Fazio e Saviano l'allarme è già  scattato. E la reazione a caldo è da arma finale. "Se ci tolgono due puntate non vanno in onda neanche le altre. Il programma non si fa", tuonano. O tutto il pacchetto o niente. Anche perché la scelta della Rai sarebbe inspiegabile dal punto di vista aziendale. Gli special di Saviano a "Che tempo che fa" hanno avuto enorme successo e la pubblicità  per "Vieni via con me" si vende come il pane. Cancellare o ridimensionare la trasmissione è un autogol economico.         

I palinsesti per la nuova stagione arrivano sul tavolo di Mauro Masi stamattina. Poi toccherà  al consiglio di amministrazione battagliare e decidere, nella riunione di martedì. Ma a Viale Mazzini confermano l'ipotesi del taglio. "Vediamo. Dobbiamo coordinare i programmi su tutte le reti. Forse andranno due puntate quest'anno e due l'anno prossimo". àˆ una soluzione non gradita allo scrittore e alla sua produzione, che sono invece pronti a partire a fine ottobre per quattro serate al mercoledì. Martedì il cda esaminerà  anche il taglio di "Parla con me". Il programma, nella bozza circolata ieri, perde una serata sulle quattro settimanali, a vantaggio delle trasmissioni sui 150 anni dell'Unita d'Italia che verranno spalmate anche su Raidue.

Ma i consiglieri affrontano anche il caso Ruffini. L'ex direttore di Raitre è stato reintegrato al suo posto dal giudice. Il suo successore Antonio Di Bella non ci pensa proprio a fare resistenza se non si troverà  una soluzione adeguata. "Sono pronto a dimettermi se verrà  deciso il reintegro del mio amico Ruffini - avverte Masi -. E fino a quel momento difendo l'autonomia della rete". Come ha fatto anche la Dandini chiedendo di non toccare il programma, per esempio. Il direttore generale quindi deve trovare una via d'uscita. Pensa di proporre a Ruffini la direzione di Raicinema (andando incontro a un no) o la guida di Rainews24, con l'inevitabile sollevazione di Corradino Mineo, già  impegnato in una protesta con sit in (oggi) per le parole del viceministro Paolo Romani. Ruffini ha detto a Repubblica: "Voglio tornare a Raitre". E la sentenza del giudice del lavoro è esecutiva. E secondo alcuni consiglieri e lo stesso presidente Garimberti, dicono le voci di corridoio, o Masi trova la strada oppure martedì il cda deve rimettere al suo posto Ruffini. Monta la protesta da destra e sinistra anche per l'ipotesi di uno stop al Fatto del giorno di Monica Setta.
 
Repubblica

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #188 il: 04 Giugno, 2010, 14:12:24 pm »
Lucariello: Â«àˆ diventata una moda attaccare Roberto Saviano»
Dopo le minacce gli ho dedicato «Cappotto di legno»



NAPOLI— «Il rap di Daniele Sepe contro Saviano? Soltanto una trovata pubblicitaria per vendere più copie del suo album».
Non ha dubbi il rapper di Scampia Lucariello, ex voce degli Almamegretta, da tempo amico dell’autore di Gomorra, al quale nel 2007 dedicò una canzone di solidarietà , Cappotto di legno, che fece il giro delle radio e delle tv di tutt’Italia. «Vedo Daniele Sepe quasi tutti i giorni, frequentiamo gli stessi ambienti ed entrambi siamo tutt’altro che di destra — racconta Lucariello —. Evidentemente Daniele si è fatto prendere da questa frenesia modaiola per cui parlare male di Saviano fa molto ‘fico’. Purtroppo, oltre a essere un modo per procurarsi più audience ed essere in sintonia con l’attuale pensiero dominante dello star system, l’anti-gomorrismo è la metafora di una sinistra che sta distruggendo se stessa».

àˆ SINISTROIDE RADICAL CHIC - «Conosco bene la mentalità  di alcuni sinistroidi come Daniele— prosegue Lucariello — che definirei radical-chic. A parte questo, credo che nel mondo artistico nei confronti di Roberto ci sia una buona dose d’invidia. Saviano ha toccato corde molto delicate, che hanno urtato la sensibilità  di molta gente di sinistra, vedi il sindaco Iervolino che lo criticò». Invece, secondo il rapper che vanta già  due album da solista, Saviano dovrebbe essere elogiato e ringraziato «perché ha detto la verità . àˆ una delle poche persone ad aver fatto nomi e cognomi della malavita, con il coraggio della scrittura e della poesia».

ROBERTO, L'ARTE DI DENUNCIARE - Proprio questo è il merito dell’autore di Gomorra per il rapper. «A differenza di tanti hanno che hanno raccontato la malavita campana, Roberto ha usato il mezzo artistico, che ha attratto molto di più e non ha appesantito. àˆ per questo che per molti di noi è stato un maestro; ha tracciato una strada. Anch’io, con le mie canzoni, cerco di fare un’arte che vada a braccetto con una fruttuosa denuncia». Non a caso l’ultimo lavoro discografico di Lucariello s’intitola Veleno fertile. «In realtà  è un progetto più ampio. Io e la mia band ci siamo sporcati le mani incontrando 4mila ragazzi di scuole a rischio, da Casal di Principe a Ottaviano. Tra questi, ne abbiamo scelti 15 che hanno preso parte al nostro album, sia dal punto di vista tecnico che strumentale».

«NEL BRANO ENTRO NELLA MENTE DEL KILLER» - Dalla denuncia si passa all’azione: ecco il motto che Luca Caiazzo (il nome di battesimo del cantante) ha appreso dall’amico Saviano. «Quando a Roberto diedero la scorta, in seguito alle minacce, ci fu tra me e lui un intenso scambio epistolare via mail. Da quelle conversazioni nacque il mio brano Cappotto di legno». Nella canzone s’immaginano parole, pensieri e azioni del presunto killer che, secondo le minacce, potrebbe un giorno uccidere lo scrittore partenopeo. «Un brano che ha come punto di vista quello dello stesso assassino. Proprio per questo, in seguito alla mia performance ad Annozero davanti a Roberto, quel brano fu preso dai più superficiali come una minaccia. Lo stesso Saviano volle il titolo di quella canzone, perché un ragazzino, dopo un suo discorso a Casal di Principe, mentre entrava in auto gli disse testualmente: hai un cappotto di legno addosso».

Marco Perillo
03 giugno 2010

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/arte_e_cultura/2010/3-giugno-2010/lucariello-diventata-moda-attaccare-roberto-saviano-1703130625016.shtml


sinistroide radical chic... questa definizione mi ricorda qualcuno :look:

Offline cavallopazzo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #189 il: 04 Giugno, 2010, 14:24:19 pm »
la sparata fatta da borrielllo lo sentita e risentita da parte di altri amici che erano parte in causa della questione..... borriello che non centra un "h" che cippa dice?

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #190 il: 04 Giugno, 2010, 14:27:57 pm »
Come il sarto di Gomorra, anche la Rai si prepara a usare le forbici. Contro Roberto Saviano. La trasmissione che lo scrittore condurrà  su Raitre con Fabio Fazio rischia di essere ridimensionata, passando da 4 serate a due. Taglio netto. Che non si giustifica soltanto con la pubblica idiosincrasia manifestata dalla maggioranza e da Berlusconi per l'autore del best seller sulla criminalità  organizzata. A Viale Mazzini infatti sono arrivate indiscrezioni sugli argomenti che Saviano vuole trattare in "Vieni via con me", il nome del programma. Una puntata sarà  dedicata a Piergiorgio Welby, il malato che chiese e ottenne la sospensione dell'alimentazione forzata per morire. Un'altra alla 'ndrangheta. Ma sono i titoli delle altre serate ad attivare le antenne dei dirigenti al settimo piano. Saviano sta scrivendo due puntate che possono gettare un'ombra sui fiori all'occhiello del governo Berlusconi, peraltro già  appassiti dopo l'inchiesta sulla cricca e Guido Bertolaso: una sulla ricostruzione post terremoto in Abruzzo, la seconda sulla vicenda dei rifiuti in Campania.

Nella squadra di Fazio e Saviano l'allarme è già  scattato. E la reazione a caldo è da arma finale. "Se ci tolgono due puntate non vanno in onda neanche le altre. Il programma non si fa", tuonano. O tutto il pacchetto o niente. Anche perché la scelta della Rai sarebbe inspiegabile dal punto di vista aziendale. Gli special di Saviano a "Che tempo che fa" hanno avuto enorme successo e la pubblicità  per "Vieni via con me" si vende come il pane. Cancellare o ridimensionare la trasmissione è un autogol economico.         

I palinsesti per la nuova stagione arrivano sul tavolo di Mauro Masi stamattina. Poi toccherà  al consiglio di amministrazione battagliare e decidere, nella riunione di martedì. Ma a Viale Mazzini confermano l'ipotesi del taglio. "Vediamo. Dobbiamo coordinare i programmi su tutte le reti. Forse andranno due puntate quest'anno e due l'anno prossimo". àˆ una soluzione non gradita allo scrittore e alla sua produzione, che sono invece pronti a partire a fine ottobre per quattro serate al mercoledì. Martedì il cda esaminerà  anche il taglio di "Parla con me". Il programma, nella bozza circolata ieri, perde una serata sulle quattro settimanali, a vantaggio delle trasmissioni sui 150 anni dell'Unita d'Italia che verranno spalmate anche su Raidue.

Ma i consiglieri affrontano anche il caso Ruffini. L'ex direttore di Raitre è stato reintegrato al suo posto dal giudice. Il suo successore Antonio Di Bella non ci pensa proprio a fare resistenza se non si troverà  una soluzione adeguata. "Sono pronto a dimettermi se verrà  deciso il reintegro del mio amico Ruffini - avverte Masi -. E fino a quel momento difendo l'autonomia della rete". Come ha fatto anche la Dandini chiedendo di non toccare il programma, per esempio. Il direttore generale quindi deve trovare una via d'uscita. Pensa di proporre a Ruffini la direzione di Raicinema (andando incontro a un no) o la guida di Rainews24, con l'inevitabile sollevazione di Corradino Mineo, già  impegnato in una protesta con sit in (oggi) per le parole del viceministro Paolo Romani. Ruffini ha detto a Repubblica: "Voglio tornare a Raitre". E la sentenza del giudice del lavoro è esecutiva. E secondo alcuni consiglieri e lo stesso presidente Garimberti, dicono le voci di corridoio, o Masi trova la strada oppure martedì il cda deve rimettere al suo posto Ruffini. Monta la protesta da destra e sinistra anche per l'ipotesi di uno stop al Fatto del giorno di Monica Setta.
 
Repubblica
RESISTERE RESISTERE RESISTERE

PS mi sembra di aver letto che farefuturo abbia preso posizione sulla difesa della messa in onda di tutte e 4 le puntate.

anche per questo, quando si parla di saviano.... eroe sì, eroe no.... la cosa che lo rende grande è la capacità  di riuscire ad essere la coscienza che parla ad un intero paese, da troppo diviso per le guerre "ideologiche" (in realtà  totalmente vuote e strumentali) della classe dirigente
« Ultima modifica: 04 Giugno, 2010, 14:35:03 pm da Nyquist80 »

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #191 il: 04 Giugno, 2010, 14:39:28 pm »
trovato:

 "Speriamo che non sia vero. Perchè non è un bel paese quello in cui la propria televisione pubblica, la televisione di tutti, decide di tagliare un evento culturale prima che mediatico come la trasmissione di Roberto Saviano. Significa che lo Stato abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine, di zerbini e di veline". E' quanto scrive Filippo Rossi in un editoriale su 'Ffwebmagazine' (la testata on line della Fondazione FareFuturo presieduta da Gianfranco Fini) dopo che Repubblica ha rivelato l'intenzione della Rai di ridurre da 4 a 2 le puntate dello speciale "Vieni con me" 1 realizzato dallo scrittore con Fabio Fazio su Rai 3. 

"Non lo diciamo per Saviano - aggiunge - che ha la capacità  e la forza di difendersi da solo. Lo diciamo per noi e per tutti quegli italiani che vorrebbero essere ancora orgogliosi del proprio paese, per tutti quegli italiani che ancora cercano le ragioni profonde di uno stare insieme, di un riconoscersi, di un apprezzarsi. Ecco, Roberto Saviano, quel che questo ragazzo rappresenta, è una delle ragioni: l'idea di un paese normale in cui legalità  e giustizia abbiano di nuovo un senso concreto, al di là  della retorica, al di là  della propaganda.

Per il direttore di 'Ffwebmagazine' "non può piacere un paese che, attraverso la televisione pubblica, mette in conto di tagliare ciò che in una democrazia non può mai essere messo in un angolo: lo spirito critico, la forza della parola, la rabbia della verità ".

Insomma, "non è pubblico, un servizio che nasconde la polvere del paese sotto il tappeto di un'insostenibile leggerezza. Un'informazione pubblica che si attarda a parlare di ciò che cantano gli italiani sotto la doccia o dell'incubo della prova costume (provate a indovinare chi è stato?) forse -conclude- dovrebbe ringraziare quelli come Roberto Saviano, che si ostinano a pensare che fare domande e cercare risposte sia l'anima di ogni democrazia".

Critiche arrivano anche dall'Idv. "Berlusconi ordina e Masi esegue. Il Cavaliere aveva detto che Saviano fa cattiva pubblicità  all'Italia e il direttore generale della Rai ha subito recepito l'indicazione tagliando le puntate del programma con lo scrittore campano che ha denunciato con coraggio e a rischio della prorpia vita il sistema criminale camorristico" afferma il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando

TECNICA DI BASE

Re:Roberto Saviano
« Risposta #192 il: 06 Giugno, 2010, 21:06:51 pm »
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105322&sez=NAPOLI

Denunciare per diffamazione no ?

che schifo

Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #193 il: 06 Giugno, 2010, 22:35:52 pm »
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=105322&sez=NAPOLI

Denunciare per diffamazione no ?

che schifo

Denunciare per latitanza di neuroni!
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #194 il: 06 Giugno, 2010, 22:45:40 pm »
Denunciare per latitanza di neuroni!

L0o scandalo è che una componente della commissione Istruzione e Cultura elogi D'Alessio... Il livello più infimo della cultura napoletana...
La donna? Solo il diavolo sa cos'?. (Fedor Dostoevskij)

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #195 il: 07 Giugno, 2010, 11:16:27 am »
ma poi basta con sta stronzata di dire "napoli è anche altro, la bellezza ecc."

chiunque non sia in mala fede (parlo di italiani e stranieri) sa benissimo che Napoli è tra le città  più belle del mondo... e sa pure che i napoletani sono tra le migliori persone... l'Italia e il mondo sono strapieni di Napoletani apprezzati per il loro carattere, l'umanità , la generosità , la bravura nel proprio lavoro.

per chi è in malafede e ci schifa non basterebbero un milione di cartoline per fargli cambiare idea... è vero il contrario, che qualcuno prevenuto nei nostri confronti cambi idea nel momento in cui si accorge che ci sono tanti che non accettano una visione omertosa, ma al contrario si sforzano di capire e far capire il giogo a cui è costretto un intero popolo.

saranno concetti ovvi e banali, ma fa sempre bene rielaborarli... Noi siamo nel Giusto, e ragionare ci dà  forza  :sisi:

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #196 il: 17 Giugno, 2010, 00:39:09 am »
Sandokan pentiti, il tuo potere è finito.

ORA che ti hanno arrestato anche il primo figlio, è giunto il tempo di col­lab­o­rare con la gius­tizia, Francesco Schi­avone. San­dokan ti chiama ormai la stampa, Cic­ciò o’ bar­bone i pae­sani, Schi­avone Francesco di Nicola, ti pre­sen­tano i tuoi avvo­cati. E Nicola, come tuo padre, hai chiam­ato tuo figlio a cui hai dato lo stesso des­tino. Des­tino di killer. Accusato di aver ucciso tre per­sone, tre affil­iati che ave­vano deciso di pas­sare con l’altra famiglia, con i Bidognetti. Nes­suno si sente sicuro nella tua famiglia, il tuo gruppo ormai non dà  sicurezza. Non ti resta che pen­tirti. Questa mia let­tera si apre così, non può iniziare diver­sa­mente, non può com­in­ciare con un “caro”. Per­ché caro non mi sei per nulla. Neanche riesco a porg­ertelo per for­male corte­sia, per­ché la corte­sia rischia già  di divenire una con­ces­sione che va oltre la forma. Scrivendo non userò né il “voi” che con­sid­er­eresti doveroso e di rispetto, né il “lei”. Chi usa il “lei”, lo so bene, per voi camor­risti si difende dietro una forma per­ché non ha sostanza. Allora userò il tu, per­ché è soltanto a tu per tu che posso parlarti.

Sei in galera da più di dieci anni. Prima ti eri rinchiuso a Casal di Principe in una casa bunker sot­ter­ranea. àˆ lì che ti hanno sco­v­ato e arrestato. Oggi hanno cat­turato tuo figlio in un buco anal­ogo, solo più pic­colo: stesso luogo, stessi arredi, sim­boli di un potere ster­ile — il tele­vi­sore a cristalli liq­uidi — , divenuti più dozzi­nali con il trascor­rere degli anni.

Persino stessa pas­sione per la pit­tura. Cos’hai pen­sato quando hai saputo che l’hanno stanato, quando ti hanno rifer­ito che a guidare il blitz iden­tico a quello che ha por­tato alla tua cat­tura c’era lo stesso uomo, Guido Longo, allora capo della Dia napo­le­tana, oggi que­store di Caserta? Cosa hai pen­sato quando hai visto l’antimafia di Napoli diretta dal Pm Cafiero de Raho com­bat­tere ancora lì, non inde­bolita nonos­tante le mille dif­fi­coltà ? Che sen­sazione ti ha gen­er­ato sco­prire che “Nic’ò bar­bone” si è arreso con il tuo stesso gesto, l’identico modo di alzare le mani, quasi si trat­tasse di un tuo clone, non di tuo figlio? Cosa provi ora che la moglie di Nicola subirà  le stesse pene che ha subito tua moglie? I tuoi nipoti vivranno come i tuoi figli senza padre, con i soldi men­sili ver­sati da qualche tuo vic­ario e il des­tino da camor­rista già  scritto per­ché intorno tutti vogliono così, per­ché tu vuoi così. Cosa provi? àˆ a questo che è valsa la tua sca­lata alla testa dell’organizzazione, con tutti gli ordini di morte che hai impar­tito, con tutti gli uomini un tempo tuoi sodali che hai ucciso addirit­tura let­teral­mente con le tue stesse mani?

Ogni tuo amico ti è divenuto nemico, hai fatto ammaz­zare Vin­cenzo De Falco con cui eri cresci­uto, hai fatto ammaz­zare i par­enti di Anto­nio Bardellino, l’uomo che ti aveva dato fidu­cia, potere e persino ami­cizia. Vi tra­dite l’un l’altro e sapete dal primo momento che questo accadrà  anche a voi stessi. Per­ché questa è la vos­tra vita, uccidere i vostri più cari amici, dis­trug­gere col­oro con cui siete cresciuti per non essere dis­trutti. E sarete dis­trutti da col­oro che oggi vi sono amici, che oggi stanno crescendo nei vostri affari. Come ti sei sen­tito Francesco Schi­avone San­dokan quando in una relazione che hai fatto con­seg­nare ai tuoi legali affermi di vedere fan­tasmi che ti ven­gono a trovare nella tua cella? Come ti senti quando piangi, quando ti senti impazz­ire, quando fai il finto pazzo pur di uscire dalla galera? Quando vieni a sapere che l’altro tuo figlio, Emanuele, è stato arrestato come un qualunque tossico che vende hashish per avere soldi? Lui figlio del capo dell’impero del cemento che si fa bec­care come un tossico qual­si­asi? Quando il tuo ordine era quello di non far spac­ciare in paese e invece tuo figlio finisce per farlo a Rim­ini, come ti senti? L’unica sper­anza che hai è quella di pen­tirti, non devi con­tin­uare a indos­sare la maschera della tigre feroce, men­tre sei diven­tato un gatto rinchiuso e castrato.

Cas­trato come Francesco Bidognetti, tuo alleato e allo stesso tempo rivale, ormai sull’orlo del pen­ti­mento, che deve per forza man­tenere la pace con uomini che gli hanno ucciso par­enti e alleati. Che deve vedere le sue donne tradirlo una alla volta. Un uomo che del comando ormai con­serva soltanto il ricordo. Oggi ha dif­fi­coltà  a man­tenere il suo gruppo, i sequestri di beni e gli arresti lo stanno divo­rando. Eppure i tuoi uomini, quelli che tuo figlio avrebbe ucciso, erano dis­posti a pas­sare con lui pur di non stare sotto il comando del tuo erede. Hai sem­pre saputo quale fosse il tuo des­tino. Fat­turate mil­iardi di euro all’anno, il pat­ri­mo­nio del tuo clan è sim­ile a quello di una manovra finanziaria, ma il vostro non è un des­tino da uomini. àˆ solo un des­tino da crim­i­nali, col­oro che si cre­dono re e si ritrovano pri­gion­ieri. Con il wc accanto al tavolo dove man­giate, con un sec­ondino che vi ispeziona, con i vostri figli che hanno ver­gogna di dire chi siete, e un vetro che vi impedisce di toc­care finanche le mani delle vostre mogli.

Come sop­porti questa ripe­tizione di un copi­one che tu stesso hai scritto sulla pelle della tua dis­cen­denza, che a sua volta doveva inciderla nella carne altrui? Sei fiero che il tuo pri­mo­gen­ito rischi di finire i suoi giorni in carcere? Costretti a vivere come topi. Per mesi, anni. Con­dan­nati, già  prima di ogni sen­tenza, a nascon­dervi, a men­tire, a camuf­farvi, a pagare uomini dello Stato per aiu­tarvi, a com­prare politici per difend­ervi, a mer­can­teggiare promesse e favori in cam­bio di pro­tezione e sot­terfugi. Ma anche a costrin­gere dei poveri vostri com­pae­sani ad accogliervi sotto minacce, men­tre alle vostre famiglie tocca farsi sveg­liare dalla polizia nel cuore della notte o farsi ped­inare per giorni e giorni. àˆ questa la sostanza del vostro impero. Hai avuto e hai ancora molti politici in pugno, con­dizioni gli appalti di molta parte di questo Paese. Pro­prio per­ché stai in galera e porti il peso del tuo potere, ti con­sid­eri migliore rispetto a impren­di­tori e par­la­men­tari vicini che valuti codardi. Eppure di questa supe­ri­or­ità  cosa ti rimane? Loro stanno fuori e tu sei den­tro. Per­ché con­tinua a difend­erli il tuo silen­zio? Cosa mai potrà  com­pen­sare il tuo ergas­tolo e la dis­truzione con­tinua della tua famiglia? Non lo vedi? Francesco Schi­avone, che cos’hai ottenuto? L’ergastolo e un futuro sepolto in galera. Non hai più alcuna sper­anza di uscirne fuori finché sei vivo. E allora, che cosa pensi, che ragioni ti dai della tua vita?

Credo, in realtà , di sapere a cosa stai pen­sando. Che adesso gli affari fuori sono buoni. La crisi eco­nom­ica aumenta il busi­ness del clan la tua galera passa in sec­ondo piano. Pensi che hanno anche pro­mul­gato leggi favorevoli. La legge sulle inter­cettazioni sarà  d’ora in avanti il vostro scudo, con questa legge non avreb­bero mai potuto arrestare tuo figlio, la legge sul processo breve potrà  tornarvi utile. Avete politici alleati nei posti chi­ave, e (se verrà  con­fer­mato quanto dichiarano le accuse dell’antimafia di Napoli) il sot­toseg­re­tario allo sviluppo Nicola Cosentino è in diretto rap­porto con la tua famiglia. Non per­ché tuo par­ente ma per­ché in affari con te.

Quindi pensi di avere un min­is­tero impor­tante dove pas­sano soldi e favori nelle tue mani.

Ma tu sei e rimani in galera però. Ricordi quello che ha detto Domenico Bidognetti su Nicola Fer­raro quando si è pen­tito? L’ha accusato non per­ché anche Nicola Fer­raro sia tuo par­ente, ma per gli affari che fa con te e tramite te. Ricordi? Dovresti saperlo. Lui ha dichiarato che “Nicola Fer­raro prel­e­vava i rifiuti spe­ciali delle officine mec­ca­niche, anzi fin­geva di prel­e­vare i rifiuti ma in realtà  faceva delle false cer­ti­fi­cazioni e veni­vano smaltiti ille­gal­mente”. Lui leader caser­tano dell’Udeur molto legato a Clemente Mas­tella è stato arrestato nella retata che azzerò il par­tito. “Era un impren­di­tore molto vicino al clan dei casalesi. Prima era più vicino alla famiglia Schi­avone, poi deve essersi avvi­c­i­nato a Anto­nio Iovine”. E poi — con­tinua Domenico Bidognetti che conosci bene e tu stesso l’hai in qualche modo all­e­vato — “a tes­ti­mo­ni­anza dei buoni rap­porti fra il Fer­raro ed il clan, un anno fa Cic­cia­riello (Francesco Schi­avone, cug­ino omon­imo di San­dokan n. d. r.) mi disse che vol­eva man­dare a dire a Fer­raro di inter­cedere presso il suo ‘com­parè Clemente Mas­tella Min­istro della Gius­tizia, per fare revo­care, un po’ per volta, i 41 bis appli­cati a noi casalesi. Non so dire se poi Cic­cia­riello attuò questo proposito”.

Ecco prima o poi, sup­poni, qualche politico amico attenuerà  la tua pena e tornerai come quando eri gio­vane a vivere in carcere come in un hotel. Se non toc­cherà  a te stesso, mag­ari a Nicola, tuo figlio. Ti è stato con­sen­tito di incon­trare un boss di Cosa Nos­tra, Giuseppe Gra­viano, man­dante dell’uccisione di Don Puglisi, respon­s­abile della morte di Fal­cone e Borsellino e delle stragi che nel ’93 colpirono Firenze, Milano e Roma. Chissà  cosa vi siete detti nei vostri col­lo­qui durante l’ora d’aria al carcere di Opera, dove entrambi scon­tate il regime del 41 bis? Avete stretto alleanze, avete escog­i­tato nuove strate­gie? Avete messo a punto degli stru­menti per rivalervi su col­oro che vi hanno punito, nel caso non fos­sero dis­posti a venire a patti? Avete vagheg­giato di avere in mano, pur dal cor­tile di un carcere di mas­sima sicurezza, il des­tino dell’Italia? Pen­sate che il vostro silen­zio o una vos­tra mezza parola possa dele­git­ti­mare i ver­tici del potere politico? Met­ter­gli paura? Inge­nu­ità , Schi­avone. Non ti rendi conto che siete divenuti burat­tini pen­sando di essere burat­ti­nai. Ma non vedi quello che sta accadendo?

Cicli­ca­mente appog­giate politici che vi fanno promesse, vi usano per ottenere ciò che gli torna utile, vi scar­i­cano quando non servite più, quando intrave­dono delle alter­na­tive. Per­ché in questo Paese in cui il potere è sem­pre in mano a pochi e soliti, i soli di cui è certo che ver­ranno prima o poi rimpiaz­zati da qualche rivale emer­gente siete voi.

La camorra è potente ma la sua forza si basa sul fatto che i camor­risti con­tin­u­a­mente cam­biano, sono inter­scam­bi­a­bili. I cimi­teri sono pieni di camor­risti indis­pens­abili. Non stai vedendo che stanno elim­i­nando il tuo gruppo? E quello di Bidognetti? E i fedeli Iovine e Zagaria? I due lati­tanti? Ancora liberi. Liberi di fare affari, di dirigerli. I tuoi reggenti diven­tati re nei fatti, per­ché non esiste nes­suna incoro­n­azione, men­tre le detron­iz­zazioni, quelle esistono, e prima o poi ven­gono scritte con il sangue, se non quello del sovrano decaduto, almeno quello dei suoi ultimi fedeli. àˆ questo ciò che ti attende e lo sai. Loro ti tradi­ranno (se non lo stanno già  facendo) pro­prio come tu hai tra­dito Anto­nio Bardellino e Mario Iovine.

Quat­tro anni fa feci un invito nella piazza di Casal di Principe. Lo feci alle per­sone, soprat­tutto ai ragazzi che erano lì pre­senti. Li invi­tai a cac­cia­rvi dai nos­tri paesi, a dis­conoscervi la cit­tad­i­nanza, a togliere il saluto alle vostre famiglie. “Michele Zagaria, Anto­nio Iovine, Francesco Schi­avone, non valete niente”. Urlai con lo stom­aco e con la volontà  di dimostrare che si pote­vano fare i vostri nomi, in quella piazza. Che non suc­cede pro­prio nulla se si fanno. Che non sono impro­nun­cia­bili, neanche quando si chiede non a una, due, o cinque per­sone, ma a molte, moltissime, di denun­cia­rvi, di spingervi ad andar­vene da Casal di Principe, San Cipri­ano d’Aversa, Cas­ape­senna. A lib­er­are queste terre. Tuo padre mi ha definito un buf­fone, non è l’unico a pen­sarla così. Tu stesso hai fatto scri­vere dai tuoi avvo­cati che rac­conto men­zogne. Sulle pareti di Casal di Principe mai è apparso un insulto a te, neanche dopo la strage di Cas­ape­senna che avevi ordi­nato. Invece decine e decine le scritte con­tro di me, e appena si pro­nun­cia il mio nome, i gio­vani delle mie zone mi riem­pi­ono di insulti. E quando vedono i tuoi figli, cosa fanno? Che cosa rap­p­re­sen­tano questi ragazzi senza madre, senza padre, con gli occhi delle polizie sem­pre pun­tati addosso? Ti credi un uomo a far vivere così i tuoi figli? Tua moglie in pri­gione, i figli mol­lati ai par­enti. àˆ da uomo di onore, questo? Da uomo di rispetto?

Non è un uomo una per­sona che fa vivere così la pro­pria famiglia. Questo lo sai nel pro­fondo di te stesso. Una vec­chia espres­sione napo­le­tana iden­ti­fica con un’espressione molto effi­cace un potere fatto solo di sbruf­fone­ria: “guappi di car­tone”. Voi la usate per definire un uomo che parla e poi non agisce e ha paura. Io la uso per mostrare quanto sia codardo il vostro potere di morte, cor­rotto il vostro busi­ness, e che il vostro silen­zio difende tutti quei col­letti bianchi, impren­di­tori, edi­tori, com­mer­cial­isti, onorevoli, ingeg­neri che lavo­rando per voi pen­sando soltanto di lavo­rare per delle imp­rese di cui non vogliono conoscere l’origine. Guappo di car­tone sei per­ché ordini ese­cuzioni di per­sone dis­ar­mate, fai sparare alle spalle a inno­centi. Guappo di car­tone per­ché temi ogni mossa che possa com­pro­met­tere le tue entrate di danaro, per­ché sei dis­posto a perdere fac­cia e dig­nità  per un ver­sa­mento in euro. Guappo di car­tone che costringi al silen­zio della paura tutti i tuoi pae­sani se vogliono lavo­rare nelle tue imp­rese. Guappo di car­tone per­ché non fai crescere nes­suna impresa che con te e con i tuoi non fac­cia affari. Guappo di car­tone per­ché avve­leni la terra dove i tuoi avi ave­vano piantato le pesche, i meli, e ora la terra avve­le­nata non pro­duce nulla se non cancro.

Può sem­brarti assurdo ma sic­come nes­suno te lo chiede, te lo ripeto io un’altra volta. Col­lab­ora con la gius­tizia. Prima che tutti i tuoi figli finis­cano in galera o ammaz­zati. Prima che le tue figlie siano costrette a mat­ri­moni com­bi­nati per farti ancora con­tare qual­cosa, prima che i tuoi nipoti deb­bano tutti legarsi attra­verso mat­ri­moni agli impren­di­tori locali per cer­care di con­trol­larli, sem­pre, ovunque, in ogni momento. Invita a pen­tirsi anche tuo fratello Wal­ter. Fuori dal carcere si sen­tiva il pro­tag­o­nista di Scar­face. Non c’era asses­sore, sin­daco, seg­re­tario di par­tito o impren­di­tore che non volesse fare patti e affari con lui. E ora? Ora in galera lo divora una malat­tia, ha perso un figlio, è divenuto uno scheletro che cam­mina e implora ai giu­dici clemenza, lui che non l’ha mai data alla sua terra e ai suoi nemici. Per cosa taci ancora? Pensi che ti renda onore tutto questo? Pensi che ti rispet­tino col­oro che il tuo silen­zio difende? Tutti col­oro che avete reso potenti, sen­sali con la coscienza pulita per­ché non spar­a­vano, ma costru­iv­ano, smal­ti­vano, vota­vano, gov­er­na­vano. Tutti questi non sono lì con voi. E andranno con chi comanda. Ieri era­vate voi oggi sono altri, e domani altri ancora. Loro saranno amici di chi conta. Come sem­pre. E voi morirete in carcere.

Tu cosa vuoi, Francesco Schi­avone? La tua morte? Rimpiangi di non essere finito ammaz­zato? Come tuo nipote Mario Schi­avone “Mene­lik”? Facesti uccidere per ven­di­care la sua morte un cara­biniere inno­cente Sal­va­tore Nuv­o­letta, aveva vent’anni quando il clan dei casalesi chiese la sua testa, non fu lui ad uccidere in un con­flitto a fuoco tuo nipote. E l’hai fatto ammaz­zare lo stesso. Tu e i tuoi uomini. Ucci­den­dolo men­tre era dis­ar­mato, men­tre gio­cava con un bam­bino. Questo è onore?

Io sono cresci­uto in terra di camorra e so come ragioni. Con­sid­eri smi­dol­lato chi ha paura di morire, chi ha paura del carcere. Sai che se vuoi davvero coman­dare sulla vita delle per­sone, devi pagarlo questo potere. Tu e i tuoi amici vincete per­ché sapete sac­ri­fi­carvi men­tre i politici e gli impren­di­tori di questo paese non sanno farlo. Quante volte ho sen­tito pro­nun­ciare queste parole dai miei con­ter­ranei. Ma non per tutti è così.

Prima o poi vi schi­ac­cer­anno. Prima o poi tutti i vostri affari, il vostro cemento, i vostri voti, i vostri rifiuti tossici, tutto questo sarà  des­ti­nato a finire. Non è la volontà  che muta il des­tino delle cose, e tu, Schi­avone, non sei che l’ennesimo di una catena infinita. Ma forse potresti fare un gesto, una scelta che com­pensi almeno in parte tutto quanto hai fatto. Mostra tutto. Soll­e­vati dal tuo potere, dal potere dei tuoi affari, sot­toseg­re­tari, sin­daci, pres­i­denti di provin­cia, soll­e­vati dai veleni, dai morti, dalle dan­nate famiglie che cre­dono di dis­porre di cose, per­sone, e ani­mali come sovrani. Col­lab­ora con la gius­tizia, Schi­avone. Invita a con­seg­narsi Anto­nio Iovine e Michele Zagaria. Sarebbe un gesto che ridarebbe a te e ai tuoi dig­nità  di uomini. Provate ad essere uomini e non utili bestie feroci da busi­ness e accordi. Col­lab­ora con la gius­tizia, mostra che sei ancora un essere umano e non solo un agglom­er­ato di cel­lule capace solo con ran­core e avid­ità  di strisciare di covo in covo, o di cella in cella.

©2010 Roberto Saviano/ Agen­zia Santachiara


chi ti critica non capisce un cazzo... grande Roberto!

Offline El LuChe

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #197 il: 17 Giugno, 2010, 09:46:05 am »
Saviano è un fottuto genio, se davvero Sandokan si pentisse altro che tangentopoli, cade tutto il sistema politico italiano  :sbav:
VIETATO APPESTARE


Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #198 il: 19 Giugno, 2010, 16:26:46 pm »
preso il biglietto per lunedì sera al theatre de ville, pressi di notre dame  :stella:

Offline kurz

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #199 il: 19 Giugno, 2010, 16:28:31 pm »
preso il biglietto per lunedì sera al theatre de ville, pressi di notre dame  :stella:
ma parla francese ? comm o capiscono :look:
gesucrì