Son tornato a casa alle 6 meno un quarto, ho sentito la notizia del foglietto nelle mani di Berlusconi ed ho letto su qualche canale all-news che Berlusconi andava alle 18.30 al Quirinale. Sono immediatamente corso a cercare dello champagne francese alla Coop (rosse) per brindare, in base ad una complessa simbologia. Ho dovuto peraltro ripiegare su dello spumante, ché lo champagne alla Coop non lo vendono. Purtroppo la bottiglia, viste le notizie apprese al ritorno a casa, è rimasta intonsa.

Dire che vedere sparare fuochi artificiali mentre rientravo poco prima delle 7 mi aveva reso ulteriormente speranzoso, ma tant'è.
Sarebbe stata la conclusione di un periodo, quello dell'epoca berlusconiana, a mio avviso tra i più bui della storia italiana. Un'epoca che è riuscita non soltanto a conservare tutti i vizi della prima repubblica, ma anche ad aggiungerne di nuovi, condendo il tutto con un fortissimo sapore di decadenza e di putrefazione.
Purtroppo il festeggiamento è ancora una volta rinviato. Festeggiamento doveroso, nonostante dal giorno dopo inizierà una nuova battaglia per orientare i contenuti del dopo, ed impedire che nella fase successiva prevalga una impostazione antidemocratica ed antipopolare.
Già si sentono i protagonisti del campo moderato chiedere a gran voce il coinvolgimento di una parte del centrosinistra nella nuova stagione di governo, con l'ovvio intento di usare il partito democratico per far digerire ai lavoratori pesanti sacrifici.
Personalmente penso sia impossibile pensare, nella situazione attuale dell'Italia, che non ci siano tagli anche allo Stato sociale (anche se la loro entità è tutta da stabilire). Siamo pieni di debiti, e c'è poco da fare, la prima regola per chi è sepolto di debiti è ridurre le spese.
Ovviamente però i sacrifici non dovranno riguardare sempre i soliti, e bisognerà chiedere in special modo a chi si è arricchito e ingrassato in questi ultimi decenni, nei quali le ingiustizie sono aumentate e la distribuzione del reddito è divenuta sempre più squilibrata.