Stai parlando della commedia senza permesso. 
Io non posso fare un discorso oggettivo sui generi (ad esempio posso preferire tremila volte Amici miei di Monicelli ad Al di là delle nuvole di Antonioni) , ne faccio solo una questione di gusti.
L'unica cosa che reputo incontestabile e oggettiva è che il cinema da intrattenimento ha dignità minore. Per cui dato che i musical hanno una forte componente intrattenitiva sono più soggetti ad essere prodotti di bassa levatura. Così come i cartoncini patetici della Pixar.
Riducendo il discorso all'osso, l'apice della commedia (hai citato A qualcuno piace caldo che sarà pietra miliare quanto vuoi ma mi fa ridere meno di Zalone e non mi provoca nessun impatto emozionale né intellettivo) è lontano anni luce dall'apice del drammatico. Mi pare una cosa pacifica. Poi tu sei un cultore, vedi le cose per la loro componente storica e ne fai monumenti (stiv a fa' la stessa cosa con Avatar, antesignano del fantascientifico con gli occhiali
).
Ci sono diverse inesattezze. Innanzitutto io sottolineai l'importanza del vedere Avatar solo per avere cognizione della strada intrapresa dal mezzo cinematografico, di certo non per questioni contenutistiche.
Poi, non è assolutamente accostabile un film degli anni Quaranta con uno contemporaneo. Dire che Zalone fa ridere più di Wilder vale quanto preferire Jovetic a Cruijff semplicemente perchè il secondo ha uno stile di gioco che ai nostri tempi risulterebbe impraticabile. Parli di delusione emozionale ed intellettiva... E grazie o' cazz, pure io provo la stessa indifferenza se vado su Youtube a vedere le immagini dell'atterraggio sulla Luna

ma credo abbia una rilevanza maggiore rispetto ad un gran premio di Formula 1, no?
Il discorso storico non puoi sbolognarlo così e mi sembra riduttivo pure inserire la commedia tutta nella categoria "intrattenimento". Un film come A qualcuno piace caldo se è capace di aggiornare i canoni del genere, congiuntamente al fine triviale riesce a portare avanti una riflessione metacinematografica il cui apporto all'arte di riferimento è infinitamente superiore a quello fornito da numerosi polpettoni drammatici, magari trattati con i guanti di velluto solo perchè appartenenti ad un settore dai fini nobili. Non esistono generi inferiori, semplicemente esistono generi i cui vincoli a determinati obiettivi (il riso per la commedia, la paura nell'horror, una lunga serie di precetti morali e il target infantile per l'animazione) rendono più difficile veicolare contenuti. Io li definirei, appunto, generi "difficili" piuttosto che "inferiori".
Chiudo con un paio di offese a caso

il cinema è tutto... tratte che intrattenimento.
... quello che è.