Tipo eh:
"Insigne è un punto fermo del mio nuovo Napoli"
"Siamo carenti sulle fasce abbiamo bisogno di almeno due terzini"
"Al posto di Bakayoko cerchiamo un centrocampista importante"
e soprattutto basta retorica sulla squadra che deve assomigliare alla città, 'e scugnizz, la maglietta sarò con te, il paragone con l'atalanta, tutte le metafore del cazzo che sono in completa antitesi con le caratteristiche della nostra squadra.
L'unica frase che mi è piaciuta è che per andare in Champions servono giocatori di qualità, che il pappone non gli prenderà.
Ma su Insigne ha detto quello che hai detto tu eh

"L'ho chiamato, gli ho detto che questo percorso vorrei farlo con lui al mio fianco. Poi qualsiasi altro discorso lo si affronta quando torna dagli europei". Deve rinnovare, il discorso rinnovo lo si affronta quando torna, che deve dire l'allenatore di preciso? Che gli ha inviato una bozza di rinnovo scritta da lui via whatsapp?
Sul mercato non gli hanno fatto domande a parte quella specifica su Emerson a cui ha risposto che gli ha parlato. Non è che può rispondere a domande non poste, te la devi prendere coi giornalisti che preferiscono chiedergli se ha fatto due passi a via dei Tribunali e se conosce Gino Sorbillo

Sull'Atalanta non ha fatto paragoni, ha detto solo una cosa sacrosanta, ossia che è da qualche anno la squadra più organizzata tatticamente e nel pressing del mondo e in quanto tale va presa ad esempio.
Non so se hai letto le trascrizioni o hai visto la conferenza, io l'ho ascoltata mentre lavoravo e ha risposto nel merito a tutte le domande fatte senza fare demagogia, a parte il fatto della mucca "Io sono la gomma, tu la colla" che non ho capito che voleva dire.
Nientemen qualche anno fa qua si pendeva dalla bocca di uno che ad ogni intervento stampa cacciava solo filosofia, mo o problem è Spalletti che dice "voglio una squadra sfacciata, come si dice da queste parti, un po' scugnizza".
Io penso che state già a mentalità che schifo che vergogna in base al nulla, son problemi vostri ma stiamo iniziando a rasentare il ridicolo.