Autore Topic: Politica Italiana  (Letto 541358 volte)  Share 

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline impfed81

  • *
  • Registrazione: Dic 2014
  • Post: 3760
  • Località: Provincia di Lodi
  • Sesso: Maschio
  • Solo la maglia!
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6480 il: 07 Ottobre, 2016, 11:38:25 am »
bechis , uno dei pochi giornalisti veri rimasti , ha saputo che è arrivata una direttiva ai maggiori quotidiani italiani , martellare la raggi fino al 4 dicembre anche se starnuta un pò più forte  :look:
ma sticazzi del mercato.

Offline Guallera V.2

  • *
  • Registrazione: Mar 2011
  • Post: 43341
  • A16 vendi e vattente
Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6481 il: 07 Ottobre, 2016, 11:53:56 am »
Jamm mo o problema fossero i giornali (che semp carta straccia sono) sul fatto che la Raggi nun è bona manc a fa na frittata...a sora ra fess.

Inviato dal mio ALE-L21 utilizzando Tapatalk


Offline LSF839

  • *
  • Registrazione: Ago 2011
  • Post: 8133
  • Sesso: Maschio
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6482 il: 07 Ottobre, 2016, 12:06:04 pm »
ieri era Pizzarotti ed oggi la Raggi....nel M5S è un attimo uscire dalle grazie del capo e trovarsi miez a na via !!!!

micoste

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6483 il: 07 Ottobre, 2016, 12:17:19 pm »
La prossima volta che vieni a Napoli passami a lapidare, via Duomo 187.......strunz

 :ruoss: :love:

Offline calvin

  • *
  • Registrazione: Dic 2009
  • Post: 43834
  • Località: Napoli
  • Sesso: Maschio
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6484 il: 07 Ottobre, 2016, 12:19:14 pm »
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

micoste

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6485 il: 07 Ottobre, 2016, 12:21:31 pm »

Offline Vino a Tavola

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 18595
  • Sesso: Maschio
  • Il Napoli ha attaccato brutto
    • www.parissangennar.com
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6486 il: 07 Ottobre, 2016, 13:01:19 pm »
ieri era Pizzarotti ed oggi la Raggi....nel M5S è un attimo uscire dalle grazie del capo e trovarsi miez a na via !!!!
ma no, per uscire dalle grazie del capo bisogna essere un minimo capaci come il Pizza.
Da quel che si è visto fino a mò, la Raggi il rischio non lo corre

Offline Vino a Tavola

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 18595
  • Sesso: Maschio
  • Il Napoli ha attaccato brutto
    • www.parissangennar.com
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6487 il: 07 Ottobre, 2016, 13:45:19 pm »
Sul referendum verrà pubblicato qualcosa a brevissimo. Non volendo drammatizzare la consultazione elettorale, abbiamo deciso di non dare indicazioni di voto ma di fornire delle note informative utili a capirci qualcosa. A te come a tutti, stay tuned  :look:
Eccolooooo

www.referendumsiono.it

Spoiler

Offline impfed81

  • *
  • Registrazione: Dic 2014
  • Post: 3760
  • Località: Provincia di Lodi
  • Sesso: Maschio
  • Solo la maglia!
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6488 il: 07 Ottobre, 2016, 13:50:01 pm »
verranno abolite le provincie  :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
ma sticazzi del mercato.

Leif Erikson

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6489 il: 07 Ottobre, 2016, 14:05:19 pm »
ecco, ad esempio il meccanismo di traduzione delle direttive UE che rimane bicamerale ed il ritorno dell'interesse nazionale a discapito della sussidiarietà mi paiono motivi abbondanti per esprimere il mio NO secco, come già detto prima.

Offline dostoieschi

  • *
  • Registrazione: Nov 2010
  • Post: 9835
  • Sesso: Maschio
  • There was nothing to fear. Nothing to doubt.
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6490 il: 07 Ottobre, 2016, 14:23:55 pm »
ecco, ad esempio il meccanismo di traduzione delle direttive UE che rimane bicamerale ed il ritorno dell'interesse nazionale a discapito della sussidiarietà mi paiono motivi abbondanti per esprimere il mio NO secco, come già detto prima.


E ti paiono oggettivamente motivi validi?

- Il processo delle direttive Ue è già bicamerale. Siccome non diventa monocamerale bocciamo la riforma?

- Quella che chiami sussidiarietà è in realtà un disastro costituzionale che ha aperto una voragine nei conti pubblici. Possiamo fare mille esempi. La riforma su questo punto porta chiarezza e apre a una migliore (e più rintracciabile) gestione dei fondi, salvando la rappresentatività dei territori attraverso il nuovo Senato. E' la parte generalmente considerata come migliore della riforma.

Eccolooooo

www.referendumsiono.it

Spoiler


Ottimo lavoro :ok:

Leif Erikson

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6491 il: 07 Ottobre, 2016, 14:40:55 pm »
In pratica sulla gestione delle autonomie si compie un passo indietro di vent'anni, quando le regioni erano si e no tappezzeria.
Fino al 97, prima di Bassanini, la situazione era semplice: lo stato gestiva tutto e la decentralizzazione amministrativa - con gli uffici trasferiti solo a metà anni '70 - era rimasta su carta. Con la clausola di interesse nazionale tutto veniva portato al livello superiore, e le regioni non riuscivano nemmeno a gestire le materie esplicitamente affidate loro dalla Costituzione.

La riforma del 2001 come inquadrata dalla giurisprudenza costituzionale, che ha fatto un lavoro immane, ha ribaltato la situazione: un numero di materie ben precise è affidato allo Stato in competenza esclusiva, un altro numero di materie ben precise è in concorrenza tra stato e regioni.
Che significa in concorrenza ? Significa che lo stato mette la "cornice", cioè la legge (il cui nome è, appunto, legge cornice) che definisce i principi ed i criteri direttivi della materia e di per sé già autonoma ed operativa, e la regione il "quadro", la sostanza adattata al contesto territoriale e locale.
La novità rispetto alla precedente normativa è enorme: tutte le materie al di fuori di quelle tassativamente elencate in competenza esclusiva o concorrente sono appannaggio delle regioni e non più dello stato centrale (cd decentramento e clausola di residualità).
Ovviamente ci sono delle eccezioni: molte materie esclusive in realtà hanno un margine di azione più ampio e vanno interpretate estensivamente (cd. materie trasversali, che funzionano come contenitore a cui collegare un contenuto più ampio) e vale il principio di sussidiarietà, cioè l'azione è collocata al livello dove risulta più efficiente, principio mutuato dall'Unione Europea tra le altre cose.
Io lo trovo un sistema più efficiente, che ha riconosciuto anche la parametrizzazione costituzionale di elementi fondamentali come le fonti pattizie del diritto internazionale (i trattati) e delle norme CEDU come interpretate dalla Corte EDU. Inoltre si è definitivamente stabilizzato e pare funzionare, al contrario del sistema precedente - e che per molti aspetti questa riforma riporterebbe in auge - che ha di fatto relegato le regioni a comparse dell'ordinamento pubblico italiano.
Poi io sono un fermo sostenitore del decentramento amministrativo e di una localizzazione dei problemi che a livello molecolare possono essere meglio analizzati e risolti e che garantiscono tra l'altro una diminuzione del lavoro a carico dello stato centrale - il quale viene comunque considerato l'attore principale nel sistema ricostruito dalla giurisprudenza nazionale - che invece così si ritroverebbe a maneggiare molto più materiale con relativa estensione dei tempi, altro che semplificazione.

La cosa comica è che accanto ad una svalutazione delle regioni è stata inserita una camera delle autonomie, tipica degli stati federali. Camera che, come detto, dovrebbe entrare a pieno titolo nel sistema di traduzione legislativa delle direttive europee come fa adesso il Senato, senza essere però eletto direttamente dalla popolazione. E si tratta di un argomento delicatissimo, visto che la trasposizione di una direttiva europea significa indicare i mezzi con cui far fronte ad un obiettivo tassativamente stabilito dall'Unione, ed evitare le conseguenze che deriverebbero da una mancata traduzione.
E va bene che c'è la possibilità, o la promessa, che quel senato sia alla fine eletto a base regionale (o così mi pare aver letto qua e là) ma nella nuova Costituzione di questo non c'è traccia e verrebbe poi delegato ad apposite norme locali, con la possibilità di ottenere egualmente una Camera bloccata ed altamente diversa da quella "principale" che avrebbe poi il suo bel peso nel processo decisionale europeo di cui sopra, con una costituzionalizzazione di una procedura oggi delegata ad una legge ordinaria (legge La Pergola, modificata dalla 11/2005).
Ed in ogni caso, anche se così fosse, i tempi per l'attuazione e la scelta di normative regionali così delicate per l'elezione sarebbero biblici e soprattutto differenziata da regione a regione. Si parla di tempi minimi di 6 anni, d'altronde.

Le leggi, invece, risultano già essere specializzate nel sistema attuale ed esiste un meccanismo, quello della commissione deliberante ereditata nientepopodimenoche dal fascismo, che in teoria dovrebbe essere in grado di snellire la macchina burocratica.

Per il resto, come già detto, ritengo che quello della stabilità sia un problema politico e che la democrazia abbia i suoi tempi.

Una riforma in senso sostanziale della costituzione va affrontata, ma non è questa proposta dalla Renzi e dalla Boschi.
Una riforma che sarebbe accentratrice nelle competenze e nella riproposizione di uno stato centrale deus ex machina, di una semplificazione del procedimento legislativo solo su carta e di alcune confusioni e conflittualità.

Per me è NO.


Leif Erikson

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6492 il: 07 Ottobre, 2016, 14:49:06 pm »
E ti paiono oggettivamente motivi validi?

- Il processo delle direttive Ue è già bicamerale. Siccome non diventa monocamerale bocciamo la riforma?

- Quella che chiami sussidiarietà è in realtà un disastro costituzionale che ha aperto una voragine nei conti pubblici. Possiamo fare mille esempi. La riforma su questo punto porta chiarezza e apre a una migliore (e più rintracciabile) gestione dei fondi, salvando la rappresentatività dei territori attraverso il nuovo Senato. E' la parte generalmente considerata come migliore della riforma.


quella che chiamo sussidiarietà è la sussidiarietà. Non c'entra nulla con le voragini nei conti pubblici che tra l'altro dopo l'introduzione del pareggio di bilancio in costituzione valgono ad ogni livello di governo e vengono gestite dalla conferenza stato regione, autonomie ecc.
la sussidiarietà è un ascensore che permette di esperire l'azione al livello di governo più valido, quindi non sono soldi buttati visto che permette di capire se spostare tutto a livello nazionale o regionale. Al contrario perciò, funziona eccome, tanto che l'Unione Europea la utilizza da anni per la gestione del rapporto tra unione e stati membri.
Invece le voragini nei conti pubblici con aumento del debito in maniera incontrollata sono stati prodotti dai magici 70-80, in cui la finanziaria non aveva tetto di spesa e subiva le spinte particolaristiche dei parlamentari, che si incaricavano anche dei problemi risolti oggi su base regionale.

sul procedimento di adeguamento delle direttive ti ho risposto nel post di sopra. Se fai la riforma monocamerale deve essere monocamerale, con la seconda camera non elettiva (perchè per ora questo è, non elettiva) che si limita all'inserimento di pareri più o meno vincolanti.
Come accade, tra l'altro, in alcune procedure decisionali dell'unione europea, le cosiddette procedure legislative speciali.
Che poi l'adattamento del diritto nazionale agli obiettivi europei sono una componente fondamentale di una legislatura. Come la mettiamo se la camera delle autonomie - immaginiamo che nel 2030 sia elettiva - espone una visione opposta rispetto alla principale ?
Hai un Governo che lavora ed è fiduciato dalla camera alta, ma la camera bassa che impone un veto su questioni di drammatica importanza. Facciamo finta di niente ?

Leif Erikson

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6493 il: 07 Ottobre, 2016, 15:14:40 pm »
Insomma, concludendo, io non sono convinto del nuovo assetto.
La combo camera bassa che entra nel procedimento decisionale europeo con le regioni svuotate di alcune prerogative e con l'interesse nazionale di nuovo in gioco mi sembra il solito pasticcio all'italiana. La camera federale serve a lavorare spalla a spalla con quella legislativa, allo scopo di garantire una conduzione unitaria del sistema in cui sono presenti dei Lander con una costituzione e dei tribunali propri in uno stato centrale, tramite pareri vincolanti e contrattazioni; non un'assemblea di delegati delle autonomie che dovrebbero bilanciare la diminuzione delle autonomie stesse, uscendo dalla finestra ed entrando dalla porta.
E vi dico la verità, in questa ingegneria costituzionale i delegati NON DOVREBBERO essere eletti, visto che il loro ruolo sarebbe di ambasciatori dei consigli regionali a Roma. Potrebbe, infatti, pure uscire dalle urne una delegazione di colore politico diverso da quella al comando nella rispettiva regione, ed a quel punto che autonomia stai facendo ? Immaginiamo una regione M5S che manda alla camera bassa, dopo due anni, dei senatori PD...ma che pastrocchio sarebbe ?
Ed a quel punto, visto che nella logica di sistema improntata alla stabilità ed alla rappresentanza delle autonomie nella camera bassa converrebbe non eleggere proprio nessun rappresentante, io davvero voglio che un gruppo di persone non votate da me vadano ad inserirsi in un percorso così delicato come quello di traduzione delle direttive ?

Io sarei stato a favore di una riforma che desse ancora più spinta autonomistica alle regioni, sostituendo la conferenza Stato-regioni con un senato eletto a base regionale che però non vota la fiducia al Governo ed interviene solo in determinati ambiti come raccordo.

Offline dostoieschi

  • *
  • Registrazione: Nov 2010
  • Post: 9835
  • Sesso: Maschio
  • There was nothing to fear. Nothing to doubt.
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6494 il: 07 Ottobre, 2016, 15:56:48 pm »
quella che chiamo sussidiarietà è la sussidiarietà. Non c'entra nulla con le voragini nei conti pubblici che tra l'altro dopo l'introduzione del pareggio di bilancio in costituzione valgono ad ogni livello di governo e vengono gestite dalla conferenza stato regione, autonomie ecc.
la sussidiarietà è un ascensore che permette di esperire l'azione al livello di governo più valido, quindi non sono soldi buttati visto che permette di capire se spostare tutto a livello nazionale o regionale. Al contrario perciò, funziona eccome, tanto che l'Unione Europea la utilizza da anni per la gestione del rapporto tra unione e stati membri.
Invece le voragini nei conti pubblici con aumento del debito in maniera incontrollata sono stati prodotti dai magici 70-80, in cui la finanziaria non aveva tetto di spesa e subiva le spinte particolaristiche dei parlamentari, che si incaricavano anche dei problemi risolti oggi su base regionale.


A me non piace ragionare in astratto, Alfrè.

Il buco di 33 miliardi di euro - 33! - chi l'ha provocato?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-21/nei-bilanci-regioni-rosso-33-miliardi--194352.shtml?uuid=AD8t0P6

Chiunque di noi, in linea teorica, è a favore della decentralizzazione. Poi però c'è la pratica, i territori e i loro risultati. E questi sono un disastro cui la politica non può, deve trovare una soluzione. In questo caso lo fa non abolendo il principio di sussidiarietà (per cui è del tutto falso che ci troviamo di fronte a un ritorno agli anni Settanta) ma limitando le materie su cui le regioni hanno potere di spesa.

sul procedimento di adeguamento delle direttive ti ho risposto nel post di sopra. Se fai la riforma monocamerale deve essere monocamerale, con la seconda camera non elettiva (perchè per ora questo è, non elettiva) che si limita all'inserimento di pareri più o meno vincolanti.
Come accade, tra l'altro, in alcune procedure decisionali dell'unione europea, le cosiddette procedure legislative speciali.
Che poi l'adattamento del diritto nazionale agli obiettivi europei sono una componente fondamentale di una legislatura. Come la mettiamo se la camera delle autonomie - immaginiamo che nel 2030 sia elettiva - espone una visione opposta rispetto alla principale ?
Hai un Governo che lavora ed è fiduciato dalla camera alta, ma la camera bassa che impone un veto su questioni di drammatica importanza. Facciamo finta di niente ?


E' esattamente ciò che succede anche oggi, visto che sia con il vecchio che con il nuovo Senato c'è la possibilità di avere due camere con due maggioranze diverse. Il fatto che il Senato legiferi in condizioni paritarie rispetto alla Camera sulle materie più importanti - tra cui il recepimento delle direttive Ue - è una garanzia dell'importanza del ruolo del Senato e dei territori, la stessa che viene messa in dubbio da chi critica la riforma.

Leif Erikson

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6495 il: 07 Ottobre, 2016, 16:41:15 pm »
Ma non ci sta niente da ragionare in astratto.
Quell'articolo butta molto fumo negli occhi. Prima del 2012 non c'era l'obbligo di pareggio di bilancio e dunque il disavanzo era permesso. Queste "voragini" si sono create in quindici anni dove spendere non era un problema, ed indebitarsi non lo era ancor di più. Il mondo delle PA è cambiato negli ultimi cinque - sei anni come mai nei precedenti trenta, strutturando delle gestioni molto più vicine a quelle dell'universo privato che del pubblico.
Dopo il 2012 si è inserito il vincolo ed allora è stato scoperta l'acqua calda, sia a livello nazionale che territoriale. La Corte dei Conti ha iniziato ad esaminare tutti i bilanci ed il diktat è stato quello di rientrare.

Poi non ho capito, la soluzione è un ritorno allo stato centrale ed amministratore (perché di questo parliamo) che ha scialacquato l'impossibile ?

L'autonomia degli enti territoriali non la garantisci costruendo una camera bassa che entra nel procedimento di traduzione delle direttive europee o fornisce pareri su determinati ambiti. Non si è mai visto nella storia degli assetti costituzionali un riparto del genere, togliendo potere effettivo agli enti decentralizzati e contemporaneamente creando una camera delle autonomie che risponde solo in parte nel processo legislativo. La costruisci con un sistema vero, con degli enti con poteri veri (decisamente superiori anche a quelli che il legislatore del 2001 ha voluto dare alle regioni) e dei meccanismi di raccordo veri.

Per il resto, ti ripeto che carta alla mano questo è un ritorno all'inquadramento prima del 2001.
Lo Stato ha tot materie, la regione ha tot materie tutto il resto è dato allo Stato, che ha la possibilità di invocare il principio dell'interesse nazionale ogni qual volta vuole spostare a livello centrale una questione anche in materia di pertinenza regionale.


A me non garba l'impianto e trovo il tutto pasticcione ed improvvisato. Il mio è un no davvero convinto, auspicandomi che nella prossima stagione delle riforme si arrivi a qualcosa di meglio ragionato.
« Ultima modifica: 07 Ottobre, 2016, 16:56:53 pm da Starfred »

Offline dostoieschi

  • *
  • Registrazione: Nov 2010
  • Post: 9835
  • Sesso: Maschio
  • There was nothing to fear. Nothing to doubt.
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6496 il: 07 Ottobre, 2016, 17:15:05 pm »
Ma non ci sta niente da ragionare in astratto.
Quell'articolo butta molto fumo negli occhi. Prima del 2012 non c'era l'obbligo di pareggio di bilancio e dunque il disavanzo era permesso. Queste "voragini" si sono create in quindici anni dove spendere non era un problema, ed indebitarsi non lo era ancor di più. Il mondo delle PA è cambiato negli ultimi cinque - sei anni come mai nei precedenti trenta, strutturando delle gestioni molto più vicine a quelle dell'universo privato che del pubblico.
Dopo il 2012 si è inserito il vincolo ed allora è stato scoperta l'acqua calda, sia a livello nazionale che territoriale. La Corte dei Conti ha iniziato ad esaminare tutti i bilanci ed il diktat è stato quello di rientrare.

Poi non ho capito, la soluzione è un ritorno allo stato centrale ed amministratore (perché di questo parliamo) che ha scialacquato l'impossibile ?

L'autonomia degli enti territoriali non la garantisci costruendo una camera bassa che entra nel procedimento di traduzione delle direttive europee o fornisce pareri su determinati ambiti. Non si è mai visto nella storia degli assetti costituzionali un riparto del genere, togliendo potere effettivo agli enti decentralizzati e contemporaneamente creando una camera delle autonomie che risponde solo in parte nel processo legislativo. La costruisci con un sistema vero, con degli enti con poteri veri (decisamente superiori anche a quelli che il legislatore del 2001 ha voluto dare alle regioni) e dei meccanismi di raccordo veri.

Per il resto, ti ripeto che carta alla mano questo è un ritorno all'inquadramento prima del 2001.
Lo Stato ha tot materie, la regione ha tot materie tutto il resto è dato nello Stato, che ha la possibilità di invocare il principio dell'interesse nazionale ogni qual volta vuole spostare a livello centrale una questione anche in materia di pertinenza regionale.


A me non garba l'impianto e trovo il tutto pasticcione ed improvvisato. Il mio è un no davvero convinto, auspicandomi che nella prossima stagione delle riforme si arrivi a qualcosa di meglio ragionato.

Ma io non contesto il tuo no, che è liberissimo (figuriamoci) e ragionato.

Io non condivido i presupposti dai quali parti. Che sono, quelli sì, astratti e sganciati dalla realtà. La concorrenza stato-regioni ha paralizzato il sistema e bruciato cascate di denaro: oltre 8 mila leggi regionali esaminate dal governo, che ne ha impugnate circa 900, e 800 sentenze e ordinanze della Corte costituzionale. Perdite di tempo e di denaro.

La chiarezza, per me, non sta in questo orrendo pasticcio del 2001 ma in una più definita (e razionale: ma in quale paese civile la distribuzione dell'energia non è materia esclusiva dello stato?) ripartizione delle competenze.

Sui buchi delle regioni: meno male che è intervenuto il decreto Monti, ma lo sappiamo che la maggior parte dei rossi sono emersi a seguito di bilanci truccati da parte delle regioni? Non lo dico io, eh. Lo dice la Corte dei conti. E non c'è quasi regione che si salvi. Altro che decentralizzazione.

Sul resto io vedo molto benaltrismo, malattia comune a buona parte del fronte del no. Per te servono "enti con poteri decisamente superiori a quelli concessi dalla riforma del 2001" e un senato federale come quello già bocciato nel 2006 (ma perché poi?). Per la maggior parte degli oppositori della riforma è il contrario. Non troverete mai un accordo. Una notizia te (ve) la voglio dare: una prossima stagione delle riforme non c'è. La riforma costituzionale perfetta non c'è, e all'elettorato manca il coraggio e la maturità di cambiare. Perché dire di no è facile, dio solo sa quanto è facile.

Rimarremo così come stiamo. A giocare a ping-pong tra Montecitorio e palazzo Madama, 945 giocatori in campo.

Leif Erikson

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6497 il: 07 Ottobre, 2016, 17:38:04 pm »
Gianmarco, pazienza. Mi va bene così, preferisco questo sistema rispetto al pasticcio che vuole fare Renzi, con un doppio ramo parlamentare di tipo federale ed un riparto di competenze accentratore.
Io credo che l'Italia debba dire basta a queste soluzioni di mezzo. Attualmente Renzi questo ha messo sul tavolo: il percorso differente della legge a seconda della materia è roba francese, la soluzione regionalistica menomata è del costituente italiano del 1945, il parlamento federale ricalca vagamente il Bundesrat tedesco. La gestione dei referendum di indirizzo invece è roba spagnola ed olandese.
E sinceramente non penso che questa sia l'ultima grande stagione delle riforme della Repubblica Italiana.

Il problema del senato regionale di Calderoli non era tanto l'idea, che ben fittava con la riforma del 2001, ma il fatto che rimanesse un'assemblea con eguali poteri e fiducia rispetto alla Camera quando doveva essere solo punto di raccordo con le autonomie - compito che poi ha svolto la Conferenza ed il principio di leale collaborazione.

La riforma del 2001 ha cambiato radicalmente un sistema che durava dal 1970, momento di nascita reale delle regioni. Normale che lo stravolgimento abbia portato ad un riassetto per via giurisprudenziale ed è fisiologico il boom delle sentenze sui riparti di competenze (e comunque non credere che prima non ci fossero questi litigi) stato/regione ma la strada ora è stata bella che tracciata ed il sistema è stabile. Sicuramente permangono alcune deficienze strutturali della riforma del titolo V, ma ad esempio già quella sulla politica energetica sembra risolta a favore di una gestione unificata.
Anche questa riforma, se approvata, porterà ad un boom di sentenze e di ricorsi, succede praticamente sempre ad ogni grande scompenso.
Già immagino il macello che porterà il percorso differenziato delle leggi :siasd:.

Per il resto, che la formuletta perfetta non esista l'ho detto anche io a te, ma (al contrario di quello che pensi su di me) la mia analisi parte da una riflessione concreta. E cioè che in Italia, come detto, il problema sia fondamentalmente politico.
Dovrebbero iniziare a non dormire più la notte riflettendo sul perché, oggi, il Paese sia spaccato tra una corrente antisistema ed una di sistema. Di quanto l'opposizione stia diventando non più opposizione ad un leader politico ma rifiuto delle regole del gioco.
E la soluzione non è, secondo la mia umilissima opinione, mettersi a modificare la Costituzione (che permette già un sistema politico stabile) cercando di stringere i lacci del sistema per stabilizzare una macchina che si sta ribaltando a velocità inaudite.


Offline noel

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 18288
  • Sesso: Maschio
Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6498 il: 07 Ottobre, 2016, 18:06:19 pm »
Aprite un sondaggio che ho voglia di vedere quanti stronzi voterebbero SI.

micoste

Re:Politica Italiana [Governo Renzi]
« Risposta #6499 il: 07 Ottobre, 2016, 19:04:18 pm »
E ti paiono oggettivamente motivi validi?

- Il processo delle direttive Ue è già bicamerale. Siccome non diventa monocamerale bocciamo la riforma?

- Quella che chiami sussidiarietà è in realtà un disastro costituzionale che ha aperto una voragine nei conti pubblici. Possiamo fare mille esempi. La riforma su questo punto porta chiarezza e apre a una migliore (e più rintracciabile) gestione dei fondi, salvando la rappresentatività dei territori attraverso il nuovo Senato. E' la parte generalmente considerata come migliore della riforma.

Ottimo lavoro :ok:

Mi hai rubato il post dalla tastiera