Ma tu non studi giurisprudenza?
Non significa nulla "l'hai fondamentalmente eletto".-
Il presidente del consiglio non si elegge. Sj vota la coalizione che dovrà governare per 5 anni".
Che senso avrebbe avuto tornare di nuovo al voto nelle stesse condizioni? Ma di che state parlando? 
Sì. E proprio per questo dovresti ascoltare e capire invece di partire con le sparate ad capocchiam.
In Italia dal 1994 si è passati da un parlamentarismo compromissorio e multipartitico a base proporzionale e coalizione pre elettorale a un parlamentarismo maggioritario con coalizione post elettorale di base bipolare. Il passaggio tra i due sistemi è stato volgarmente chiamato "seconda Repubblica".
La forma di Stato è rimasta la stessa, quella di Governo è cambiata, in concomitanza con la modifica referendaria della legge elettorale che ha contribuito al nuovo sistema.
In pratica andavi a votare sapendo già chi sarebbe stato il leader della coalizione di Governo, che si formava prima di entrare nelle urne e non dopo, a differenza del passato. Consultazioni, mandati esplorativi, pre-incarichi, governi tecnici, sono strumenti che non esistono in Costituzione ma meccanismi politici nati per valutare a chi affidare il Governo quando c'era da muoversi con cautela valutando le condizioni dei vari partiti. Esisteva finanche un manuale, il manuale Cencelli

, che spiegava per filo e per segno come bilanciare gli incarichi di Governo nella bolgia multipartitica.
Berlusconi - Prodi, Berlusconi - Rutelli, Berlusconi - D'Alema, Berlusconi - Bersani sono stati dualismi che hanno accompagnato l'Italia per un ventennio, con tanto di Forza Italia, Ulivo, Unione, PdL, PD poi di nuovo Forza Italia eccetera eccetera eccetera. E, dopo aver vinto le elezioni, le consultazioni ed i mandati duravano esattamente cinque minuti: Berlusconi saliva in Quirinale, prendeva un caffè con Scalfaro/Ciampi/Napolitano che gli conferivano l'incarico, accettava con riserva, scendeva giù, andava a pranzo, risaliva, scioglieva le riserve ed accettava la nomina presidenziale. La maggioranza era già salda perché fondata prima del voto e Berlusconi/Prodi sono stati decisamente eletti dal popolo.
Altrimenti a cosa cazzo servivano le primarie all'americana ? A scegliere il segretario ? E chi altri è il segretario di un partito, nella seconda repubblica (nella prima si stava ben attenti a non mischiare le due cariche che sarebbe stato un eccesso di potere) se non il candidato presidente del consiglio di quel partito/coalizione à là modello Westminster ?
La Costituzione italiana dice solo che il Governo deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere ed il PdC dev'essere nominato dal Presidente della Repubblica. Basta, nient'altro. Nulla dice su come si debba EFFETTIVAMENTE arrivare a quella nomina, che può essere benissimo indirettamente popolare - com'è stata, ripeto, nell'ultimo ventennio - facendo leva sull'investitura carismatica tanto cara a Max Weber.
Quindi, sebbene non ci sia nulla in contrasto con la costituzione formale (cioè intesa come insieme di norme e regole decontestualizzate), le nomine dei vari Governi "di palazzo" sono state in opposizione a quella costituzione materiale che altro non è come effettivamente la Costituzione vive nel tempo.
Ed andare al voto non si doveva fare magari nel 2013 (caso particolare dove non emerge una maggioranza chiara dalle urne), ma nel 1996, 1998 e 2011 sicuramente sì. Cioè
L'unico Presidente della Repubblica ad avere attuato quest'indirizzo è stato Ciampi che, con la caduta di Prodi, scioglie le Camere subito e rimanda tutti al voto pur essendo conscio di poter ritrovare un Senato fumantino come alla precedente tornata elettorale.
Ed in questa situazione, pur non essendoci nessuna regola a bloccare un eventuale Governo "compromissori", quantomeno ci sarebbe potuto essere il vincolo a limitare la propria azione, magari evitando di toccare la Costituzione aspettando l'investitura popolare.
Questo è quanto. Ed è per questo che la nostra Costituzione già adesso non osta IN NESSUNA MANIERA ad un sistema stabile come quello inglese, che (incredibile !!!) non ha nemmeno una carta fondamentale scritta ma vive di consuetudini e convenzioni costituzionali.
Le cose che ho scritto non sono idee mie personali, ma convinzioni radicate nella dottrina pubblicistica italiana dell'ultimo ventennio. Le puoi trovare in qualsiasi manuale, dal De Siervo al Bin passando per il Martines. Convinzioni che condivido profondamente, al contrario di Bin che ha poi cambiato idea evidentemente, appoggiando la riforma (ma magari quella parte era del co autore del libro Pitruzzella, chissà).