Per me è un teatrino sterile che rievoca il famoso muro di Federico Salvatore, quello dei figli di bucchina e dei figli di papà. In piazza c'era una Napoli che vuole morti i Davide Bifulco, gli Ugo Russo, gli Emanuele Sibillo e piange soltanto i secondi. Passerella del dolore dalla doppia morale, capisco chi in buona fede ha preso parte alla sceneggiata perché comunque colpito dal fatto di cronaca e dalla violenza dell'accaduto, cosa che da un certo punto di vista è banalmente giusta, è morto un ragazzo, un bravo ragazzo, che sia stato un musicista è irrilevante, che sia un bravo ragazzo è irrilevante, è morto un ragazzo e puntare il dito verso l'altro ragazzo, il colpevole, altro non è che il solito proverbiale dito che fa ombra alla luna.
Fossi ingenuo mi chiederei il perché di così tanto rumore per questo evento mentre la morte di Fulvio Filace è durata sugli organi di stampa il tempo di un pirito, lì nessun funerale in diretta tv, nessuna beatificazione, sarà che la mano che ha colpito lì teneva un rolex al polso che non era né falso né rubato.