Il lockdown blocca il sars-cov-2.
C'è poco da dire ma è un dato di fatto che, nel caso di un virus respiratorio che si diffonde tra la gente, se chiudi tutti in casa chi è positivo si contagerà tra familiari, chi è negativo continuerà ad esserlo e dunque è rotta la catena o quantomeno localizzata.
Il problema dei confinamenti è che sono insostenibili per qualsiasi economia e sono psicologicamente distruttivi, nonché lesivi delle più elementari libertà individuali. Inoltre non ti risolvono una volta per tutte il problema ma te lo spostano solo di qualche mese, creando una curva artificiale perché molto più bassa e allargata rispetto a quella di circolazione naturale del patogeno, evitando il collasso del sistema sanitario.
Detto questo, per le sue catastrofiche conseguenze un lockdown va maneggiato con estrema cura e ben dosato. Quello preventivo, cui siamo stati sottoposti al Sud, è ancora meno utile perché ti porta ad avere un numero molto basso di immunizzati e, in assenza di vaccino, il ritorno di fiamma del virus sarà superiore ai livelli precedenti: quindi ti butti in un circolo vizioso di chiusure disastrose e senza fine.
Ora, il discorso è un altro.
Stante che la carta lockdown l'Italia se l'è giocata e che noi al sud abbiamo preso tempo, io vorrei capire perché quel tempo guadagnato è stato buttato al cesso.
E perché, adesso, continuiamo a fare le stesse stronzate con chiusure altamente generalizzate.
Probabilmente il fondo del problema è molto più difficile da affrontare che serrare la gente nelle case: non si può convivere, nei termini moderni del termine, con questo virus. Non si riesce a controllare la diffusione sul piano ospedaliero, delle RSA, i trasporti sono insufficienti, le attività economiche sono incompatibili.
Non è possibile conciliare la tenuta del SSN con una vita pseudonormale, comunque fatta di restrizioni e mascherine.
Quindi come vogliamo fare? Se si aggiunge a questo una prevenzione inesistente e delle strutture vergognose, è normale che vai in crisi.
Ma qualcuno si è mai chiesto perché il numero dei contagi e ancordippiù dei ricoveri non diminuisce sensibilmente se chiudi bar e ristoranti? Forse perché ci si infetta altrove?