Mio fratello mi costringe a sentire Auriemma. Nell'intervallo però ho sentito che c'erano due imbecilli in postazione, credo fosse questo il problema, non il Napoli. Un Pardo queste amenità non le tira fuori.
Ti dico solo che una volta durante l'intervallo lasciò il microfono aperto. Era una trasferta, non ricordo dove, s'sentev che chiaccherava con un indigeno del luogo del suo mestiere. Sentii indistintamente dalla sua bocca (dalla quale goffamente celava la parlata da zeccatiello napulegno): "No vabbè, poi quando giocano male lì striglio un pò, certe volte vanno strigliati". L'indigeno rerev, però malcelava per educazione. Poi: "No vabbè, poi io ci metto tanta fantasia, i tifosi vogliono questo", al che l'indigeno rispose con tono paraculesco "Eh si si".
Poi ad un certo punto si udì una voce femminile dire "Ua...ma è aperto!". E s'interruppe il tutto.
Da lì trassi due conclusioni:
uno, chist s'sent ò coccher rò cazz quando nessuno (benché meno i giocatori) glielo chiedono. Nè lo rivestono di tale oberante ed annosa responsabilità.
due, chist s'port la moglie in postazione, manc foss ò balcon è cas. Aspettiamo trepidanti il cane.
Un quadro tutto sommato grottesco, forse più di Angelo Di Gennaro che fa l'opinionista (coadiuvato dal fido Ciripiripì Kodak) o di Montuori che si spaccia presentatore, tra uno sterminio di congiuntivi ed un olocausto di consecutio temporum.