Autore Topic: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)  (Letto 13465 volte)  Share 

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Offline pappasouth

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #20 il: 07 Settembre, 2011, 17:41:43 pm »
Se sapessero leggere :look: farebbero lo stesso con qualcuno dei tuoi amati russi :look:

ma chiavati una wasteland eliotiana nel fetillo, qualunque cosa essa sia!

Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #21 il: 07 Settembre, 2011, 17:42:05 pm »
Quando trovate di fronte a questi film lunghissimi, tipo l'Hitler di Syberberg,  comunque dovete entrare in tutta un'altra palla... Sono fatti per tutto un'altro tipo di esperienza cinematografica, si fuma, si va a pisciare, ti leggi un libro, fai una telefonata. E' un po' come andare a pesca, devi essere rilassato ma anche pronto a cogliere qualcosa quando è il momento.
Non bisogna fermare il video quando ci si distrae. :sisi: :look:
Quoto, è assolutamente così (a parte leggere un libro o fare la telefonata... mi sembra troppo). Per molti si tratta di una violenza allo spettatore, io trovo invece che lo si lasci più libero che in altri casi. Stai lì, guardi qua e la sullo schermo, percepisci l'atmosfera e su queste basi cominci a pensare ai cazzi tuoi. Questo intendo dire con "abitare il film". Ci stai pure tu dento e mentre il vecchio si alliscia la barba, tu te fumm' na sigaretta.
Riesco a sostenere molto meglio 2 ore e mezza di Satantango per 3 giorni che, ad esempio, una sola serata di film alla L. A. Confidential o Chinatown (due ore di intrighi fittissimi che richiedono la massima attenzione per ottenere nient'altro che la comprensione della trama).
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline djcarmine

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #22 il: 07 Settembre, 2011, 17:46:44 pm »
A me piace Bela Tarr... anche se non ricordo se sono mai arrivato alla fine di un suo film, ma hanno dei bei momenti...
Quando trovate di fronte a questi film lunghissimi, tipo l'Hitler di Syberberg,  comunque dovete entrare in tutta un'altra palla... Sono fatti per tutto un'altro tipo di esperienza cinematografica, si fuma, si va a pisciare, ti leggi un libro, fai una telefonata. E' un po' come andare a pesca, devi essere rilassato ma anche pronto a cogliere qualcosa quando è il momento.
Non bisogna fermare il video quando ci si distrae. :sisi: :look:

confermi quindi che per essere estimatori di questo regista bisogna necessariamente essere ricottari con il nulla assoluto da fare dalla mattina alla sera?
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Artem Dzyuba

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #23 il: 07 Settembre, 2011, 17:52:19 pm »
Se sapessero leggere :look: farebbero lo stesso con qualcuno dei tuoi amati russi :look:
La superiorità della parola come mezzo di comunicazione rispetto alle immagini e ,quindi, dell'arte letteraria rispetto a quella cinematografica fa in modo che anche tu possa renderti conto della cazzata che hai scritto :smoke: :look:
Adda venì Baffone!

Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #24 il: 07 Settembre, 2011, 18:04:59 pm »
confermi quindi che per essere estimatori di questo regista bisogna necessariamente essere ricottari con il nulla assoluto da fare dalla mattina alla sera?
No, basta avere innanzitutto passione per il cinema. Poi subentrano le questioni di gusto che fanno sì che Giovanni aborri certi autori e io li ami.
Leggendo commenti in rete ne ho trovato uno di un compariello: "Sette ore e mezza?! Mi vedo 10 puntate di Lost!". A proposito di perdere tempo :asd:
Comunque la differenza tra il tempo buttato e il tempo investito la fa comunque il risultato finale. Se guardi Satantango e non lo capisci, allora effettivamente è meglio ca te vir' 10 puntate di Lost.

La superiorità della parola come mezzo di comunicazione rispetto alle immagini e ,quindi, dell'arte letteraria rispetto a quella cinematografica fa in modo che anche tu possa renderti conto della cazzata che hai scritto :smoke: :look:
L'uomo ragiona per immagini, le immagini sono più fedeli al pensiero umano. La parola è aleatoria, infedele, arbitraria.
La parola è lo strumento artistico più debole di tutti.

 :look:
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Offline Artem Dzyuba

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #25 il: 07 Settembre, 2011, 18:29:40 pm »
No, basta avere innanzitutto passione per il cinema. Poi subentrano le questioni di gusto che fanno sì che Giovanni aborri certi autori e io li ami.
Leggendo commenti in rete ne ho trovato uno di un compariello: "Sette ore e mezza?! Mi vedo 10 puntate di Lost!". A proposito di perdere tempo :asd:
Comunque la differenza tra il tempo buttato e il tempo investito la fa comunque il risultato finale. Se guardi Satantango e non lo capisci, allora effettivamente è meglio ca te vir' 10 puntate di Lost.
L'uomo ragiona per immagini, le immagini sono più fedeli al pensiero umano. La parola è aleatoria, infedele, arbitraria.
La parola è lo strumento artistico più debole di tutti.

 :look:
Semmai è il contrario........La parola è la cosa che meglio esplicita quello che proviamo e pensiamo.La parola è tutto.Quando dici "nostalgia",in quell'unica parola sono racchiuse emozioni,immagini,suoni e gli esseri umani sono in grado di coglierè tutto ciò immediatamente,mentre  dell'immagine non riesci a coglierne il significato subitaneamente,ma sei portato alla riflessione,cosa soggettiva e ,quindi,fallace,mentre la "nostalgia" è "nostalgia" per tutti.La parola ha il dono dell'oggettività,le immagini no.













E ora fammi un sonoro e potentissimo bucchino a due mani con risucchio :look:
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Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #26 il: 07 Settembre, 2011, 18:39:15 pm »
La parola è un insieme di segni grafici o fonemi ai quali la consuetudine ha assegnato un significato, nient'altro.
La parola nostalgia non ha nulla di oggettivo. Per esserne certo dovresti conoscere le sensazioni che ciascun essere umano associa ad essa.
La parola nasce vuota, non ha consistenza ontologica (teoricamente neanche il cinema digitale, visto che le immagini sono il prodotto di codici binari... ma è un altro discorso :look:).

E' una provocazione, nessuno vuole stabilire una gerarchia tra modalità d'espressione e forme d'arte. Io non ho scelto il cinema sulla base di qualche pippa mentale, lo prediligo semplicemente perchè... boh, non lo so. Quando leggo mi distraggo, non riesco a mantenere la concetrazione. Metti le lettere in fila, recepisci la parola, la frase, il periodo, associa a tutte queste astrazioni un significato... è troppo faticoso, io sono una persona molto pigra.
Il cinema segue la stessa sintassi del nostro pensiero, è più libero, più facile da seguire.
Quando si parla di letteratura, mi vergogno perchè mi sento veramente una capra. Ma non è tutta colpa mia :look:
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Offline Artem Dzyuba

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #27 il: 07 Settembre, 2011, 18:55:51 pm »
La parola è un insieme di segni grafici o fonemi ai quali la consuetudine ha assegnato un significato, nient'altro.
La parola nostalgia non ha nulla di oggettivo. Per esserne certo dovresti conoscere le sensazioni che ciascun essere umano associa ad essa.
La parola nasce vuota, non ha consistenza ontologica (teoricamente neanche il cinema digitale, visto che le immagini sono il prodotto di codici binari... ma è un altro discorso :look:).

E' una provocazione, nessuno vuole stabilire una gerarchia tra modalità d'espressione e forme d'arte. Io non ho scelto il cinema sulla base di qualche pippa mentale, lo prediligo semplicemente perchè... boh, non lo so. Quando leggo mi distraggo, non riesco a mantenere la concetrazione. Metti le lettere in fila, recepisci la parola, la frase, il periodo, associa a tutte queste astrazioni un significato... è troppo faticoso, io sono una persona molto pigra.
Il cinema segue la stessa sintassi del nostro pensiero, è più libero, più facile da seguire.
Quando si parla di letteratura, mi vergogno perchè mi sento veramente una capra. Ma non è tutta colpa mia :look:
La nostalgia è un qualcosa di oggettivo,perchè è un'emozione che tutti noi proviamo,poi i modi di viverli sono diversi,ma questo è un altro conto,poi riguardo le "consistenze ontologiche",i fonemi e tutto il resto non ti rispondo nemmeno,perchè sei un sofista e basta :look:,piuttosto pensa alla tua capacità di concentrazione e abboffati di Focusyl,io ora vado a fare l'asta del fantacalcio :look:
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Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #28 il: 07 Settembre, 2011, 19:04:25 pm »
sei un sofista e basta
Insomma, sta parola conta o nun conta? :look:
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Offline djcarmine

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #29 il: 07 Settembre, 2011, 19:30:36 pm »
per me ha ragione wendell che però non tiene in considerazione ciò che significa l'arte. cosa importa ciò che è concreto e ciò che non lo è? conta solo il messaggio emotivo e comunicativo che l'opera trasmette in chi la "consuma". però parla come un cristiano comune :look:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

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Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Genny Fenny

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #30 il: 07 Settembre, 2011, 19:53:35 pm »
Secondo me la letteratura è più alta del cinema, perché evocativa ed immaginifica per eccellenza. E' un'esperienza più faticosa, quindi più soddisfacente. Più intima.
E' altresì vero che le "immagini" della fantasia del lettore sono suggerite dall'esperienza personale e dal cinema. Dato che l'esperienza personale di qualunque cristiano è mozza sia nello spazio che nel tempo, io credo che una buona lettura sia speculare ad una cultura cinematografica completa, e spesso viceversa, per questioni contenutistiche.


Diomedeo

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« Ultima modifica: 07 Settembre, 2011, 19:59:31 pm da Kilroy »

Offline dostoieschi

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #31 il: 07 Settembre, 2011, 20:14:47 pm »
La parola scava in profondità. L'immagine tocca le corde dell'emozione.
 
:look:

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #32 il: 07 Settembre, 2011, 20:20:24 pm »

Riesco a sostenere molto meglio 2 ore e mezza di Satantango per 3 giorni
Ecco già solo per questo cosa io aborro, ma aborro malamente, perchè è assurdo vedere un film in diversi giorni, è una cosa assolutamente senza senso, che dimostra ancora una volta come la visione di questa ultramegapolpettonata sia solo una radicalchiccata fetente e schifosa. Ha stragione South, non c'è nulla da fare...

P.S. Lascio perdere poi lo sconclusionato parere sulle 2 ore di Chinatown, si certo molto meglio 2 ore e mezza di interminabili piani sequenze ed immagini morte...

Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #33 il: 07 Settembre, 2011, 20:28:08 pm »
La parola scava in profondità. L'immagine tocca le corde dell'emozione.
 
:look:
Nessuna obiezione, manco se avessi scritto il contrario :look:

Ecco già solo per questo cosa io aborro, ma aborro malamente, perchè è assurdo vedere un film in diversi giorni

E' umanamente impossibile stare per 7 ore e mezza davanti ad uno schermo. Lo stesso Tarr ha inserito due intervalli... ne derivano appunto tre sessioni da due ore e mezza. Volendo c'è la suddivisione ulteriore in 12 parti... insomma, la si può fruire benissimo come una serie, non stiamo lì a fare i puntigliosi.
Non dico che Chinatown non sia un gran film, semplicemente trovo più faticoso seguire una trama come quella che Satantango. E, ripeto, niente noia. Quando acchiappo un film poco verboso e dal ritmo placido ne scaturisce un effetto ipnotico, mi azzecco. Mi si lascia lo spazo di riflessione e mi diverto :look:
« Ultima modifica: 07 Settembre, 2011, 20:29:42 pm da wendell »
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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #34 il: 07 Settembre, 2011, 20:33:20 pm »


E' umanamente impossibile stare per 7 ore e mezza davanti ad uno schermo.
E allora stu Tarr che sfaccimm l'ha fatt a fa nu film e 7 ore ????? Perchè è solo nu die e strunz!!! Poteva benissimo dividere stu mattone e fare diversi film, tipo na trilogia oppure na cosa alla Novecento, invece no...cia mise l'intervello, so chiavasse nfaccia l'intervallo.

Offline Gabbie

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #35 il: 07 Settembre, 2011, 20:43:57 pm »
E allora stu Tarr che sfaccimm l'ha fatt a fa nu film e 7 ore ????? Perchè è solo nu die e strunz!!! Poteva benissimo dividere stu mattone e fare diversi film, tipo na trilogia oppure na cosa alla Novecento, invece no...cia mise l'intervello, so chiavasse nfaccia l'intervallo.
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Un fatto che mi ha costretto a chiamare Gabriella alle undici dell'altro ieri.
Chi è la persona per cui le hai chiesto di praticare un maleficio e perché.

Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #36 il: 07 Settembre, 2011, 21:01:51 pm »
Non oso immaginare cosa pensa Giovanni di Heimat di Edgar Reitz :brr:
Comunque queste lamentele sulla durata di un film sono frutto delle convenzioni. Fossimo nel topic dei librofili nessuno si lamenterebbe della letteratura naturalista adducendo come argomentazione valida il numero delle pagine dei romanzi o la meticolosità delle descizioni. Sono caratteristiche che possono piacere o meno ma non possono essere indicate come la via da seguire o, al contrario, un abominio.
Nun ve piace? E' vuttat' o' ciat' allà :asd:
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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #37 il: 07 Settembre, 2011, 22:00:51 pm »
E si ma la lamentela per la durata del film è solo una convenzione, Wendell ma ammuccate na uallera. Se fossimo nell'uncensored già t'avesse abbuffato e parole... :look:

Offline joint

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #38 il: 07 Settembre, 2011, 22:13:18 pm »
io lo appoggio totalmente a wendell...l'ho visto in un 5 o 6 giorni ma è davvero un grandissimo film.

Vi consiglio anche Melancolia film mi pare di un regista Filippino di cui mi sfugge il nome .....

Online Guallera V.2

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #39 il: 07 Settembre, 2011, 22:16:48 pm »
E pure pensavo che Joint visto il vizietto, fosse più da tipo da Culo e camicia...mi sbagliavo.
Comunque pure il paragone con la letteratura non centra un cazzo, visto che nessuno legge un libro tutto in una botta, soprattutto se una mattonata russa che piace a Suker, mentre un film secondo la logica umana non è possibile vederlo in più giorni.