Ero nel porticato del mio liceo, al confine con il giardino, seduto a uno di quei tavoli di resina bianca che tanto vanno di moda nei cortili fravulesi. Insieme a me Angioletto Clipper, Mattia, Gerardo Petti, Peppe Bart, Nickwire e tre amici del liceo. Uno di questi ultimi, Andrea, s'eva accatta' l'XBox e teneva in mano un volantino pompandosi di quanto fosse conveniente il prezzo. Nickwire lo smonta dicendo che l'ha vista a meno da un'altra parte. Esclamo "Nun 'o pensa' Andre', chist è nu radical chic. Parla, parla, chist nun sape niente". Ricevo l'approvazione di Mattia, che gonfio d'orgolio me vene a dà 'a mano.
Mattia parla comm a na mitragliartrice con Clipper, che sta visibilmente rutt 'o cazz, mentre io faccio la conoscenza di Petti (uomo sicuro e carnalone). Ad un certo punto arrivano i miei genitori cu na furnacella e una busta di carne. Nickwire se ne va declinando l'invito, gli altri restano volentieri. Gerardo piglia l'iniziativa, vuole preparare delle bruschette con i pomodorini. Per non passare sempre per chill che nun fa nu cazz mi propongo per andare a prendere l'aglio.
Scendendo il vico a piedi mi accorgo di stare a Siena

e arrivo fino alla stazione, dove trovo una specie di tavolino a più braccia e piatti (spero che ne abbiate uno simile perché non saprei spiegare che cazz è) che avevamo in cantina per metterci aglio, cepolle e patane. Prendo una capa d'aglio e anziché tornare facendo la stessa strada preferisco fare un giro alternativo, sicuro di evitare la salita. Camminando mi imbatto nel cimitero di Afragola. Sono solo e sebbene in pieno pomeriggio mi caco malamente sotto. Inizio a correre cercando di divincolarmi da quel terribile labirinto fino a quando mi imbatto in un quadrilatero senza uscita in cui campeggia il loculo della mia nonna paterna. Mi sveglio terrificato.
