è assolutamente vero che ragiono così per il luogo dove sono nato e vissuto, ma è altrettanto vero che un ragazzino di 13 anni non può percepire e sopratutto reagire ad una situazione di immediato pericolo. brembate è un paesino di merda, isolato e sopratutto poco vissuto e proprio in questa descrizione non capisco come un genitore possa far star da sola una ragazzina. il mio rammarico è che era una tragedia evitabilissima con più accortenza da parte di tutti certo, ma dei genitori in primis.
Fatti un giro da queste parti e vedi ragazzini pure di 8-10 anni andare in giro tranquillamente al paese vicino. (ok, in gruppetto pure, ma so sempre ragazzini di 8-10 anni, praticamente un foglio bianco, e ti basta dire quattro cazzate per convincerli magari a fargli fare qualcosa che non dovrebbero).
"E se gli succede qualcosa?"
Stammece a casa, tanto lì al 90% non ci succede niente.
Bisognerebbe solo mettere in guardia i bambini dei pericoli che ci sono: non parlare con gli sconosciuti, torna subito a casa dopo la scuola, blabaa..ma vuò verè che un genitore non gliele ha dette ste cose?

Sono cose che capitano finchè ci saranno queste persone. Il problema non è il genitore che non accompagna il figlio, bensì il tizio che si vuole fare la ragazzina e che la uccide pure!
Ti ripeto, un genitore ti può accompagnare e venire a prendere tutti i giorni da scuola, ma se vuoi fare una cosa, tu figlio la fai. E poi è molto meglio dare un po' di responsabilità a questi ragazzini piuttosto che tenerli sempre rinchiusi in casa, che poi quando escono parene e pisciun che si ammoccano tutte le cazzate che uno dice.
E' una situazione che è capitata. Può capitare a chiunque, anche a un uomo di 50 anni.

Cioè, ma mo vuò verè che si sono ribaltati i ruoli? Sono questi che devono andare in galera, non i figli che devono sentirsi pappamolla uallarosi stando in casa o facendosi accompagnare anche a scuola dai genitori.