il paragone con cavani non ha alcun senso...ormai t'è chiavat ncap che cavani prima di napoli era una sconosciuto (forse perchè TU non lo conoscevi), ma non è così. era un attaccante di 23 anni, reduce da un paio di stagioni in doppia cifra giocando defilato e con alle spalle un mondiale da protagonista.
non era un talento con del potenziale (come insigne e muriel), ma un giocatore già all'epoca più forte degli attaccanti che aveva il napoli in rosa.
il fatto che insigne abbia giocato solo in B non fa di muriel un giocatore più forte e più pronto perchè ha mostrato qualche buon numero in una ventina di partite di serie A.
quindi i due sono paragonabili eccome...
perchè sono due ragazzi con del potenziale...e quello lo si valuta a prescindere dalla categoria e dalla continuità delle prestazioni (cosa che è mancata clamorosamente e comprensibilmente a muriel)
verratti è superiore al 70% dei centrocampisti che giocano in serie A già oggi, a 19 anni e mezzo
e sticazzi che la A non l'ha ancora annusata.
Cavani a me piaceva tantissimo. Lo consideravo fortissimo, ma era una mia opinione personale non supportata dai fatti: il Cavani di Palermo e il Cavani di Napoli sono due cose distinte e separate. Uno era un calciatore giovane, affermatosi con il mondiale sudafricano a ottimi livelli, ma non eccelsi, non un campione e un goleador, ma un talento con un potenziale enorme da esprimere ancora. L'altro è diventato un campione affermato dopo una stagione a Napoli e alla seconda stagione una delle prime 5 punte più forti del mondo. Ti invito a leggerti i commenti degli espertoni interisti, quando uscì la notizia dell'interesse dell'Inter sul Matador: si andava dal
"Cagani" per poi passare al
"Cacani" e
"Favani". Fai tu.
Su Veratti: tua opinione personale, che posso pure condividere (nuovo Pirlo), ma a me interessano i fatti e anche qui a fatti stiamo a 0, perché in serie A non ci ha giocato ancora. Lo stesso si diceva per Cigarini, l'anno in cui giocò a Bergamo: il nuovo Pirlo e poi si è visto. Quello che vale per Verratti, per me vale per Insigne e tutti i giovani italiani e ne prendo semplicemente atto: non siamo in Germania, dove i calciatori crescono a ridosso della prima squadra, dove c'è un'organizzazione perfetta e un inserimento graduale e costante dei talenti, dove si investono fior di mln di euro in strutture adeguate. Siamo in Italia, dove non spendiamo un cazzo in strutture e finanziamenti al settore giovanile, dove i ragazzi li mandiamo in club amici a crescere, dove il percorso di crescita che fanno è diverso e più lento, dove alla prima cazzatta che fai diventi nu piscitiello e "
pecché l'ha mis in campo" e cose e cheste.
Insigne ha avuto questo tipo di percorso. Ha dato in qualche modo i suoi frutti. Ha avuto la fortuna di trovarsi il miglior tecnico sulla piazza per un giovane. Non ha senso che lo riportiamo qua, pretendendo da lui le stesse giocate di Lavezzi, lo stesso rendimento al top perché questo succederebbe: il vero pericolo per Insigne so' tutti 'sti chiagnazzari schiattamuorti che mo', sul pecché nun joca cu nuje s'allamientano e ne invocano l'arrivo, per poi cacargli il cazzo ai primi errori che farà con la nostra maglia. Io a tutti 'sti ragazzi la gavetta in serie A, almeno per un anno, la farei fare, per non gravarli di responsabilità e proprio perché non esiste una mentalità radicata in Italia, che li inserisca gradualmente nella rosa dei 22 per poi farceli restare in pianta stabile.