comunque per concludere ecco la recensione migliore che ho trovato in rete

forse (forse), il film non merita 1. ma mi immolo per tutti coloro che non lo hanno ancora visto, e che si aspettano un film quanto meno godibile, vista la media voti.
il film non è godibile, per nulla. e quei flash back continui, anziché regalare dinamismo, creano solo (tanta) confusione. sicché i cinquant'anni di fbi vengono fatti a brandelli. allo spettatore spetta (ecco perché è spettatore), riconoscere i pezzettini storici di riferimento. Di certo non aiuta il make up, che invece rende risibile il processo evolutivo.
c'è dello spoiler, d'ora in avanti.
spiace continuare, ma è più grottesca la caratterizzazione enfatica contenutistica, che quella fisica.
non si possono abbracciare cinquant'anni della vita di una persona per concentrarsi su un aspetto caratteriale - oltretutto marginale e financo trascurabile. il rapporto con il sesso, con la madre, con se stesso, sono didascaliche manfrine che il regista superficialmente agita davanti alla macchina da presa. il risultato non è solo deludente, ma anche irritante.
si dà il caso che j.e.h. sia stato, insieme all'altro grande capo della cia, uno dei più potenti uomini americani dello scorso secolo. i rapporti con la mafia, i delitti politici, i conflitti cia-fbi, l'omicidio kennedy. niente di tutto questo. cinque minuti di colloquio - imbarazzante - con la segretaria in biblioteca, e 5 secondi (cinque secondi) sprecati per la morte di jfk (suo fratello è morto, clic).
molto bene di caprio e n.watts - che dovrebbe pretendere i risarcimenti.
molto male tutto il resto, compreso il caricaturale r. kennedy e l'ingessato hammer ( che invece si piega agile come un bambino nella scena conclusiva- sic)
la lunghezza non è mai un alibi per abbattere un film, tranne quando il film non sa che farsene di tutta quella lunghezza. un film su edgar hoover potrebbe non finire mai, ma guai a non farlo finire mai senza dire nulla.