Breve resoconto di quello che ho visto nell'ultima settimana/dieci giorni (sicuramente dimentico qualcosa...)
Lo stato delle cose di Wim Wenders
Film girato durante la pausa delle riprese di Hammett (e non a caso la trama prende spunto da questa vicenda...), il film si può dividere in due fasi : la prima ambientata in Portogallo durante le riprese di un film di fantascienza intitolato The Survivors, dove il cast è costretto ad interrompere le riprese perchè soldi e pellicola sono finiti, è quella classica da polpettone "filosofisteggiante" con spruzzatona di poeticismo di Wenders, dialoghi praticamente nulli ed i pochi esistenti sono al limite del velleitario e dell'irritante, lunghi silenzi, belle immagini ma di concreto molto poco. Decisamente più riuscita la seconda parte, ambientata a Los Angeles con il regista (P. Bachau) alla ricerca del produttore lestofante (A. Gorwitz) invaschiato in una brutta storiaccia di soldi riciclati alla mafia, sapiente mix di noir e riflessione incrociata tra cinema e morte, che raggiunge il suo punto massimo nel crudo ed inquietante finale. Sta di fatto che Wenders è un regista che spesso mi lascia perplesso...
Luca il contrabbandiere di Lucio Fulci
Il compagno Fulci gira il suo unico noir della sua ricca ed anomala filmografia, ambientandolo in una Napoli invernale, fredda e molto cupa, ma soprattutto secondo autorevoli fonti il film è finanziato da veri contrabbandieri (non a caso Testi racconta che alcune imbarcazioni usate erano di veri e propri contrabbandieri "prestati" per il film e che un giorno furono pagati in contanti con tutte mille lire!!!) e cammorristi, non a caso il plot principale oltre al classico tema caro al noir/poliziottesco/gangster movie all'amatriciana vale a dire quello delle vendetta, è quello della sfida tra "buoni" contrabbandieri dediti solo allo smercio di sigarette con l'appoggio di vecchi cammorristi (nella parte finale nelle vesti di un vecchio gangster con tanto di mitragliatrice "impazzita" che spara ai farabbutti, c'è proprio lo stesso Fulci, in una scena da pieno delirio stracult...) contrapposti ai nuovi cammorristi sanguinolenti dediti al traffico di droga (adesso pensadoci bene, ti accorgi che il tanto bistrattato Fulci era stato molto lungimirante, anche perchè il film è del 1980...) e capeggiati da uno "straniero" (d'altronde era ovvio che il cattivo per eccellenza non poteva essere uno del luogo...), Il Marsigliese interpretato addirittura dall'impegnato Marcel Bozzuffi.
Fulci lo dirige nel suo periodo horror d'oro, ed infatti inserisce nella pellicola scene splatter da puro film gore che lo rendono decisamente violento e disturbante (da buon misogino una donna viene torturata col fuoco sul viso, crani che esplodono a furia di pistolettate, una giugulara fatta "saltare in aria", un ravvicinato colpo di pistola in bocca, un insostenibile telefonata che racconta uno stupro in diretta...). Non una mezza schifezza ma neanche uno dei migliori film del sottogenere italico...
Volti di John Cassavetes
Dopo i film su commissione Gli esclusi e Blues di mezzanotte, Cassavetes torna a dirigere una sua "creatura" al 100% e non a caso esagera (seppur in senso buono)...il film è il risultato di riprese lunghe addirittura 3 anni, girato senza una vera e propria sceneggiatura, infatti la prima mezz'ora di film risulta alquanto ostica, ma una volta calati nella visione, abbiamo l'emblema del suo straordinario cinema (anche se devo dire che continuo a preferire Una moglie e La sera della prima...), fatto tutto di situazioni, di emozioni, con una tecnica sicuramente rivoluzionaria per l'epoca (telecamera a mano a distanza ravvicinata sul voto degli attori...). Come al solito accade nei suoi film, straordinaria performance attoriale.
5 bambole della luna d'agosto di Mario Bava
Il grande Bava odiava questo film, lo riteneva una mezza schifezza...onestamente pur non essendo uno dei suoi migliori thriller, a me non è dispiaciuto, anzi ci sono delle situazioni che dimostrano tutta la sua bravura. Ho trovato interessante questa variazione di 10 piccole indiani con la sua estetica pop fatta di colori sgargianti (già visti nel precedente ed ottimo Sei donne per l'assassino). Cast poi di grandi facciacce del cinema di genere che fu : William Berger (visto in numerosi spaghetti western, su tutti Keoma di Castellari, dove addirittura fa il padre di Franco Nero

), Maurice Poli (che poi tornerà a lavorare con Bava nello strepitoso Cani arrabbiati), ed il romano coatto Howard Ross nella formazione maschille, mentre tra le donne ottima esibizione di bellone dell'epoca in versione zoccoleggiante, su tutte Ira Furstenberg ed un'appetitosa e scostumata Edwige Fenech che passa la maggior parte del film (prima di essere accoppata...) in succinti bikini e biancherie intima da sballo.
The Killer di John Woo
Iperviolento e frenetico noir, assolutamente pessimista e ricco di simbolismi, marchio di fabbrica del regista di Hong Kong all'epoca, prima dell'approdo con conseguente "prostituzione" in quel di Hollywood. Grande perizia tecnica soprattutto nelle scene d'azioni, dosi massicce di violenza e romanticismo, ne fanno comunque un prodotto di alto livello, e la forte amicizia virile qui assume addirittura connotati omosessuali (quando i due protagonisti non fanno altro che chiamarsi Pippo e Topolino, anche nel momento più drammatico del film, devo dire che mi sono sentito per un momento spiazzato...non capivo se la cosa aveva assunto connotati da ridicolo involontario o ero io che non riusciva ad afferrare cotanto romanticismo anche tra machoni...

). Comunque film assolutamente da non perdere.