Vabbè, visto che il post accalorato e familiare non ha funzionato proviamo con quello tecnico ed informale ad uso recensione.

Partiamo dal presupposto che cinecomics non significa niente. Innanzitutto il medium utilizzato è il cinema ? Ed allora come film va in primis valutato; la rispondenza al personaggio dei
fumetti è un aspetto importante ma che viene consequenzialmente dopo la prima analisi.
Quindi possiamo avere film ottimi ma con bassa rispondenza al personaggio dei fumetti (Batman Returns di Burton), film pessimi ma con alta rispondenza al personaggio dei fumetti (Daredevil), film ottimi in entrambe le "fasi" (Batman di Nolan), film pessimi in entrambi le fasi (Punisher). Ma, ripeto, la prima cosa da fare è chiedersi: come film fantastico, quindi con un'alta sospensione dell'incredulità, funziona ? Quello che vedo a schermo è fatto bene o male ?
Com'è il soggetto, la sceneggiatura, la fotografia, la scenografia e gli effetti speciali, il montaggio, la colonna sonora ? E le prove attoriali ?
Ed in base a questo tiro le prime somme.
Bene, The Amazing Spiderman 2 è un film
brutto. Il soggetto è povero (ed ancora di più il messaggio a cui si veicola), la sceneggiatura è traballante e piena di forzature che disturbano lo spettatore (citiamone alcuni: il rapporto tra Harry e Peter inventato in due minuti, la scoperta da parte di Harry dei file segreti, l'intera storia sugli animali che non è chiara, il padre di Peter che costruisce da solo una stazione segreta nella metropolitana, Electro che si materializza come il dottor Manhattan, Harry che è un adolescente malaticcio in grado di penetrare in una struttura di massima sicurezza nazionale come se nulla fosse e di ricattare un presidente di un'azienda passando per gli uffici strapieni di persone con una pistola in mano senza che il tizio in questione gridi
aiuto !, la chiave dell'elettricità della città nell'ufficio del CEO della Oscorp ecc. ecc.) , i personaggi sono caratterizzati male (soprattutto i villain nelle loro motivazioni), fotografia e scenografia sono di basso livello (abuso continuo della computer grafica anche nelle ambientazioni) ed il montaggio è un pugno in faccia all'idea di ritmo, visto che il film non ha profondità ed è tremendamente lento nella parte centrale; colonna sonora anonima. Si salvano gli effetti speciali (che Webb gestisce come sa fare meglio: a botte di tre minuti, visto che è un ex regista di clip) e la prova di Emma Stone, pietra di nome e di fatto, nei panni della dolce Gwen (anche se continuo a ritenere, dopo averla vista in altri ruoli di femme fatale e cazzuta, che sarebbe stata la perfetta Mary Jane...tra l'altro è pure rossa di capelli), la quale riesce a dare anima alla relazione con Peter (scarsissimo Garfield a proposito, che a quanto pare è anche il suo compagno nella vita...gente che nasce con la camicia

), altro punto forte di Webb che, come risaputo, deve la sua notorietà all'assurdamente sopravvalutato "500 giorni insieme", film agrodolce sui sentimenti. E quest'è.
Capitolo II, la rispondenza al fumetto.
Altro termine che non significa nulla. Un film di fumetti dev'essere vincolato al messaggio di fondo (come in tutte le opere) ma non alla pedissequa realizzazione di scene già viste su carta. Se voglio la fedeltà ai fumetti leggo...il fumetto.
Quello che un regista di questo genere di film deve fare è studiare il personaggio e la sua mitologia, le caratteristiche psicologiche e la storia che si sta per raccontare. Questo Nolan l'ha capito più di tutti, ed infatti la sua trilogia di Batman raccoglie le più belle storie del personaggio, ma non le utilizza singolarmente; le fonde tra loro, le modifica, le adatta. Ma quello è Batman. E non importa che il Blake del terzo forum non sia un Robin comparso nei fumetti, perchè ha le caratteristiche di tutti i Robin cartacei; al contrario il Dick Grayson di Schumacher, nei film degli anni '90, ne possiede il nome e le origini...e basta. Allora quale dei due è più fedele ?
Raimi l'aveva capito già da prima, pur staccandosi ancor più di Nolan dai fatti nella loro integrità. Ma quello che vedi su schermo è Peter Parker, anzi IL Peter Parker per eccellenza, quello di Lee-Ditko: uno sfigato che subisce un cambiamento, la morte dello zio, che lo porta ad utilizzare dei poteri (con cui aveva pensato di far soldi) per il bene. Che impara una lezione e migliora come uomo, perchè i fumetti Marvel si concentrano su questo, sull'uomo.
Lo Spiderman di Webb evita tutto questo.
E Gwen...Gwen è il tassello per eccellenza che lega Peter Parker a Norman Osborn, e rende il loro rapporto comparabile solo con pochi altri nella storia dei fumetti (Joker-Batman, per dire). Norman la uccide su un ponte, davanti ad una città intera. Distrugge l'uomo sotto la maschera dinnanzi a tutti, per poi morire poco dopo. E Raimi questi momenti li ha capiti e magistralmente interpretati sotto la sua visione...dunque a me non importa che vi fosse Gwen o MJ, che morisse o no, ma che quel messaggio venisse mostrato.
Lo Spiderman di Webb non lo fa, di nuovo.
Ed allora a me che spara ragnatele con un aggeggio o che ci sia Gwen dagli inizi mi importa poco, perché nelle cose che veramente contano c'è uno stupro in piena regola. Perché tu puoi costruire una caverna iperrealistica di Batman, ma se il secondo Robin (Jason Todd) lo fai uccidere da DueFacce con una pistola e non da Joker con una spranga (paragone Green Goblin/Torre - Goblin/Ponte) allora tu stai davvero uscendo dal seminato.
Stai cambiando le carte in tavola.
Ed allora ti becchi il tuo due in pagella, portandoti a casa il titolo di peggiore cinecomics (ma si, usiamolo) degli ultimi dieci anni.
PS: l'Uomo Ragno, con il suo piano, uccide Electro facendolo scoppiare come una batteria. Alla faccia e che fedeltà ai fumetti di cui vantarsi...