Uagliù, non potete fare paragoni con altri giocatori, qui la situazione è completamente diversa: a differenza di quello che accade in tante altre compravendite, in cui effettivamente è necessario fare una valutazione sul calciatore, qui Cavani ha già il proverbiale cartellino con il prezzo. Non c'è da trattare, non c'è da valutare al rialzo o al ribasso, non c'è da prendere in considerazione offerte più basse e venire incontro all'acquirente: quei 63 milioni sono scritti nella pietra, con la benedizione del Matador stesso per bocca dei suoi agenti del cazzo.
Cavani ha un contratto che lo lega al Napoli: se non ci fosse la clausola di rescissione, a quel punto sì che DeLa potrebbe prendere in considerazione offerte anche minori, perchè in effetti lì il Matador non avrebbe un vero prezzo ma ci si dovrebbe affidare alle "valutazioni" (e a quel punto forse si, il Matador non strapperebbe un prezzo così elevato); ma così non è, il prezzo (ricordiamolo, scelto ed avallato dagli agenti stessi) c'è ed è di 63 milioni, punto e basta. Poi se a Cavani non sta più bene questo prezzo allora ci si siede ad un tavolo e si ridiscute il contratto, però a quel punto le concessioni non devono essere unilaterali, devono cedere terreno sia il Napoli (abbassando o magari eliminando la clausola) sia Cavani e compagnucci (che potrebbero accettare la riduzione in cambio di un altro anno). Qua mi pare che invece i suddetti agenti stiano semplicemente sbattendo i piedi e strillando come bambini viziati perchè il mercato e DeLa non si piegano ai loro voleri: bisogna smetterla di cedere ai ricatti degli agenti, hanno rovinato il calcio.
E' un po' come se volessi acquistare un quadro di Picasso: se volessi comprarlo da un collezionista lo farei prima valutare da un esperto, chiederei quale potrebbe essere il suo prezzo e presenterei la mia offerta al proprietario e da lì si comincerebbe a trattare. Ma se il collezionista ha già messo il cartellino col prezzo, e non c'è ragione per lui di scendere, allora col cazzo, o gli caco quanto chiede o mi chiavo la lingua nel mazzo e il Picasso me lo scordo.