partiamo da un presupposto..vi volete orientare sul digitale o sull'analogico?
I pro e i contro li conoscono un pò tutti..il digitale..permette degli standard qualitativi solamente da un certo prezzo in poi...per standard intendo qualità dell'immagine,assenza di rumore e possibilità di fare stampe di una certa dimensione.
Per il discorso sulla "scalabilità " della fotografia, anche con una macchinetta economica, potete scattare e cominciare a divertirvi. Logicamente, se la macchinetta in questione vi da la possibilità di agire su tempi e diaframmi avrete modo di sperimentare e pure tanto.
Alla fine , come concetti tecnici, si può partire dall'inizio, da tempo e diaframma appunto e io cercherò di spiegarla a pane e pupuaroli, sperando di non fare qualche gaffe ed essere ripreso da claudio.
Alla fine la fotografia funziona con l'esposizione di una pellicola. Ora voi immaginate l'esposizione come il riempimento di una vasca da bagno. Voi volete la vasca piena ad un certo livello per farvi un bagno. I tempi di esposizione rappresentano il "per quanto tempo" avrete aperto il rubineto e vanno da misure come 1/2000 sec fino ad alcuni secondi per esposizione notturne. Il diaframma rappresenta la portata del rubinetto.
La foto deve avere una corretta esposizione. Quindi se usate un rubinetto troppo largo(diaframma molto aperto e troppa luce che passa... i diaframmi vanno dal più aperto f/1 fino al più chiuso f/64 ..e molte volte sono indice del prezzo.. per un obiettivo....obiettivi che ti danno la possibilità di far passare + luce..costeranno di più) e lo tenete aperto per troppo tempo..la vasca si riempirà fino a traboccare. Foto sovraesposta,bruciata forse, e da buttare.
Se avete il diaframma chiuso e troppo poco tempo, foto scura e sottoesposta. Foto comunque da buttare.
Quindi ci sono degli oggetti chiamati esposimetri che mirati contro il soggetto vi calcolano l'esposizione corretta da impostare...sono praticamente quei cosi usati dai professionisti nelle foto di moda..o per le sposa a mergellina.....
Nella maggior parte delle macchine..sono integrati, anche se, nelle vecchie macchine l'esposimetro era solo indicativo, poi potevi scattare come cazzo ti pareva.
Logicamente la tecnologia negli anni 80 (credo) fece si che si potesse decidere come scattare. Per esempio a priorità di tempi? Situazioni in cui hai poco tempo per scattare, punti con un tempo prefissato, e la macchina calcola in automatico il diaframma. Hai il rischio che venga sottoesposta, ma è un rischio da correre in alcuni casi.
Stessa cosa dicasi per i diaframmi.
Logicamente esistono degli espedienti: le pellicole. Una pellicola più sensibile(dai 400 asa in su..poi ci sono fenomeni come il "tiraggio" ma andiamo troppo nel tecnico) e con tempi brevi, vi permette di scattare e avere risultati buoni anche senza obiettivi costosissimi. Logicamente più la pellicola è sensibile, più ci sarà la possibilità di "grana". Ora si dovrebbe fare un discorso lungo tra il concetto di "grana" in analogico e "rumore" in digitale, ma casomai un altra volta e poi claudio è più bravo di me nel digitale.
Se invece volete mettere macchine ferme in posa su un cavalletto, tempi scelti lunghi quanti volete e fotografare paesaggi, esistono pellicole da 50 asa che vi daranno ottimi risultati.
Logicamente la sensibilità della pellicola la potete impostare pure sulla digitale..di solito va da 100 a 1600, a seconda della macchina, del sensore cmos, etc etc.
Per l'iperfocale, casomai lo spiego dopo ,sperando di non aver scritto tutte stronzate

La fotografia , da un punto di vista tecnico questo è, equilibri, che potete a vostro piacimento scompensare per ottenere certi risultati. E sperimentazione, tanta sperimentazione.