Autore Topic: Fotografia  (Letto 9771 volte)  Share 

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bender89

Fotografia
« il: 12 Marzo, 2010, 22:51:56 pm »
C'era un topic simile su TN, quello si che era nu forum. :nono: :look:







« Ultima modifica: 13 Marzo, 2010, 12:38:09 pm da bender89 »

Offline Sam Ent

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Re:Foto
« Risposta #1 il: 13 Marzo, 2010, 10:47:05 am »
qualche classico :

robert capa: il primo fotografo di reportage di guerra a diventare famoso..era un'altra epoca..c'erano guerre un pò in tutto il mondo..e dove si sparava, lui c'era. Famoso aneddoto sulle pellicole scattate durante il D-day...ne scattò 4 o 5 , ma a causa della disattenzione del ragazzo di un laboratorio, solo una si salvò. Quella con le foto più sfocate. Divennero famose proprio per quel loro effetto "mosso".  Il suo motto era : "Se le foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino". Era l'epoca romantica della fotografia, una Leica e nientaltro. Morì per via di una mina in Indocina mi pare.











P.s. per qualunque cosa... ho un decine di libri di fotografia a casa ;)
Siete troppo banali. Per non dire gente e sfaccimm.

Offline signor groucho

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Re:Foto
« Risposta #2 il: 13 Marzo, 2010, 11:40:46 am »
qualche classico :

robert capa: il primo fotografo di reportage di guerra a diventare famoso..era un'altra epoca..c'erano guerre un pò in tutto il mondo..e dove si sparava, lui c'era. Famoso aneddoto sulle pellicole scattate durante il D-day...ne scattò 4 o 5 , ma a causa della disattenzione del ragazzo di un laboratorio, solo una si salvò. Quella con le foto più sfocate. Divennero famose proprio per quel loro effetto "mosso".  Il suo motto era : "Se le foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino". Era l'epoca romantica della fotografia, una Leica e nientaltro. Morì per via di una mina in Indocina mi pare.




P.s. per qualunque cosa... ho un decine di libri di fotografia a casa ;)

Beh, io sono un appassionato.
Di Capa hai detto tutto l'essenziale, e hai postato le foto più famose. Ancora si discute sull'autenticità  del miliziano colpito a morte nonché della sua identità .
Comunque, i miei fotografi preferiti sono:
H. C. Bresson, ovvero "la fotografia", credo di essere uno dei tanti che si è innamorato di quest'arte grazie a lui, il mago del carpe diem.
R. Doisneau, di cui ho sempre apprezzato lo sguardo ironico.
R. Mapplethorpe, il più controverso, capace di far sembrare umana Patti Smith.
E. Erwitt, sempre sulla falsa riga di Bresson e Doisneau, uno sguardo ironico e fanciullesco.
Man Ray, la sua Violon d'Ingres, con la bella Kiki de Montparnasse, è la mia foto preferita in assoluto.
M. Giacomelli, l'unico italiano al MOMA di NY, un malinconico sguardo al bianco e nero più estremo.
Per ora non me ne vengono in mente altri...

Per un forum creai una serie di schede di alcuni fotografi, quasi quasi le recupero se vi interessano...
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

bender89

Re:Foto
« Risposta #3 il: 13 Marzo, 2010, 11:49:10 am »

R. Doisneau, di cui ho sempre apprezzato lo sguardo ironico.




 :asd:

Recupera 'ste schede, lavativo!

Offline signor groucho

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Re:Foto
« Risposta #4 il: 13 Marzo, 2010, 11:49:58 am »

 :asd:

Recupera 'ste schede, lavativo!

Pensavo proprio a questa foto! Perché non le recuperi tu, se ti dico dove? Mi secca andare in quel forum...
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

bender89

Re:Foto
« Risposta #5 il: 13 Marzo, 2010, 11:52:11 am »
Perché non le recuperi tu, se ti dico dove? Mi secca andare in quel forum...

Mandami un emmepì.

bender89

Re:Foto
« Risposta #6 il: 13 Marzo, 2010, 12:16:50 pm »
http://www.heatherfirth.com/

Intanto ho recuperato questo. :look:

bender89

Re:Foto
« Risposta #7 il: 13 Marzo, 2010, 12:21:04 pm »
SE VIVESSI ALMENO UN GIORNO,
SE POTESSI VIVERE,
SE IO VIVO,
NON SAPRà’ MAI SE ERA VERO
CHIUDERà’ GLI OCCHI
E MI VEDRANNO MORIRE,
NON CI SARà€ Nà‰ PRIMA Nà‰ DOPO,
LASCERà’ LA MIA PORZIONE
IN UN CHIUSO GIARDINO DI SOGNI
E IN TUTTI I POSTI,
IN TUTTE LE VIE,
STARANNO A RACCONTARE
IL ROVESCIO DELLA MIA VITA
DOVE MUORE LA MORTE
…
NON SAPRANNO MAI SE ERA VERO.

MARIO GIACOMELLI

Con questa poesia si apre la homa page del sito di Mario Giacomelli. Poiché non mi è permesso trafugare immagini dal suo sito, vi rimando direttamente lì. Vi dirò solo che Giacomelli è l'unico fotografo italiano esposto al MOMA di New York, e posto solo un'immagine presa altrove a scopo esemplificativo. Pertanto, ecco a voi il "girotondo":

« Ultima modifica: 13 Marzo, 2010, 12:24:01 pm da bender89 »

Offline signor groucho

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Re:Foto
« Risposta #8 il: 13 Marzo, 2010, 12:23:00 pm »
http://www.heatherfirth.com/

Intanto ho recuperato questo. :look:

Bravo bravo! Correggi un po' il post di Giacomelli però!
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

bender89

Re:Foto
« Risposta #9 il: 13 Marzo, 2010, 12:23:06 pm »
Robert Doisneau nasce il 14 aprile del 1912 a Gentilly, un sobborgo di Parigi. Studia litografia alla scuola di Estienne, e in seguito diventa fotografo professionista industriale per la Renault. Finché non si unisce all’agenzia Rapho, nel 1946, e che non lascerà  più sino alla morte, avvenuta nel 1995.
Le fotografie di Doisneau sono quasi tutte scattate a Parigi. La Parigi di Doisneau però non è la città  da cartolina, da pubblicità , è la Parigi delle persone normali, dei bambini, degli animali, della quotidianità . Le foto di Doisneau sono sempre pregnanti di una tenera umanità .


Il bacio più famoso della storia della fotografia!


Guardate l'occhio di lui...


Un adorabile bambino che starà  pensando alla risposta giusta...


Beh, è necessario commentare una foto così?
« Ultima modifica: 13 Marzo, 2010, 12:55:06 pm da bender89 »

bender89

Re:Foto
« Risposta #10 il: 13 Marzo, 2010, 12:26:26 pm »
Robert Capa
Nato a Budapest il 22 ottobre 1913, Endre Erno Friedmann, meglio noto con lo pseudonimo di Robert Capa, è con Bresson la personificazione della fotografia di reportage. Ma mentre il francese era dedito specialmente ad un reportage di viaggio, Capa è il fotografao della guerra.
Endre Erno Friedmann, coinvolto in proteste contro il governo di estrema destra, lascia l'Ungheria giovanissimo e si trasferisce a Berlino, dove inizia un lavoro in uno studio fotografico.
Ma, essendo di origine ebraiche, ben presto è costretto a lasciare anche Berlino, a causa dell'ascesa di Hitler, e nel 1933 si trasferisce in Francia.
Propro in questo periodo, per assonanza con il nome del celebre regista Frank Capra, assume lo pseudonimo di Robert Capa, allo scopo di avere un nome di più facile comprensione all'estero.
Nel 1935 fonda l'agenzia fotografica Alliance Photo, l'anno successivo va in Spagna a documentare la guerra civile. Diviene famoso in tutto il mondo per la fotografia del repubblicano colpito a morte dai franchisti.
Sempre per sfuggire alle persecuzioni naziste, Capa si trasferisce a NewYork. Mentre è negli States, scoppia la seconda guerra mondiale. Il 6 giugno 1944 partecipa allo sbarco in Normandia, ma un errore tecnico dell'addetto allo sviluppo fa perdere inesorabilmente quasi tutti gli scatti. Ne rimangono 11 e fortemente danneggiati.
Dopo la seconda guerra mondiale, Capa fonda quella che forse è la più importante agenzia fotografica della storia, la Magnum, con Bresson. Nel corso della sua vita, oltre alla guerra spagnola e allo sbarco in Normandia, Capa ha testimoniato la seconda guerra sino-giapponese, la guerra arabo-israeliana del 1948, la prima guerra d'Indocina. Muore a 41 anni ucciso da una mina in Vietnam, nel 1954.

Il repubblicano ucciso in Spagna:


Lo sbarco in Normandia:


Un altra foto tra le più famose del celebre ungherese:
« Ultima modifica: 13 Marzo, 2010, 12:54:20 pm da bender89 »

bender89

Re:Foto
« Risposta #11 il: 13 Marzo, 2010, 12:30:54 pm »
Non poteva mancare Henry Cartier Bresson, colui il cui nome è sinonimo di fotografia!

Henri Cartier Bresson è nato il 22 agosto 1908 a Chanteloup, 30 chilometri ad est di Parigi. Si avvicina alla pittura grazie all’influenza dello zio Louis, i suoi primi maestri, Jaques-Emile Blanche e André Lhote, lo introducono agli ambienti surrealisti e alla fotografia.
Una Leica sarà  la sua arma, che l’accompagnerà  e gli permetterà  di immortalare i momenti sensazionali dei suoi primi viaggi in Costa d’Avorio, Francia, Spagna, Italia e Messico, nei primi anni ’30. Dopo una breve parentesi statunitense, in cui si avvicina al cinema e espone le sue prime mostre, Bresson è di nuovo in Francia, dove lavora con artisti del calibro di Jean Renoir.
Con la Guerra, Bresson si unisce alla resistenza francese, e dopo un periodo di prigionia in un campo tedesco, diventa, con Capa, il fotografo della liberazione.
Il MOMA di New York gli dedica una mostra postuma nel 1947, in seguito alla falsa notizia della sua morte, ma Bresson è più vivo che mai, e con alcuni amici fotografi fonda quella che sarà  la più importante agenzia fotografica del mondo, la Magnum Photos. A tale agenzia partecipano il polacco David Szymin, che più tardi cambierà  nome in Seymour, George Rodger, William Vandivert e un fotografo ungherese, Endré Friedmann, che verrà  poi ricordato col nome di Robert Capa. Inizia per Bresson una serie di viaggi che lo porterà  in ogni angolo del pianeta e al cospetto delle personalità  più importanti del secolo. Cuba, Messico, India, Giappone, Unione Sovietica, inventa fondamentalmente la fotografia di reportage. Albert Camus, Coco Chanel, Marcel Duchamp, il morente Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Jean Paul Sartre, Alberto Giacometti, Igor Stravinsky, Marilyn Monroe, Arthur Miller, Truman Capote, Richard Nixon sono solo alcune delle personalità  ritratte dal genio della fotografia che nel ritratto aveva il massimo piacere.
Le sue foto si distinguono per le composizioni sempre eleganti, egli blocca il tempo quando ogni elemento è geometricamente al proprio posto: Bresson è il teorizzatore del “momento decisivo”.
Nelle ultime fasi della sua vita Bresson si dedica al primo amore, la pittura, e in particolare al disegno, morirà  a quasi 96 anni il 2 agosto 2004.



Una mattinata nebbiosa a Parigi...


Jean Paul Sartre.


L'uomo che salta è Raimond Queneau!


Esempio pratico del motto latino "Carpe Diem"!


Questo vecchio con le colombe è passato alla storia come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, si chaimava Henry Matisse. L'amicizia con Bresson fu tale che tra le opere di Matisse vi è la copertina della più famosa raccolta di Bresson!


L'artista svizzero Alberto Giacometti nel suo studio di Parigi. Credo che la foto si commenti da sola!

bender89

Re:Foto
« Risposta #12 il: 13 Marzo, 2010, 12:34:58 pm »
Bill Brandt è probabilmente il più grande fotografo anglosassone. Nasce però ad Amburgo il 3 maggio 1904 da padre inglese e madre tedesca. Dopo la prima guerra mondiale si ammala di tubercolosi e passa gran parte della sua giovinezza in un sanatorio svizzero prima, e poi a Vienna per trattamenti di psicoanalisi. Dichiarato guarito, inizia a lavorare come assistente in uno studio fotografico della capitale austriaca.
In casa di un amico comune, ha l'occasione di fotografare Ezra Pound, il quale lo introduce alla fotografia di Man Ray, del quale visita una mostra nel suo studio di Parigi nel 1930, e che ne diviene suo maestro.
Trasferitosi a Londra nel 1933, Bill inizia a lavorare a documentari riguardanti i ari livelli della società  inglese. Nel 1940 è stesso il Ministero dell'Informazione a commissionargli un documentario sui rifugi sotterranei anti bombe.
Dopo la seconda guerra mondiale, con la pace, Brandt comincia il suo studio riguardante nudi e paesaggi. Il resto della sua carriera fotografica è concentrata sull'utilizzo del nudo nel paesaggio e trattato come paesaggio. Spesso difatti distorto, al fine di creare prospettive e profondità  che si sposino perfettamente con il paesaggio.
Infine Bill Brandt muore il 20 dicembre del 1983.
billbrandt.com

Uno degli scatti più famosi:


Un paio di scatti che riguardano il nudo e il panorama:



Offline kurz

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Re:Foto
« Risposta #13 il: 13 Marzo, 2010, 12:37:18 pm »
Stupende.
gesucrì

bender89

Re:Foto
« Risposta #14 il: 13 Marzo, 2010, 12:37:19 pm »
Robert Mapplethorpe nasce il 4 novembre 1946 a New York, e precisamente Long Island, un “buon posto da dove provenire e un buon posto da lasciare”.
Seppur dedito all’arte, in particolar modo alla sperimentazione visiva, al Pratt Institue di New York, è solo in un secondo momento che inizia a dedicarsi alla fotografia. Lo fa tramite una Polaroid, e i primi scatti sono essenzialmente autoritratti e ritratti dell’amica cantante Patti Smith. E’ però intorno alla metà  degli anni settanta che inizia a dedicarsi seriamente alla fotografia, scattando ritratti ad una cerchia di amici che comprendeva tra i vari artisti, compositori, attori pornografici (specialmente della cerchia sadomaso), anche il re della pop art Andy Warhol. Gli scatti sono spesso scioccanti o, come preferiva definirli lui, “inaspettati”. Negli anni ’80 Mapplethorpe prosegue iniziando una ricerca della bellezza e della armonia delle forme, fotografando nudi e fiori, e pur continuando a ritrarre personaggi famosi.
Purtroppo però contrae l’AIDS, e in seguito a complicazioni dovute alla sua seripositività , morirà  prematuramente il 9 marzo 1989 a Boston.


Autoritratto.


L'amore per la bellezza del corpo umano, maschile in particolar modo, la maestria nelle luci e le ombre ad esaltare la muscolatura in tensione...


La purezza della bellezza del fiore e una prorompente malizia...


Patti Smith (non so se avete presente Patti Smith, qui pare davvero una donna!).

Sebbene a parer mio si tratta di pura arte, ho evitato di inserire alcune immagini che potrebbero dare fastidio, pertanto vi rimando all'homa page della fondazione Mapplethorpe

Offline Sam Ent

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Re:Foto
« Risposta #15 il: 13 Marzo, 2010, 12:39:42 pm »
anche io amo erwitt , ma il preferito è doisnau.
Forse perchè non sono un grande amante dei reportage in cui si ritrae dolore. La fotografia deve far sorridere e rifletter. E' molto semplice ritrarre qualcuno di sofferente e provocare una sorta di pathos. Il difficile è far sorridere la gente.
Come italiani mi piace molto ferdinando scianna quando ritrae quelle ragazze stupende in Sicila.

P.s. Bresson era il fautore del "cogli l'attimo". E molti si interrogavano sul che dono avesse per cogliere proprio quel momento preciso, più tardi negli anni , mi pare fu lo stesso H.C.B a dire che in realtà  lui scattava un rullino a minuto se era il caso.

P.s. bender posta le foto ai cani che faceva Erwitt..fanno pariare troppo  :asd: :asd:
Siete troppo banali. Per non dire gente e sfaccimm.

Offline signor groucho

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Re:Foto
« Risposta #16 il: 13 Marzo, 2010, 12:42:52 pm »
anche io amo erwitt , ma il preferito è doisnau.
Forse perchè non sono un grande amante dei reportage in cui si ritrae dolore. La fotografia deve far sorridere e rifletter. E' molto semplice ritrarre qualcuno di sofferente e provocare una sorta di pathos. Il difficile è far sorridere la gente.
Come italiani mi piace molto ferdinando scianna quando ritrae quelle ragazze stupende in Sicila.

P.s. Bresson era il fautore del "cogli l'attimo". E molti si interrogavano sul che dono avesse per cogliere proprio quel momento preciso, più tardi negli anni , mi pare fu lo stesso H.C.B a dire che in realtà  lui scattava un rullino a minuto se era il caso.

P.s. bender posta le foto ai cani che faceva Erwitt..fanno pariare troppo  :asd: :asd:
Non ricordo se avevo fatto anche la scheda di Erwitt, comunque andai a vedere una sua mostra un paio d'anni fa a Lucca per il World Press Photo, mi fece morire!
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

bender89

Re:Fotografia
« Risposta #17 il: 13 Marzo, 2010, 12:43:34 pm »
Emmanuel Radnitzky nasce a Philadelphia il 27 agosto 1890. Il nome d’arte, "Man Ray", derivato dal nomignolo “Manny” e da una riduzione del cognome originale onde semplificarne la pronuncia, compare per la prima volta nel 1911 come firma di un quadro, “Tapestry”, collage di pezzi di stoffa, omaggio al padre sarto. Man Ray a 7 anni si trasferisce con la famiglia a Brooklyn, New York. Lì scopre l’arte, sotto forma delle opere di Cezanne, Picasso, Duchamp. Nel 1914 sposa la poetessa belga Adon Lacroix, che lascerà  5 anni dopo. La fotografia invece la scoprirà  solo nel 1915, quando, in occasione della sua prima personale, si diletta a fotografare le proprie opere. E in quest’anno è anche l’incontro, sempre a New York, con Marcel Duchamp. I due sono precursori e in seguito esponenti di punta dei movimenti artistici che si sarebbero sviluppati di lì a poco, il dadaismo e il surrealismo.
Nel 1921 Man Ray segue Duchamp a Parigi, nel quartiere di Montparnasse, dove conosce anche "Kiki de Montparnasse" (Alice Prin), che sarà  sua modella e amante, fotografata nella famosissima foto "Le Violon d'Ingres". L’ambiente parigino è un fermento di idee, Man Ray può così fare le conoscenze che lo aiuteranno nella sua carriera. Pubblica foto su importanti riviste di moda, ritrae personaggi del calibro di Jean Cocteau, Erik Satie, Georges Braque, James Joyce, André Breton. Scopre inoltre, anche se per errore, la possibilità  di rappresentare gli oggetti “off camera” nelle ormai celeberrime “rayografie”, e in seguito, fu il primo ad utilizzare sistematicamente la “solarizzazione”, scoperta sempre per caso con la compagna dell’epoca Lee Miller.
Nel 1940 torna negli States, a New York, causa la nuova guerra scoppiata, e a Beverly Hills sposa Juliet Browner nel 1946. Man Ray, con la moglie, ritorna ancora a Parigi nel 1951, dove tra fotografie, dipinti, film ed esperimenti vari, continuerà  la sua opera sino alla morte, il 18 novembre 1976. Viene sepolto nel cimitero di Montparnasse.


Autoritratto, 1943


Le Violon d'Ingres, 1924


Nero e Bianco, 1926


Lacrime, 1932


Preghiera, 1930

bender89

Re:Fotografia
« Risposta #18 il: 13 Marzo, 2010, 12:46:51 pm »
Ansel Adams nasce a San Francisco il 20 febbraio 1902, in un ambiente quanto meno agiato. A soli 4 anni si ruppe il naso nel terremoto del 1906, e nel 1907 la sua famiglia subisce un grave collasso finanziario.
E' iperattivo, non riesce a conseguire ottimi risultati in campo scolastico ma è incoraggiato dal padre, mentre la madre incoraggia il padre, incapace di ristabilire le proprie fortune economiche. E' la natura la vera passione del piccolo Ansel. La fotografia arriverà  con calma, iniziando ad impossessarsi di lui intorno al 1919, grazie alla "Kodak No1" che gli viene regalata dai genitori. Si unisce al "Sierra Club" e passa le estati nella valle Yosemite, dove tra l'altro incontrerà  la sua futura moglie Virginia Best, che sposerà  nel 1928 e con la quale avrà  due figli. Ma è l'anno prima del matrimonio, il 1927, ad essere importante per Ansel, che sotto l'influenza intellettuale ed economica di Albert M. Bender :alla: :look: riesce a pubblicare il suo primo portfolio. Da allora Ansel abbandona lentamente gli altri interessi, quali la musica, e si dedica sempre più a tempo pieno alla fotografia. In camera oscura sviluppa la tecnica del "sistema zonale", ovvero trattando separatamente le diverse gradazioni di bianco, grigio e nero in fase di sviluppo. Nei primi anni trenta Ansel è ormai un fotografo affermato ed ammirato. Purtroppo la sua condizione finanziaria non è mai stabile ed è costretto a lavorare per la fotografia commerciale, Yosemite, Kodak, Zeiss, IBM sono alcuni dei marchi che si avvarranno dei suoi servigi. La fotografia di Ansel è essenzialmente naturalistica. Poteva impiegare mesi per uno scatto, studiava la luce migliore con meticolosità , eppure rapidamente poteva scattare e cogliere l'attimo con prontezza ed abilità  che nussuno ha mai saputo eguagliare. Ed è per questo che Ansel Adams è ora sinonimo di fotografia naturalistica, uno dei nomi più importanti di quest'arte. Ansel si spense infine il 22 aprile del 1984, lasciandoci tante belle foto ed un termine di paragone inarrivabile.

Questo è Ansel Adams con la sua vera e propria "macchina" fotografica!









In conclusione, per chi volesse saperne di più, questo è il sito personale del grande fotografo statunitense.

Offline Sam Ent

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Re:Fotografia
« Risposta #19 il: 13 Marzo, 2010, 12:46:54 pm »
P.s.3 ..groucho devo trovare il nome di uno che fece un reportage stupendo..praticamente quando assassinarono J.F.K. la sua salma fu trasportata per tutti gli USA a bordo di un treno, e tutta la gente si fermava vicino ai binari a commemorarla. E ci fu questo fotografo, della magnum, che fotografava l'america(e gli americani) da un treno.

Cmq repubblica ne pubblica interessanti di reportage..tipo la new york di notte spiata...cioè questo che di notte saliva sui palazzi..e fotografava le finestre..molto voyeuristico..ma i palazzi new yorkesi sono stupendi di notte.
Ultimamente ne ho anche visto uno che fotografa vetrine: di ristoranti, di barbieri, ingressi di palazzi.
Insomma..si è capito che l'essenza della fotografia per me è nella street photography..
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