Questo è già un aspetto che ha più senso nello scegliere chi votare. Tuttavia se uno non ha nemmeno uno straccio di programma, non posso avere idea del modo in cui gestirà la cosa pubblica. Anche a me Esposito sembra serio, come ho detto. Però se non mi dice almeno alla De Luca, come ha intenzione di sviluppare il suo intervento nell'ambito dei beni archeologici e storico-artistici, ho dei forti dubbi nell'affidarmi solo all'apparente serietà dimostrata in pubblico. Ma d'altronde come dicevo Caldoro ha dimostrato ampiamente che un programma organico non significa realizzarlo (programma che non condividevo in ogni caso in vari punti, relativamente all'argomento di cui parlavamo). E tuttavia sia oggi che nelle precedenti elezioni i beni culturali non furono nemmeno sfiorati nella discussione pre-elettorale, tranne da Ciarambino e Vozza.
In conclusione, per me ognuno è libero di scegliere i suoi parametri per votare: sensazioni, appartenenza, simpatia, programma, mazzetta, esperienza pregressa, cartomanzia. Ognuno ha il suo grado di dignità, forse qualcuno è meno nobile di altri, ma siccome io sono uno che preferisce vedere chiarezza e completezza, scelgo in base al programma che più mi convince principalmente, tenendo conto un certo senso di appartenenza (che comunque si manifesta nella condivisione o meno della ispirazione politica di un programma) e dell'esperienza pregressa (se conoscendo il personaggio so che non ha mai fatto quello che scriveva nel programma).
Il tuo discorso non fa una piega ma, per un motivo o per un altro (in sintesi mancanza di volontà, mancanza di capacità e mancanza di potere, anche in diverse combinazioni tra loro), tutti i programmi che ho letto nei 22 anni da quando voto, sono rimasti sempre lettera morta e, quando li leggo, non riesco a non vederli come delle prese per il culo.
Marco Esposito esperienza ne ha, non troppa ma il giusto e, nonostante io resti una persona di sinistra, su alcuni temi, sicuramente ideologici, mi ritrovo molto con la linea politica di MO. Addirittura potrei andare a votare, esperienza assolutamente nuova in vita mia, sentendomi addirittura un po rappresentato.
Anzi, paradossalmente, mi sembra meno ipocrita proporre un programma "cornice" minimo che sottintende: noi la pensiamo così (oddio, discorso di nicchia basato sulla consapevolezza che il bacino è piccolo ed è meglio coltivarselo per bene); queste sono le linee guida e, compatibilmente con quello che avremmo il potere di fare, lo faremmo con questo spirito. E comunque, sapendo di essere minoritari all'estremo, avrebbero benissimo potuto proporre un programma più paraculo e il non averlo fatto è una scelta che apprezzo.
Quindi, ricapitolando, poiché sono sicuro che, purtroppo, vincerà il pisciajuolo, almeno spero che una piccola minoranza di persone serie e che hanno idee affini alle mie, cachi il cazzo in consiglio regionale e non diventi, tra un paio di anni, una spalla comprabile con un paio di poltrone strategiche.
Spero di non sbagliarmi, almeno su questo, sennò veramente votare non ha più nessun senso manco a volerlo cercare a tipo Diogene che ormai il lanternino si è bello che stutato.