Autore Topic: Elezioni Regionali 2015  (Letto 36203 volte)  Share 

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Offline DioBrando

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #40 il: 29 Maggio, 2015, 18:58:30 pm »
Me li immagino Pietro Ingrao e Sandro Pertini fare 10 anni di politica e 5 di lavoro  :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:



Ragazzi la politica è una cosa seria, molto seria, troppo seria per lasciarla in mano ai dilettanti, si impara a fare negli negli anni e si fa con amore e passione non per lavoro.

La politica è una cosa troppo seria, soprattutto, per accettare in politica qualsivoglia abbia a che fare col movimento cuinquestelle di sto cazzo.

Il problema è che non sono tutti Ingrao o Pertini, ma capisco che tu non ci arrivi a questo: a capire che quelle sono le eccezioni, non la regola del buon politico... Il contorno è fatto per lo più di gente che senza la politica non saprebbe di che vivere e sarebbe disposta a tutto pur di continuare, a differenza di Pertini ed Ingrao...

Quelle che cita anche Nick sono le eccezioni. Non c'entra una mazza quanto tempo sei stato in politica. Uno che è stato in politica da anni è Borghezio, ha cominciato nel 90... Fioroni ha 35 anni di esperienza alle spalle... Sono questi signori la maggioranza. Non certo i pochi optimates come Ingrao... E almeno un tempo quelli erano i leader, che tenevano a freno la massa di capre canute... Oggi non ne abbiamo praticamente più... In questo clima, meglio ridurre la presenza nelle istituzioni della stessa persona. I tempi cambiano e, se non si può tornare al PCI di Berlinguer, perché di Berlinguer non ce ne sono oggi, meglio cautelarsi in altro modo.

Vorrei far notare comunque che i dilettanti non sono quelli di M5S solamente: Monti era un dilettante, la ministra Guidi era una dilettante, di dilettanti ne troviamo moltissimi in politica. Il punto non è essere dilettanti o meno di politica, quella si impara a farla facendola. Il problema è essere dilettanti nei ruoli che sei chiamato a svolgere. E questo dipende da una preparazione non politica, ma culturale.

PS Vozza, ovviamente a mia opinione, dopo averne letto il curriculum, ascoltato le proposte e soppesato le stesse (compresa la sua preparazione) rientra proprio nelle capre canute di cui sopra... E per capirlo basta leggere il passaggio del programma sui beni culturali della Campania, dove parla a caso di tutto e non della cosa più importante, che oggi afferisce appunto alla gestione dei beni culturali per effetto della riforma Franceschini, ovvero i Poli Museali Regionali... Roba di cui tiene conto pure il programma dei M5S. Il che dovrebbe dire tutto...

That's all folks...
« Ultima modifica: 29 Maggio, 2015, 19:43:20 pm da DioBrando »

Leif Erikson

Elezioni Regionali 2015
« Risposta #41 il: 29 Maggio, 2015, 20:20:26 pm »
Ah vabe mi mancava l'apologia della Svizzera

Offline GeppiGeppi

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #42 il: 29 Maggio, 2015, 20:21:04 pm »
Ah vabe mi mancava l'apologia della Svizzera
Perché tu non leggi i dati :patt:

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Offline DioBrando

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #43 il: 29 Maggio, 2015, 20:48:19 pm »
Ah vabe mi mancava l'apologia della Svizzera

una cosa bisogna dirla... Razzi è dovuto tornare in Italia per fare politica... :look:

E secondo i parametri di Calvin lui non dovrebbe andare a spasso dopo questi dieci anni (DIECI ANNI) da parlamentare... Anzi, alla prossima legislatura sarà maturo come un Ingrao nel '65, con 15 anni di esperienza politica alle spalle... :look:
« Ultima modifica: 29 Maggio, 2015, 20:50:10 pm da DioBrando »

Leif Erikson

Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #44 il: 29 Maggio, 2015, 21:11:11 pm »
una cosa bisogna dirla... Razzi è dovuto tornare in Italia per fare politica... :look:

E secondo i parametri di Calvin lui non dovrebbe andare a spasso dopo questi dieci anni (DIECI ANNI) da parlamentare... Anzi, alla prossima legislatura sarà maturo come un Ingrao nel '65, con 15 anni di esperienza politica alle spalle... :look:
Per me Calvin ha ragione

Offline Artem Dzyuba

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #45 il: 29 Maggio, 2015, 21:39:40 pm »
Quoto Calvin sul dilettantismo politico ed aggiungo che io sono anche favorevole ai vitalizi, sempre che si adotti un sistema previdenziale differente.
Adda venì Baffone!

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #46 il: 29 Maggio, 2015, 21:44:10 pm »
io sono favorevole anche allo ius primae noctis dei consiglieri comunali
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline Tej Parker

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #47 il: 29 Maggio, 2015, 22:21:51 pm »
e senza alcuna discussione

io veramente non comprendo come si possa votare PD, berlusconi, alfano (ALFANO), fitto :rotfl:
Soprattutto PD direi :asd:

Offline DioBrando

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #48 il: 29 Maggio, 2015, 23:25:36 pm »
Per me Calvin ha ragione

Per te qualunque cosa io dica ha ragione l'altro.  :look:
Ma è sacrosanto pensarla diversamente, d'altronde se esistono Salvini e Casa Pound, per esempio, con il loro bacino di elettori..

Tuttavia mi conforta pensare che alcune persone con cui non vado d'accordo la pensino diversamente.  Mi sarei preoccupato del contrario.  Anche se ammetto, per una discussione più sana, avrei gradito degli argomenti a supporto, non il semplice "ha ragione". :look:
« Ultima modifica: 29 Maggio, 2015, 23:38:54 pm da DioBrando »

Offline DioBrando

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #49 il: 29 Maggio, 2015, 23:31:39 pm »
Quoto Calvin sul dilettantismo politico ed aggiungo che io sono anche favorevole ai vitalizi, sempre che si adotti un sistema previdenziale differente.

i vitalizi non sono una pensione comunque, tecnicamente infatti sono erogati dagli enti o organi dove hanno prestato servizio coloro che ne fruiscono, non dall'INPS. Quindi a prescindere andrebbe prima cancellato e pi inserito, al limite, nel sistema previdenziale ordinario.
« Ultima modifica: 29 Maggio, 2015, 23:35:08 pm da DioBrando »

Offline kowalski

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #50 il: 29 Maggio, 2015, 23:36:13 pm »
Vozza è uno dei migliori politici della sinistra campana, un grande compagno ingraiano. Sarebbe stato un ottimo candidato per il centrosinistra. Non prenderà più di un pugno di voti.
Voterò De Luca perché con tutti i limiti che ha, penso che difficilmente sarà un notaio come Caldoro, e M5S.
Polemico ergo sum

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #51 il: 29 Maggio, 2015, 23:42:33 pm »
Vozza è uno dei migliori politici della sinistra campana, un grande compagno ingraiano. Sarebbe stato un ottimo candidato per il centrosinistra. Non prenderà più di un pugno di voti.
Voterò De Luca perché con tutti i limiti che ha, penso che difficilmente sarà un notaio come Caldoro, e M5S.

la mia domanda è: votate per l'appartenenza, o perché avete letto i programmi? Io magari non mi intendo di politica fiscale, però basandomi sul programma riguardante il settore dei beni culturali, dato che per la Campania li ritengo fondamentali, ho concluso che i peggiori da quel punto di vista sono proprio quelli di Vozza e De Luca tra i quattro principali (di Mò non c'è traccia di programma, anche se Esposito mi sembra serio, nell'unico testo che ho trovato sul loro sito non si capisce una mazza su quello che riguarda i beni culturali) . Anche se posso capire che, come disse il fu ministro Tremonti, con la cultura non si magna e quindi possa questo fregare a pochi anche qui dentro.
« Ultima modifica: 29 Maggio, 2015, 23:50:01 pm da DioBrando »

Offline GeppiGeppi

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #52 il: 29 Maggio, 2015, 23:48:43 pm »
la mia domanda è: votate per l'appartenenza, o perché avete letto i programmi? Io magari non mi intendo di politica fiscale, però basandomi sul programma riguardante il settore dei beni culturali, dato che per la Campania li ritengo fondamentali, ho concluso che i peggiori da quel punto di vista sono proprio quelli di Vozza e De Luca. Anche se posso capire che, come disse il fu ministro Tremonti, con la cultura non si magna e quindi possa questo fregare a pochi anche qui dentro.
Ho postato in un vecchio topic un articolo dove chiedevo il tuo parere. Lascia perdere sti cazz e musei e medioevi italici vari.

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #53 il: 29 Maggio, 2015, 23:51:40 pm »
Ho postato in un vecchio topic un articolo dove chiedevo il tuo parere. Lascia perdere sti cazz e musei e medioevi italici vari.

linka il topic che non so quale sia o richiedimi pure qui... :look:

Offline GeppiGeppi

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #54 il: 29 Maggio, 2015, 23:53:08 pm »
linka il topic che non so quale sia o richiedimi pure qui... :look:
Vedi tra quelli non letti.

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Offline GeppiGeppi

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« Risposta #55 il: 29 Maggio, 2015, 23:53:50 pm »

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #56 il: 29 Maggio, 2015, 23:53:51 pm »
la mia domanda è: votate per l'appartenenza, o perché avete letto i programmi? Io magari non mi intendo di politica fiscale, però basandomi sul programma riguardante il settore dei beni culturali, dato che per la Campania li ritengo fondamentali, ho concluso che i peggiori da quel punto di vista sono proprio quelli di Vozza e De Luca. Anche se posso capire che, come disse il fu ministro Tremonti, con la cultura non si magna e quindi possa questo fregare a pochi anche qui dentro.
Mi interessa molto la cultura ma negli ultimi anni mi pare sia stata pressoché abolita nella nostra regione... in generali i dati economici della regione Campania negli ultimi 5 anni, a quanto leggevo pochi minuti fa, sono tra i peggiori dell'intera Europa, in alcuni trimestri sono stati sufficienti a tenere l'Italia in recessione.
Ciò conforta l'impressione che mi è venuta dall'osservazione personale, di una quasi totale desertificazione economica, dei servizi, dell'occupazione, e delle iniziative culturali.
Quaggiù davvero siamo a un passo dal vedere Mad Max e Jena Plissken in giro per la strada...
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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #57 il: 30 Maggio, 2015, 00:15:38 am »
Mi interessa molto la cultura ma negli ultimi anni mi pare sia stata pressoché abolita nella nostra regione... in generali i dati economici della regione Campania negli ultimi 5 anni, a quanto leggevo pochi minuti fa, sono tra i peggiori dell'intera Europa, in alcuni trimestri sono stati sufficienti a tenere l'Italia in recessione.
Ciò conforta l'impressione che mi è venuta dall'osservazione personale, di una quasi totale desertificazione economica, dei servizi, dell'occupazione, e delle iniziative culturali.
Quaggiù davvero siamo a un passo dal vedere Mad Max e Jena Plissken in giro per la strada...



Finché ci sarà gente che permetterà oscenità come la statua equestre nel mezzo del giardino della Reggia o proporrà cacate come la piramide nell'anfiteatro di Pompei per la mostra sui calchi, temo che vedere Max o Jena a giro per via Toledo potrebbe solo portare benefici.... :look:

Comunque tanto per ti posto l'elaboratissimo programma di De Luca, giusto per farci due risate (e questo è quello del testo integrale, non delle slide che ha messo sul sito perché fa figo).


Citazione
Adozione del programma “La Campania, regione del turismo aperto tutto l’anno”, che favorisca la valorizzazione delle risorse naturali, paesaggistiche, culturali e monumentali a tempo pieno e con una logica di moltiplicazione delle attività del settore. Promozione di un grande “Distretto Turistico Globale”, mettendo a sistema le reti di mobilità, il patrimonio di beni culturali e le emergenze paesaggistiche come grande offerta attrattiva di un turismo sempre più costante e qualificato. Adozione di un insieme di misure coordinate per lo sviluppo del turismo campano: progetti integrati per la fascia costiera e le aree interne; iniziative per il turismo culturale e per quello congressuale; implementazione delle filiere termali e del turismo del benessere; diffusione dell’offerta ricettiva di qualità, di case vacanze e “bed & breakfast”; promozione del turismo enogastronomico. Scelte cruciali di integrazione dei fondi europei, delle risorse regionali e degli investimenti privati per la valorizzazione e la messa a reddito dei grandi attrattori culturali campani. Approvazione di una legge regionale per l’“Art bonus” della Campania. Predisposizione di progetti pubblico-privati per l’utilizzo dei beni monumentali per finalità culturali, formative e di accoglienza turistica. Adozione di un testo unico delle norme regionali a sostegno alle attività culturali e dello spettacolo, per valorizzare una delle principali ricchezze della Campania, costituita da una grande presenza di talenti e di iniziative nei campi del cinema, della musica, del teatro e delle arti visive. La realizzazione di una profonda riforma delle regole di attribuzione delle risorse per la cultura e lo spettacolo, con criteri premiali per la qualità delle progettazioni e delle programmazioni. La previsione di incentivi e agevolazioni – anche con la concessione in uso di beni, spazi e strutture pubbliche –per favorire la creatività e le produzioni in ogni campo artistico. Approvazione di una legge regionale per il sostegno della creatività giovanile e dei nuovi talenti campani (laboratori di produzione, sale di prova e registrazione, spazi di socializzazione e interscambio artistico). Sostegno attivo al Sistema dei Conservatori Campani, per la diffusione della formazione e cultura musicale. Iniziative museali audiovisive e rassegne stabili per la valorizzazione della musica e degli artisti della grande canzone napoletana.


Per dire è riuscito a fare peggio di Caldoro e Vozza. Mezza paginetta striminzita e ci riesce a far stare pure il turismo come tema.... :look:

Specificando: quello di Vozza pecca di superficialità sulla materia anche se è più elaborato di quello di De Luca, quello di Caldoro di credibilità visto che è lo stesso inattuato del precedente mandato.

Il migliore resta quello della Ciarambino che vorrei proprio sapere da chi se lo è fatto scrivere...

lo posto giusto per fare un paragone con quello di De Luca.

Citazione
Cultura: Tutela e Valorizzazione BBCC - Politiche Culturali - Istruzione e Formazione Professionale
1 - Premessa e Contributi
Il tavolo regionale Cultura nasce dall'esigenza di andare a “riempire” con esperienze e contributi lo spazio “bianco” del precedente programma regionale 2010 con la consapevolezza di affrontare un tema (la Cultura) ampio, estremamente complesso, dalle molteplici implicazioni e mai affrontato in modo sistemico ed integrato.

L'importanza vitale e la centralità indiscutibile del tema hanno fatto si che un gruppo di attivisti avvertisse e condividesse l'esigenza di incontrarsi per iniziare a discutere di cosa fosse la Cultura e quale potesse essere la “visione culturale” del MoVimento da trasferire all'interno del programma per le regionali 2015. Il tavolo ha lavorato con impegno e determinazione alla costruzione di questa Grande Visione, sviluppando, armonizzando ed integrando i contributi di tutti gli attivisti che hanno preso parte agli incontri regionali.

La Cultura, intesa come “totalità delle azioni che concorrono a valorizzare, tutelare, coltivare, onorare, far crescere e prosperare l'insieme dei beni immateriali e materiali della Regione” ha rappresentato la matrice universale attorno alla quale sono stati esplorati contributi e sviluppate proposte. Il tavolo regionale cultura ha lavorato in modo itinerante, mettendo al centro dell'esperienza la partecipazione e l'inclusione del maggior numero di attivisti. Ha fatto rete muovendosi sui territori senza perdere mai di vista il respiro regionale dell'esperienza di condivisione.

E' stato messo in campo un approccio integrato alla cultura che ha tenuto conto e analizzato i seguenti ambiti di intervento:

TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO e POLITICHE CULTURALI
SCUOLA ISTRUZIONE & FORMAZIONE PROFESSIONALE
Queste aree tematiche sono il risultato di un approccio alla Cultura sistemico ma al tempo stesso differenziato, in cui il valore aggiunto è stato determinato dallo sforzo di sintesi ed armonizzazione di tutti gli interventi, i quali pur muovendosi in sinergia hanno conservato una propria specificità.

Il programma regionale Cultura è stato realizzato con i contributi degli attivisti di Napoli, Frattamaggiore, Teano, Salerno, Pozzuoli, Villaricca, Pianura, Terzigno, Pompei, Avellino e Pietravairano. Si ringraziano tutti i cittadini attivisti che hanno preso parte alla stesura del documento.

2 - Tutela - Valorizzazione dei Beni Culturali e Politiche Culturali
2.1 - Introduzione

La Regione persegue la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale (materiale e immateriale) quale fattore di crescita civile e componente essenziale dell' identità del popolo campano. (art. 5 Statuto Regione Campania). Grande attenzione è rivolta nei confronti del patrimonio di natura immateriale, legato alle tradizioni, ai saperi e alle creatività nazionali che nel corso dei secoli hanno caratterizzato la cultura della Regione nelle sue infinite declinazioni, costituendone un significativo valore aggiunto. Riconoscere inoltre la funzione sociale e culturale della valorizzazione come condizione permanente indispensabile per lo sviluppo sociale ed economico del territorio e dei suoi abitanti. Accesso, conoscenza e godimento del nostro patrimonio culturale (inteso come insieme di testimonianze, in ambito storico, letterario, artistico, musicale, scientifico, paesaggistico e naturale, di un popolo e di un territorio) sono tra l’altro riconosciuti tra i diritti di cittadinanza. “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione” (art. 9 della Costituzione Italiana).

La Regione, nel rispetto delle proprie funzioni, si impegna a mettere in campo azioni volte a promuovere ed incoraggiare “l'interesse” della comunità per il proprio patrimonio culturale, mettendo al centro dell'agenda politica “il livello di partecipazione culturale della popolazione” quale indicatore indispensabile del benessere sociale e civile della comunità. Si fa garante di una “visione culturale” centrata sul bisogno di cultura della cittadinanza con particolare riguardo alle fasce sociali più deboli e a rischio emarginazione. La Regione si impegna a realizzare politiche culturali che da un lato promuovano l’accesso e la partecipazione consapevole e attiva alla cultura, e dall'altro favoriscano la creazione e la produzione di attività culturali. E' indispensabile por questo perseguire il principio di equità sociale affinché l’arte e la cultura siano davvero accessibili a tutti, e riconoscere nella crescita culturale della Campania un diritto “essenziale” della popolazione, con l'obiettivo di concorrere alla diffusione di una sensibilità culturale, artistica e creativa soprattutto tra le giovani generazioni.

Dare valore alla cultura è inoltre una scelta economicamente vantaggiosa perchè significa creare opportunità di lavoro qualificato, frenare la fuga dei talenti e dei laureati dalla nostra regione anche mediante la creazione di nuovi indotti economici che contribuiscano ad uscire dall'attuale fase di stagnazione.

2.2 - Principi Fondamentali

Il programma del MoVimento nel settore dei beni culturali e delle politiche culturali considera i seguenti principi come punti cardine della propria azione politica :

1. conservare,proteggere, valorizzare, sviluppare e promuovere il patrimonio naturale e culturale attraverso la valorizzazione integrata di risorse e competenze presenti sul territorio.

2. intervenire per la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e culturale regionale attraverso la promozione e il coordinamento di progetti di valorizzazione dei beni culturali

3. favorire la creazione di una cultura di reti territoriali tra i principali musei, siti archeologici e monumenti di varia tipologia, ivi compresi archivi e biblioteche, allo scopo di realizzare percorsi integrati tra i beni culturali presenti sul territorio.

4. favorire la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale regionale sia materiale che immateriale attraverso il coinvolgimento e il coordinamento delle progettualità dei soggetti coinvolti pubblici e privati (tavoli di lavoro aperti ai “portatori di interesse” ed altre modalità di condivisione di idee e proposte)

5. offrire servizi innovativi per la fruizione del patrimonio culturale regionale anche attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche avanzate.

6. promuovere tutte quelle azioni volte a migliorare gli ambienti urbani (l.r. n. 26 del 18 ottobre 2002), con particolare attenzione alla riqualificazione dei centri storici in un ottica “integrata” di salvaguardia e sviluppo dei beni e dei relativi contesti culturali e naturali.

7. garantire il principio di trasparenza e la tracciabilità dei flussi e dei contributi di spesa erogati per finanziare l'azione di politica culturale

8. garantire la trasparenza ed l'indipendenza di nomine, incarichi e consulenze da assegnare mediante procedure ad evidenza pubblica in base al principio della competenza.

9. garantire l'assunzione di responsabilità dei gestori dei siti culturali di proprietà pubblica mediante l'individuazione di una figura riconoscibile che risponda circa lo svolgimento delle operazioni di gestione (con particolare attenzione alla preservazione e sicurezza dei beni affidati).

10. favorire lo sviluppo armonico ed indipendente dell’offerta artistica, creativa e culturale della Regione, sostenendo la domanda di cultura dei territori e il diritto di ogni cittadino a coltivare un talento in campo artistico, con particolare attenzione alle categorie sociali più deboli e a rischio emarginazione.

11. riconoscere la funzione sociale dell’intervento pubblico e la piena partecipazione dei cittadini alla vita culturale dei territori.

12. promuovere e sostenere la rappresentanza della società civile all'interno dei consigli di amministrazione di enti, ed Istituzioni Culturali.

13. Riconoscere il principio di equità sociale, attraverso il quale l’arte e la cultura devono essere accessibili a tutti. Riconoscere nell’accesso alla cultura e nella crescita culturale del territorio un diritto “essenziale” della popolazione.

A tal fine è fondamentale che la Regione operi congiuntamente con gli altri enti locali, e promuova ogni intesa con lo Stato, soggetti pubblici e privati, secondo principi di collaborazione e di sussidiarietà, nonché forme di consultazione, informazione e coordinamento con le istituzioni universitarie, di ricerca e di cultura che possano accrescere il livello di conoscenza e tutela del patrimonio culturale.

3 - Principi Metodologici
3.1 - Tutela del Patrimonio

La mancata tutela dei beni culturali quale condizione di degrado di una comunità si ripercuote negativamente sulla qualità della vita di cittadini e territori, limitandone prospettive di sviluppo culturale e turistico e peggiorandone il benessere economico e sociale. La politica di tutela e valorizzazione dovrà quindi perseguire e garantire la centralità della tutela del patrimonio materiale ed immateriale della Regione.

Il MoVimento si impegna per questo a rimettere al centro dell'agenda politica regionale la tutela dei beni culturali, e a promuovere la giusta e necessaria pressione sul tema della tutela e valorizzazione, invitando le amministrazioni competenti ad un'azione costante di ottimizzazione delle risorse destinate agli interventi manutentivi ordinari. Si impegna a realizzare una politica volta a contrastare l'allarmante impoverimento del patrimonio culturale per restituirlo pienamente alla collettività, riportando alla luce le straordinarie ricchezze della Regione.

3.2 - Trasparenza - tracciabilità della spesa e partecipazione dei cittadini

Il MoVimento riconosce nella centralità della trasparenza e della tracciabilità della spesa pubblica le condizioni permanenti indispensabili per tutti i processi decisionali in materia di valorizzazione dei beni culturali. Trasparenza e tracciabilità degli interventi rappresentano la bussola etica della nostra azione politica e verranno perseguite e messe in pratica anche attraverso l'innovazione tecnologica. La digitalizzazione dei processi garantisce di fatto trasparenza, monitoraggio costante, efficienza nella gestione dei soldi pubblici e razionalizzazione.

Il MoVimento promuove l’accesso e la partecipazione consapevole e attiva alla cultura. Favorisce la costruzione condivisa delle identità culturali dei territori, da impulso a tutte le azioni volte alla diffusione di consapevolezza ed interesse per la cura dei beni comuni

3.3 - Priorità alla tutela e valorizzazione di edifici e beni di proprietà pubblica

Il MoVimento riconosce priorità assoluta alla valorizzazione dei beni culturali di proprietà pubblica, attribuendo ad essi precedenza nell'indirizzo delle proprie politiche culturali. Sottolinea per questo la centralità che nell’azione politica dovranno avere gli interventi di recupero e valorizzazione dei beni di proprietà pubblica (sia statali sia locali). In particolare i beni di proprietà dei comuni dovranno prevedere funzioni di rilevanza pubblica e sociale in grado di innescare una serie di meccanismi virtuosi di riqualificazione urbana, sociale ed ambientale.

La cittadinanza deve prendere parte ai processi decisionali attraverso modalità di condivisione di idee e proposte.

3.4 - La valorizzazione dei beni culturali passa attraverso il ripensamento della “funzione” sociale e culturale del bene valorizzato

La valorizzazione del bene culturale passa attraverso la “ funzione che il bene recuperato andrà ad accogliere”. Essa rappresenta un criterio irrinunciabile di valutazione di tutti i progetti di valorizzazione. Ciò significa che nella progettazione degli interventi (parliamo ovviamente di progetti di recupero e rifunzionalizzazione del bene) si dovrà tenere conto della funzione sociale e culturale a cui il bene dovrà rispondere in relazione alle peculiarità artistiche, artigianali, storiche ed antropologiche del contesto in sui il bene si trova. Solo ripensato in questo modo, il patrimonio culturale potrà rappresentare una reale opportunità di crescita e sviluppo del capitale sociale e civile della Regione.

Il MoVimento individua nella “valorizzazione” un processo di riscoperta e consapevolezza collettiva, e attraverso un “uso corretto” del bene, ne promuove “funzioni vive”, in quanto promotrici del benessere economico e civile del territorio.

Promuove e sostiene il coinvolgimento delle professionalità e competenze locali nei processi di valorizzazione culturale ed artistica della Regione, dando impulso a forme di inclusione lavorativa e partecipazione basate sul principio della territorialità e della competenza.

Un approccio, dunque, alla valorizzazione che rimetta definitivamente al centro le potenzialità del bene sia in relazione alla sua fruibilità sia come opportunità di crescita occupazionale ed economica delle realtà locali. Nell’azione complessiva di gestione e valorizzazione particolare attenzione verrà riservata ai siti archeologici di cui il territorio campano è ricco, attraverso una serie di iniziative di diversa tipologia, che vanno dallo scavo archeologico alla valorizzazione del bene, dalla creazione di reti territoriali (tra siti e musei archeologici territoriali) alla realizzazione di percorsi integrati tra i beni.

3.5 - Un approccio “integrato” ai beni culturali

Il MoVimento si impegna ad attuare una politica inclusiva che garantisca il diritto di partecipazione di tutti i cittadini alla vita culturale ed artistica della Regione.

Persegue una politica di valorizzazione basata sulla concertazione e sull'analisi dei bisogni di tutti i portatori di interesse, con particolare riferimento alle istanze sociali ed economiche espresse da territori, cittadini e mondo delle associazioni. Si impegna a realizzare una politica culturale e di valorizzazione che sia in grado di raccordare gli interessi degli operatori del settore con quelli della comunità civile, per favorire lo sviluppo armonico ed equilibrato del patrimonio culturale della Regione e dei suoi abitanti.

Con riferimento alla progettualità, l'approccio integrato è quello che tiene conto delle relazioni esistenti a più livelli tra beni culturali (materiali ed immateriali), beni culturali e ambienti urbani e paesaggistici, con l'obiettivo di creare una sintesi tra progetti in un sistema di valorizzazione complessiva del territorio.

3.6 - Monitoraggio e Innovazione tecnologica

Centralità del monitoraggio e dell'innovazione tecnologica (DIGITALIZZAZIONE) sono condizioni preesistenti indispensabili per tutti i processi decisionali in materia di valorizzazione dei beni culturali. E' necessario per questo l'introduzione del digitale e l'utilizzo spinto dell'informatica a tutti i livelli: dal monitoraggio dei beni alla loro valorizzazione, dalla gestione economica del bene alla sua fruizione. La digitalizzazione dei processi rappresenta un elemento fondamentale per la programmazione delle politiche culturali e l'analisi dei risultati raggiunti. Le informazioni digitalizzate ed immediatamente disponibili permetterebbero di fatto un monitoraggio costante, accessibile e trasparente dello stato di salute del nostro patrimonio: impossibile programmare delle serie politiche culturali, di valorizzazione, e di investimento in assenza di processi digitalizzati.

3.7 - Istituzioni Culturali e Territorio

Nelle linee di indirizzo e programmazione degli interventi pubblici, il MoVimento invita le fondazioni, le associazioni dei teatri stabili, e tutte le istituzioni culturali che ricevono finanziamenti pubblici a politiche artistico-culturali aperte alla cittadinanza. Le istituzioni culturali rilevanti e strategiche sono “chiamate” a partecipare attivamente alla costruzione del capitale artistico e culturale della Regione. Chi fa cultura con i soldi pubblici ne deve dar conto, reinvestendo parte dei finanziamenti in attività culturali aperte e destinate alla comunità, superando i limiti di una produzione culturale ancora troppo spesso autoreferenziale. Il dialogo dell’istituzione culturale con il territorio sarà oggetto di valutazione nell’ambito delle scelte di programmazione dei finanziamenti.

Il MoVimento persegue e da impulso ad una politica che riconosce alle istituzionali culturali destinatarie di finanziamenti pubblici la responsabilità di aprirsi al territorio mettendo a disposizione spazi e competenze, intensificando o inserendo nell’ambito della propria attività di programmazione e produzione artistica misure di agevolazione della domanda di partecipazione. E' indispensabile promuovere un dialogo responsabilizzante e sistemico tra le istituzioni culturali e la comunità, per consentire lo sviluppo di strategie culturali territoriali, inclusive e costanti. Riconoscere la funzione sociale delle istituzioni culturali significa sollecitarle a mettere in campo misure volte non solo alla semplificazione dell'accesso (ridotti - carnet), ma alla piena inclusione e partecipazione culturale della cittadinanza.

3.8 - Cultura : una grande visione

La matrice universale della cultura è il verbo “còlere” che significa “coltivare”, nel senso di prendersi cura. Di chi, di cosa, come e perché: a questo dovrebbero rispondere le politiche culturali e la cultura politica di un paese che con attenzione e riguardo si impegna ad onorare, coltivare, far cresce e prosperare “le tradizioni, i costumi, i saperi, le conoscenze, le invenzioni, l'insieme dei beni immateriali e materiali costruiti dall’uomo nel corso della sua storia ”.

La cultura è avere cura: di un luogo, un identità, un idea, una possibilità, una traccia della storia, una testimonianza del passato, una comunità, un paesaggio. E' cultura il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla partecipazione, il diritto al lavoro, il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto a realizzarsi nel proprio tempo e nello spazio che ci è dato di vivere, il diritto dell'altro, il diritto alla salute, il diritto di coltivare un talento, un'ambizione, una possibilità di realizzazione, il diritto a dissentire, il diritto di critica, il diritto di pensare, di pesare diversamente, di giocare se si è bambini e di fare sul serio da adulti, il diritto di progettare il futuro, il diritto di formarsi una personalità consapevole e critica, il diritto di partecipare alla cosa pubblica, il diritto di scegliere.

E' compito della Regione concorre quindi alla costruzione di una grande visione che definisca “di cosa” e “di chi” prendersi cura. La politica intesa come insieme delle decisioni volte all'organizzazione e governo della cosa pubblica è tutta profondamente culturale. si muove “verso” ed è a sua volta mossa da una “VISIONE” che dovrà essere grande, inclusiva, solidale, comunitaria, progettuale, onesta, incensurata, democratica, partecipativa, competente, trasparente.

Quello che intendiamo affermare è che occuparsi di cultura significa non solo prendersi cura del patrimonio, quale testimonianza di ciò che gli uomini hanno realizzato, e della sua valorizzazione, ma soprattutto significa alimentare, e coltivare l'interesse per la cultura, ovvero “ricostruire il senso del rapporto tra l'uomo e il suo stare al mondo”.

La valorizzazione del patrimonio e le condizioni di accesso ai beni e alle attività culturali rappresentano gli obiettivi imprescindibili di una politica regionale che si impegna a trovare risposte alle seguenti questioni: cosa può fare la Regione per risvegliare l’interesse della comunità per la cultura, quali strumenti può utilizzare e quali sono le sue responsabilità.

Il MoVimento si impegna per questo a realizzare politiche culturali trasparenti che favoriscano lo sviluppo armonico ed indipendente dell’offerta, sostenendo la domanda di cultura dei territori, il diritto a coltivare il talento in campo artistico, la qualità del progetti finanziati, la funzione sociale dell’intervento pubblico, la piena partecipazione dei cittadini e la pluralità delle espressioni artistiche come fonte di ricchezza.

3.9 - Conclusioni

Il MoVimento sostiene e incoraggia un approccio INTEGRATO alla cultura che ritrova nell’atto del “PRENDERSI CURA” la matrice universale della sua azione politica. Per rendere davvero possibile questo approccio, è indispensabile agire su più ambiti di intervento : Scuola ,Istruzione & formazione professionale - tutela e valorizzazione del patrimonio e politiche culturali. Il risultato è rappresentato da un approccio alla cultura sistemico ma al tempo stesso differenziato, in cui il valore aggiunto è determinato dallo sforzo di sintesi ed armonizzazione di tutti gli interventi, i quali pur muovendosi in sinergia mantengono una propria specificità.

4 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI: proposte nel settore dei BBCC
Il nostro patrimonio culturale è veramente “un unico” al mondo e su questo che si fonda la nostra identità di cittadini. Scopo prioritario è quello di assicurarne la piena fruizione sostenendo serie ed efficaci azioni di valorizzazione e nel contempo intervenire in accordo con lo Stato con azioni volte a promuoverne ricerca e conoscenza e con interventi rigorosamente scientifici di conservazione.

4.1 - Manutenzione ordinaria Fondo Unico di Manutenzione Ordinaria
E’ necessario garantire innanzitutto la manutenzione ordinaria dei nostri beni che attualmente è messa seriamente a rischio, se non negata, dai tagli lineari di bilancio sia del MiBACT sia degli enti pubblici territoriali negli ultimi anni. Vero tallone di Achille nella gestione dei BBCC, la manutenzione ordinaria se regolarmente assicurata eviterebbe quei processi di deterioramento del bene a cui poi per far fronte occorre intervenire mediante dispendiosi interventi di tutela. A tal proposito bisognerebbe favorire il crowdfunding (finanziamento collettivo) privato locale creando un apposito Fondo Manutenzione Ordinaria per i BBCC in ogni Ambito Territoriale. Il Fondo, da finanziare attraverso il crowdfunding, servirebbe a svolgere quei piccoli interventi ordinari di manutenzione, indispensabili per una migliore e immediata fruizione del patrimonio culturale ed impedire la creazione di gravi situazioni di crisi (vedi il caso di Pompei). Il fondo potrà essere gestito dalle cooperative locali di giovani professionisti del settore, favorendo così anche la crescita occupazionale. La proposta, che non intende sostituirsi ai compiti istituzionali degli enti in materia di manutenzione ordinaria, rappresenta, in linea con le proposte presentate a livello nazionale dal movimento, uno strumento che va ad integrare e non sostituire l’azione dei suddetti enti, innescando al contempo un circuito virtuoso di partecipazione cittadina alle azioni di valorizzazione e riscoperta del valore culturale del patrimonio.

In nessun caso il fondo potrà intendersi come strumento sostitutivo ai fondi di bilancio; nel senso che il principio non sarà quello di sostituirsi ai doveri della pubblica amministrazione in materia di tutela e salvaguardia dei beni culturali, ma quello di integrare i fondi pubblici già esistenti con i finanziamenti aggiuntivi ricavati dal crowdfunding: non si chiede ai cittadini di sostituirsi alle Istituzioni inadempienti, si pretende al contrario che le istituzioni mettano in campo interventi puntuali e costanti di manutenzione dei beni, ottimizzando le risorse e rendendo trasparenti i flussi di spesa indicati in bilancio. Il crowdfunding viene inteso come strumento di collettiva partecipazione all'identità culturale di un territorio, di micro finanziamenti volontari in favore dei beni e della loro tutela che va ad integrare e non sostituire i fondi propri delle pubbliche amministrazioni.

4.2 - Gestione, valorizzazione e fruibilità del patrimonio culturale: la nostra strategia

Il contenuto irrinunciabile delle strategie di valorizzazione dovrà ruotare intorno all'asse recupero – valorizzazione – gestione e ricaduta occupazionale dell'intervento e prevedere:

1. Piani di gestione

I progetti di conservazione e valorizzazione dovranno prevedere necessariamente piani di gestione . Prima di accedere al finanziamento l’ente suddetto dovrà dimostrare non solo la validità tecnica del progetto ma presentare un piano di gestione valido, che sia sufficientemente dettagliato, comprensivo della valutazione della qualità, della congruità economica, della fattibilità tecnica dell'intervento e che tenga conto dei livelli occupazionali (impegnandosi a non cambiare la destinazione d'uso del bene). Una quota dei finanziamenti dovrà dunque essere adoperata per elaborare piani di gestione efficaci e trasparenti. La Regione dovrà assicurare la correttezza e la trasparenza dalla fase gestionale a quella esecutiva degli interventi.

2. Valorizzazione dei centri storici (l.r. per la valorizzazione dei centri storici della Campania n° 26 del 18/02/2002) Nella valorizzazione dei centri storici è necessario intervenire sia attraverso operazioni di restauro che tengano conto dei materiali e delle tecniche costruttive tradizionali ma che sappiano guardare anche alle innovazioni tecnologiche sia attraverso la valorizzazione delle funzioni e attività “caratteristiche” facilitando (anche attraverso sgravi fiscali lì ove possibile,) l’apertura di attività di natura culturale, teatrale, musicale e artistica nell’accezione più ampia del termine ma anche commerciali “specifiche” (prodotti enogastronomici locali o anche artigianato locale)

3. Affidamento dei beni culturali a cooperative composte da giovani professionisti del posto.

Così come indicato nell’art 14 comma 2 della riforma del MIBACT la “valorizzazione e fruibilità del patrimonio culturale possono essere realizzate efficacemente solo attraverso un dialogo costruttivo tra soprintendenze, enti locali e cooperative di giovani professionisti dei bbcc, mediante la stipula di convenzioni”.

L'affidamento in gestione va inteso come misura integrativa per migliorare l'accessibilità e la fruibilità del patrimonio recuperato. Il soggetto affidatario non deve assolutamente sostituirsi ai compiti istituzionali di enti pubblici e sovrintendenze, ma può invece interevenire per la “gestione” del bene recuperato. Il principio va sostenuto poiché volto a migliorare la fruibilità complessiva del patrimonio. L'affidamento del bene deve prevedere la definizione chiara delle responsabilità del soggetto affidatario quanto a custodia e salvaguardia del bene affidato. L'affidamento deve quindi essere vincolato all'individuazione di un responsabile che risponda dell'eventuale sottrazione di beni o danni al sito dato in gestione. L'affidamento in gestione dovrà essere organizzato attraverso il controllo dell'operato del soggetto affidatario, improntato alla massima trasparenza, vincolato all'obbligo di rendicontazione dell'affidatario e all'inventario dei beni contenuti nel sito affidato in gestione.

4.3 - Educazione scolastica alla tutela dei beni archeologici e promozione del patrimonio archeologico attraverso l' apprendimento diretto.

1. Al fine di promuovere il senso di corresponsabilità nella tutela dei beni archeologici e di favorire la più ampia conoscenza, servirebbe mettere a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado un team di professionisti del settore e proporre percorsi di approfondimento didattico ed iniziative relativamente ai propri musei ed aree archeologiche.

2. Favorire la conoscenza diretta del territorio campano e del suo patrimonio archeologico attraverso itinerari didattici modulati sulle diverse fasce di età degli studenti. Accompagnare il percorso didattico di promozione della conoscenza alla realizzazione di attività nei musei, organizzando esperienze di apprendimento non formale ed offrendo agli studenti esperienze “sul campo”, così da poter sperimentare le conoscenze e capacità acquisite in classe ed usufruire di spazi reali e virtuali per la valorizzazione del lavoro svolto.

3. Elaborare inoltre materiale didattico multimediale e interattivo da mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche coinvolte.

4.4 - Trasparenza nell'affidamento in gestione dei servizi aggiuntivi (alla fruizione di un museo o sito culturale) e loro monitoraggio

Fare chiarezza sulla gestione delle forniture dei servizi aggiuntivi (quali tra gli altri i servizi di promozione, organizzazione di eventi, biglietteria, caffetteria, ristorazione, bookshop) con particolare riguardo all'operato delle società miste pubblico - privato, perseguendo principi di trasparenza, libera concorrenza e affidamento in gestione dei servizi mediante gara pubblica, affinché a tutte le imprese che operano nel mercato dei servizi aggiuntivi per i musei vengano garantite paritarie e non discriminanti condizioni di accesso.

Garantire l'azione sistematica di verifica e controllo sulle modalità di rinnovo degli affidamenti che dovranno essere limitati nel tempo, non potranno essere taciti, né prorogati, dovendo invece avere una durata proporzionale agli investimenti effettuati dal gestore per la valorizzazione del bene.

A questo, si aggiunge l'azione di ricognizione sulla validità del sistema complessivo di organizzazione e gestione delle attività finalizzate alla valorizzazione dei beni culturali. Il monitoraggio, in questo caso, dovrà garantire l'efficienza e l'efficacia dell'azione di gestione e valorizzazione, riservando particolare attenzione:

1) alla qualità della prestazione e dei servizi erogati

2) alla compatibilità delle attività accessorie e di valorizzazione svolte all'interno dei siti affidati in gestione (attività compatibili con la natura degli siti e la tutela dei beni in essi conservati).

3) alla reale e piena valorizzazione culturale ed economica del bene affidato.

4.5 - Sistema informativo del Patrimonio Culturale Regionale (Portale dei BBCC)

Prevedere un sistema informativo del patrimonio culturale con l'obiettivo con l'obiettivo di rilevare e censire in modo digitale i dati utili alla conoscenza e alla gestione “trasparente e razionale” dei beni culturali e del paesaggio.

Il sistema informativo del patrimonio culturale dovrà acquisire e fornire tutte le informazioni sullo “stato di salute” dei singoli beni, monitorandone costantemente la condizione di conservazione e producendo per ogni sito censito l'anamnesi completa del bene. Attraverso la creazione di un portale dei BBCC – sarà possibile accedere alla scheda del bene, ed ottenere informazioni sul suo stato di conservazione, sugli interventi di tutela e valorizzazione già realizzati – in corso di realizzazione e programmati.

Allo stesso tempo il sistema informativo dei BBCC dovrà fornire un monitoraggio capillare di tutti i progetti di finanziamento autorizzati sul bene con l'obiettivo di controllare : l'entità dell'investimento – modalità di utilizzo – avanzamento della spesa e degli interventi – tempistiche – coerenza con i risultati attesi).

Il portale dovrà inoltre rappresentare il canale privilegiato di interazione tra il cittadino e l'amministrazione in materia di segnalazione e denuncia di situazioni di crisi e degrado dei beni del patrimonio, fornendo la possibilità di monitorare lo stato di avanzamento della segnalazione fatta dal cittadino e prevedendo un meccanismo di Alert al superamento di un tot numero di segnalazioni in grado di innescare a tutti i livelli l'adeguato processo di verifica ed ispezione in capo agli enti preposti.

Così pensato il sistema informativo del patrimonio culturale della Regione rappresenterà la piattaforma digitale, unica ed integrata di monitoraggio, aggiornamento, raccordo e valorizzazione delle conoscenze già esistenti sul territorio, e assicurerà la pubblicità e la trasparenza dell’intervento pubblico sui beni culturali. Inoltre l'azione di censimento favorirà la collaborazione e lo scambio reciproco di informazioni e pratiche tra lo Stato (contribuire ai sistemi informativi nazionali) gli enti locali, le università e altri istituti e soggetti pubblici e privati.

1.1 - Strategie di Valorizzazione dell'area flegrea e del parco del Vesuvio

Parco regionale dei Campi Flegrei

Dal punto di vista della conservazione l’area dei campi flegrei è un esempio di come il patrimonio culturale possa essere strettamente correlato all’importanza del paesaggio. Purtroppo gran parte di questo straordinario patrimonio di storia (e natura ) risulta fortemente degradato, spesso inglobato in proprietà private, in alcuni casi addirittura ridotto a discarica a cielo aperto, a volte recuperato ma inutilizzato (come nel caso della necropoli di s.vito).

L’area è parco regionale dal 2003 ed è probabilmente l’area a più alta valenza ambientale e storico-archeologica di tutta la Regione.

L’idea è di cominciare, proprio da qui, a ragionare di un progetto di recupero e valorizzazione che restituisca in primis centralità ai siti maggiori per costruire attorno e attraverso di essi strategie culturali, artistiche e turistiche finalizzate alla valorizzazione e promozione dell'area nella sua complessità.

In linea generale si è concordi nel riconoscere la centralità dell'anfiteatro Flavio e del Museo di Baia quali elementi o “motori” della strategia di valorizzazione dell'area flegrea i quali, opportunamente valorizzati, potrebbero “riaccendere la luce” su siti meno conosciuti (ma tutti straordinari) di cui l'area è ricca. Si dovrà promuovere, inoltre, un serio percorso di musealizzazione per il recupero, la messa in luce e la fruibilità, dei reperti e delle testimonianze archeologiche di cui l'area flegrea è ricca. L'obiettivo della musealizzazione è triplice: rendere fruibile il patrimonio ad oggi inaccessibile, sottrarre all'oblio, al degrado e all'abbandono reperti di valore inestimabile attraverso una efficace strategia di valorizzazione, promuovere la cultura e la storia dell'area flegrea.

Il principio (musealizzazione in loco) potrebbe essere esteso a tutte le testimonianze archeologiche rinvenute sul territorio regionale (non solo dell'area flegrea). Questo permetterebbe di riportare in luce e promuovere la conoscenza delle identità specifiche dei singoli territori. L'idea prevalente resta inoltre quella di mantenere un legame simbolico e fisico stretto tra il reperto e il territorio in cui è stato rinvenuto. Nello sviluppo del progetto di valorizzazione dei siti, attenzione particolare dovrebbe essere data all'inclusione sociale di categorie a rischio emarginazione, con l'obiettivo di proporre un nuovo modello di valorizzazione quale forma di riscatto sociale ed economico del territorio e dei suo abitanti.

Parco del Vesuvio

Il parco è forse l’ esempio più straordinario del connubio tra storia e natura. Si tratta di un paesaggio ancora in parte agreste fatto di campagne, resti di antiche ville romane rustiche (risalenti al primo secolo a.c.) ed edifici che si sono stratificati a partire dal medioevo, nonché un bellissimo museo di arte contemporanea ,il museo Emblema che svolge una significativa attività di didattica. Ma è anche l’unico sito «protetto» al mondo ad essere stato sede di discariche di rifiuti autorizzate, oltre che di aree di sversamento e di occultamento illegale di rifiuti di ogni genere. Un territorio che dal punto di vista ambientale ed archeologico potrebbe essere un ”vanto“ per le innumerevoli potenzialità ma che di fatto, tra bonifiche che non arrivano mai e beni di inestimabile valore storico e culturale lasciati a subire un costante degrado e danneggiamento, sta diventando una emergenza. Oltre, ovviamente , all'avvio delle opere di bonifica di tutte le aree oggetto di sversamento , lecito ed illecito, allocate all'interno del parco, l’idea è quella di adottare una strategia che tenga conto di quelle che sono le peculiarità dell’area e da lì riparta per rivalorizzare un area di eccezionale valore ambientale e culturale.

Sicuramente va incoraggiata, attraverso una serie di interventi seri ed efficaci, la vocazione agricola della zona, promuovendo la creazione di attività agricole (possibile riconversione ad agriturismo) o di fattorie didattiche, ma anche prevedendo attività sportive sostenibili e praticabili in ambienti naturali come questo.

E' importante inoltre recuperare le attività tradizionali locali come l'artigianato, e le peculiarità geologiche dell’area che potrebbero richiamare attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca scientifica. Per una efficace strategia di riqualificazione e per la piena valorizzazione delle potenzialità turistiche dell'area non si può prescindere da un un piano di mobilità integrata e sostenibile che colleghi le aree di interesse rendendone possibile fruibilità ed accessibilità. A tal proposito si potrebbe intervenire sulla riqualificazione della bellissima e antica tratta ferroviaria che metteva in comunicazione i paesi dell'area vesuviana, ad oggi dismessa e abbandonata.

5 - POLITICHE CULTURALI: proposte e progetti
La crisi economica rimette drammaticamente in secondo piano i bisogni culturali di giovani e famiglie sempre più a rischio di emarginazione. I dati sul consumo culturale delle famiglie campane pubblicati dall'Istat (Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese) ci presentano una Regione sempre più in crisi di partecipazione culturale e sociale. Parliamo di abitudini, comportamenti e stili di vita non obbligatori (come leggere un libro,andare al cinema, a teatro, visitare un museo, andare ad un concerto) che sempre più si allontanano dall'esperienza culturale. Questi dati uniti alla riduzione di spesa del bilancio familiare, ai dati sulla dispersione scolastica e sulla disoccupazione giovanile incidono drammaticamente sulla socialità, la qualità delle relazioni umane, il bisogno di aggregazione e conoscenza, e più in generale “il modo di stare al mondo dei cittadini campani”. Le azioni di politica culturale dovranno per questa ragione favorire la creazione di un sistema culturale inclusivo e dialogante che miri alla partecipazione attiva e alla crescita culturale individuale e collettiva.

5.1 - Misure per l’agevolazione della domanda di partecipazione culturale e di contrasto alla desertificazione culturale delle aree disagiate e periferiche.

1. Favorire l'accesso alla cultura mediante il coinvolgimento pieno della persona, con particolare riguardo alle fasce sociali più deboli e a rischio emarginazione, attraverso il recupero dell'esperienza culturale come esperienza formativa.

2. Mettere in campo azioni che oltre ad agevolare la fruizione culturale favoriscano la piena partecipazione dell'individuo. E' indispensabile per questo pensare ai cittadini non solo come fruitori/consumatori ma soprattutto come “attori della cultura” e sviluppare da questa consapevolezza una politica culturale che assicuri medesime possibilità di conoscenza, aggregazione, espressione e relazione, con particolare riguardo ai contesti sociali più disagiati.

3. Rimuovere le barriere materiali di accesso (fisiche ed economiche) in modo da facilitare l'accesso alle categorie sociali più deboli (abbattimento delle barriere, politiche di low price, sistemi di trasporto adeguati e azioni di sostegno alla mobilità)

4. Rafforzare il capitale umano della popolazione attraverso la piena partecipazione alle attività culturali (siano esse artistiche in senso stretto o più in generale di conoscenza e di ricreazione) sostenendo la diffusione di attività espressive e progetti culturali di qualità, quali laboratori teatrali o musicali ed esperienze artistiche o culturali realizzate anche in collaborazione con altre istituzioni presenti sul territorio (Scuole – Teatri – Direzioni Scolastiche – cooperative di operatori culturali - Asl)

5. Incoraggiare la diffusione della sensibilità culturale tra le giovani generazioni attraverso la promozione delle abilità artistico-creative, mediante la creazione di borse di studio per i giovani talenti dell'arte e della cultura.

6. Promuovere e concorrere al dialogo responsabilizzante e sistemico tra Istituzionali Culturali e Comunità per la costruzione di strategie culturali territoriali inclusive e costanti nel tempo, basate sui bisogni di aggregazione e partecipazione culturale espressi dal territorio in cui l'istituzione opera. Rafforzare la funzione sociale dell'Istituzione riconoscendogli la responsabilità di aprirsi al territorio mettendo in campo misure di agevolazione della domanda e di partecipazione culturale come ad esempio: sale prova gratuite - prove generali aperte e gratuite - giorni di programmazione dedicati a scolaresche e giovani - visite guidate gratuite - percorsi professionali per aspiranti operatori artistici e culturali - progetti formativi dedicati a categorie sociali a rischio esclusione - iniziative di studio e di approfondimento.

7. Predisporre e favorire la costituzione di compagnie teatrali e musicali, e più in generale di forme espressive e partecipative di tipo artistico in ambito scolastico mediante l’affidamento in gestione di spazi pubblici da reperire anche all’interno degli istituti scolastici e da mettere a disposizione per sale prova, rappresentazioni e concerti. (sostegno alla creatività amatoriale e non professionale)

8. Agevolare l’affidamento e la gestione degli spazi pubblici inutilizzati da parte di operatori culturali e teatrali che operano in contesti periferici o di maggior disagio per ospitare progetti artistici - culturali, di formazione e didattica artistica. Favorire il riuso di spazi abbandonati e in disuso per lo sviluppo di progetti culturali aperti alla cittadinanza e per promuovere la diffusione del valore della cultura quale presidio fondamentale di socialità e aggregazione.

9. Promuovere l'organizzazione di itinerari e percorsi didattici integrativi e modulati coerentemente alle esigenze dei singoli contesti (Scuola – Famiglia – Studenti). Accompagnare e supportare il percorso didattico di educazione creativa alla realizzazione di percorsi di apprendimento presso Teatri – Conservatori – Archivi - Sartorie – Atelier di Moda – Case Editrici – Biblioteche (etc). Promuovere la sensibilità creativa attraverso esperienze di apprendimento non formali così da permettere agli studenti di sperimentare attitudini, capacità e inclinazioni. Concorrere anche attraverso l'educazione creativa, all'acquisizione di una piena consapevolezza e sensibilità culturale tra le giovani generazioni.

10. Sostenere la Cultura quale presidio di legalità contro l'abbandono e il degrado delle periferie : il Teatro Trianon di Napoli, un caso emblematico di cattiva politica.

5.2 - Azioni volte a favorire la creazione di imprese e l’offerta culturale

1. Investire nelle Start Up di imprese culturali creando bandi ad hoc che favoriscano l’aggregazione di singoli o gruppi intorno ad un progetto che abbia un chiaro respiro culturale. Favorire nuove forme di progettazione, produzione e distribuzione di servizi e prodotti culturali con BANDI AD HOC DEDICATI AGLI OPERATORI ed imprese culturali con particolare attenzione al settore delle imprese creative (Architettura e design) - culturali (Musica – Libri – Film – Radio) e delle performing art e arti visive

2. Promuovere azioni dedicate alle imprese culturali e creative di accompagnamento, tutoraggio e supporto alla progettazione per l'accesso ai finanziamenti locali e comunitari con l'obiettivo di incentivare la produzione culturale e al contempo promuovere attraverso la cultura un nuovo modello di sviluppo locale e sostenibile.

3. Prevedere la creazione di sportelli dedicati al credito creativo e alle imprese culturali

4. Promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’uso dei beni di proprietà pubblica per progetti culturali – artistici e di intrattenimento e quindi favorire il recupero di spazi in disuso per la creazione di attività artistiche e la formazione delle professionalità dell'arte, magari attingendo anche ai beni confiscati.

5. Promuovere e valorizzare i talenti e le nuove realtà di sperimentazione che operano sul territorio, organizzando rassegne per progetti emergenti (DANZA – TEATRO – MUSICA). Promuovere festival (dalla musica, al teatro d'attore, al teatrodanza , dalla danza classica a quella di ricerca, attraverso i molteplici versanti della contemporaneità, dall’arte in strada alle più innovative espressioni del nuovo circo; dai classici del cinema alle più nuove produzioni della cinematografia indipendente di tutti i paesi.) A conferire una speciale suggestione agli eventi potrebbero contribuire ambienti artistici e naturali d'eccezione: singolari spazi architettonici di piazze e cortili storici, di abbazie, chiese, castelli e fortezze, giardini di antiche dimore che costituiscono inediti fondali scenografici, entro cui si combina felicemente la creatività dell'invenzione fantastica con l'unicità e l'emozione dello spettacolo dal vivo. Le iniziative dovranno essere ben tematizzate (organizzate su un tema specifico) ed evitare il rischio di inutili polverizzazioni.

7. Creazione di Sportelli per l’arte e lo spettacolo (informazione su bandi – tutoraggio – progetti, fondi, consulenze amministrative e fiscali, avvio di impresa)

5.3 - Progetti

La musica

La Regione deve promuovere un programma specifico per lo sviluppo del sistema musicale, un complesso di azioni rivolte a tutte le componenti artistiche, professionali, imprenditoriali e istituzionali che concorrono alla produzione, distribuzione e promozione musicale del territorio dagli artisti, imprese, etichette discografiche, festival, studi di registrazione, service, produttori, distributori, organizzatori che operano sul territorio ed Enti Locali) e contestualmente consolidare l’attività musicale regionale a beneficio del pubblico e dell’indotto generato. Le attività devono essere finalizzate alla crescita e alla valorizzazione del comparto musicale regionale, segmento produttivo in grado di favorire lo sviluppo culturale, turistico ed economico del territorio. La proposte è quella di promuovere un festival della musica campana che potrebbe sostenere il sistema musicale regionale attraverso l’erogazione di servizi e finanziamenti disciplinati da avvisi pubblici - pubblicati e promossi capillarmente attraverso i principali canali di diffusione - al fine adottare criteri di selezione e parametri di accesso trasparenti e oggettivi; dovrebbero essere destinati a soggetti giuridici residenti in Campania e a soggetti giuridici non residenti in Regione che svolgono le proprie attività di produzione, distribuzione e promozione musicale sul territorio regionale. Per la valorizzazione del comparto musicale regionale e lo sviluppo dell'intera filiera musicale (compresa la musica classica, contemporanea) occorrono bandi “seri” che siano finalizzati a promuovere compositori, gruppi, orchestre di musica colta campana, ” realtà talentuose“ spesso sconosciute della nostra Regione. Questa azione di promozione va integrata con azioni di supporto e valutazione dei vari suoni o artisti attraverso la promozione  via web, youtube, e radio degli stessi.

6 - PIANO DELLA CULTURA della Regione Campania
Sulla scia di quanto già sperimentato da altre Regioni (es. Regione Toscana Legge regionale 25 febbraio 2010, n. 21) e in considerazione dell'assenza di una grande visione culturale della Regione Campania, si rende necessaria la produzione di un Testo Unico che vada ad agire in modo sistemico, organico e trasparente su un tema “la Cultura” estremamente complesso, ampio e dalle molteplici implicazioni.

Il Testo Unico insieme al PIANO DELLA CULTURA dovrebbero rappresentare gli strumenti principali della strategia culturale della Regione, nonché indicare sistema delle regole e linee della programmazione degli interventi in materia di beni culturali e paesaggistici, istituti e luoghi della cultura, servizi aggiuntivi e attività culturali.

Il testo unico andrebbe quindi a definire il quadro normativo di riferimento in grado di regolamentare in modo univoco e immediato il sistema di norme e di diritti della Cultura in materia di Istituti e Luoghi della Cultura, Musei, Archivi, Biblioteche, Istituzioni Culturali, Beni Paesaggistici, Promozione e Organizzazione delle Attività Culturali tra cui attività teatrali, musicali, di danza, cinematografiche, audiovisive, multimediali.

E' necessario per questo un grande sforzo di sintesi e di armonizzazione di tutti gli interventi normativi (Testo Unico) e di programmazione (Piano della Cultura), con i quali definire un quadro strategico uniforme e certo che renda davvero esecutivo, e non solo teorico, quell'approccio integrato di cui la Regione ha bisogno.

7 - Gestione dei Fondi Comunitari
Il paragrafo intende fornire delle linee guida e di indirizzo nell'ambito dell'utilizzo dei fondi relativi alla programmazione 2014 – 2020 e già messi a disposizione degli stati membri.

In virtù delle anomalie, dei difetti di trasparenza ed efficacia, delle incapacità progettuali delle precedenti programmazioni, dell'utilizzo distorto dei fondi spesso oggetto di sprechi ed episodi di corruzione, delle pressioni clientelari e malavitose esercitate sugli enti preposti nell'indirizzare questo o quel determinato stanziamento, la Regione deve impegnarsi a garantire che i fondi comunitari già messi a disposizione vengano utilizzati in modo trasparente ed efficace, monitorando, in qualità di regista della programmazione, la validità degli stessi e i relativi impatti quanto a crescita e sviluppo economico e sociale.

I fondi europei dovrebbero concorrere significativamente allo sviluppo socio economico della Regione ed è nella Regione che si concentrano le maggiori risorse, i maggiori sprechi e i maggiori rischi di distorsione clientelare. La qualità di utilizzo dei fondi comunitari dipenderà per questo dalla qualità del governo locale che ne dovrà garantire la trasparenza e il controllo.

Monitoraggio capillare sui finanziamenti, controllo dei flussi di spesa e riscontro puntuale sui risultati conseguiti nell'ambito di ogni singolo progetto finanziato verranno perseguiti attraverso l'introduzione sui siti web regionali di reali strumenti di trasparenza e pubblicità, affinché anche la cittadinanza sia messa nelle condizioni di partecipare attivamente ed in modo semplice alla verifica di tutte le decisioni di finanziamento che riguardano i beni culturali della Regione. (vedi proposta del portale dei beni culturali)

E’ necessario inoltre che la Regione metta in atto programmi e politiche che prevedano:

1) la presentazione di piani di gestione validi per un periodo non inferiore ai 10 anni successivi alla fine dell’intervento che tengano conto dei livelli occupazionali impegnandosi a non cambiare la destinazione d’uso. Una quota degli investimenti deve essere adoperata per elaborare piani di gestione efficaci, trasparenti e monitorabili.

2) l'affidamento di più oneri e maggiore autonomia ai comuni dal momento che i beni culturali ricadono nei loro territori di pertinenza. L’interesse dei comuni deve essere quello di valorizzare i beni culturali che ricadono nelle loro disponibilità e che possono quindi contribuire a migliorare il tessuto culturale, sociale ed economico del territorio.


tra parentesi è anche possibile dare suggerimenti sul loro sito dove è pubblicato in una bacheca apposita, non ho ancora scritto niente ma ci stavo pensando.

Se vuoi metto anche quello di Vozza. Non volevo fare un post troppo lungo. Qui il PDF
http://www.vozzapresidente.it/wp-content/uploads/2015/04/Agenda-del-cambiamento.pdf

come si può vedere nella sezione dedicata ai beni culturali passa una pagina e mezza a prendersela con Caldoro, il resto a parlare in maniera molto generica di aspetti di tutela senza mostrare un approfondimento tecnico tranne un accenno all'archeologia preventiva e all'AOA.
« Ultima modifica: 30 Maggio, 2015, 00:51:52 am da DioBrando »

Offline kowalski

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #58 il: 30 Maggio, 2015, 03:57:10 am »
Ma cosa ti ha colpito del programma del 5 stelle, la lunghezza o la rivelazione dell'etimologia delle varie parole?
A me sembra la solita enunciazione di frasi fatte, banalità e buoni propositi che si fa sempre in questi casi... aprire sportelli, favorire startup... esattamente le stesse cose di De Luca che è stato più stringato, e di tutti gli altri candidati in corsa (con la differenza che Caldoro sostiene di aver già fatto queste cose).
Un programma vero a mio avviso sarebbe l'indicazione di azioni concrete attraverso le quali raggiungere gli obiettivi che si enunciano, ma per me dire cose come "promuovere azioni volte a migliorare gli ambienti urbani" "offrire servizi innovativi" non è un programma... sulla carta chi non è d'accordo con queste cose? E poi spiega come le realizzi.
Alla fine la verità è che sappiamo tutti, e siamo tutti d'accordo sulle cose che si dovrebbero fare (investire in ricerca, cultura, infrastrutture, nuovi settori industriali, tutelare l'ambiente ecc.), il problema vero è la credibilità e la capacità dei politici nel realizzare le cose che si promettono da anni.
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Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:Elezioni Regionali 2015
« Risposta #59 il: 30 Maggio, 2015, 07:33:01 am »
Oggi come oggi, purtroppo, i programmi per una regione sono un concentrato di ipocrisia perché, all'atto pratico, il ruolo della regione è diventato decidere quanto e cosa tagliare per rientrare nei parametri di spendig review.
Non che non sia una scelta politica ma fare dei programmi che non si potranno realizzare è una presa per il culo.
Per questi motivi io voterò per le persone che mi ispirano di più e che fanno meno promesse , ovvero Marco Esposito.