Sono d'accordo con Mimmo Acqualota. Uagliu non sono un sociologo MA non è con sto libertinaggio che si migliora la società. Così stanno solo rimuovendo tutte le certezze della gente. Nulla è normale, non c'è un termine di paragone. Il papà e la mamma non sono il nucleo di una famiglia. Il lavoro te lo devi trovare in culonia. La scuola sei libero di sceglierla e quindi la paghi. Fumiamoci pure gesù tanto è giusto (io sono libero di farlo, ma come società ti combatto, perchè se lo permetto a te, devo permetterlo a ottocento sciemi che non sanno che dopo essersi abboffati di robba nun te miett ngopp a na machina ecc. ecc.). Non ci sono religioni, non c'è letteratura (tanto pure io sacc scrivere a poesia), tutti siamo fotografi professionisti, il latino non si studia più tanto a che cazzo serve (come se non fosse la radice di tutti i nostri termini e della nostra ricchezza di linguaggio, cosa che a più riprese gli anglofoni mi confermano). Io divento politico domattina (il che non è il male assoluto eh, rispetto a dei corrotti). Posso dire la mia pure di un argomento che non conosco. Mi informo su una cosa dalla TV o dando una lettura veloce su internet senza leggere uno sfaccimma di quotidiano. Coppie omosessuali possono adottare chi vogliono perchè E' un LORO diritto. Posso decidere di morire quando voglio. Tutto come cazzo mi pare. 
Che cos'è la normalità?
Credimi, non c'è nulla di più pericoloso della definizione di "normalità". Il tuo discorso può essere visto anche al contrario, all'indietro nel tempo, diritti di cui godi adesso sarebbero stati anche solo impensabili una 70ina di anni fa, libertà che ormai dai per garantite in passato non esistevano, la libertà di parola, la libertà di berti una birra, la libertà di scendere per strada avendo la garanzia che se una persona di stato sociale ti arreca un danno hai la possibilità di essere risarcito e puoi sperare che quella persona venga punita. E questo restando in ambito occidentale.
Ci sono culture dove è la norma non mangiare un certo tipo di alimenti. Ci sono culture dove non si possono indossare certi colori. Ci sono culture dove se fai più di un figlio ti torturano. La "normalità" è un concetto che dipende totalmente dalle condizioni spaziotemporali: chi definisce, allora, cosa sia normale oppure no? Lo Stato? E chi dice che lo Stato sappia cosa è normale e cosa no? Dopotutto i governanti sono umani, ed il concetto di normalità, come visto, varia non solo da un'epoca all'altra, non solo da un luogo all'altro, ma da persona a persona. Io ad esempio trovo normale che una donna abbia il diritto di abortire, se non vuole accollarsi la responsabilità di un bambino concepito per errore, per violenza, anche per negligenza (perchè un bambino non deve essere una punizione alla negligenza, deve essere un dono): per molte persone invece una cosa del genere è totalmente fuori dalla norma.
Poi se vuoi possiamo dare un'occhiata a tutti i punti che hai citato, che bene o male convergono tutti quanti nella VERA PIAGA di questo paese, che è il fatto che è stato annientato il sistema educativo (e questa è stata una distruzione SISTEMATICA, per niente accidentale).
Ma poi uagliù, tutt' 'o stock. Volete un paese dove alcol, droga e sigarette sono controllati? Ce l'avete davanti agli occhi. Trasferitevi in Cina. Tornate dopo un anno e ditemi se avete vissuto bene. Se non vi uccidono prima, ovviamente, perchè là lo Stato si prende amorevolmente cura di eventuali violazioni delle sue ferree ma dolci regole, e basta scorreggiare nella direzione generale in cui si trova un pezzo grosso per rischiare la vita.