none, tu tratti gli altri come dei dementi pure se questi sostengono posizioni simili ma non perfettamente combacianti con le tue.
esempio:
siamo tutti d'accordo che in numerevoli paesi extraeuropei si sta (si è stati) meglio quando lo stato è (era) non-teocratico? si? e allora perchè dare addosso al povero enrico?
poi davvero non so a che ti riferisci quando la butti sul personale... ricordo l'ultima polemica "ideologica" a cui partecipai, col keynesismo da un lato e neoliberismo (scuola di chicago, friedman, austriaci, stato minimo ecc..) dall'altro... mi desti addosso perchè osavo esprimere pareri su materie di cui conoscevo poco (scusasse prufessò!), mentre poi in altri tuoi interventi ho potuto appurare che in realtà le nostre opinioni in materia sono assolutamente compatibili e conciliabili... 
Diego, sincero ? Non capisco che vaje truann' a me, mi sembra molto un levarti sassolini dalla scarpa del passato per il gusto di fare polemica.

Inoltre non stai arricchendo la discussione ma sei entrato a bomba per criticarmi sul personale.
Non ho sostenuto posizioni molto diverse da quelle di Bruce, dostoieschi o Marcello, che hanno comunque dibattuto per molto tempo con Enrico ed altri.
Eppure non vedo tue critiche nei loro confronti.
Poi te la prendi con il mio "dare addosso". Io semplicemente dico quello che so e credo di aver elaborato nel modo in cui meglio riesco a farlo, e sinceramente non capisco cos'altro potrei o dovrei scrivere.
Poi dite che uno si scassa il cazzo di scrivere in questa sezione (vd. Fiorenzo, che ormai non interviene più), e ogni volta è questo: e sei troppo accademico, e stai ostentando, e sei troppo giovane.
Ma che palle guagliù, e ve lo dico in amicizia: ma fatevi gli sfaccimma dei cazzi vostri !

Intervenite nel merito oppure statene fuori che di paternali, critiche, attacchi personali ne è pieno il mondo. Tra l'altro non credere che tu sia un piacevole conversatore eh, anzi.
Detto ciò, veramente ultima cosa (o' sacc che lo sto dicendo da ieri, ma la questione mi prende, ma sarà veramente l'ultima) e vorrei parlarne anche per l'amico Micoste che credo abbia frainteso.
Io non voglio fare classifica di culture o elaborare valori assoluti. Anzi, sempre per Stefano Micoste, mi pongo in un piano considerevolmente distante dalla soggettività/oggettività o dalla comprensione totale del fenomeno; allo stesso tempo provo una malcelata punta d'invidia ed un senso di rabbia per chi, con tracotanza, dice che un luogo è tout court migliore di un altro. Ma come fate ? Io ho capito ormai che di valori assoluti al mondo non ce ne sono, e così anche di soggetti standardizzati. Sta meglio un morto di fame in America o un benestante islamico ? Ma chi può sapere queste cose, come fate ad essere così sicuri ? Poi l'esperienza...l'esperienza è sensibile e personale, ognuno ne ha di diverse. Per l'esperienza di alcuni anche i napoletani sono bestie, come andare così tranquillamente su di generalizzazioni ?
Detto questo, e di qui la sparata di Stefano "vai ad insegnare Grozio in Arabia" non ha senso, perchè io mai ho detto che preferivo essenzialmente l'uno all'altra (ripeto: ma come cazzo si fa a preferire una cultura ?) e, se l'Occidente e la sua cultura è così superiore, allora a quanto più mi dite il "passo" dovremmo farlo "noi".
A me non interessa dire che X è meglio di Y o fare uno studio comparativo. Mi interessa capire se si può non dico risolvere, ma normalizzare questo problema. Per me siamo in un piano di diversità ma non di incomunicabilità. Ormai le soluzioni radicali sono state provate tutte: laicità francese, multiculturalità...e non hanno portato ad un cazzo. Ed allora O si passa ad un'integrazione seria su un piano interculturale o veramente l'alternativa non c'è (ed è infatti ciò che chiedo ai detrattori di questa teoria: qual è l'opzione B ?) oppure veramente bisogna solo passarci il napalm sopra.
Ma nemmeno. Come li gestite gli italiani di seconda generazione ? Gli immigrati musulmani che nelle catene di montaggio mandano avanti questo Paese ? Come risolvere questa frattura sociale ?
Siamo ad un punto critico e tant'è.
Ed onestamente, abbandonare un punto di vista secondo cui tutto ciò che viene da ovest è "illuminato" e "laico" mentre gli altri sono vili barbari, o che tutti debbano avere le aspirazioni ed i desideri di vivere alla nostra velocità...e foss' pur' ora. Cercare dei punti di contatto, mettersi in gioco.
E di qui una critica genuina, di quanto il grandissimo Occidente oggi se ne fotta dei diritti umani dei "barbari", di quanto li segreghi in dimensioni spazio-temporali di alterità e di quanto abbia contribuito a creare il fondamentalismo che oggi aggredisce frontalmente. E di conseguenza un'analisi degli istituti islamici tanto criticati e vessati quanto più esposti alle differenze culturali (es. bigamia, divieto di prestito ad interesse, omosessualità ecc.).
Tant'è. Chi ha pensato che invece io difendessi a spada tratta una cultura si è proprio sbagliato, non era questo il senso del mio discorso.
Non ne avrei i mezzi, non saprei farlo e nemmeno mi interesserebbe. Non ho di queste pretese.