Facciamo ordine.
Uno, Saviano ha scuperchiato un attimo la questione sulla Terra dei Fuochi, nota dall'89, ma desecretata consistentemente, resa nota e divenuta una tematica politica e sociale dopo Gomorra. Gli organi di stampa napoletani amavano tanto sta città, che l'hanno tutelata checazzo prima di lui, per ben 16 anni.
Due, la prima presentazione di Gomorra fu al Millepiani di Caserta, nel 2005. Un centro sociale. Li conosco tutti, e la pensano come voi. Ne seguirono altre, all'Officina 99 ed in altre situazioni collegabili. Non mi pare l'inizio di uno espressione dei poteri forti.
Sta bene che un intellettuale prenda a cuore il destino di un popolo, ma è anche lecito ed accettabile che lo stesso proclami la pace e la convivenza tra quei due popoli.
Anche perchè è la cosa più logica da fare, e da pensare, invece di aizzare i toni e pigliare la fazione dei deboli, secondo una retorica tipica di chi il culo su quella terra non ce l'ha. Da una parte e dall'altra.
E mi sembra stupido dire "Israele Merda, radiamola al suolo e stop" senza capire che questa idea da forza ad Hamas (un organizzazione che rivendica attentati contro civili) da un lato, ed al Likud (la Lega israeliana) dall'altro, dato che i primi si sentono legittimati a qualsiasi cosa, i secondi minacciati in quanto cattivi. E quello ebraico è un popolo particolarmente sensibile a questo aspetto. Mettendosi in mezzo, come ha fatto Saviano e Grossman (ma anche molti palestinesi ed altri israeliani), si favorisce il dialogo e si mettono le basi per una convivenza, che poi è stato l'obiettivo del Partito Laburista di Rabin negli anni novanta.
Ragion per cui, personalmente ritengo più da idioti l'atteggiamento e l'ossessione fazionistica (un po' da coglioni tipo e controproducente), che l'approccio di un Saviano.
E ritengo stupido lo bollare senza appello un'opinione ragionata sull'argomento. Che vi riguarda meno della camorra, ribadisco.
Nè tantomeno giustifica l'odio per uno che ha mosso l'attenzione su un problema atavico meridionale, come la criminalità organizzata.
Tre, Saviano non è Proust, ma nemmeno Fabio Volo. È un buon scrittore, con una discreta tecnica letteraria, ed un esordio troppo pesante, che ne ha compromesso un'evoluzione letteraria. Gli articoli per Nazione Indiana sono altra cosa, rispetto alle trombonate populiste che si vedono linkate qui e lì da sedicenti giornalisti di sinistra, sull'argomento.
Quattro, se avete letto Gomorra, capirete che i ritratti di vittime e carnefici, tranne nei boss, sono descritti con un'umanità molto accentuata. A me non sembra l'approccio di uno che parla male della propria terra, piuttosto di uno che ne scoperchia la polvere sotto il tappeto. E questo ha dato molti mal di pancia, soprattutto a coloro che si son menati a piett e palumm dopo le affermazioni su Israele e Palestina. Mostrando le aperte contraddizioni di certo pensare nell'intellighentia napoletana. Sapit comm è, ò strunz ngul va cacat.