Io non posso dimenticare quello che ho provato in Napoli-Lazio. Si giocava alle 12,30 ed il Napoli era sotto di due gol. Seccato come una bestia mi accingo per andare allo stadio per vedere una partita del Siracusa. In macchina seguivo la partita e mentre facevo la fila, si era sul 3 pari, quando, mostrando l'abbonamento agli addetti, sento nella radio cuffia che Cavani segna il gol del 4a3. In quel momento ho esultato come un pazzo tra l'incredulità di chi mi stava vicino e le frasi che mi rivolgevano
Arrivai al mio posto con una carica mai avuta prima e per 90 minuti ho sventolato la mia bandiera AZZURRA, che era per il Siracusa, ma la testa era altrove.

Io Napoli-Lazio l'ho vista allo stadio. Credo che lo racconterò a nipoti e, se sarà, figli, come una delle emozioni più grandi e belle della mia vita. Una di quelle cose che vorresti spiegare ai fenomeni che quando ti intossichi per una sconfitta ti vogliono catechizzare con il concetto che "E' solo una partita di calcio".
Al San Paolo ci sono stata tante volte, ma non ho mai sentito, in nessun'altra partita, nemmeno con la Juve o con il Benfica, il boato praticamente perenne che nel secondo tempo spingeva la squadra. Quei 4 gol li abbiamo segnati noi, senza nulla togliere al Dio Matador. Era impressionante, una cosa che ti faceva sentire il vuoto sotto i piedi, ti sollevava dalle gradinate.
Ricordo che il rigore non ce la feci a guardarlo, e furono 10 secondi infiniti. E poi il 4 a 3, non ebbi nemmeno la forza di esultare, mi sentivo mancare le gambe. Mi commossi, abbracciai Marco, abbracciai mio fratello, abbracciai nu criatur che tenevo davanti, il delirio.
Avevo insistito tantissimo per andarci, qualcosa mi diceva che dovevamo esserci.
E ricordo con affetto anche il fatto di aver condiviso quella gioia con alcuni ragazzi del forum. Nipot'm Mattia che mi fece un breve trattato sulle pizze della zona, Alberto che mi regalò il doppione della figurina del milfone Campagnaro, Ciro che per un lunghissimo tratto di strada iastemmò Cannavaro e PeppeBart che venne a pranzo con noi e accompagnammo a prendere la metropolitana. Mancava solo Giovannone che non riuscì a raggiungerci, ma con lui, in compenso, avevamo condiviso il principio di infarto dopo Napoli-Roma e una Coca Cola molto poco raccomandabile
