Provo a fare qualche valutazione al giro di boa. quadra che è specchio della confusione societaria e dell'ambiente che la circonda, media in primo luogo che non si accorgono di quanto sia sopravvalutata. Ed io, tra questi, ancora non me ne capacito, e vivo queste partite troppo emotivamente per poi sentirmi male, come tradito.
Per le proprietà transitive direi che alla presunzione della dirigenza, più confusa che mai nella programmazione e negli acquisti non proprio adeguati, segue l'incontenibile ego integralista del suo tecnico, mai un mea culpa, mai una variante tattica in corso di gara, per finire poi con i giocatori, presumibilmente in preda alla più totale incapacità di reggere la tensione nervosa, e quindi muscolare, che accompagna chi naviga ad alte quote. Un gruppo umorale, proprio come quel grande salotto che lo attornia ogni domenica, "quel grande tifo partenopeo" figlio ormai degli stupidi egocentrismi ultrà e delle ruggini da pay per view. Dieci minuti di tifo iniziale, un "dai ragazzi non mollate" anche quando sembra inopportuno, di recente troppo spesso, e il canto squarciagola a fine gara, prima di finire tutti in pizzeria beati e contenti. Quando si vince, ovviamente.
Sono estremamente deluso.