Partenopeo.net - Forum Calcio Napoli

Off-topic => Multimedia => Cineforum => Topic aperto da: wendell - 06 Settembre, 2011, 23:12:10 pm

Titolo: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 06 Settembre, 2011, 23:12:10 pm
(http://i2.listal.com/image/44726/600full-satantango-poster.jpg)

Il crollo di una fattoria collettiva in Ungheria verso la fine del comunismo. In molti sono decisi a partire con il denaro che riceveranno per la chiusura della comunità ma sentono che il carismatico Irimias, dato per morto due anni prima, sta tornando.
Dei buoi escono da una stalla. I fattori li hanno venduti in cambio di denaro per il quale litigheranno: è l'inizio dell'opera e, simbolicamente, della transizione dal comunismo al capitalismo nella puszta ungherese. Non v'è però nostalgia per i tempi andati, l'atmosfera è talmente funesta da non lasciar intendere la preesistenza di una condizione migliore. I personaggi popolano una realtà desolata, da wasteland eliotiana: il moto circolare della Storia si è arrestato (non a caso la struttura del film richiama i passi del tango: sei in avanti, sei indietro...), non si intravede alcun conforto all'orizzonte, tuttalpiù la fine del mondo.
Gli abitanti della fattoria si muovono, ma quasi per inerzia. Non c'è volontà, non c'è spirito. Si consegnano inconsapevolmente al proprio destino, stritolati nella morsa generata dal cinismo del potere e dalla speranza nell'intervento di un Dio assente (si odono campane, ma il campanile è crollato...). Gli unici ad avere la lucidità di chiamarsi fuori sono i più emarginati: un vecchio e una bambina che pronunciano il loro definitivo "no" al mondo circostante dopo averlo scrutato da una finestra.
Lo stile di Tarr è inequivocabile: tanta improvvisazione (celebre la scena di ballo al bar, con gli attori realmente ubriachi), piani sequenza interminabili (11 minuti, la durata di una bobina... lo stacco è obbligato) coi quali il regista descrive la scena come il migliore dei romanzieri, lasciando addirittura scivolare fuori campo gli attori. Quest'esplorazione degli ambienti consente allo spettatore di abitare il film ma non di ottenere l'onniscienza: gli viene confidato ogni aspetto della realtà fattuale ma l'interiorità degli uomini resta celata dietro i loro volti sofferenti. Solo in un caso si butta l'occhio oltre la superficie corporea, consentendo di spiare i sogni di ognuno di essi, ma si tratta di allegorie, tutte da interpretare.
Tra i numerosi momenti di grande cinema, alcuni sono indimenticabili: i primi episodi, nei quali gli intrighi del villaggio sono ricostruiti sposando prospettive diverse; la deprimente tortura di 20 minuti della bambina ai danni di un gatto e quanto ne consegue (che giustifica tanta prolissità); la scena finale; in generale, la capacità di Tarr di evocare il soprannaturale senza mai coinvolgerlo realmente nella narrazione.
Un regista immenso.

Voto: *****
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 06 Settembre, 2011, 23:27:25 pm
radical chic io vi odio.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 00:12:36 am
Che merda, sta roba è la morte del cinema.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: djcarmine - 07 Settembre, 2011, 09:49:07 am
poi sfottete quel povero kilroy........
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Genny Fenny - 07 Settembre, 2011, 09:53:07 am
Però quant'è bellill, con il pathos che ruba spazio al logos e lo rende debole e spoglio, commovente a tratti.
Pollice in su per tutti quelli che vogliono a Peppe wendell sulla mensola della stanzetta.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: djcarmine - 07 Settembre, 2011, 09:54:44 am
Però quant'è bellill, con il pathos che ruba spazio al logos

e al fantacalcio m'agg accattat' a britos
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 10:02:43 am
Jat a fa e' bucchin, voglio bene solo a ziumberto :sisi:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: kurz - 07 Settembre, 2011, 10:58:57 am
ua le fernut? io non lo vedrò mai :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 07 Settembre, 2011, 13:05:43 pm
Jat a fa e' bucchin, voglio bene solo a ziumberto :sisi:

ma tu ea fà una lampa tu e stu zingar e merd di regista! 7 ore di film ma jesser a cacà, inquadrare per 20 minuti il nulla giusto per il gusto di odorarsi le proprie scorregge e farsi apprezzare dagli intellettuali che dicono che è bello solo perchè insostenibile per una persona normale con coglioni fragili il giusto! Io per sta gente veramente invoco i campi di concentramento e i buoni vecchi forni crematori!
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 13:08:47 pm
ma tu ea fà una lampa tu e stu zingar e merd di regista! 7 ore di film ma jesser a cacà, inquadrare per 20 minuti il nulla giusto per il gusto di odorarsi le proprie scorregge e farsi apprezzare dagli intellettuali che dicono che è bello solo perchè insostenibile per una persona normale con coglioni fragili il giusto! Io per sta gente veramente invoco i campi di concentramento e i buoni vecchi forni crematori!
:alla: :alla: :alla: :alla:
Questa merita di stare insieme alla MAGICA nella mia firma. Per sfizio sono andato a controllare sul Mereghetti, manco là sopra ci sta...perfino chi lo fa di mestiere si è rifiutato di vedere stammazzacinema :cazzimm:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: djcarmine - 07 Settembre, 2011, 13:19:49 pm
ma tu ea fà una lampa tu e stu zingar e merd di regista! 7 ore di film ma jesser a cacà, inquadrare per 20 minuti il nulla giusto per il gusto di odorarsi le proprie scorregge e farsi apprezzare dagli intellettuali che dicono che è bello solo perchè insostenibile per una persona normale con coglioni fragili il giusto! Io per sta gente veramente invoco i campi di concentramento e i buoni vecchi forni crematori!

non posso che appoggiartelo e imbruscinartelo in ogni dove. ma poi sto wendell che fa lo schifettoso e guarda questa roba solo per darsi un tono da intellettuale.........
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 07 Settembre, 2011, 13:19:51 pm
ma io poi voglio arrivare a capire le 3 ore e mezza di "c era una volta in america" che è un capolavoro ed è una fiumana di eventi che ti interessano e ti commuovono ed è comunque duro da reggere tutto in una botta, stu mallardo invece dura addirittura il doppio e si tratta di sucarsi praticamente pe na meza jurnata gente ca pasc e pecore! :maronn:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 14:23:45 pm
:zzz:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Genny Fenny - 07 Settembre, 2011, 14:26:14 pm
Ma esiste doppiato o me l'aggia vere' per forza con i sottotitoli? Se no, in italiano si trovano? Ordunque, addo cazz l'e pigliato?
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 14:31:00 pm
Ma esiste doppiato o me l'aggia vere' per forza con i sottotitoli? Se no, in italiano si trovano? Ordunque, addo cazz l'e pigliato?
Non esiste doppiato, io l'ho visto con i sottotitoli in italiano (sovrimpressi). Non sono granchè, contengono diversi errori di battitura e, raramente di traduzione (lo si intuisce dal contesto). L'ho scaricato via torrent, passai un mp pure a ziumberto, se lo trovo te lo giro.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 14:34:59 pm
Ma esiste doppiato o me l'aggia vere' per forza con i sottotitoli? Se no, in italiano si trovano? Ordunque, addo cazz l'e pigliato?
Tiè arricreate... :pariamm:
http://tatana-blogbuster.blogspot.com/2011/04/satantango-di-bela-tarr.html (http://tatana-blogbuster.blogspot.com/2011/04/satantango-di-bela-tarr.html)
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: kowalski - 07 Settembre, 2011, 15:48:34 pm
A me piace Bela Tarr... anche se non ricordo se sono mai arrivato alla fine di un suo film, ma hanno dei bei momenti...
Quando trovate di fronte a questi film lunghissimi, tipo l'Hitler di Syberberg,  comunque dovete entrare in tutta un'altra palla... Sono fatti per tutto un'altro tipo di esperienza cinematografica, si fuma, si va a pisciare, ti leggi un libro, fai una telefonata. E' un po' come andare a pesca, devi essere rilassato ma anche pronto a cogliere qualcosa quando è il momento.
Non bisogna fermare il video quando ci si distrae. :sisi: :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Gabbie - 07 Settembre, 2011, 16:19:30 pm
A me piace Bela Tarr... anche se non ricordo se sono mai arrivato alla fine di un suo film, ma hanno dei bei momenti...
Quando trovate di fronte a questi film lunghissimi, tipo l'Hitler di Syberberg,  comunque dovete entrare in tutta un'altra palla... Sono fatti per tutto un'altro tipo di esperienza cinematografica, si fuma, si va a pisciare, ti leggi un libro, fai una telefonata. E' un po' come andare a pesca, devi essere rilassato ma anche pronto a cogliere qualcosa quando è il momento.
Non bisogna fermare il video quando ci si distrae. :sisi: :look:
:rotfl:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Artem Dzyuba - 07 Settembre, 2011, 17:23:59 pm
Avete scritto una pagina di storia con questo topic  :rotfl: :rotfl: :rotfl: :alla:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 17:36:55 pm
Avete scritto una pagina di storia con questo topic  :rotfl: :rotfl: :rotfl: :alla:
Se sapessero leggere :look: farebbero lo stesso con qualcuno dei tuoi amati russi :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 07 Settembre, 2011, 17:41:43 pm
Se sapessero leggere :look: farebbero lo stesso con qualcuno dei tuoi amati russi :look:

ma chiavati una wasteland eliotiana nel fetillo, qualunque cosa essa sia!
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 17:42:05 pm
Quando trovate di fronte a questi film lunghissimi, tipo l'Hitler di Syberberg,  comunque dovete entrare in tutta un'altra palla... Sono fatti per tutto un'altro tipo di esperienza cinematografica, si fuma, si va a pisciare, ti leggi un libro, fai una telefonata. E' un po' come andare a pesca, devi essere rilassato ma anche pronto a cogliere qualcosa quando è il momento.
Non bisogna fermare il video quando ci si distrae. :sisi: :look:
Quoto, è assolutamente così (a parte leggere un libro o fare la telefonata... mi sembra troppo). Per molti si tratta di una violenza allo spettatore, io trovo invece che lo si lasci più libero che in altri casi. Stai lì, guardi qua e la sullo schermo, percepisci l'atmosfera e su queste basi cominci a pensare ai cazzi tuoi. Questo intendo dire con "abitare il film". Ci stai pure tu dento e mentre il vecchio si alliscia la barba, tu te fumm' na sigaretta.
Riesco a sostenere molto meglio 2 ore e mezza di Satantango per 3 giorni che, ad esempio, una sola serata di film alla L. A. Confidential o Chinatown (due ore di intrighi fittissimi che richiedono la massima attenzione per ottenere nient'altro che la comprensione della trama).
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: djcarmine - 07 Settembre, 2011, 17:46:44 pm
A me piace Bela Tarr... anche se non ricordo se sono mai arrivato alla fine di un suo film, ma hanno dei bei momenti...
Quando trovate di fronte a questi film lunghissimi, tipo l'Hitler di Syberberg,  comunque dovete entrare in tutta un'altra palla... Sono fatti per tutto un'altro tipo di esperienza cinematografica, si fuma, si va a pisciare, ti leggi un libro, fai una telefonata. E' un po' come andare a pesca, devi essere rilassato ma anche pronto a cogliere qualcosa quando è il momento.
Non bisogna fermare il video quando ci si distrae. :sisi: :look:

confermi quindi che per essere estimatori di questo regista bisogna necessariamente essere ricottari con il nulla assoluto da fare dalla mattina alla sera?
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Artem Dzyuba - 07 Settembre, 2011, 17:52:19 pm
Se sapessero leggere :look: farebbero lo stesso con qualcuno dei tuoi amati russi :look:
La superiorità della parola come mezzo di comunicazione rispetto alle immagini e ,quindi, dell'arte letteraria rispetto a quella cinematografica fa in modo che anche tu possa renderti conto della cazzata che hai scritto :smoke: :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 18:04:59 pm
confermi quindi che per essere estimatori di questo regista bisogna necessariamente essere ricottari con il nulla assoluto da fare dalla mattina alla sera?
No, basta avere innanzitutto passione per il cinema. Poi subentrano le questioni di gusto che fanno sì che Giovanni aborri certi autori e io li ami.
Leggendo commenti in rete ne ho trovato uno di un compariello: "Sette ore e mezza?! Mi vedo 10 puntate di Lost!". A proposito di perdere tempo :asd:
Comunque la differenza tra il tempo buttato e il tempo investito la fa comunque il risultato finale. Se guardi Satantango e non lo capisci, allora effettivamente è meglio ca te vir' 10 puntate di Lost.

La superiorità della parola come mezzo di comunicazione rispetto alle immagini e ,quindi, dell'arte letteraria rispetto a quella cinematografica fa in modo che anche tu possa renderti conto della cazzata che hai scritto :smoke: :look:
L'uomo ragiona per immagini, le immagini sono più fedeli al pensiero umano. La parola è aleatoria, infedele, arbitraria.
La parola è lo strumento artistico più debole di tutti.

 :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Artem Dzyuba - 07 Settembre, 2011, 18:29:40 pm
No, basta avere innanzitutto passione per il cinema. Poi subentrano le questioni di gusto che fanno sì che Giovanni aborri certi autori e io li ami.
Leggendo commenti in rete ne ho trovato uno di un compariello: "Sette ore e mezza?! Mi vedo 10 puntate di Lost!". A proposito di perdere tempo :asd:
Comunque la differenza tra il tempo buttato e il tempo investito la fa comunque il risultato finale. Se guardi Satantango e non lo capisci, allora effettivamente è meglio ca te vir' 10 puntate di Lost.
L'uomo ragiona per immagini, le immagini sono più fedeli al pensiero umano. La parola è aleatoria, infedele, arbitraria.
La parola è lo strumento artistico più debole di tutti.

 :look:
Semmai è il contrario........La parola è la cosa che meglio esplicita quello che proviamo e pensiamo.La parola è tutto.Quando dici "nostalgia",in quell'unica parola sono racchiuse emozioni,immagini,suoni e gli esseri umani sono in grado di coglierè tutto ciò immediatamente,mentre  dell'immagine non riesci a coglierne il significato subitaneamente,ma sei portato alla riflessione,cosa soggettiva e ,quindi,fallace,mentre la "nostalgia" è "nostalgia" per tutti.La parola ha il dono dell'oggettività,le immagini no.













E ora fammi un sonoro e potentissimo bucchino a due mani con risucchio :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 18:39:15 pm
La parola è un insieme di segni grafici o fonemi ai quali la consuetudine ha assegnato un significato, nient'altro.
La parola nostalgia non ha nulla di oggettivo. Per esserne certo dovresti conoscere le sensazioni che ciascun essere umano associa ad essa.
La parola nasce vuota, non ha consistenza ontologica (teoricamente neanche il cinema digitale, visto che le immagini sono il prodotto di codici binari... ma è un altro discorso :look:).

E' una provocazione, nessuno vuole stabilire una gerarchia tra modalità d'espressione e forme d'arte. Io non ho scelto il cinema sulla base di qualche pippa mentale, lo prediligo semplicemente perchè... boh, non lo so. Quando leggo mi distraggo, non riesco a mantenere la concetrazione. Metti le lettere in fila, recepisci la parola, la frase, il periodo, associa a tutte queste astrazioni un significato... è troppo faticoso, io sono una persona molto pigra.
Il cinema segue la stessa sintassi del nostro pensiero, è più libero, più facile da seguire.
Quando si parla di letteratura, mi vergogno perchè mi sento veramente una capra. Ma non è tutta colpa mia :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Artem Dzyuba - 07 Settembre, 2011, 18:55:51 pm
La parola è un insieme di segni grafici o fonemi ai quali la consuetudine ha assegnato un significato, nient'altro.
La parola nostalgia non ha nulla di oggettivo. Per esserne certo dovresti conoscere le sensazioni che ciascun essere umano associa ad essa.
La parola nasce vuota, non ha consistenza ontologica (teoricamente neanche il cinema digitale, visto che le immagini sono il prodotto di codici binari... ma è un altro discorso :look:).

E' una provocazione, nessuno vuole stabilire una gerarchia tra modalità d'espressione e forme d'arte. Io non ho scelto il cinema sulla base di qualche pippa mentale, lo prediligo semplicemente perchè... boh, non lo so. Quando leggo mi distraggo, non riesco a mantenere la concetrazione. Metti le lettere in fila, recepisci la parola, la frase, il periodo, associa a tutte queste astrazioni un significato... è troppo faticoso, io sono una persona molto pigra.
Il cinema segue la stessa sintassi del nostro pensiero, è più libero, più facile da seguire.
Quando si parla di letteratura, mi vergogno perchè mi sento veramente una capra. Ma non è tutta colpa mia :look:
La nostalgia è un qualcosa di oggettivo,perchè è un'emozione che tutti noi proviamo,poi i modi di viverli sono diversi,ma questo è un altro conto,poi riguardo le "consistenze ontologiche",i fonemi e tutto il resto non ti rispondo nemmeno,perchè sei un sofista e basta :look:,piuttosto pensa alla tua capacità di concentrazione e abboffati di Focusyl,io ora vado a fare l'asta del fantacalcio :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 19:04:25 pm
sei un sofista e basta
Insomma, sta parola conta o nun conta? :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: djcarmine - 07 Settembre, 2011, 19:30:36 pm
per me ha ragione wendell che però non tiene in considerazione ciò che significa l'arte. cosa importa ciò che è concreto e ciò che non lo è? conta solo il messaggio emotivo e comunicativo che l'opera trasmette in chi la "consuma". però parla come un cristiano comune :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Genny Fenny - 07 Settembre, 2011, 19:53:35 pm
Secondo me la letteratura è più alta del cinema, perché evocativa ed immaginifica per eccellenza. E' un'esperienza più faticosa, quindi più soddisfacente. Più intima.
E' altresì vero che le "immagini" della fantasia del lettore sono suggerite dall'esperienza personale e dal cinema. Dato che l'esperienza personale di qualunque cristiano è mozza sia nello spazio che nel tempo, io credo che una buona lettura sia speculare ad una cultura cinematografica completa, e spesso viceversa, per questioni contenutistiche.


Diomedeo

 :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: dostoieschi - 07 Settembre, 2011, 20:14:47 pm
La parola scava in profondità. L'immagine tocca le corde dell'emozione.
 
:look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 20:20:24 pm

Riesco a sostenere molto meglio 2 ore e mezza di Satantango per 3 giorni
Ecco già solo per questo cosa io aborro, ma aborro malamente, perchè è assurdo vedere un film in diversi giorni, è una cosa assolutamente senza senso, che dimostra ancora una volta come la visione di questa ultramegapolpettonata sia solo una radicalchiccata fetente e schifosa. Ha stragione South, non c'è nulla da fare...

P.S. Lascio perdere poi lo sconclusionato parere sulle 2 ore di Chinatown, si certo molto meglio 2 ore e mezza di interminabili piani sequenze ed immagini morte...
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 20:28:08 pm
La parola scava in profondità. L'immagine tocca le corde dell'emozione.
 
:look:
Nessuna obiezione, manco se avessi scritto il contrario :look:

Ecco già solo per questo cosa io aborro, ma aborro malamente, perchè è assurdo vedere un film in diversi giorni

E' umanamente impossibile stare per 7 ore e mezza davanti ad uno schermo. Lo stesso Tarr ha inserito due intervalli... ne derivano appunto tre sessioni da due ore e mezza. Volendo c'è la suddivisione ulteriore in 12 parti... insomma, la si può fruire benissimo come una serie, non stiamo lì a fare i puntigliosi.
Non dico che Chinatown non sia un gran film, semplicemente trovo più faticoso seguire una trama come quella che Satantango. E, ripeto, niente noia. Quando acchiappo un film poco verboso e dal ritmo placido ne scaturisce un effetto ipnotico, mi azzecco. Mi si lascia lo spazo di riflessione e mi diverto :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 20:33:20 pm


E' umanamente impossibile stare per 7 ore e mezza davanti ad uno schermo.
E allora stu Tarr che sfaccimm l'ha fatt a fa nu film e 7 ore ????? Perchè è solo nu die e strunz!!! Poteva benissimo dividere stu mattone e fare diversi film, tipo na trilogia oppure na cosa alla Novecento, invece no...cia mise l'intervello, so chiavasse nfaccia l'intervallo.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Gabbie - 07 Settembre, 2011, 20:43:57 pm
E allora stu Tarr che sfaccimm l'ha fatt a fa nu film e 7 ore ????? Perchè è solo nu die e strunz!!! Poteva benissimo dividere stu mattone e fare diversi film, tipo na trilogia oppure na cosa alla Novecento, invece no...cia mise l'intervello, so chiavasse nfaccia l'intervallo.
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 07 Settembre, 2011, 21:01:51 pm
Non oso immaginare cosa pensa Giovanni di Heimat di Edgar Reitz :brr:
Comunque queste lamentele sulla durata di un film sono frutto delle convenzioni. Fossimo nel topic dei librofili nessuno si lamenterebbe della letteratura naturalista adducendo come argomentazione valida il numero delle pagine dei romanzi o la meticolosità delle descizioni. Sono caratteristiche che possono piacere o meno ma non possono essere indicate come la via da seguire o, al contrario, un abominio.
Nun ve piace? E' vuttat' o' ciat' allà :asd:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 22:00:51 pm
E si ma la lamentela per la durata del film è solo una convenzione, Wendell ma ammuccate na uallera. Se fossimo nell'uncensored già t'avesse abbuffato e parole... :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: joint - 07 Settembre, 2011, 22:13:18 pm
io lo appoggio totalmente a wendell...l'ho visto in un 5 o 6 giorni ma è davvero un grandissimo film.

Vi consiglio anche Melancolia film mi pare di un regista Filippino di cui mi sfugge il nome .....
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Guallera V.2 - 07 Settembre, 2011, 22:16:48 pm
E pure pensavo che Joint visto il vizietto, fosse più da tipo da Culo e camicia...mi sbagliavo.
Comunque pure il paragone con la letteratura non centra un cazzo, visto che nessuno legge un libro tutto in una botta, soprattutto se una mattonata russa che piace a Suker, mentre un film secondo la logica umana non è possibile vederlo in più giorni.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: joint - 07 Settembre, 2011, 22:19:18 pm
E pure pensavo che Joint visto il vizietto, fosse più da tipo da Culo e camicia...mi sbagliavo.

infatti è proprio il vizietto che mi da la forza di affrontare ste cambiali cinematografiche :sisi:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 07 Settembre, 2011, 22:37:33 pm
cioè peppino wendell, dopo tutta sta apologia 'e sta latrina, ha candidamente ammesso che stesso lui non è cazzo di zucarselo in una botta e preferirebbe la castrazione chimica piuttosto che farlo? ho capito bene?

la discussione su cosa sia più arte fra letteratura e cinema mi pare una cacata, dipende ovviamente dal film, dal libro o dall'installazione multimediale... ad esempio mi pare ovvio che in un duello artistico fra questo cascettone di film e "Parola di Giobbe" ne esca che il capolavoro artistico sia il libro del buon Covatta.

La frase di bender che dice che la letteratura sia più artistica perchè pù "faticosa" la aborro alla grandissima, pà maronn estremizzando il concetto ne si ricava che più è un cazzo in culo per un essere umano normale più è arte, questa sfaccimma di idea per cui o una cosa è di elite o di merda è uno schifo.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: mv80 - 07 Settembre, 2011, 23:42:18 pm
Pure Nanouk l'eschimese se cacass o cazz e se vere' stu film.  :maronn:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Starfred - 08 Settembre, 2011, 01:20:45 am
Mi avete convinto, domani lo scarico...e lo vedo tutto in una notte. :look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: djcarmine - 08 Settembre, 2011, 04:06:49 am
lunedi, a telefono

<<ciao peppe tutt'a post? che fai?>>
<<ma niente, guardo un film......>>

il giorno dopo

<<ue peppe, può parlà? che stai facendo?>>
<< sto verenn o' sicond tempo....>>

 :buondio:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Genny Fenny - 08 Settembre, 2011, 09:40:48 am
La frase di bender che dice che la letteratura sia più artistica perchè pù "faticosa" la aborro alla grandissima, pà maronn estremizzando il concetto ne si ricava che più è un cazzo in culo per un essere umano normale più è arte, questa sfaccimma di idea per cui o una cosa è di elite o di merda è uno schifo.

Veramente sei tu che stai magnat con la difesa della visione proletaria e la tiri in ballo pure quando nun c'azzecca nu cazz.
Faticosa nel senso che richiede una rielaborazione più personale. A me affascina il fatto che un paragrafo possa evocare immagini diverse in testa a ogni cristiano. Il cinema è più immediato, più semplificato, meno personalistico. Che sia l'esperienza di un cuozzo o di un intellettuale.

Poi, onestamente, la crociata che fate contro un film senza prima...prima vederlo (cit.) è quanto di più mongoloide e radical shit un chitabbivo possa fare in questa sezione.
Titolo: R: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 08 Settembre, 2011, 09:48:20 am
A me affascina il fatto che un paragrafo possa evocare immagini diverse in testa a ogni cristiano.
È vero. Ma proprio per questo il cinema è più fedele all'idea dell'autore (posto che lo spazio per l'interpretazione personale c'è in ambo i casi). Sono forme espressive diverse e basta.
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 08 Settembre, 2011, 10:17:43 am
A me affascina il fatto che un paragrafo possa evocare immagini diverse in testa a ogni cristiano. Il cinema è più immediato, più semplificato, meno personalistico. Che sia l'esperienza di un cuozzo o di un intellettuale.

ok, però a livello di significati e non di rappresentazione si può fare uguale uguale sia nel cinema che nell'opera letteraria, alla fin fine quella della rappresentazione "imposta" non mi sembra nè un limite nè una differenza più o  meno nobilitante...
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Genny Fenny - 08 Settembre, 2011, 10:27:47 am
ok, però a livello di significati e non di rappresentazione si può fare uguale uguale sia nel cinema che nell'opera letteraria, alla fin fine quella della rappresentazione "imposta" non mi sembra nè un limite nè una differenza più o  meno nobilitante...

Secondo me se si esclude uno scopo volutamente didascalico (che ne sacc, per fini propagandistici o istruttivi), credo che la sfumatura del messaggio dell'autore sia un pregio. E le parole sono più rarefatte delle immagini (di per se distinguibili e inequivocabili).  Questo in linea di principio e senza mettersi a fare la gare.
Poi è chiaro che esistono film in cui l'immagine non è rivelazione ma simulacro (boh, Persona di Bergman), non a caso credo che in questi casi si trovi la più alta espressione cinematografica. Ma è un gusto prettamente personale, magari ci sta chi considera altissimo l'impatto realistico delle immagini di un film di guerra o di un documentario, in questo caso evidentemente più forti di mille parole.
Io rivendico il valore dello "sforzo" non per snobbismo, ma perché quanto più il messaggio è eterogeneo, vasto e sindacabile, tanto più chi lo accoglie deve essere preparato e ben disposto. Altrimenti il tutto va perduto e si presta solo a critiche mongoloidi, del tipo "è nu mattone" e "fa schifo perché dura assai". 
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: nickwire - 11 Settembre, 2011, 16:12:37 pm
Secondo me è semplicemente una questione di approcci ad una forma d'arte, che esistono in tutte le forme.

Ma sono tutti legittimi, non esiste che uno si debba sentire "minorato" nel non sopportarli, o far sentire qualcuno in virtù di una presunta sensibilità o apertura mentale maggiore.
Ne tanto meno dire: come fate o "non ci capite un cazzo, lo fate p'fa i belill".

Poi la discussione sulle forme d'arte più alte...... Complementarietà, no?

Nel cinema come nella musica come nella letteratura.
C'è chi ama Fitzgerald come me per la perfezione e la linearità della trama, chi preferisce Joyce, chi invece ama le miscellanee come Gadda.
Nella musica c'è chi ama la perfezione formale di un Neil Hannon dei Divine Comedy e chi la sperimentazione di Richard Youngs e Scott Walker periodo Tilt e The Drift.
Nell'arte chi ama l'astrattismo puro e concettuale di un Albers e chi ama Caravaggio.

E questi sono esempi eh.


E comunque ad un mio amico è venuta la febbre a 40, tanto dei coglioni che gli scesero, dopo aver visto la trilogia di Sokurov sui dittatori, tutta d'un fiato... :look: al cinema. :look:

Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: mk89 - 16 Settembre, 2011, 23:45:11 pm
Questo topic è un'opera d'arte. Spero che non vada mai perso per i prossimi 2 secoli almeno...  :asd:

PS: avete dimenticato la musica tra le "opere d'arte". concordo con south: c'at rutt o cazz su "questo è arte", "questo non lo è".
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: micoste - 17 Settembre, 2011, 00:05:14 am
Secondo me la letteratura è più alta del cinema, perché evocativa ed immaginifica per eccellenza. E' un'esperienza più faticosa, quindi più soddisfacente. Più intima.


Tralasciando il "più intima", che non è previsto dalla lingua italiana, hai racchiuso alla perfezione il mio pensiero  :alla:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: micoste - 17 Settembre, 2011, 00:10:20 am
Quoto, è assolutamente così (a parte leggere un libro o fare la telefonata... mi sembra troppo). Per molti si tratta di una violenza allo spettatore, io trovo invece che lo si lasci più libero che in altri casi. Stai lì, guardi qua e la sullo schermo, percepisci l'atmosfera e su queste basi cominci a pensare ai cazzi tuoi. Questo intendo dire con "abitare il film". Ci stai pure tu dento e mentre il vecchio si alliscia la barba, tu te fumm' na sigaretta.
Riesco a sostenere molto meglio 2 ore e mezza di Satantango per 3 giorni che, ad esempio, una sola serata di film alla L. A. Confidential o Chinatown (due ore di intrighi fittissimi che richiedono la massima attenzione per ottenere nient'altro che la comprensione della trama).

Da incorniciare, mi hai creato molte immagini con questo post  :sisi:

A livello personale scava molto più in profondità un film come quello descritto in questo topic piuttosto che uno dei millanta film tutti uguali il cui senso si esaurisce appena finisce il film stesso, e cioè nella sua trama.

Questo vale anche per un libro. Se dopo aver letto il libro ciò che ti balza in mente è la trama significa che il libro non è andato in profondità. Un libro deve lasciare una sensazione, un colore, un'impressione astratta e non racchiudibile descrivendo la trama...
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: ziumberto - 24 Settembre, 2011, 15:16:28 pm
    :brr:

Capolavoro...Come quando La Cena di Paviglianiti devastò le reti pubbliche e rese PIU' INTIMA una mia nuttata.  :look:
 
 



Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Nadir - 24 Settembre, 2011, 15:44:17 pm


PS: avete dimenticato la musica tra le "opere d'arte". concordo con south: c'at rutt o cazz su "questo è arte", "questo non lo è".
Protagora di Abdera disse: l'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono. Sebbene quest'affermazione non sia vera per tutte l'esperienze umane (come la scienza) lo è senza dubbio per la valutazione dell'arte, in quanto il piacere che essa procura è legato al soggetto e non si può definire in modo oggettivo. Mutatis mutandis per la bellezza, l'amore e gli altri sentimenti umani.     
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: wendell - 21 Aprile, 2012, 14:04:24 pm
Solo per dire che Alfredo ha confessato di aver visto ed apprezzato Satantango ma non ha il coraggio di dichiararlo.
Vedetevi Le armonie di Werckmeister, capre. E' la cosa più bella del nuovo millennio.
Titolo: R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Starfred - 21 Aprile, 2012, 14:07:15 pm
Non so di cosa parli, nego con forza. :look:
Titolo: Re:R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: nickwire - 21 Aprile, 2012, 14:14:21 pm
Non so di cosa parli, nego con forza. :look:

:look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: pappasouth - 29 Aprile, 2012, 23:43:29 pm
questa deriva radicalc chic di starfred all'alba dei suoi 20 anni non mi piace, la trovo un brutto sintomo
Titolo: R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Starfred - 29 Aprile, 2012, 23:48:18 pm
Sono solo dicerie, sono sempre quello di una volta...
Titolo: Re:R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: nickwire - 30 Aprile, 2012, 01:47:01 am
Sono solo dicerie, sono sempre quello di una volta...

oh alfrè, andiamo a sentire un bel gruppo al Jarmush, poi c'è il dj set....:look:
Titolo: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
Inserito da: Starfred - 30 Aprile, 2012, 01:48:42 am
oh alfrè, andiamo a sentire un bel gruppo al Jarmush, poi c'è il dj set....:look:


Breathe - Télépopmusik (http://www.youtube.com/watch?v=vyut3GyQtn0#)

jammece a sentì a chist... :look: