Secondo me è semplicemente una questione di approcci ad una forma d'arte, che esistono in tutte le forme.
Ma sono tutti legittimi, non esiste che uno si debba sentire "minorato" nel non sopportarli, o far sentire qualcuno in virtù di una presunta sensibilità o apertura mentale maggiore.
Ne tanto meno dire: come fate o "non ci capite un cazzo, lo fate p'fa i belill".
Poi la discussione sulle forme d'arte più alte...... Complementarietà, no?
Nel cinema come nella musica come nella letteratura.
C'è chi ama Fitzgerald come me per la perfezione e la linearità della trama, chi preferisce Joyce, chi invece ama le miscellanee come Gadda.
Nella musica c'è chi ama la perfezione formale di un Neil Hannon dei Divine Comedy e chi la sperimentazione di Richard Youngs e Scott Walker periodo Tilt e The Drift.
Nell'arte chi ama l'astrattismo puro e concettuale di un Albers e chi ama Caravaggio.
E questi sono esempi eh.
E comunque ad un mio amico è venuta la febbre a 40, tanto dei coglioni che gli scesero, dopo aver visto la trilogia di Sokurov sui dittatori, tutta d'un fiato...

al cinema.
