Autore Topic: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)  (Letto 13471 volte)  Share 

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Offline joint

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #40 il: 07 Settembre, 2011, 22:19:18 pm »
E pure pensavo che Joint visto il vizietto, fosse più da tipo da Culo e camicia...mi sbagliavo.

infatti è proprio il vizietto che mi da la forza di affrontare ste cambiali cinematografiche :sisi:

Online pappasouth

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #41 il: 07 Settembre, 2011, 22:37:33 pm »
cioè peppino wendell, dopo tutta sta apologia 'e sta latrina, ha candidamente ammesso che stesso lui non è cazzo di zucarselo in una botta e preferirebbe la castrazione chimica piuttosto che farlo? ho capito bene?

la discussione su cosa sia più arte fra letteratura e cinema mi pare una cacata, dipende ovviamente dal film, dal libro o dall'installazione multimediale... ad esempio mi pare ovvio che in un duello artistico fra questo cascettone di film e "Parola di Giobbe" ne esca che il capolavoro artistico sia il libro del buon Covatta.

La frase di bender che dice che la letteratura sia più artistica perchè pù "faticosa" la aborro alla grandissima, pà maronn estremizzando il concetto ne si ricava che più è un cazzo in culo per un essere umano normale più è arte, questa sfaccimma di idea per cui o una cosa è di elite o di merda è uno schifo.

Offline mv80

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #42 il: 07 Settembre, 2011, 23:42:18 pm »
Pure Nanouk l'eschimese se cacass o cazz e se vere' stu film.  :maronn:
Secondo dati Opta, David Lopez ha avuto ben il 90% di Pass Success, su ben 81 Touches. E' un rapporto molto buono

Starfred

Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #43 il: 08 Settembre, 2011, 01:20:45 am »
Mi avete convinto, domani lo scarico...e lo vedo tutto in una notte. :look:

Offline djcarmine

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #44 il: 08 Settembre, 2011, 04:06:49 am »
lunedi, a telefono

<<ciao peppe tutt'a post? che fai?>>
<<ma niente, guardo un film......>>

il giorno dopo

<<ue peppe, può parlà? che stai facendo?>>
<< sto verenn o' sicond tempo....>>

 :buondio:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Genny Fenny

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #45 il: 08 Settembre, 2011, 09:40:48 am »
La frase di bender che dice che la letteratura sia più artistica perchè pù "faticosa" la aborro alla grandissima, pà maronn estremizzando il concetto ne si ricava che più è un cazzo in culo per un essere umano normale più è arte, questa sfaccimma di idea per cui o una cosa è di elite o di merda è uno schifo.

Veramente sei tu che stai magnat con la difesa della visione proletaria e la tiri in ballo pure quando nun c'azzecca nu cazz.
Faticosa nel senso che richiede una rielaborazione più personale. A me affascina il fatto che un paragrafo possa evocare immagini diverse in testa a ogni cristiano. Il cinema è più immediato, più semplificato, meno personalistico. Che sia l'esperienza di un cuozzo o di un intellettuale.

Poi, onestamente, la crociata che fate contro un film senza prima...prima vederlo (cit.) è quanto di più mongoloide e radical shit un chitabbivo possa fare in questa sezione.

Offline wendell

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R: Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #46 il: 08 Settembre, 2011, 09:48:20 am »
A me affascina il fatto che un paragrafo possa evocare immagini diverse in testa a ogni cristiano.
È vero. Ma proprio per questo il cinema è più fedele all'idea dell'autore (posto che lo spazio per l'interpretazione personale c'è in ambo i casi). Sono forme espressive diverse e basta.
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Online pappasouth

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #47 il: 08 Settembre, 2011, 10:17:43 am »
A me affascina il fatto che un paragrafo possa evocare immagini diverse in testa a ogni cristiano. Il cinema è più immediato, più semplificato, meno personalistico. Che sia l'esperienza di un cuozzo o di un intellettuale.

ok, però a livello di significati e non di rappresentazione si può fare uguale uguale sia nel cinema che nell'opera letteraria, alla fin fine quella della rappresentazione "imposta" non mi sembra nè un limite nè una differenza più o  meno nobilitante...

Offline Genny Fenny

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #48 il: 08 Settembre, 2011, 10:27:47 am »
ok, però a livello di significati e non di rappresentazione si può fare uguale uguale sia nel cinema che nell'opera letteraria, alla fin fine quella della rappresentazione "imposta" non mi sembra nè un limite nè una differenza più o  meno nobilitante...

Secondo me se si esclude uno scopo volutamente didascalico (che ne sacc, per fini propagandistici o istruttivi), credo che la sfumatura del messaggio dell'autore sia un pregio. E le parole sono più rarefatte delle immagini (di per se distinguibili e inequivocabili).  Questo in linea di principio e senza mettersi a fare la gare.
Poi è chiaro che esistono film in cui l'immagine non è rivelazione ma simulacro (boh, Persona di Bergman), non a caso credo che in questi casi si trovi la più alta espressione cinematografica. Ma è un gusto prettamente personale, magari ci sta chi considera altissimo l'impatto realistico delle immagini di un film di guerra o di un documentario, in questo caso evidentemente più forti di mille parole.
Io rivendico il valore dello "sforzo" non per snobbismo, ma perché quanto più il messaggio è eterogeneo, vasto e sindacabile, tanto più chi lo accoglie deve essere preparato e ben disposto. Altrimenti il tutto va perduto e si presta solo a critiche mongoloidi, del tipo "è nu mattone" e "fa schifo perché dura assai". 

Offline nickwire

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #49 il: 11 Settembre, 2011, 16:12:37 pm »
Secondo me è semplicemente una questione di approcci ad una forma d'arte, che esistono in tutte le forme.

Ma sono tutti legittimi, non esiste che uno si debba sentire "minorato" nel non sopportarli, o far sentire qualcuno in virtù di una presunta sensibilità o apertura mentale maggiore.
Ne tanto meno dire: come fate o "non ci capite un cazzo, lo fate p'fa i belill".

Poi la discussione sulle forme d'arte più alte...... Complementarietà, no?

Nel cinema come nella musica come nella letteratura.
C'è chi ama Fitzgerald come me per la perfezione e la linearità della trama, chi preferisce Joyce, chi invece ama le miscellanee come Gadda.
Nella musica c'è chi ama la perfezione formale di un Neil Hannon dei Divine Comedy e chi la sperimentazione di Richard Youngs e Scott Walker periodo Tilt e The Drift.
Nell'arte chi ama l'astrattismo puro e concettuale di un Albers e chi ama Caravaggio.

E questi sono esempi eh.


E comunque ad un mio amico è venuta la febbre a 40, tanto dei coglioni che gli scesero, dopo aver visto la trilogia di Sokurov sui dittatori, tutta d'un fiato... :look: al cinema. :look:

« Ultima modifica: 11 Settembre, 2011, 16:13:47 pm da nickwire »

Offline mk89

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #50 il: 16 Settembre, 2011, 23:45:11 pm »
Questo topic è un'opera d'arte. Spero che non vada mai perso per i prossimi 2 secoli almeno...  :asd:

PS: avete dimenticato la musica tra le "opere d'arte". concordo con south: c'at rutt o cazz su "questo è arte", "questo non lo è".
« Ultima modifica: 16 Settembre, 2011, 23:47:08 pm da mk89 »
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

micoste

Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #51 il: 17 Settembre, 2011, 00:05:14 am »
Secondo me la letteratura è più alta del cinema, perché evocativa ed immaginifica per eccellenza. E' un'esperienza più faticosa, quindi più soddisfacente. Più intima.


Tralasciando il "più intima", che non è previsto dalla lingua italiana, hai racchiuso alla perfezione il mio pensiero  :alla:

micoste

Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #52 il: 17 Settembre, 2011, 00:10:20 am »
Quoto, è assolutamente così (a parte leggere un libro o fare la telefonata... mi sembra troppo). Per molti si tratta di una violenza allo spettatore, io trovo invece che lo si lasci più libero che in altri casi. Stai lì, guardi qua e la sullo schermo, percepisci l'atmosfera e su queste basi cominci a pensare ai cazzi tuoi. Questo intendo dire con "abitare il film". Ci stai pure tu dento e mentre il vecchio si alliscia la barba, tu te fumm' na sigaretta.
Riesco a sostenere molto meglio 2 ore e mezza di Satantango per 3 giorni che, ad esempio, una sola serata di film alla L. A. Confidential o Chinatown (due ore di intrighi fittissimi che richiedono la massima attenzione per ottenere nient'altro che la comprensione della trama).

Da incorniciare, mi hai creato molte immagini con questo post  :sisi:

A livello personale scava molto più in profondità un film come quello descritto in questo topic piuttosto che uno dei millanta film tutti uguali il cui senso si esaurisce appena finisce il film stesso, e cioè nella sua trama.

Questo vale anche per un libro. Se dopo aver letto il libro ciò che ti balza in mente è la trama significa che il libro non è andato in profondità. Un libro deve lasciare una sensazione, un colore, un'impressione astratta e non racchiudibile descrivendo la trama...

Offline ziumberto

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #53 il: 24 Settembre, 2011, 15:16:28 pm »
    :brr:

Capolavoro...Come quando La Cena di Paviglianiti devastò le reti pubbliche e rese PIU' INTIMA una mia nuttata.  :look:
 
 




Offline Nadir

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #54 il: 24 Settembre, 2011, 15:44:17 pm »


PS: avete dimenticato la musica tra le "opere d'arte". concordo con south: c'at rutt o cazz su "questo è arte", "questo non lo è".
Protagora di Abdera disse: l'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono. Sebbene quest'affermazione non sia vera per tutte l'esperienze umane (come la scienza) lo è senza dubbio per la valutazione dell'arte, in quanto il piacere che essa procura è legato al soggetto e non si può definire in modo oggettivo. Mutatis mutandis per la bellezza, l'amore e gli altri sentimenti umani.     

Offline wendell

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #55 il: 21 Aprile, 2012, 14:04:24 pm »
Solo per dire che Alfredo ha confessato di aver visto ed apprezzato Satantango ma non ha il coraggio di dichiararlo.
Vedetevi Le armonie di Werckmeister, capre. E' la cosa più bella del nuovo millennio.
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Starfred

R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #56 il: 21 Aprile, 2012, 14:07:15 pm »
Non so di cosa parli, nego con forza. :look:

Offline nickwire

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Re:R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #57 il: 21 Aprile, 2012, 14:14:21 pm »
Non so di cosa parli, nego con forza. :look:

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Re:Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #58 il: 29 Aprile, 2012, 23:43:29 pm »
questa deriva radicalc chic di starfred all'alba dei suoi 20 anni non mi piace, la trovo un brutto sintomo

Starfred

R: Sátántangó (Béla Tarr, 1994)
« Risposta #59 il: 29 Aprile, 2012, 23:48:18 pm »
Sono solo dicerie, sono sempre quello di una volta...