Autore Topic: Woyzeck (Werner Herzog, 1979)  (Letto 3393 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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Woyzeck (Werner Herzog, 1979)
« il: 08 Novembre, 2011, 14:47:13 pm »


Woyzeck è un soldato tedesco che presta servizio in una guarnigione situata in un piccolo centro. La sua vita è appesantita, oltre che dal dovere, dalle angherie del suo capitano e dagli esperimenti cui lo sottopone l'ufficiale medico. La tragedia esplode quando a Woyzeck vien detto che la sua donna lo tradisce. La reazione del disperato soldato sarà tremenda...

Herzog porta e compimento Woyzeck appena terminate le riprese di Nosferatu, in quattordici giorni e in una location quiete, a sud della Cecoslovacchia. Il cordone ombelicale tra le due opere è la figura del reietto, ripresa altrove in Anche i nani hanno cominciato da piccoli e Kaspar Hauser.
Woyzeck è un abietto, calpestato da una morale inarrivabile (poiché riservata soltanto agli uomini virtuosi secondo i codici sociali e religiosi) e da una scienza ostile, che pretende di comprendere l'uomo al netto degli impulsi naturali. Woyzeck è usato come cavia in scena e vivisezionato da Herzog, che monta un film tagliato in venti scene da quattro minuti ciascuna. La recitazione è un omaggio espressionista ai grandi maestri tedeschi, fedele al testo teatrale di Buchner rinvenuto postumo e frammentario nel 1879.
Dal lato prettamente tecnico colpisce la cura delle luci nelle inquadrature degli interni, forse di ispirazione fiamminga, e la scansione temporale nella scena dell'accoltellamento e in quella finale, assai riuscite. E' ben resa anche la contrapposizione tra la placida cittadina e il turbamento interiore del protagonista.

Riprendendo chell che diceva ziumberto di là, qui la natura è incontrollata ma non ostile. Anzi, il reietto sociale ritrova ispirazione negli impulsi vitali e nel rapporto viscerale con il cuore della terra e i suoi segnali. Un atteggiamento riverenziale e una relazione che è un turbine passionale e tragico.

Film gruosso sull'alienazione dell'uomo moderno. Chi conosce Fassbinder noterà una certa verosimiglianza tra il Franz di quest'opera e il Biberkopf di Berlin Alexanderplatz.

****
« Ultima modifica: 08 Novembre, 2011, 14:48:18 pm da iTuort »

Alemao

Re:Woyzeck (Werner Herzog, 1979)
« Risposta #1 il: 08 Novembre, 2011, 15:34:11 pm »
Eppure dovresti sapere che i Negramaro dicono no alla guerra. :lookair:

Offline Genny Fenny

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Re:Woyzeck (Werner Herzog, 1979)
« Risposta #2 il: 09 Novembre, 2011, 14:34:42 pm »
Alemao, sei più oscuro della barbuta pucchiacca che t'a fatt omm.  :mascaralook:

Offline Moebius

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Re:Woyzeck (Werner Herzog, 1979)
« Risposta #3 il: 09 Novembre, 2011, 14:38:18 pm »
splendido film,adesso sono curioso di vedermi la ballata di Stroszek
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Alemao

Re:Woyzeck (Werner Herzog, 1979)
« Risposta #4 il: 09 Novembre, 2011, 15:00:25 pm »


Woyzeck è un soldato tedesco che presta servizio in una guarnigione situata in un piccolo centro. La sua vita è appesantita, oltre che dal dovere, dalle angherie del suo capitano e dagli esperimenti cui lo sottopone l'ufficiale medico. La tragedia esplode quando a Woyzeck vien detto che la sua donna lo tradisce. La reazione del disperato soldato sarà tremenda...

Herzog porta e compimento Woyzeck appena terminate le riprese di Nosferatu, in quattordici giorni e in una location quiete, a sud della Cecoslovacchia. Il cordone ombelicale tra le due opere è la figura del reietto, ripresa altrove in Anche i nani hanno cominciato da piccoli e Kaspar Hauser.
Woyzeck è un abietto, calpestato da una morale inarrivabile (poiché riservata soltanto agli uomini virtuosi secondo i codici sociali e religiosi) e da una scienza ostile, che pretende di comprendere l'uomo al netto degli impulsi naturali. Woyzeck è usato come cavia in scena e vivisezionato da Herzog, che monta un film tagliato in venti scene da quattro minuti ciascuna. La recitazione è un omaggio espressionista ai grandi maestri tedeschi, fedele al testo teatrale di Buchner rinvenuto postumo e frammentario nel 1879.
Dal lato prettamente tecnico colpisce la cura delle luci nelle inquadrature degli interni, forse di ispirazione fiamminga, e la scansione temporale nella scena dell'accoltellamento e in quella finale, assai riuscite. E' ben resa anche la contrapposizione tra la placida cittadina e il turbamento interiore del protagonista.

Riprendendo chell che diceva ziumberto di là, qui la natura è incontrollata ma non ostile. Anzi, il reietto sociale ritrova ispirazione negli impulsi vitali e nel rapporto viscerale con il cuore della terra e i suoi segnali. Un atteggiamento riverenziale e una relazione che è un turbine passionale e tragico.

Film gruosso sull'alienazione dell'uomo moderno. Chi conosce Fassbinder noterà una certa verosimiglianza tra il Franz di quest'opera e il Biberkopf di Berlin Alexanderplatz.

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Un giorno mio nonno così definì la Democrazia Cristiana:"E' comm quann faccio 'na pisciata mbacc nu muro". Lì per lì non capii. Ero piccolo. Anni addietro, replicando il gesto, ne compresi il significato più recondito. Resta un alone indelebile. Lascia il segno anche a distanza di decenni.
« Ultima modifica: 09 Novembre, 2011, 16:25:00 pm da Alemao »