Autore Topic: Libia: post-regime.  (Letto 6918 volte)  Share 

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Offline noel

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #40 il: 23 Agosto, 2011, 12:42:47 pm »


comunque il fatto di paragonare iraq e afghanistan con siria, libia, egitto ecc. è di una stupidità sconcertante. gli interessi occidentali rimangono quelli, ma c'è il "leggerissimo" particolare che in iraq e afghanistan non c'era una generazione in rivolta desiderosa di un paese diverso.


Stupidità o meno,si parla di intervento occidentale in medio-oriente.
Le circostanze possono pure cambiare,non quelle che sono le sanzioni.
E comunque il filo conduttore è sempre lo stesso: regimi creati ad hoc dagli occidentali stessi che poi vengono rasi al suolo quando si ribellano al padrone. Di che libertà parlano i beduini?

Offline noel

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #41 il: 23 Agosto, 2011, 12:44:18 pm »
ma chi sarebbero gli ex compagni? abbiamo risposto 4 di noi al topic... noel??  :look:
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Offline mk89

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #42 il: 23 Agosto, 2011, 12:56:54 pm »
:look:

sei il ricchione con la zeppola o uno come diego?  :brr:

vecièèè!! :chupa:
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Offline kurz

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #43 il: 23 Agosto, 2011, 12:59:45 pm »
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mai mi sarei permesso compagno davide, mi riferivo al solo diego radicalchic :sisi: :look:
gesucrì

Offline noel

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #44 il: 23 Agosto, 2011, 14:59:34 pm »
Enzo,ti tengo d'occhio.
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Offline Vino a Tavola

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #45 il: 23 Agosto, 2011, 23:26:05 pm »
Stupidità o meno,si parla di intervento occidentale in medio-oriente.
Le circostanze possono pure cambiare,non quelle che sono le sanzioni.
E comunque il filo conduttore è sempre lo stesso: regimi creati ad hoc dagli occidentali stessi che poi vengono rasi al suolo quando si ribellano al padrone. Di che libertà parlano i beduini?
la differenza è che lì hanno aggredito un paese dilaniandolo, qui hanno aiutato ed accelerato un processo nato in quel paese... perchè a torto o a ragione le persone che non godono di particolari privilegi in quel paese (e noi dovremmo saperne qualcosa) stanno coi ribelli. Con questo lungi dal dare dei santarellini a francia e co.

Intanto la borsa ha avuto un rialzo quando è caduto Gheddafi, quindi chi ha fatto felice sta guerra?
su enzo, è una risposta che si avrebbe anche nel migliore dei mondi possibili: un paese entra in guerra. flussi economici REALI che interesano l'europa e che ci consentono di campare tutti i giorni si interrompono. qualche perdita per le compagnie interessate, sfiducia nei mercati. ai primi segnali che la guerra volge al termine ( SI SPERA) i mercati acquistano fiducia.

Io sono contento per il fatto che dopo 4 mesi sembra che tutto possa finire in pochi giorni, al contrario dell'ormai decennale schifosa aggressione a iraq e afghanistan, che  è stata non solo tragica per loro, ma a conti fatti, anche dannosa per l'occidente.
Gli imperialisti hanno fatto investire agli stati miliardi per queste due guerre, ma il ritorno è stato in perdita. Siccome gli imperialisti non pagano mai, stiamo pagando noi tutti. (e pagheremo sempre di più se non ci scetiamo appresso ai maghrbini)

Offline noel

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #46 il: 24 Agosto, 2011, 01:40:00 am »
la differenza è che lì hanno aggredito un paese dilaniandolo, qui hanno aiutato ed accelerato un processo nato in quel paese... perchè a torto o a ragione le persone che non godono di particolari privilegi in quel paese (e noi dovremmo saperne qualcosa) stanno coi ribelli. Con questo lungi dal dare dei santarellini a francia e co.

Quale processo? è una guerra tribale,tutt'al più. Per i privilegi,l'hai detto tu stesso.
Agli occidentali interessa ben altro. Magari riportare la libia sotto il controllo del FMI,in primis.
Oh,se poi mi vieni a dire che la "primavera democratica" mediorientale sia puro spontaneismo politico...beh,allora stiamo su due pianeti differenti. Il problema è che quando gli interessi occidentali sono smaniosi di accaparrarsi la siria e possibilmente l'iran,allora mi è difficile non provare senso di disgusto verso criminali di tale portata. Come se i progetti bombaroli americani in quei luoghi fossero infondati! E' dal 2001 che se ne parla...ovviamente la guerra di aggressione non ha portato i frutti sperati ed è plausibile cambiare strategia. Senza provare pietà per i tiranni del luogo,anche perché li considero allo stesso modo dei vari obama,sarkozy,merkel,nano e compagnia cantante.
Io mi chiedo...perché l'opinione pubblica non parla mai dei sauditi? chissà...per il momento gustiamoci la maratona propagandistica in vista dell'11 settembre. Sono tutto un fibrillare.

Offline noel

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #47 il: 24 Agosto, 2011, 03:23:23 am »
Non ho sonno.
Mi sono messo a cazzeggiare su internet e ho trovato due cosine interessanti.
La prima riguarda un servizio televisivo a Cuba che spiega nei dettagli gli interessi economici in libia: http://youtu.be/rEXK_YdTglc  Se masticate lo spagnolo guardatelo.
La seconda riguarda invece una testimonianza live di un giornalista indipendente da tripoli:http://www.disinformazione.it/Meyssan_tripoli.htm  Se avete voglia di farvi venire i brividi guardate il video,è sottotitolato in italiano dall'inglese. Giusto per capire la differenza tra i balordi dei tg italiani che leggono le notizie prese dai comunicati stampa della nato,e i veri giornalisti sul campo.

Offline 'O Capetiello Nnammurato

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #48 il: 24 Agosto, 2011, 03:58:05 am »
Magari dirò una cazzata, ma non è che il nano con la sua amicizia con David Ghedda si è conquistato una bella fetta del mercato petrolifero? Non ce capisco na minchia di queste cose ma se non per un secondo fine, perché avrebbe dovuto abbassarsi tanto ad una micropotenza come la Libia?
"IL M0ND0 3' 1 P4LC0SC3N1C0 3 N01 GL1 4TT0R1 K3 R3C1T4N0 UN4 P4RT3  <3 <3 <3
esco alle 8 dallo studio,corso novara.....non prendo gelati...ti mangio il cuore.
Spoiler
 
bha...io non rinuncerei ad Hamsik.
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Offline mk89

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #49 il: 24 Agosto, 2011, 09:00:03 am »
Non ho sonno.
Mi sono messo a cazzeggiare su internet e ho trovato due cosine interessanti.
La prima riguarda un servizio televisivo a Cuba che spiega nei dettagli gli interessi economici in libia: http://youtu.be/rEXK_YdTglc  Se masticate lo spagnolo guardatelo.
La seconda riguarda invece una testimonianza live di un giornalista indipendente da tripoli:http://www.disinformazione.it/Meyssan_tripoli.htm  Se avete voglia di farvi venire i brividi guardate il video,è sottotitolato in italiano dall'inglese. Giusto per capire la differenza tra i balordi dei tg italiani che leggono le notizie prese dai comunicati stampa della nato,e i veri giornalisti sul campo.


Non c'è UN SOLO giornale che parli di quel video.  :maronn:
Solo passaparola di blog/siti.

Comunque
http://twitter.com/#!/search/Meyssan?q=Meyssan

Vabuò comunque stavolta molto più rispetto all'11 settembre stanno venendo fuori verità sconcertanti...  :sisi:
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Offline mk89

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #50 il: 24 Agosto, 2011, 09:04:03 am »
Certo è pur vero che il tipo nell'intervista non dice granchè: "perchè sono qui?" "eh non posso dirvi tutti i dettagli". E che aspetti?  :boh:
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Offline kurz

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #51 il: 04 Settembre, 2011, 11:50:14 am »
Ecco qui la rivolta democratica Libica


IL MASSACRO DEI NERI DA PARTE DEI RIBELLI “DEMOCRATICI”


FONTE: Michel Collon

L’Associated Press ha annunciato con freddezza il massacro di un gruppo di persone nere installate in un accampamento di fronte alla residenza presidenziale libica. Decine di corpi senza vita sono state ritrovati con le mani legate dietro la schiena. L’agenzia precisa che non erano dei combattenti. Michel Collon e la delegazione che si erano recate sul posto al mese di luglio avevano incontrato questi uomini che amavano la Libia. MICHEL COLLON :

“Ho incontrato queste persone all’epoca della mia missione a Tripoli. Ho potuto conversare con alcuni. Non erano per niente dei “mercenari” come pretendono di dire i “ribelli” e i media. Alcuni erano dei libici dalla pelle nera, una grande parte della popolazione è in effetti di tipo africano, gli altri erano cittadini giunti dai paesi dell’Africa nera e soggiornavano da molto in Libia. Sostenevano Gheddafi perché si opponeva al razzismo e perché trattava arabi e africani con uguaglianza.
Al contrario dei “ribelli” di Benghazi, noti per il loro razzismo contro i neri e che si sono resi colpevoli di atrocità spaventose e sistematiche fin dai primi giorni di guerra. Il paradosso è che la NATO pretende di portare la democrazia e che per questo si allea a una sezione libica di al Qaeda e ai razzisti sullo stile del Ku Klux Klan!” Tutta la squadra di Investig’Action è sconvolta da questa triste notizia.


Simon de Beer membro di Investig’Action nell’accampamento

Simon de Beer, storico, membro di Investig’Action:
“Alcune migliaia di africani neri vivono in Libia. Ho avuto l’opportunità di discutere con molti di loro, in particolare nel campo di Bab al-Aziziya. La maggior parte vedono in Gheddafi uno dei padri dell’Africa. Non esitano a paragonarlo a Lumumba e a Sankara. Ciò può sembrare stupefacente visto da uno straniero, ma non bisogna dimenticare mai che, nel più povero dei continenti, la Libia costituisce l’eccezione: la speranza di vita è di 75 anni; l’acqua, l’elettricità, le cure sanitarie e l’insegnamento sono gratuiti; un pieno costa appena più di un euro. Questo è il motivo per cui milioni di africani sostengono fortemente Gheddafi. Sono stato sconvolto dall’apprendere la notizia brutale della morte brutale di quelli che, in segno di solidarietà al regime, si erano accampati pacificamente davanti alla residenza di Gheddafi. Il loro assassinio è un atto barbaro e gratuito.

Come si può osare ancora definire i ribelli come forze “democratiche?”



L’indice di sviluppo umano secondo le Nazione Unite nel 2009.
In Africa, la Libia è l’unica che si avvicina ai livelli dei paesi sviluppati.
È la ragione per la quale molti africani vi emigrano per vivere e lavorare.


Mohamed Hassan, esperto dell’Africa con un capo africano.
Leggete la sua intervista a proposito della missione a Tripoli.

Tony Busselen, giornalista del Solidaire, partecipava alla stessa missione, qualche settimana fa:

“Le nostre foto mostrano che queste persone erano dei civili senza armi, c’erano anche molte donne e di bambini. Ho parlato con loro, erano davvero mobilitati contro la guerra e non comprendevano quello che voleva l’Europa.

Mi dicevano: “Ma qui, è un paese che funziona, le infrastrutture sono molto meglio che in Africa, è una cosa buona per noi, e l’Europa viene a bombardare! È incomprensibile. Erano molto motivati per difendere la Libia perché la potevano paragonare col loro paese di origine.

È veramente barbaro che si massacri queste persone disarmate legandole a due a due con le mani dietro la schiena; erano persone semplici, dei lavoratori venuti spontaneamente a difendere la loro nuova patria. Si tratta di terrore e ho visto delle foto degli stessi atti commessi a Bengasi dai “ribelli” che quindi lo praticamente diffusamente. Allora, quando vedo a Tripoli delle persone che “applaudono” i ribelli, penso che siano semplicemente terrorizzate. La Nato semina il terrore.


Un mercenario?



Dove sono adesso queste donne e questi bambini?


 
Ilse Grieten (INTAL):
“Quando vedo queste cose, non riesco a crederci. Avevamo sentito già tanti racconti di atrocità commessi dai ribelli, e queste sono le persone che sosteniamo e armiamo!?

Sono furiosa, ancora una volta, ogni giorno di più! Queste persone sono così oneste, centinaia di individui che rappresentano tanti paesi africani, tutti intorno alle loro tende, da mesi, convinti che bisogna sostenere Gheddafi e la Libia come un esempio per l’Africa. Li sento ancora dirci: “La Libia è la madre dell’Africa.”

Ci mostravano concretamente l’unità africana. Volevano sempre prendere la parola per farci comprendere che si trattava di un attacco contro l’Africa e le sue materie prime. La Libia è la porta dell’Africa.

Spero che la loro voce alla fine verrà sentita. Perché la NATO e i ribelli hanno rifiutato questa proposta di pace dell’Unione Africana, composta da 53 paesi? Perché non ne abbiamo sentito parlare mai qui? Per loro, Gheddafi è un simbolo dell’unità africana, l’uomo che protegge dell’unità africana, l’uomo che la protegge dal saccheggio neocoloniale. L’uomo che ha fatto più per l’Africa che i dirigenti dei propri paesi. Pubblicheremo prossimamente le testimonianze di questi uomini e di queste donne.



Immagini dallo schermo di un video di Reuters che osa dire che non si sa ancora chi ha perpetrato questo massacro.







Le seguenti foto provengono da un account Facebook di sostenitori del CNT. I luoghi e date sono difficilmente definibili. Ma è certo che gli uomini arrestati non sono dei combattenti e vengono minacciati, assassinati addirittura proprio nel momento in cui pubblichiamo queste foto. Tutto grazie all’ONU, alla NATO, gli eletti europei e al loro sinistro inviato speciale, Bernard-Henri Levy, con il pretesto di proteggere la popolazione e di instaurare la democrazia.





Legittimazione del massacro da parte di Le Figaro:


Schiacciati verso la Porta Orientale, gli ultimi fedeli della Guida si sono sbarazzati della propria uniforme, hanno indossato abiti borghesi e sono scomparsi dentro Tripoli.
Alcuni sono stati fatti prigionieri, tra cui dei mercenari.

********************************************

Fonte: http://www.michelcollon.info/Massacre-de-Noirs-par-les-rebelles?lang=fr



gesucrì

Offline Moebius

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #52 il: 04 Settembre, 2011, 12:14:09 pm »
il problema è che noi ci permettiamo sempre di giudicare le situazioni degli altri paesi partendo dal nostro punto di vista falsato...(poi noi italiani ci distinguiamo sempre,prima amicissimi del dittatore gheddafi e adesso totalmente pro-ribelli)
io sento la gente in giro dire che era ora che togliessero di mezzo gheddafi e che adesso in libia ci sarà la democrazia..non ci si rende conto che stiamo appoggiando una fazione che,una volta preso il potere,tiranneggerà con violenza sul resto della popolazione.
l'atteggiamento che la nato ha in africa (come in centro e sud america del resto) è sempre lo stesso.
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Offline dostoieschi

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #53 il: 04 Settembre, 2011, 12:27:53 pm »
il problema è che noi ci permettiamo sempre di giudicare le situazioni degli altri paesi partendo dal nostro punto di vista falsato...(poi noi italiani ci distinguiamo sempre,prima amicissimi del dittatore gheddafi e adesso totalmente pro-ribelli)
io sento la gente in giro dire che era ora che togliessero di mezzo gheddafi e che adesso in libia ci sarà la democrazia..non ci si rende conto che stiamo appoggiando una fazione che,una volta preso il potere,tiranneggerà con violenza sul resto della popolazione.
l'atteggiamento che la nato ha in africa (come in centro e sud america del resto) è sempre lo stesso.

Ma perché, in Egitto cosa pensate che sia accaduto?

Offline mk89

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #54 il: 04 Settembre, 2011, 12:32:12 pm »
il problema è che noi ci permettiamo sempre di giudicare le situazioni degli altri paesi partendo dal nostro punto di vista falsato...(poi noi italiani ci distinguiamo sempre,prima amicissimi del dittatore gheddafi e adesso totalmente pro-ribelli)
io sento la gente in giro dire che era ora che togliessero di mezzo gheddafi e che adesso in libia ci sarà la democrazia..non ci si rende conto che stiamo appoggiando una fazione che,una volta preso il potere,tiranneggerà con violenza sul resto della popolazione.
l'atteggiamento che la nato ha in africa (come in centro e sud america del resto) è sempre lo stesso.

Giggì, servn e sord...gli americani stann nguacchiat e debiti, l'occidente sta per crollare. La storia si ripete...  :boh:
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Offline kurz

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #55 il: 04 Settembre, 2011, 12:40:38 pm »
Ma perché, in Egitto cosa pensate che sia accaduto?
Di rivolte e tumulti di piazza sono ora più che prima in Egitto contro il governo militare, ma in tv nun se vere più manc o cazz :asd:
gesucrì

Offline Moebius

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Re:Libia: post-regime.
« Risposta #56 il: 04 Settembre, 2011, 12:42:35 pm »
Di rivolte e tumulti di piazza sono ora più che prima in Egitto contro il governo militare, ma in tv nun se vere più manc o cazz :asd:
succede quando non si difende il popolo (come vorrebbero dare a intendere tv e giornali) ma si appoggia la fazione più conveniente per accordi economici (o di altra natura)
 :asd:
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