Sperando che il druido juventino non ci scassi il cazzo con i suoi video sull'intolleranza stavo ragionando (si a volte mi capita

) su una cosa abbastanza inquietante.
Dunque, l'attentatore era un norvegese, bianco, cristiano (quanto schifo fare ste precisazioni

). Appena lo abbiamo saputo la maggior parte di noi, tranne credo gli anti-clericali più accaniti hanno pensato "questo è pazzo", compreso me.
Ora, io non ci metto la mano sul fuoco che se a fare questa cosa fosse stato un musulmano, ebreo o buddista avrei detto ugualmente "è solo un pazzo", ma sicuramente sarei andato a cercare dietro ideologie e culture che "giustificassero" il gesto.
La cosa inquietante è che credo noi europei dopo 70 anni di relativa tranquillità, ci rifiutiamo ormai di pensare che dopo tutto quello che abbiamo passato, gli incubi del secolo scorso possano tornare, che il fiume carsico dell'odio riaffiori quando sembrava che ormai si fosse prosciugato. Insomma certe cose riusciamo ad immaginarle in altri paesi, effettimavente meno evoluti culturalmente di noi, ma quando capita qui ci sembrano "semplici" frutti di un momento di follia.
Ecco questo fa paura, prendere sotto gamba simili esternazioni, rifiutare quasi per scuorno storico che ci siano persone che pensano ancora in un certo modo. Così facendo però, questi personaggi hanno libertà di proliferare e fare adepti ed all'improvviso potremo trovarci con problemi ben più grandi della donna che indossa il velo o del musulmano che prega in strada e che vende il kebab.