Forse t'è sfuggita la prima parte, te la torno a ripetere: rispettare la morte non implica il blocco delle attività umane, qualsiasi esse siano. Non è una conseguenza naturale...si può rispettare la morte di un ragazzo pure continuando a fare il tuo lavoro (perchè per i calciatori è un lavoro giocare a pallone..per quanto può sembrare strano).
Anche perchè poco tempo fa c'è stata la morte di Mancini il giorno prima della partita, e se ne sono sbattuti tutti...allora che devo pensare che stanno i morti di serie A e i morti di serie B? Se muori sul campo è più importante che morire prima ra partita?
L'inchiesta della magistratura sarà la classica pagliacciata all'italiana...fanno l'autopsia..morte naturale, e bonanott.
Pensassero a fare i controlli, per prevenire certi fatti..
Ma comm'è, rispettare la morte non implica il blocco delle attività umane?
"Diritto a 3 giorni annui di permessi retribuiti per decesso o documentata grave infermità del coniuge o di un parente entro il 2° grado anche non convivente di un soggetto che compone la famiglia anagrafica. In alternativa possono essere concordate modalità diverse di utilizzo"
Questa è la legge (53/2000)...che prevede proprio un blocco delle attività umane. Si chiama "lutto".

Mancini è morto a casa sua, non in campo, durante la settimana, non giocava da anni ed il discorso è diverso. Era un personaggio legato al mondo del pallone e non un calciatore ed in ogni caso se c'è stata la richiesta del Pescara di non giocare andava esaudita. Lo schifo c'è stato con la morte di Bovolenta, casomai...
E se si sbaglia una volta non vedo perchè bisogna allinearsi alla decisione sbagliata
