Rendere più competitivo il campionato di Serie A. Ridurre la forbice tra i club cosiddetti “grandi” e quelli “medio-piccoli”. Questi in sostanza gli obiettivi che si pone il decreto legislativo 9/2008, meglio conosciuto come legge “Melandri-Gentiloni”, che all’articolo 3, comma 1, prevede il ritorno alla vendita centralizzata dei diritti televisivi. A partire dal campionato 2010-2011 infatti, la ripartizione di questi diritti avverrà attraverso un sistema che è utile scoprire, anche per comprendere le attuali strategie del Napoli. Che si sta rinforzando per sedersi al tavolo delle grandi, e avere una fetta cospicua della torta che bisognerà dividere a partire dal 2010. La Divisione avverrà sostanzialmente in questo modo. Il 40% verrà ripartito ugualmente tra tutte le squadre., ch Un 30% sarà suddiviso attraverso il concetto di “bacino d’utenza” che sarà a sua volta calcolato così: 5% in base alla popolazione della città d’appartenenza della squadra, 25% in base al numero di tifosi, che verrà quantificato grazie a indagini demoscopiche che la Lega affiderà a tre istituti diversi di ricerca statistica. Un’operazione quest’ultima, che verrà ripetuta ogni tre anni per aggiornare il dato. L’ultimo 30% sarà ripartito invece tramite il concetto di “storia del club”, accertato così: 5% classifica dell’ultimo campionato (questa percentuale verrà calcolata a partire dalla stagione successiva, avrà riguardo cioè al campionato 2010-2011). Alla fine del campionato, verrà assegnato un coefficiente, che va dai venti punti alla prima classificata, ad un solo punto all’ultima; il che nelle intenzioni potrebbe servire a ravvivare un po’ anche le ultime giornate, quando i giochi sono già scritti: arrivare noni piuttosto che decimi farebbe guadagnare un punto in più. Il 15% (sempre di quest’ultimo 30%) terrà conto invece della classifica degli ultimi cinque campionati (conteggiato sempre con il coefficiente numerico da 20 a 1), mentre l’ultimo 10% si atterrà alla tradizione sportiva dei club, calcolata a partire dalla classifica del campionato 1946-’47, il primo organizzato dalla Lega Calcio. Sono stati calcolati in 900 i milioni che ogni anno dovranno dividersi le venti società di Serie A, attraverso i criteri esposti sopra. Una cifra ingente, che se da un lato potrebbe consentire alle grandi di tornare competitive anche in Europa, dall’altro potrebbe far si che anche squadre medio-piccole possano inserirsi, con una politica accurata, nelle sfere dell’alta classifica. Quindi per il Palermo, fare un grande campionato l’anno prossimo, consentirebbe ai rosanero di poter avere una discreta somma dal totale dei diritti tv. Bisognerà per forza di cose lanciare l’assalto ai piani nobili della classifica e farsi trovare pronti per la stagione successiva.
TMW
40% in parti uguali
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30%, diviso in: 5% popolazione della citta' d'appartenenza + 25% in base ai sostenitori (termine che è la causa della lotta in Lega, perche' è un termine molto vago)
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30%, diviso in: 5% classifica ultimo campionato (a partire da quest'anno) + 15% classifica ultimi 5 campionati + 10% tradizione sportiva del club dal '46-'47 (e qua le strisciate hanno vita facile)