articolo interessante per chi volesse approfondire le differenza tra due modelli emblematici (inglese vs. tedesco)
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19/05/2012 | Filed under: In evidenza | Posted by: Diego Tarì
chelsea vs bayern Chelsea vs Bayern. Più di una finale di CL: uno scontro fra due modelli economici agli estremi
Molto interessante lo spunto che proviene dall’articolo “Fans vs. oligarchs in Champions League battle for football’s soul” apparso sul sito della CNN nel quale si mettono in evidenza alcune delle principali differenze che stasera scenderanno in campo all’Allianz Arena per la finale di Champions League.
Due modelli economici a confronto:
Da un lato il Chelsea, un club che ha beneficiato maggiormente del liberalismo finanziario del calcio inglese, un boom economico che ha seguito l’esplosione della Premier League inglese due decenni fa.
L’approccio economico dell’Inghilterra verso il laissez-faire ha fatto sì che un giovane, noto oligarca russo da poco innamoratosi del gioco abbia acquistato un club che non aveva mai visitato e pompato al suo interno in centinaia di milioni di dollari per assicurarsi trofei e scudetti. I prezzi dei biglietti sono saliti vertiginosamente mentre il gioco è imborghesito, ma il Chelsea ha assaggiato un vero e proprio successo in patria, vincendo tre scudetti, quattro Coppe d’Inghilterra e due Coppe di Lega.
Dall’altro lato è Bayern. Deriso come “FC Hollywood” da alcuni sostenitori dei suoi rivali di Bundesliga a causa delle stelle presenti nella squadra bavarese, è ancora disciplinata dal modello di proprietà prevalente fan in Germania.
Il “50 +1? regola impedisce ricchi uomini d’affari stranieri e nazionali da assumere club.
Invece, sono i tifosi a possedere la maggioranza del club (almeno il 50% più uno, da qui il titolo). Si mantengono i prezzi bassi dei biglietti, e si conserva cultura calcistica del paese, garantendo nel contempo gli stadi pieni.
Munich Final logo 0 Chelsea vs Bayern. Più di una finale di CL: uno scontro fra due modelli economici agli estremi
(Nel modello inglese) Le aziende statali sono state privatizzate, i club di calcio sono stati acquistati, quotati in borsa o venduti, e le poche persone che possedevano le azioni hanno guadagnato una grande quantità di denaro per se stessi. I prezzi dei biglietti sono aumentati di circa il 1.000% da allora.
Il calcio tedesco sta fiorendo con la più massiccia presenza negli stati in Europa ed il Bayern in finale. Ma non hanno deciso un cambiamento rispetto al modo in cui avevano sempre fatto le cose in favore di una visione ossessionata dal denaro. Il Bayern ha 13.500 posti in piedi, a € 15 ($ 20) ciascuna, per le partite principali.
Le osservazioni esposte nell’articolo sono corrette. Ma presentano un possibile errore di fondo, rappresentato dalla scelta del soggetto (il FC Bayern) rappresentativo del modello Bundesliga.
La Bundesliga è sicuramente, in questo momento, il modello di calcio più vicino al concetto di autosufficienza e di corretto equilibrio fra ambizioni sportive e sostenibilità finanziaria (per chi fosse interessato ad approfondire qualche numero, rimandiamo al TBreport n.2 intitolato “Troppo popolare per fallire? I numeri del calcio europeo“).
Tuttavia il FC Bayern presenta una serie di caratteristiche peculiari che difficilmente lo possono rendere un modello esportabile, anche all’interno della stessa Germania.
la maggioranza del club sportivo è di proprietà popolare, attraverso la FC Bayer München Ev, che conta circa 115.000 soci-tifosi. Questo accade anche in altre realtà europee (su tutte: Barcellona e Real Madrid) ma indubbiamente è facilitato dal bacino di utenza sul quale può contare la squadra tedesca: quante altre squadre, fra le 734 che partecipano ai campionati di prima divisione UEFA possono contare su questo tipo di supporto?
nel capitale della società sono entrati Adidas e Audi, che hanno investito sia sull’acquisizione delle quote, sia su importanti contratti di sponsorizzazione sportiva. Quante sono le squadre che possono attrarre società di questo livello e portarle ad intervenire nella duplice veste di azionista e sponsor?
la costruzione dell’Allianz Arena, che rappresenta una fonte di guadagno (ancorché non la prima) per il FC Bayern, è avvenuta con condizioni particolari: l’impianto ha avuto un costo di circa 346 milioni di Euro, finanziati attraverso la cessione dei naming right ad Allianz (90 milioni di Euro) e la vendita di azioni del club: la prima, nel 2002, ha fatto entrare il nuovo socio Adidas (77 milioni di Euro, per il 9,07%). Un’altra quota del 9,09% è stata ceduta nel 2009 alla Audi, a fronte di un esborso di 90 milioni di Euro, che verrà in buona parte destinato al rimborso del debito esistente, in modo da anticipare i tempi di ammortamento dei finanziamenti in essere. Il che vorrebbe dire che, proprio come nel caso dell’Amsterdam ArenA, circa il 70% del costo dell’investimento è coperto da apporti di capitale e non da un debito bancario.
Il FC Bayern trae dallo sviluppo dell’attività commerciale (merchandising e sponsorizzazioni) la linfa per il proprio sviluppo economico: ma è un caso particolare in Europa, anche in questo caso poco facilmente esportabile. La squadra, alla cui guida ci sono sicuramente dei manager capaci di massimizzare questa fonte di ricavo, gode indubbiamente degli effetti di azioni di marketing territoriale che vanno aldilà del mero fenomeno calcistico, potendo attrarre nuovi investitori che apportano capitale fresco per il finanziamento delle attività della squadra.
In una battaglia “fra titani”, indubbiamente in questo momento il FC Bayern risulta vincente in termini di qualità e prospettive del modello economico prescelto per la gestione del club.
Ma questo non significa necessariamente che sia un esempio facilmente replicabile in ambito UEFA e non necessariamente per mancanza di volontà da parte degli altri concorrenti di questo magnifico gioco.