Il Napoli segna, Angelo esulta: ma nel sollevare le braccia lascia cadere un bicchiere, un po' d'acqua finisce involontariamente sui pantaloni di un altro collega che fa l'opinionista in una trasmissione in onda su un'altra emittente locale. Questi alzandosi si rivolge ad Angelo in tono minaccioso: "Sei un pezzo di m*rda"... mollandogli un pugno in pieno viso. Angelo sviene e viene portato in ospedale. C'è chi tenta di reagire, chi frena gli animi per evitare una rissa.
Angelo oggi denuncerà l'accaduto alle forze dell'ordine. Resta tuttavia la gravità del gesto di questo signore che ha aggredito Angelo con una ferocia e una cattiveria inimmaginabili. Quasi che il bicchiere caduto fosse stato il pretesto per dare libero sfogo alla rabbia fomentata da odio e rancore. C'è chi dice che questa persona detesti la squadra del Napoli e che si sia resa già protagonista di episodi simili. In ogni caso Tifosi o non tifosi nulla giustifica la violenza. Dopo questo episodio, che per fortuna non ha generato ben più gravi conseguenze, c'è da chiedersi se non sia il caso di selezionare meglio gli accessi in tribuna stampa. È noto che per ottenere il tesserino di pubblicista (tra retrodatazioni e altro) occorre davvero poco, tant'è che il tesserino viene dato a cani e a porci: basti pensare al caso della collega violentata e aggredita da un pubblicista (l'Ordine ancora non ha provveduto ad espellerlo malgrado lui abbia patteggiato). L'Ordine dei Giornalisti ha, intanto, istituito un consiglio di disciplina per occuparsi della deontologia dei giornalisti. Chissà se il caso di Angelo verrà esaminato tempestivamente. Superato il limite non bastano scuse. Qualche giorno fa una cosa simile è capitata a Tai, insultata in malo modo e aggredita da gente insospettabile. Sopportare ancora non è più possibile.