Separati in casa, perfino nel momento della vittoria. Aurelio De Laurentiis ha dedicato poco tempo ai festeggiamenti. Domenica notte, messa al sicuro la storica qualificazione per la Champions, il presidente ha fatto le ore piccole con tutto il suo staff: Fassone, Bigon e Formisano. Sul tavolo, oltre alla cena, anche l’immediato futuro del Napoli, di cui almeno per adesso Walter Mazzarri non fa parte. Meno impegnativo il dopo Inter dell’allenatore, che ha invitato in un ristorante di Pozzuoli il sindaco di San Vincenzo (la città natale del tecnico livornese) e qualche altro amico fidato. Argomento tabù la telenovela della panchina, arrivata alla svolta. Il pallino è nelle mani di De Laurentiis, che domenica notte ha gettato definitivamente la maschera. «Mazzarri è sotto contratto: non lo libero». Mossa strategica, quella del presidente: furibondo per il comportamento dell’allenatore («Devo pensare al bene del Napoli, non di chi mi mette i bastoni tra le ruote e pensa solo alla sua carriera»), ma non al punto di rischiare l’impopolarità pur di licenziarlo. Nemmeno il tecnico, però, pare intenzionato a uscire allo scoperto. «Tocca ai dirigenti dettare l’agenda, non a me». Da qui lo stallo, da non confondere comunque con una tregua. «C’è bisogno di una verifica. Un professionista deve sempre fare delle riflessioni, al di là del cuore e dei sentimenti. Non vale solamente per le società, quando decidono di mandar via i loro dipendenti». La tensione rimane altisssima, insomma. Ma nessuno vuol fare la prima mossa e la situazione rischia di diventare paradossale. Il grande freddo tra i duellanti è continuato pure ieri. De Laurentiis era a Milano per l’assemblea di Lega sui diritti tv, Mazzarri ospite a Chieti per ricevere il premio Prisco, e poi all’Aquila per un altro riconoscimento nelle zone del terremoto. Il tecnico, nell’attesa di essere convocato dal Napoli, sta preparando gli inviti per la cena di fine anno con la squadra: dopodomani sera in un ristorante di Pozzuoli. Il presidente, però, ha avuto la stessa idea e giocherà di anticipo, domani in un locale di Posillipo. Due festeggiamenti in 24 ore, che stavano addirittura rischiando di sovrapporsi tra loro. Tutta colpa dell’incomunicabilità tra De Laurentiis e Mazzarri. I due potrebbero incontrarsi oggi, ma la data più probabile per il faccia a faccia sembra dopodomani. Il rischio da scongiurare è la paralisi. È saltato pure l’accordo col Trentino per il ritiro estivo a Dimaro Valdisole, per divergenze economiche. C’entrano anche i tentennamenti del Napoli, però: la località prescelta aveva infatti avuto l’approvazione dell’attuale tecnico, ma non del nuovo che potrebbe sostituirlo. Ieri è circolato un nome nuovo e suggestivo: Gianfranco Zola. Comunque costretto a inseguire Gasperini, che è in pole position, e Rossi. L’ora delle scelta si avvicina, al di là di un’assurda partita a scacchi che è durata già troppo. La panchina azzurra reclama un padrone. E un condottiero per la Champions.
La Redazione
A.S.
Fonte: La Repubblica
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Promuove a pieni voti il probabile arrivo di Conte alla Juve, applaude le prime mosse della Roma americana e apre la porta al Napoli. Claudio Ranieri a tutto campo nella notte in cui riceve il Premio Maestrelli. Si parte dal futuro. Quindi dal sogno Napoli. «Mi auguro che Mazzarri resti. Il Napoli è una delle più belle storie di questo campionato. Il presidente De Laurentiis merita un grande applauso per i campioni che ha portato al San Paolo. Che emozione sentire sessantamila persone cantare “o surdato ’nnamurato”».
E se De Laurentiis dovesse chiamarla? «Per il Napoli la mia porta è sempre aperta. Basta avere davanti un progetto stimolante».
GDS