L'Italia l'ha già preso al culo. Non leggo l'articolo sopra postato per motivi di tempo, ma vi dico che come spesso accade ne usciamo con le pezze al culo. La guerra in Libia ha due motivazioni fondamentali (inutile parlare di quella umanitaria, perché altrimenti non mi spiego per quale motivo non si sia intervenuti in Yemen, dove ieri sono stati uccisi cinquantadue civili).
1. Gli Stati Uniti stanno portando a termine un piano di sostanziale logoramento delle ambizioni Ue (già minate alla base) colpendo insistentemente il suo ventre molle: l'Italia e i Balcani. La cosa è già accaduta, in termini assai simili, all'inizio degli anni Novanta. Nei Balcani c'è una situazione assai complessa di cui è difficile parlare qui. In Italia ci sono interferenze pesanti negli affari interni (pensate che manifestazioni-Fini-wikileaks-troie siano puro caso?); inoltre, viene messa a ferro e fuoco la sponda sud del Mediterraneo. Questo porta a problemi di immigrazione e di incertezza nell'approvvigionamento energetico che l'Italia non è in grado di affrontare.
2) C'è dietro la Francia, che con la Libia vuole ora riprendersi un ruolo nel Nordafrica che aveva quasi del tutto perso, assieme alla faccia dopo la cacciata di Ben Ali dalla Tunisia.
Fondamentalmente, è questo. L'Italia ha capito di non poter ritagliarsi un ruolo di mediatore (e Berlusconi che pensava d'averlo fatto tra Putin, Sarkozy e Saakashvili ai tempi della guerra in Georgia è lol

) e ha dovuto calarsi le brache, sperando di partecipare alla spartizione del bottino alla fine delle operazioni, che dal punto di vista militare non dovrebbero presentare grossi problemi. Per la Libia l'Italia era un interlocutore privilegiato sia dal punto di vista politico che economico. Inutile dire che saremo scavalcati al termine di questa buffonata.
Io per lavoro mi occupo di politica estera, ma certe robbe non posso scriverle. Quindi mi fa piacere venirne qui a parlarne con voi.
