Quarto, elezione choc: candidato in carcere per camorra eletto al Comune
Chiaro, capolista Pdl, accusato di essere un prestanome del clan Polverino ha ricevuto nel paese 385 preferenze
NAPOLI - Era stato arrestato due settimane fa insieme ad altre 39 persone in un blitz dei carabinieri contro il clan camorristico dei Polverino. Eppure Armando Chiaro, candidato nel Comune di Quarto con il Pdl, è stato eletto con 385 voti risultando il settimo della lista nel conteggio delle preferenze. Dopo il suo arresto si era già capito nel paese che il sostegno alla sua candidatura non sarebbe venuto meno quando sono apparsi in tutto il comune manifesti con la scritta: «Forza Armando». In quell'occasione il candidato sindaco del centrodestra, Massimo Carandente Giarrusso (eletto al primo turno con il 60,53 % dei voti), aveva preso pubblicamente le distanze dall'arrestato, che era anche il coordinatore cittadino del partito, invitando i suoi sostenitori a non votarlo. Queste affermazioni scatenarono però diverse polemiche anche nel partito, l'ordine che circolava a Quarto era di votare con la preferenza disgiunta per punire lo «sgarbo» del sindaco che, in effetti, ha ricevuto il 5 % dei voti in meno rispetto alla sua coalizione. Insieme a Chiaro due settimane fa era stato arrestato anche un altro esponente politico cittadino, Salvatore Camerlingo, candidato nella lista «Noi Sud», anch’essa nello schieramento di centrodestra in appoggio a Giarrusso.
Il Pd, che governava la città con il primo cittadino Sauro Secone (che in questa tornata elettorale ha ottenuto solo il 29,58 % delle preferenze), attacca duramente il Popolo della libertà. La senatrice del Fortuna Incostante denuncia: «A Quarto è stato eletto come consigliere comunale del PdL Armando Chiaro, arrestato nelle scorse settimane con l’accusa di essere un prestanome del clan camorristico Polverino. È certamente grave che questa persona abbia raccolto un consenso tale da poter sedere in consiglio. Ma è altrettanto inaccettabile il silenzio dei dirigenti di fronte a questa vicenda. Perché i vertici del partito di Chiaro non si dissociano da questo "successo" che contribuisce ad accrescere la zona d’ombra attorno al PdL in Campania? Il PD non consentirà che su questa vicenda cali il silenzio e, soprattutto, si batterà affinché non si consegni Napoli a questa destra».