Io non so se molti di voi seguono la NBA, comunque quest'anno c'è stato un movimento di mercato inaspettato: Kyrie Irving, playmaker dei Cleveland Cavaliers con cui aveva vinto le Finals l'anno scorso e tre volte la sua conference negli ultimi tre anni, ha chiesto di essere scambiato pur avendo ancora un contratto valido fino al 2020. Ed è finito alla seconda potenza dell'est nella stagione passata, i Boston Celtics, che già dal mercato dei free agent (gli svincolati) avevano pescato Hayward, una delle migliori ali piccole della lega. Insomma, una franchigia forse con un organico non ancora al livello di quella che ha lasciato, ma sicuramente la più ambiziosa ed all'inizio di un progetto vincente.
In molti hanno detto che è andato lì perché stanco di fare da secondo violino a Lebron James, un po' come Neymar insomma. Per me è diverso il fatto. Lebron James l'anno prossimo si svincola, molto probabilmente non rimane a Cleveland e i Cavaliers ripartono, rifondano.
Che c'entra tutto sto papiello in questo topic ?
Quando ho letto le parole di Raiola, ho pensato subito a Irving. Insigne che firma un prolungamento contrattuale fino al 2021 non vuole finire a fare il "prigioniero" a Napoli. Nel senso: se il prossimo giugno andasse via Sarri e si chiudesse la parentesi partenopea non solo per Reina, ma anche per Mertens e chissà chi altro, se si ripartisse dalla base per ricostruire un nuovo ciclo, lui teme di finire in una spirale che anneghi la sua carriera. E si è messo nelle mani di Raiola, l'uomo che per eccellenza cede i calciatori.
Io credo che Insigne voglia rimanere a Napoli, ma in un Napoli di alto livello come questo, che lotta per lo Scudetto. Se si va in rebuilding, non ha nessuna voglia di rimanere a fare il capopopolo sapendo di aver già raggiunto il massimo in termini di vittorie (o tentativi di). Così come Irving alla scelta del restare un altro anno a Cleveland, vincendo sì un'altra finale di Conference per poi venire demolito nelle Finals dai Golden State Warriors, ha preferito mettersi in una posizione competitiva da questa stagione ma dominatrice dalla prossima, così Insigne potrebbe star giocando semplicemente d'anticipo, cercando insomma una exit strategy per non trovarsi poi infognato in una squadra in pieno riassestamento, per non rimanere con il cerino in mano mentre gli altri gli fanno ciao ciao con la manina, magari agitando le penne con cui hanno firmato le clausole contrattuali.
Detto tra di noi, io non credo che un Napoli come questo, da un punto di vista logico (che trattiene i trentenni ad oltranza) ed economico (siamo alla massa critica sostenibile con l'attuale impianto societario), sia proponibile più a lungo del paio di stagioni a cui stiamo assistendo.
Situazioni ambientali che conosceva Irving, che conosce Insigne. Spero di sbagliarmi.