Ma poi che vi possa cadere il pisello seduta stante, nel periodo anni '30 ci sta tanta di quella gente che merita la menzione, che non vi cacate di striscio tipo Hawks, Ford, Siodmark, Lang, tanto per citare alcuni e perdete tempo e fare i gli snobbisti con squartauallera sovietiche, che cacavano il cazzo pure a Stalin e soci.
Hawks (ho visto Scarface e basta) e Siodmak iniziano nel pieno degli anni trenta, ci devo ancora arrivare. Cu Ford so' prevenuto.

Di Lang ho visto Il Dottor Mabuse ed è un gioiello. A dire il vero mi piace tutta la generazione di registi tedeschi dell'epoca che lanciò il filone del soggettivismo di carattere aggressivo e violento, che probabilmente nasce come sfogo urbano delle tendenze di Sjostrom (I proscritti, L'uomo che prende gli schiaffi). Parlo di Lang, Wiene e Murnau in particolare.
A te che ti piace il cinema di sangue te l'ea piglia' a tutti quanti senza fare il complicato.

Comunque Ejzenstejn e gli altri sovietici risultano oggettivamente pesanti se non si è interessati alla componente storica perché girano anzitutto film propagandistici (i primi almeno). Ed è proprio per il carattere storiografico che è sorprendente che abbiano pisciato sul cinema racconto (a te tanto caro

) che meglio si adattava all'assorbimento passivo da parte dello spettatore.
Vabbuo', arrivando al nocciolo, io preferisco di gran lunga sorbirmi La Corazzata che l'osannato Intolerance di Griffith, non tanto per la durata quanto per le pulsioni emotive che ci sono alla base. Il cinema russo non è realista, è reale e vivido, e questo non può non colpire.
Peppeue', tu che studi il montaggio delle attrazioni virete chist, un film di Ruttman dove il tutto piglia una via di armonia e di equilibrio che Ejzenstejn nun ha mai truvato.