M'aggia visto:
"Calvaire" di Du Welz, horror sadico e deviato che tanto piacerebbe a South. Stilisticamente davvero notevole, con una regia equilibrata ma che nell'ultima mezz'ora sperimenta un cuofano di soluzioni veramente interessanti. ****
"Mon Oncle" di Tatì, sorta di recupero dello slapstick anni 20. La maschera di Monsieur Houlot è una revisione di quella di Buster Keaton, condita con un pizzico di sfacciataggine da fratelli Marx. Tutto sommato mi aspettavo di più: trama sfilacciata, gag estenuanti, regia troppo statica (pochi movimenti di macchina, praticamente nessun piano ravvicinato). Critica al capitalismo disumanizzante (metallizzato), cui viene contrapposta la Parigi tradizionale, fatta di case ingiallite e muri crepanti. Prefigura l'Ikea ***1/2
"L'illusionista" di Chomet, tratto da una sceneggiatura postuma di Tatì. E' un'operazione filologica, quindi si ritrovano le caratteristiche stilistiche di cui sopra. Rispetto al precedente "Appuntamento a Belleville" è di livello inferiore, la lentezza non è supportata da un adeguato lirismo. In particolare la criatura che segue il mago sembra una vrenzolella viziata, non attira le simpatie e quindi abbassa l'impatto emozionale del film. ***