Constato con lieve rammarico (e da grande igniorante cinofilo quale io sono) che nessuno, neppure il prode Bender, ha citato in questo forum un grandissimo cineasta italiano: Antonio Pietrangeli.
L'uomo che è riuscito a fondere l'allora nascente nouvelle vague e commedia (tragicomica) all'italiana con una sapienza ed un gusto cinematografico da maestro. Truffaut e Monicelli fusi dietro le dolci lenti di un critico cinematografico, divenuto solo in seguito regista.
Un regista capace (in Io La Conoscevo Bene) di abbracciare amaramente un'intera città e la tragedia leggera della protagonista, con un intenso ed empatico long take sulle note di "Mani Bucate", capolavoro di Sergio Endrigo.
Un abbraccio che si rivelerà ben presto nell'alito di una morte sottile e discreta, quella del bellissimo corpo della Sandrelli, purezza investita da troppe malignità, metafora di un'anima intellettuale corrosa dall'Italia del boom e del cinismo ritrovato.