Alfrè nessuno si stupisce dell'amore di Godanico per Nabokov, ognuno ha i suoi amori maggiori e minori. Cioè per me il rom,anzo più bello del 900 (e non sto scherzando) al pari dell'Uomo senza qualità, della Cognizione del Dolore e di Berlin Alexabdreplatz è Il Buon soldato Sc'vèik, mi rendo conto che sia un giudizio assolutamente soggettivo e non ne voglio imporre il valore agli altri.
Quello che fa specie sono queste cose:
- il disgusto che prova per dostoevskij che può perfino non piacere, anche se è stano che non piaccia a quel livello, ma che proprio essere considerato come un romanziere da due lirenon può;
- la pretesa di oggettività di questo disgusto, celata dietro l'acutoritas di un paio di fonti della critica, quando c'è una stanza sana della biblioteca del dipartimento di lettere fatta di saggi osannanti "DOsty" (e quanto mi da fastidio che lo chiami così)...cioè anche io non amo affatto Proust, per esempio, ma non mi permetterei mai di dire che è una merda, mi permetto di dire al limite che non tocca le mie corde;
- la permalosità di uno che fa una affermazione enorme come dostoevskij non era uno scrittore mediocre e non si tiene i coppetielli che gli si tira appresso.
Poi a me da fastidio anche questo "non sai di che stai parlando" perché, francamente, quando mai abbiamo mangiato nello stesso piatto? Lui che cazzo sa chi ho letto io? Dobbiamo su un forum di pallone in cui c'è un topic per consigliarsi libri finire a scrivere brevi trattatelli sull'introduzione dell'Io Narrante nel romanzo mondiale e sullo spostamento che questo ha introdotto nella costruzione della psicologia dei personaggi nel romanzo?
Se lo vuol fare lui lo facesse, io mi caco il cazzo perché lo faccio già tanto nei luoghi deputati (i tre più importanti peraltro sono il mio cervello, il mio stomaco e il mio cuore)
Ma appunto io volevo solo farvi capire come il processo di osmosi tra Godanico e Nabokov sia diventato così totale da aver assorbito anche le critiche oltre testuali, quindi di lasciar perdere.
Al di là del gusto che è insindacabile, voler ridurre Dostoevskij a un feticcio di paglia è operazione fine a se stessa. Il suo contributo per il mezzo di espressione tutto non ha probabilmente eguali tra i contemporanei e ha pesantemente influenzato tutto il periodo successivo a stare stretti, quindi c'è poco da aggiungere. Anche oltre il fatto che possa o meno piacere, è la storia a non ridimensionarlo. Basta prendere delitto e castigo e osservare come abbia dato un imprinting anche ad altri medium (taxi driver, cazzo)...ma qui parliamo del sesso degli angeli...
Poi di Nabokov io ho letto Lolita, Ada o ardore, invito a una decapitazione. Non credo che continuerò. Ho avuto l'impressione di un autore molto dotato sul lato della prosa ma totalmente asservito a se stesso, in un vortice di autocompiacimento.
È assurdo che venga considerato più del quasi coetaneo Boll, quest'ultimo veramente uno scrittore incredibile e a mani basse il mio preferito del novecento (visto che ne stiamo parlando).
Foto di gruppo con signora <3