Autore Topic: L'angolo della lettura  (Letto 301634 volte)  Share 

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micoste

Re:R: L'angolo della lettura
« Risposta #900 il: 22 Marzo, 2013, 07:32:49 am »
Zola, Flaubert, de Maupassant scribacchini :look:

Sì, SE tu valuti che il loro contributo più importante sia stato una fotografia della Francia dell'epoca. Per quanto mi riguarda, credo che Flaubert sia stato un grande scrittore, ispirato e in grado di trasmettere molto più che uno scatto del paese dell'epoca.

Anche Cechov viene dipinto come sagace descrittore della società russa dell'epoca e blablabla, ma per me fu molto altro, molto di più.

Online calvin

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #901 il: 22 Marzo, 2013, 09:34:32 am »
La letteratura non deve essere lo specchio/la fotografia della società. La letteratura non è sociologia, non deve riflettere un mondo bensì inventarne di nuovi. Anche il più bieco degli scribacchini può fotografare la società...

Gogol' è un artista perché i suoi scritti creano mondi nuovi, NON perché rifletterebbe chissà quale società russa dell'epoca...

Comunque, oggi il caso mi ha portato ad imbattermi nel libro di Boll (di cui non ho mai letto nulla) da voi citato. Gratuitamente, per di più  :sisi: Lo leggerò, prima o poi  :bacino:

Capisco il discorso anche se, permettimi, lo trovo un poco troppo manicheo.
Mi spiego non esiste un Arte, ma tante arti e entrambe quelle che tu descrivi possono esserlo.
Ti faccio l'esempio di Honorè de Balzc con la Comédie humaine (tra cui spicca l'enorme Papà Goriot) o di Verga, artisti immensi che fanno della descrizione e della fotografia il loro punto di lavoro.




p.s. ti devo delle scuse (anche abbastanza) per un paio di post eccessivi, tu hai la invidiabile qualità di farmi partire i nervi, ma francamente e per quanto strano non c'è nulla di personale.
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Starfred

R: Re:R: L'angolo della lettura
« Risposta #902 il: 22 Marzo, 2013, 11:48:21 am »
Sì, SE tu valuti che il loro contributo più importante sia stato una fotografia della Francia dell'epoca. Per quanto mi riguarda, credo che Flaubert sia stato un grande scrittore, ispirato e in grado di trasmettere molto più che uno scatto del paese dell'epoca.

Anche Cechov viene dipinto come sagace descrittore della società russa dell'epoca e blablabla, ma per me fu molto altro, molto di più.

Per me invece la descrizione della realtà in senso oggettivo è uno dei più grandi processi di astrazione mentale che un essere umano possa compiere. Credo, sposando perfettamente la linea di Kant, nella concezione di noumeno e fenomeno, del reale irraggiungibile e dell'incompletezza dei dati sensoriali per la completa comprensione di ciò che ci circonda.
Quindi per me fornire una "fotografia" è un'operazione a dir poco rispettabile e vedo nel realismo tutto una corrente che ha compiuto un incredibile sforzo di andare "contro" il limitato sistema di percezione della nostra specie.

micoste

Re:R: Re:R: L'angolo della lettura
« Risposta #903 il: 22 Marzo, 2013, 12:50:15 pm »
Per me invece la descrizione della realtà in senso oggettivo è uno dei più grandi processi di astrazione mentale che un essere umano possa compiere. Credo, sposando perfettamente la linea di Kant, nella concezione di noumeno e fenomeno, del reale irraggiungibile e dell'incompletezza dei dati sensoriali per la completa comprensione di ciò che ci circonda.
Quindi per me fornire una "fotografia" è un'operazione a dir poco rispettabile e vedo nel realismo tutto una corrente che ha compiuto un incredibile sforzo di andare "contro" il limitato sistema di percezione della nostra specie.

Mi trovo in totale disaccordo e detesto Kant. Meglio un dipinto che crei suggestioni o un dipinto che riproponga la realtà così com'è? A quel punto, basterebbe la fotografia...

micoste

Re:L'angolo della lettura
« Risposta #904 il: 22 Marzo, 2013, 12:53:14 pm »
Capisco il discorso anche se, permettimi, lo trovo un poco troppo manicheo.
Mi spiego non esiste un Arte, ma tante arti e entrambe quelle che tu descrivi possono esserlo.
Ti faccio l'esempio di Honorè de Balzc con la Comédie humaine (tra cui spicca l'enorme Papà Goriot) o di Verga, artisti immensi che fanno della descrizione e della fotografia il loro punto di lavoro.




p.s. ti devo delle scuse (anche abbastanza) per un paio di post eccessivi, tu hai la invidiabile qualità di farmi partire i nervi, ma francamente e per quanto strano non c'è nulla di personale.

Papà Goriot fa parte della mia libreria ma non l'ho ancora letto. Ne terrò conto  :sisi: Verga non mi ha mai convinto. Uno scrittore deve essere un incantatore, un trascinatore in fumosi vortici... Aborro il realismo, di per sé, anche se è un'etichetta abusata. Aborro il realismo ma adoro Cechov, per intenderci, capace di creare sfumature introvabili altrove.


p.s.: accetto e contraccambio le tue scuse, le diatribe virtuali con certuni sono dovute soltanto al fatto che lo schermo appiattisce alcune importanti dimensioni della comunicazione...

Online calvin

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #905 il: 22 Marzo, 2013, 12:58:53 pm »
Papà Goriot fa parte della mia libreria ma non l'ho ancora letto. Ne terrò conto  :sisi: Verga non mi ha mai convinto. Uno scrittore deve essere un incantatore, un trascinatore in fumosi vortici... Aborro il realismo, di per sé, anche se è un'etichetta abusata. Aborro il realismo ma adoro Cechov, per intenderci, capace di creare sfumature introvabili altrove.


Questi son gusti e ci stanno tutti (e personalmente condivido), ma che sia un arte anche la descrizione della realtà è indubitabile. Verga non ti piace (ci sta, ma non condivido) allora diciamo il Zolà del Germinale o, se vogliamo parlare di arte figurativa, i libri di fotografia di Salgado (in particolare quello sui lavori manuali) son arte con la A maiuscola.

Chiaro che la pedissequa descrizione della realtà non è di per se sufficiente (perchè l'arte come la giri e la voti rimane sempre e soprattutto artigianato e, dunque, mestiere), ma che ci siano artisti che abbiano come primo scopo la denuncia  e la descrizione del reale e che riescano con quello scopo a creare capolavori è un dato incontrovertibile.
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Starfred

R: Re:R: Re:R: L'angolo della lettura
« Risposta #906 il: 22 Marzo, 2013, 13:15:28 pm »
Mi trovo in totale disaccordo e detesto Kant. Meglio un dipinto che crei suggestioni o un dipinto che riproponga la realtà così com'è? A quel punto, basterebbe la fotografia...

Ma non è questione di cosa sia meglio, in questo caso, (il giudizio personale è insindacabile) ma della difficoltà dell'esercizio; è questo che distingue lo scribacchino dallo scrittore.
Indipendentemente dal tema trattato.
Per me è molto più difficile comporre un'opera artistica che rispecchi la realtà per com'è oggettivamente (anzi direi che è impossibile, dato che è impossibile descrivere oggettivamente qualcosa) che creare qualcosa in grado di suggestionare; questo perché la soggettività è intrinseca all'essere umano, l'oggettività alla natura delle cose, di cui l'uomo è prodotto e non creatore. La stessa fotografia difetta, sotto questo punto di vista, essendo presente l'interpretazione della realtà da parte del fotografo...non so se mi sono spiegato.
Io apprezzo moltissimo il naturalismo, sia per il compito che si prefiggeva sia per la sua sostanziale difficoltà.
Non si può ridurla così :nono:

E per me l'arte è una forma di contatto con la realtà. Si distacchi da essa o provi a ricostruirla fedelmente, i valori non cambiano.
« Ultima modifica: 22 Marzo, 2013, 13:17:57 pm da Starfred »

Offline SalvyTheCrow

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #907 il: 22 Marzo, 2013, 13:49:07 pm »
Sono qui per abbassare il livello della discussione  :look:

Ho finito l'ennesimo libro di King e ho bisogno di un nuovo libro. Qualcuno ha letto American Gods o Nessun Dove di Gaiman oppure I figli della mezzanote di Salman Rushdie?
sii sempre la star della freva altrui.
Ma vergognati, schiavo sudista che non sei altro!

Online Guallera V.2

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #908 il: 02 Maggio, 2013, 13:05:49 pm »
Iniziato a leggere Tutte dentro : il cinema della segregazione femminile di Di Marino e Artale.

Offline Sam Ent

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #909 il: 02 Maggio, 2013, 17:13:04 pm »
Ho finito di leggere I Milionari. Ci sono 30 anni di storia del mio quartiere. E' romanzo criminale in chiave partenopea, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti.
Siete troppo banali. Per non dire gente e sfaccimm.

micoste

Re:L'angolo della lettura
« Risposta #910 il: 31 Maggio, 2013, 15:58:37 pm »
Makanin - Underground


Una sorta di Bukowski russo, intriso di decadenza tardo-post sovietica. Ve lo consiglio  :sisi:

Offline Artem Dzyuba

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #911 il: 31 Maggio, 2013, 17:33:54 pm »
Makanin - Underground


Una sorta di Bukowski russo, intriso di decadenza tardo-post sovietica. Ve lo consiglio  :sisi:
Non consigliare un cazzo a queste merde :look:. Non sono più motivato a scrivere nulla in questo topic  :mhh:
Adda venì Baffone!

micoste

Re:L'angolo della lettura
« Risposta #912 il: 05 Giugno, 2013, 14:32:30 pm »
Non consigliare un cazzo a queste merde :look:. Non sono più motivato a scrivere nulla in questo topic  :mhh:

Io ti leggerei attentamente  :sad:

falceEmarcello

L'angolo della lettura
« Risposta #913 il: 13 Giugno, 2013, 17:07:44 pm »
Ho letto, si fa per dire, tropico del cancro di miller, dopo 50 pagine gia tenevo l'orchite.
Un accozzaglia di boiate :maronn:

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #914 il: 13 Giugno, 2013, 21:41:16 pm »
io sto cercando il libro di Forgy in ebook ma nun se trova. Non scherzo :look:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

falceEmarcello

L'angolo della lettura
« Risposta #915 il: 13 Giugno, 2013, 22:31:48 pm »
io sto cercando il libro di Forgy in ebook ma nun se trova. Non scherzo :look:

Tu sei una brutta persona, e la polenta con gli usei non ti migliorera'

Offline trattamentopanico

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #916 il: 14 Giugno, 2013, 05:27:27 am »
Ferito a morte di La Capria.
Perché? D'emblée, perché me fott' 'a capa! E po' perché a *nuje* ce fotte chesta fetente di armonia pagana, chesta copula particolare, miracolosa quasi dicesse, tra natura e cultura che è vecchia secoli e da secoli ce fotte e comm' 'e cazzoni ce ne vantiamo pure...
« Ultima modifica: 14 Giugno, 2013, 08:16:56 am da trattamentopanico »

Online Vino a Tavola

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #917 il: 26 Giugno, 2013, 21:01:34 pm »
ho saputo di questo romanzo sul fattoquotidiano e ve lo volevo segnalare 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/26/atletico-minaccia-football-club-marsullo-tiene-cazzimma/638125/

Citazione
Atletico Minaccia Football Club (Einaudi, 2013, 17 euro, 212 pp.) è la geniale risposta italiana a Febbre a 90° di Nick Hornby. Il libro d’esordio di Marco Marsullo, classe 1985, è uno di quei romanzi umoristici assoluti che catturano sin dalla perfetta scelta del titolo. Titolo che, assieme ai nomi delle altre squadre di calcio presenti nel romanzo, meriterebbe un premio a parte, per la fantasia, l’inventiva e l’umorismo, qualità felicemente presenti dalla prima all’ultima pagina del volume.

Al centro di tutto c’è la voglia matta di calcio. Più che una passione, un amore che lega e, nei casi patologici, dà un senso alla vita di moltissimi popoli dell’orbe terracqueo, non a caso a forma di pallone. Attenzione però: se siete del tutto a digiuno di calci d’angolo e fuorigioco, potrete comunque godere molto leggendo Atletico Minaccia Football Club. Marsullo, infatti, decide di rappresentare questo amore di viscere per il calcio usando l’arma dell’ironia e dell’intelligenza, raccontando un mondo provinciale e obnubilato dalla calcio-dipendenza, corredandolo di tipi umani assolutamente realistici e molto, molto divertenti. Ci narra così le gesta di Vanni Cascione, allenatore quarantenne della provincia campana che ha una sola religione, il calcio appunto, e un unico dio: José Mourinho.

Parentesi per i miei lettori recentemente rapiti dai marziani: Mou è uno dei più prestigiosi commissari tecnici della storia del Calcio, in forza ora al Chelsea dopo tre anni al Real Madrid, ma passato per il campionato italiano come trainer dell’Inter. Ma al di là del curriculum di squadre stellari allenate da questo Ct portoghese, Mourinho grazie alla sua cultura, alla sua superbia e al suo caratterino ha saputo diventare per milioni di persone un essere ontologico, un modello di vita prima ancora che un simbolo professionale.

Vanni Cascione, il protagonista del romanzo, è appunto uno di questi uomini completamente rapiti dal Mourinho-pensiero e dalle sue gesta, che tenta disperatamente di interpretare o addirittura di superare. E finalmente, dopo una valanga di esoneri dalle panchine più scalcagnate dei gironi d’Eccellenza campana, a Cascione si prospetta l’opportunità di una vita: allenare da inizio campionato l’Atletico Minaccia, il cui nome riflette alla perfezione la banda di cocainomani, figli di, clandestini, cuochi, meccanici, ex concorrenti di Sarabanda e altri improbabili calciatori racimolati dal direttore sportivo Lucio Magia, nome omen.

Con questa banda di brocchi in salsa campana, vincere il torneo sembra cosa impossibile. Eppure Vanni Cascione, vero Candido postmoderno, aiutato dalla sua acutissima figlia Chiara-Pangloss, riesce a creare uno spirito di squadra, riesce ad amalgamare questo manipolo di dopolavoristi e riesce a farli diventare una squadra di calcio.

Al di là dell’originalità della trama, che interpreta e attualizza in chiave letteraria l’ispirazione dal cult-movie degli anni Ottanta L’allenatore nel pallone, di Sergio Martino, quello che convince di questo romanzo è che Marsullo è una penna dal talento oggettivo: nessuno dei suoi personaggi, nemmeno quelli minori, è una macchietta. E’ chiaro che l’autore vuole bene ai suoi personaggi e che si è divertito un mondo a crearli, riuscendo nella cosa più difficile per uno scrittore umoristico: trasmettere questo divertimento al lettore. Atletico Minaccia Football Club non è però “soltanto” un romanzo che fa divertire. Ha una sua cifra socio-culturale di tutto rispetto che passa dallo sdoganamento di un linguaggio a metà fra il dialettale e il gergale, con l’inserimento in modo naturale nel racconto di una serie di termini presi in prestito dal campano, dal barese e dal gergo calcistico, a cui si somma una sottile e divertita analisi sociologica sugli stereotipi antropologici del Sud Italia, liberati dalla retorica del lamento consolatorio.

Detto usando il linguaggio di Marsullo: questo scrittore tiene una cazzimma con la penna in mano di cui sentiremo senza dubbio parlare in futuro.



più che altro ho pensato che questo Marsullo sarebbe un degnissimo utente, e ci metto pure Francesco Burzo (grazie ad alcuni di voi su fb ho visto che sta spaziando oltre le copertine di DYD  :rotfl:).

Offline Genny Fenny

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Re:L'angolo della lettura
« Risposta #918 il: 02 Luglio, 2013, 17:56:37 pm »
"E’ possibilissimo che i critici e i canta mañanas (molte parole e niente fatti) di questo paese vengano a raccontarvi che la pittura di Picasso è una specie di magnifico mazzo di fiori, delizioso, elegante, decorativo, definitivamente ancorato al “punto di vista di Vogue”. Non gli dovrete credere. La pittura sensazionale di Picasso assomiglia molto a un autentico toro colossalmente putrefatto e realista, simbolo, essenza e sostanza di tutto quanto ci può essere di più oscuro e turbolento, nelle radici più fini e più profonde dello spirito umano, “il pensiero subcosciente”; e credetemi pure, il cubismo, in questo caso non è che l’osso stesso di questo toro putrefatto, l’osso bianchissimo, l’osso che si vede, l’asso che si vede spuntare dal grosso alluce!... E’ anche possibile che essi vi vigliano spiegare che la pittura stravagante di Picasso, non che una specie di pertosse, “che gli passerà”, oppure il prodotto sottile di un senso raffinato e particolare dell’humor di Picasso; ma voi dovete piuttosto pensare che si tratta dell’osso bianchissimo, dell’osso terribile, dell’osso che si vede- spuntare- dal grosso alluce!" (Salvador Dalì)

 :sbav:

falceEmarcello

L'angolo della lettura
« Risposta #919 il: 02 Luglio, 2013, 18:00:14 pm »
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