Alla scoperta degli scugnizzi del '94: Allegra, Nicolao, Fornito, Insigne ed Amico
APPROFONDIMENTO - 07/09/11 - 17:35
Conosciamo meglio alcuni degli "scugnizzi" della Primavera di Dodo Sormani, che si è messa in mostra al Torneo "Tirreno e Sport" perdendo solo in finale contro la Lazio, e sabato debutterà in campionato in trasferta contro il Crotone. Vi tracceremo degli identikit su cinque scugnizzi del '94, che rappresentano un patrimonio importante per il Napoli: Allegra, Nicolao, Fornito, Insigne ed Amico.
Emanuele Allegra
Molti sono stati sorpresi dell'inserimento di questo giovane ragazzo nato nel 1994 nella lista Champions del Napoli. Il ragazzo ha evitato le emozioni forti perché era stato già avvisato dalla società e si era già reso conto della fiducia di Mazzarri nel ritiro della prima squadra a Dimaro. Emanuele è un giovane che si è già messo in mostra negli Allievi del Napoli e nelle varie nazionali di categoria fino ad arrivare ad oggi ed essere un giocatore importante per la nazionale under 18 di Evani dove è stato convocato anche recentemente per uno stage. Le sue caratteristiche tecniche sono quelle di un esterno destro basso. Un terzino nella difesa a 4 che è stato provato in partitella spesso da Mazzarri nel ruolo occupato da Maggio, cioè chiamato a fare tutta la fascia come fanno gli esterni nel 3-4-2-1 imbastito dal tecnico toscano. L'interpretazione del ruolo è quella di un difensore capace nella fase di spinta, dotato di un buon cross ma anche veloce e che sa difendere bene. Il suo idolo calcistico è non a caso Santon a cui tende ad ispirarsi per caratteristiche tecniche. CI sono anche piccole ragioni di cuore in quest'accostamento perché Allegra ha un piccolo o grande peccato sulla coscienza: è interista. Possiamo perdonarglielo pensando ai sacrifici compiuti durante il suo percorso di crescita avvenuto nell'Arci Scampia. Allegra è un ragazzo semplice e gentile e che ama più di ogni altra cosa stare in famiglia e con i suoi due fratelli. Valori solidi di cui il "presidentissimo" De Laurentiis sarà contentissimo.
Giuseppe Nicolao
Giuseppe Nicolao ama correre, dall'inizio alla fine come il suo idolo extracalcistico Bolt e come Garreth Bale a cui i compagni lo paragonano. E' un ragazzo spigliato, rispettoso e tranquillo con una grande passione per il calcio e per solcare e attraversare senza sosta la fascia sinistra. Nasce a Nocera Inferiore e gioca per anni nella Nucerina fino a quando a13 anni non viene scoperto dagli osservatori del Napoli. Esordisce come esterno di centrocampo e solo grazie a Nicola Liguori, l'attuale allenatore degli Allievi Nazionali, il suo primo allenatore ai tempi della categoria giovanissimi ed a cui è rimastom molto legato. Liguori non è il solo a vedere il talento della futura freccia azzurra ma è il primo a capire che la voglia di correre di Giuseppe non poteva essere limitata poteva produrre effetti devastanti se lasciata libera di percorrere tutta la fascia. I risultati sono così buoni che presto si accorgono di lui i responsabili delle nazionali di categoria. Lo stesso Sormani, attuale responsabile della primavera napoletana, crede tanto in questo scugnizzo che a sua volta considera il suo nuovo allenatore come un mago, bravo umanamente e calcisticamente. Sotto gli insegnamenti del suo nuovo allenatore Nicolao si rende conto già dei primi miglioramenti tattici e spera di poter realizzare il suo sogno di esordire un giorno in serie A. La strada è lunga ma al "Bale partenopeo" certamente non manca la voglia di correre e nessun obiettivo gli è precluso.
Giuseppe Fornito
La storia di Fornito non inizia in Campania ma da Trebisacce, in provincia di Cosenza, dove i genitori a soli 6 anni lo inscrivono alla scuola calcio "Scalisiana" . Il merito del suo trasferimento al Napoli è soprattutto del suo agente Francesco Gallina che gli permette di traslocare al Napoli nel 2007 insieme a Giuseppe Iuliano. Crede molto in lui nelle sue doti tecniche e nella sua determinazione Giuseppe Santoro allora come adesso responsabile delle giovanili, a tal punto di subire un deferimento per aver trasferito da un'altra regione appunto la Calabria un ragazzino non ancora quattordicenne. Le sue prestazioni tra i Giovanissimi lo portano velocemente all'attenzione delle varie nazionali di categoria ed anche a quella di Donadoni che spesso lo porta con sè nella prima squadra. Le sue caratteristiche sono quelle di un centrocampista tecnico, con buona visione di gioco che ama partire da sinistra pur essendo destro e che l'anno scorso è stato più volte chiamato in causa anche per la Primavera, pur essendo il più giovane tra i ragazzi di Miggiano. Al "Tirreno e Sport" le sue prestazioni sono state condizionate da alcuni problemi fisici; quando raggiungerà la migliore forma sarà un ottimo innesto a disposizione di Sormani. Clicca qui per leggere la scheda della rubrica "talent scout" prodotta il 2 Novembre 2010
Roberto Insigne
Bigon ha avuto un gran da fare quest'estate a proteggere questo promettente fratello d'arte dalle avances di Milan (clicca qui per leggere la nostra esclusiva) ed Inter (clicca qui per leggere la nostra esclusiva del 15 Maggio scorso) e dalle richieste di prestito in Lega Pro (clicca qui per leggere la nostra esclusiva del 26 Luglio scorso). Le attenzioni che circolano intorno a Roberto sono giustificate dalle prestazioni sempre migliori che il giocatore sta sfoderando e soprattutto per le sue doti sia in fase realizzativa che come assist-man. L'anno scorso negli Allievi ha giocato un pò da per tutto: come trequartista e seconda punta ma è adesso che Dodo Sormani ha spostato il suo raggio d'azione più sulla destra che sembra riuscire a dare il meglio. L'intuizione dell'allenatore della Primavera è stata quella di farlo giocare dalla parte "sbagliata" (come per altro sta facendo con Gennaro Signorelli sull'altra fascia), cioè di schierare un mancino puro a destra per aver la possibilità di liberare il tiro di sinistro. I risultati sono stati subito significativi con 5 gol fatti al "Tirreno e Sport" in tre partite e mezzo (con l'Inter entra solo nel secondo tempo). Le sue doti principali rimangono il cambio di passo, le capacità tecniche, la fantasia ed il senso del gol ma anche una certa forza fisica (è più alto e solido del fratello pur non essendo un gigante) che gli permette di resistere ai duri contrasti con i difensori. E' ammirevole anche la capacità di muoversi a tutto campo, di essere sempre nel vivo dell'azione; non è un giocatore dagli ultimi venti metri, ma ama ricevere il pallone abbastanza lontano dall'area di rigore, proponendosi così sia nella fase di costruzione della manovra che in quella conclusiva.
Luigi Amico
Il centravanti dello scorso anno degli Allievi del Napoli si sta riprendendo da un infortunio e per questo non ha potuto prendere parte al "Tirreno e Sport" ma le sue doti sono conosciute benissimo tra gli addetti ai lavori. L'anno scorso è stato l'indiscusso goleador degli Allievi Nazionali, allora diretti da Ciro Muro, ma non è solo il senso del gol a stupire in lui ma la duttilità che gli permette di giocare sia da centravanti che da esterno alto. Luigi ha il baricentro basso ma un tiro preciso e potente ed un dribbling secco che gli hanno permesso di mettersi in mostra già dalle prime esperienze nel vivaio partenopeo. Amico è un vero tifoso del Napoli con la passione per simboli della napoletanità del passato come Massimo Troisi e del presente come Alessandro Siani. La più grande soddisfazione calcistica è stata quella di stendere la Juventus con unadoppietta nel prestigioso torneo "Arco di Trento-Beppe Viola" lo scorso marzo; siamo certi non sarà l'ultima.
A cura di Gianluca Dova
In realtà con alcuni di loro ho fatto delle interviste ma il fatto di dover chiedere il permesso al Napoli per riportare il virgolettato mia obbligato a modificare un pò il contenuto ed il tipo di pezzo.