Classe e orgoglio nel gelo olandeseRepubblica — 03 dicembre 2010 pagina 1 sezione: NAPOLI
QUINDICI dicembre, ore 19. Non prendete impegni, c'è al San Paolo la prima vera sfida internazionale del Napoli, nell'era De Laurentiis. Se batte gli ispidi ma modesti rumeni della Steaua, entra in una dimensione nuova, da grande club. Sedicesimi di Europa League, lotta aperta in campionato per la zona Champions, e società costretta a comprare ricambi di lusso. Finalmente, il Napoli ne ha proprio bisogno. DAL primo giro d'Europa il Napoli torna con idee chiare. Bucarest, Liverpool e ieri Utrecht: ha subìto nove gol, tre per ogni tappa. Il passivo così pesante scopre pregi e limiti. La squadra, coni malinconici avvii e le eccitanti riprese, mostra tutte le sue contraddizioni. Passa da iniziali disastri difensivi, sia in Romania che in Olanda, a finali strappacuore. Classe e orgoglio rimediano, ma i tifosi avranno pur dirittoa soffrire meno? Urgenti almeno due acquisti. Se il giovane Bigon contatterà giocatori di maggiore personalità e classe, non dovrà più raccontare che l'emergenza rifiuti disturba le sue manovre.
I colpi di Savoldi e Maradona, nel 1974 e nel 1984, coincisero con le polemiche sull'immondizia nelle strade, per le vertenze dei netturbini. Franco Janich prima, Antonio Juliano dopo e Corrado Ferlaino sempre: chiusero affari formidabili, invidiati in Italia e in Europa, senza chiedere aiuto alla Protezione civile né all'Esercito. Bigon se lo faccia raccontare, dov'era in quegli anni? Dovrebbe conoscere meglioi calciatori, Bigon. Non sono poeti: valutano solo l'offerta economica e lo spessore del club. Visto ieri ancora una volta, il Napoli chiede una difesa più solida e ordinata. Tocca alla società acquistare pedine affidabili (Cribari è stato per la seconda volta spettatore incantato nelle fasi più delicate) ma tocca pure al tecnico valutare i vantaggi e i rischi della difesa a tre, quando il terzetto è inedito. Con quattro, è più agevole il turnover. Con tre, invece, bisogna mandare a memoria meccanismi più complessi. Non fosse altro, per motivi aritmetici: è diverso dividersi in tre o in quattro una linea orizzontale di 65 metri. Si allargano le distanze fra i difensori, e ieri anche l'avventuroso Utrech ha tentato con un rudimentale 4-4-1-1 di infilarsi nella difesa del Napoli a maglie troppo larghe. Con una prima punta, il ventunenne filiforme Van Wolfsvinkel, e con lo scorbutico Demouge che piombava da posizione centrale più arretrata. Maertens scendeva da destra largo, impegnando Grava e aprendo squarci più ampi fra i tre difensori. Dettagli che hanno offuscato lo splendore del primo gol di Cavani. Ma non piegato un Napoli tutto da lodare, avendo reagito in un gelo feroce per una formazione di impronta sudamericana. L'Olanda restituisce Cavani, irresistibile nella ritrovata forma, decisivo anche nel risolvere qualche intrigo difensivo. Lo slovacco Hamsik, che ha avuto la sensibilità di cedere il rigore a Cavani dopo l'errore di Udine, riscopre proprio nel gelo le sue vocazioni: lucidità tattica sulla trequarti, passaggio illuminante, recuperi razionali. Non ancora si rivede Lavezzi, impietrito dal freddo, forse ancora turbato dalle critiche per qualche notte chiacchierata. De Laurentiis gli ha offerto il suo cordiale aiuto, da tenero padre-padrone. L'Utrecht è l'immagine di un'Olanda scolorita, rappresenta un calcio senza più ambizioni. Il risultato così ampio, lo penalizza in un'eventuale parità alla fine del girone k. Le tre reti in trasferta dopo lo 0-0 al San Paolo spingono il Napoli avanti, se riesce a battere la Steaua. C'è tutto per allestire una serata d'onorea metà dicembre. La società intanto corraa cercare rinforzi di qualità , si intravede un fantastico ma difficile 2011, auguri. - ANTONIO CORBO
il bimbominkia si stancherà mai di essere stutato da qualsiasi giornalista che non sia Vittorio Raio?
