
Condivido, sono cresciuto con i guagliuncielli di Marano, da ragazzino esasperavo i miei perchè mi comprassero capi di marca, bisognava apparire, ostentare. O meglio così pareva, invece bisognava semplicemente dimostrare, ma dimostrare una cosa non vera. Mettevo la maglia da 200mila lire addosso ma certamente non dicevo che questo comportava un sacrificio economico da parte dei miei genitori.
Abbigliamento è documento d'identità , non è divisa, dovrebbe esaltare la prorpia creatività , l'originalità di ognuno, il suo essere unico [...perchè sivvero siamo tutti incongrui in volto poi tutto quanto il resto ci accomuna...] ed invece si espone l'appartenenza ad un gruppo, livellando unicità ed appartenenza sociale.
Chiaramente col tempo sono guarito

crescendo ho capito che si indossa ciò che piace e lo si fà con attenzione, senza sciocchi sfarzi, ma soprattutto SE QUALCHE MARCHIO VUOLE FARSI PUBBLICITA' UTILIZZANDOMI DEVE PAGARMI, non pagherò per portare con me un marchio sulla maglietta o sul culo, grosso come una casa.