Scena: all'esordio entra dalla panchina e al primo pallone infila una serpentina che lascia a terra quattro avversari, solo perché il quinto e il sesto si fermano ad ammirare l'eleganza del movimento di gambe e la micidialità della saccagna che si arrampica in alto e gonfia la rete del mangiarane avversario. Delirio. Migliaia di baschi volano in aria e ricascano fra le mani sbagliate, ma che importa, perché lui corre sotto la curva urlando come un pazzo 'Doje friteur!', solo che nello sfrenarsi mette il piede nell'unico inciampo di tutto l'altrimenti curatissimo prato francese, ruzzola e si sfracca entrambi i crociati, in una torsione delle ginocchia spettacolare quasi quanto il gesto atletico precedente. L'urlo ammutolisce lo stadio. Barella, medici.
Carriera finita.
Vafammocca.